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MATERIALI E METOD

PROFONDITA’ DEL SUOLO (Sd)

3.3 Tecniche di indagine: Parcelle sperimentali per il rilievo di suoli e vegetazione

3.3.2 Tecniche di indagine: VEGETAZIONE

Uno degli scopi della presente indagine è la determinazione delle possibili correlazioni tra la presenza/assenza dei vegetali e l'evoluzione della S.O. in assenza/presenza di pascolo.

Per questo motivo, parallelamente ai rilievi campionari sui suoli, sono state effettuate per ogni singola parcella sperimentale, dei rilievi sulla vegetazione presente.

La vegetazione è stata sottoposta a 2 distinti rilievi per singola parcella, utili rispettivamente all'analisi della vegetazione distinta in piante erbacee, arbustive e arboree e all'analisi della rinnovazione delle piante costituenti il soprassuolo principale. Trattandosi di una vegetazione di tipo forestale, è stata rivolta una particolare attenzione allo studio della rinnovazione delle specie arboree e arbustive.

Con la prima analisi si è cercato di definire il tipo di vegetazione e le possibili variazioni di copertura del suolo.

Con il secondo tipo di analisi si è cercato di definire le caratteristiche riferite alla crescita vegetale delle sole piante in rinnovazione costituite da piante, polloni e semi di natura arborea e arbustiva.

Vegetazione parcellare

Il rilievo si è concretizzato tramite l'apposizione di una griglia di rilievo con step pari a 20 cm all'interno di ogni singola parcella sperimentale di lato 5 x 5 m (Fig. 3.3.2.1).

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Per materializzare la griglia è stata usata una corda graduata ogni 20 cm e disposta sufficientemente tesa all’atto del rilievo tramite appositi picchetti laterali (Fig. 3.3.2.2). Il rilievo è stato sempre condotto tramite spostamento della corda graduata in direzione perpendicolare alle linee di massima pendenza. Per materializzare la linea graduata lungo i 2 lati perpendicolari alle linee di massima pendenza sono stati adoperate 2 rotelle metriche da 10 m.

Il rilievo delle altezze è stato effettuato per quanto riguarda le piante erbacee e arbustive tramite metro a stecche mentre il rilievo delle altezze delle piante arboree è stato effettuato con l’uso di una canna metrica estensibile fino a 6 m e graduata ogni 10 cm.

Il rilievo è stato effettuato con calata all'intersezione nei punti nodali ogni 20 cm in direzione di avanzamento lungo la larghezza e in successione per 26 step (dallo step 0 allo step 500) in direzione della lunghezza.

I punti nodali rilevati per ogni singola parcella sperimentale sono stati 26 per linea x 26 linee per un totale di 676 punti.

In ogni punto nodale sono stati rilevati:

- la presenza o meno di vegetazione e in caso positivo la stessa è stata distinta in piante erbacee, arbustive e arboree e rinnovazione forestale;

- specie (identificata con apposito codice predefinito es. specie 3: Pistacia lentiscus); - altezza dell'esemplare;

- la sovrapposizione tra diversi strati e tipologie di piante. - Rinnovazione: Tipo; Condizioni Fitosanitarie.

I parametri derivati dal rilievo di campagna, per ogni singola parcella sperimentale, sono i seguenti: - N° di esemplari x specie;

- N° di specie;

- Copertura del suolo (%): proporzione di punti dell'esemplare specifico sul totale;

- Rinnovazione: Presenza/assenza (parcelle aperte/chiuse); verifiche periodiche dello stato di accrescimento del novellame.

Il rilievo delle altezze è stato effettuato per quanto riguarda le piante erbacee e arbustive tramite metro a stecche mentre il rilievo delle altezze delle piante arboree è stato effettuato con l’uso di una canna metrica estensibile fino a 6 m e graduata ogni 10 cm.

Con il metodo di rilievo adottato è stato possibile poter distinguere, con l'impiego di appositi codici, la possibilità di rilievo della stessa pianta avente un’estensione superiore ad almeno 1 punto di rilievo sia lungo una linea di rilievo sia su più linee di rilievo vicine. Questa possibilità è certamente dipendente dall’estensione dell’emergenza vegetale rispetto al suolo e che per il caso in analisi si è notato essere crescente con il passare da una vegetazione di tipo erbaceo a una di tipo arbustivo a un tipo arboreo. In questo caso il codice di rilievo è stato definito con una S che esprimeva il significato di “Same” (uguale, in questo caso stessa pianta).

E’ stato possibile poter valutare l'influenza della copertura di piante disposte all'esterno della parcella sperimentale all’interno della stessa. In questo caso si è attribuito un codice di rilievo O che esprimeva il significato di “Outside” (fuori, in questo caso pianta esterna).

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La copertura % del suolo delle relative specie è stata determinata con riferimento ad una maglia 20 x 20 cm. La copertura è quella emergente (piante affermate siano esse erbacee o arbustive o arboree).

In questo modo è stato possibile poter distinguere la vegetazione emergente in 3 distinti strati: erbaceo, arbustivo e arboreo e rinnovazione forestale.

E’ stato possibile determinare la diversità biologica insita nell’ambiente in analisi, tuttavia relativamente alla sola componente vegetale. Questa determinazione è stata effettuata con l’indice di diversità di Shannon (Piussi, 1994) sia per singolo strato vegetale, sia in modo congiunto relativamente all’insieme dei 4 strati vegetali.

La composizione specifica è stata quindi determinata tramite l’indice di Shannon (Piussi, 1994) espresso come:

S

Hs= -∑ (ni/N) Log (ni/N)

i=1

dove S è il è il numero totale di specie presenti, ni il numero di individui presenti per singola specie e N il numero totale di individui presenti.

L’indice di Shannon prende in considerazione l’abbondanza e la ricchezza di specie (Piussi, 1994). Per ogni singola specie si calcola la proporzione di individui (o di biomassa) costituente il totale.

La diversità esprime la complessità delle reti alimentari e delle relazioni di diverso tipo esistente tra popolazioni diverse. La diversità è ridotta negli ecosistemi nei quali agiscono in modo limitante alcuni fattori di natura chimica, fisica nell’ambiente; è invece elevata in quegli ambienti dove il controllo è prevalentemente di tipo biologico, quindi operato dagli stessi organismi.

La diversità non è proporzionale alla produttività dell’ecosistema. Ad es. in un bosco le specie dominanti sono rappresentate dagli alberi che possiedono notevoli dimensioni e che tuttavia sono presenti in un numero limitato mentre la diversità è determinata dalla presenza di popolazioni di organismi aventi piccole o molto piccole dimensioni.

La diversità di una comunità e quindi l’importanza delle singole popolazioni, trova spiegazione nella considerazione che in un determinato ambiente sono soddisfatte in varia misura le esigenze delle diverse specie e che tra le stesse si stabiliscono dei rapporti precisi utili al loro sfruttamento.

Tramite l’indice di Shannon e l’analisi congiunta delle caratteristiche dei singoli strati e le loro interazioni è stato anche possibile definire quali sono le specie che nel corso del tempo tendono ad affermarsi rispetto ai seguenti fattori:

- luce (competizione laterale intra e interspecifica);

- nutrienti (correlazione con la maggiore o minore ricchezza di S.O.); - maggiore o minore appetibilità del pascolo (sole parcelle aperte);

- confronto fra parcelle aperte e chiuse all'esercizio del pascolo con la ricerca della possibile dimostrazione della possibilità di accrescimento di eventuali specie anche se sottoposte al pascolamento rispetto alle relative aree chiuse.

Lo schema di rilevo utilizzato è stato basato sulla posizione x-y (per singolo strato) delle diverse piante e la loro evoluzione/involuzione nel corso del tempo. E’ stata considerata la dimensione z per tenere conto per tenere conto del parametro altezza.

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I 3 strati rilevati sono stati sovrapposti artificialmente permettendo la possibilità di un’analisi delle interrelazioni esistenti tra gli strati con la definizione di eventuali zone a maggiore o minore copertura e rinnovazione.

Per ogni parcella sperimentale sono stati ricavati dei dati pedologici e vegetazionali di sintesi tramite i quali si potrà effettuare la ricerca delle opportune interrelazioni con riferimento soprattutto al parametro S.O. e con la variante presenza/assenza di pascolo.

Data la presenza di una formazione vegetale prevalente di tipo forestale e considerando che da apposite indagini preliminari speditive, si è verificata la carenza di rinnovazione forestale, probabilmente dovuta all’eccesso dei carichi pascolivi, è stato utile effettuare il rilievo della vegetazione forestale in rinnovazione distinta a sua volta in piante, polloni e frutti.

La rinnovazione presente nell’area di studio è stata quindi rilevata per verificarne lo stato attuale in relazione agli aspetti quantitativi e qualitativi della stessa e anche per caratterizzarne (quando presente) il tipo e grado di rinnovazione con verifiche periodiche sullo stato dell'accrescimento del novellame. Considerando che a fini strettamente selvicolturali è utile effettuare una conta delle piante in rinnovazione, nel presente studio sono state rilevate tramite l'ausilio di transetti areali le caratteristiche della rinnovazione presente nelle stesse parcelle sperimentali 5 x 5 m.

Parallelamente al rilievo della vegetazione degli strati erbaceo, arbustivo e arboreo presenti in ogni singola parcella sperimentale si è proceduto al contemporaneo rilievo delle piante in rinnovazione presenti ogni 20 cm con riferimento alla lunghezza dell'area del transetto (direzione di rilievo di Fig. 3.3.2.2).

In questo modo si cercato di quantificare la rinnovazione che in assenza di fenomeni perturbativi (pascolo, incendio, taglio) può affermarsi nella fase di semenzaio o novelleto per passare alla successiva fase di forteto (Cappelli, 1991).

Quando si verificherà la presenza della rinnovazione si rileveranno i seguenti caratteri: specie; altezza media e l’eventuale presenza di problematiche fitosanitarie, distinte in Pessime, Sufficienti, Buone, Ottime (rispettivi codici di rilievo: P, S, B, O).

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F igu ra 3 .3 .2 .1 P a rc e ll a spe ri m e nt a le .

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Picchetto in ferro Picchetto in ferro

Direzione di Rilievo

Corda mobile di rilievo graduata ogni 20 cm

200

500

100

0

100

500

0

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CAPITOLO 4