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Tecnologie stealth

• Acoutstic stealth: si è cercato di migliorare le caratteristiche di silenziosità: i sottomarini, principali beneficiari, sono del resto i mezzi militari stealth per eccellenza, fin da quando sono apparsi nella forma del American Turtle del XVIII secolo. A volte si tratta di soluzioni semplici (cuscini di gomma sot- to i macchinari o scarichi raffreddati con acqua marina), in altri casi si deve ricorrere a tecniche sofisticate di progettazione e al ricorso di materiali spe- ciali, arrivando a tecnologie come la riduzione ’attiva’ delle vibrazioni o della segnatura magnetica. I progressi sono stati, in pochi anni, notevolissimi;

• Cancellazione attiva: replicare attivamente il segnale in ingresso e invertire la sua fase al fine di ottenere lo stesso effetto. Poiché si tratta di emissioni attivi, questa tecnica è più appropriatamente classificata come parte dello sfor- zo inceppamento attiva, ma è comunque notevole per quanto riguarda furtiva perché il suo effetto netto è la riduzione (o addirittura eliminazione completa) dell’ampiezza del segnale riflesso, e quindi la riduzione della RCS apparen- ti dell’oggetto bersaglio. Questo tipo di velivolo utilizza inoltre particolari materiali come ad esempio il Kevlar per poterlo schermare dai radar;

• Emissioni elettroniche: le emissioni elettroniche di un aeroplano (in particolare quelle del radar) sono facilmente rilevabili da sensori quali i radar passivi. Per evitare questo problema gli aerei fanno ricorso ad un abbondante uso di sensori passivi (quali i sensori infrarosso), potendo così volare in "silenzio elettronico", cioè a radar spento;

• IR signature e IR Stealth: negli aerei, come negli elicotteri, l’unico modo per diminuire fortemente la traccia IR consiste nello schermare gli ugelli di scarico dei motori, in modo da raffreddare i fumi espulsi. Altre soluzioni complementari consistono nel rinunciare completamente alla postcombustione, o di limitarne l’uso, dando all’aereo la capacità di volare sopra Mach 1 senza ricorrere al postbruciatore (supercruise), come il caso dell’F/A-22 Raptor; • Mimetizzazione magnetica: la firma magnetica è pure importante con cinture

di degaussing, che riducono i campi magnetici parassiti delle navi che altrimenti attiverebbero le mine magnetiche. La loro interpretazione talvolta è invece quella di esaltare questa segnatura, per fare esplodere anticipatamente le mine, a distanze di sicurezza. Si tratta, ovviamente di un gioco pericoloso, che è fatto con navi specializzate nelle contromisure mine;

• Mimetizzazione visiva: la mimetizzazione è la forma di protezione contro il rilevamento con mezzi basici (ottici) che restano di grande importanza e diffu- sione soprattutto nella guerra terrestre. La facilità di realizzazione e la rapidità di cambiamento in caso di necessità sono di grande importanza per la diffu- sione di questo genere di accorgimento. Al giorno d’oggi la cosa può sembrare normale, ma fino al XX secolo non era affatto comune vedere uomini vestiti con un’uniforme mimetica. Al contrario, erano presenti divise sgargianti con funzioni antimimetiche, per il facile riconoscimento delle truppe e la loro ma- novra da parte dei comandanti. Le mimetiche individuali odierne hanno varie soluzioni di colori. Da anni vi sono le mimetiche come quelle usate in Desert Storm, e vari modelli da allora si sono avvicendati, alcune delle quali sono in fase di valutazione con schemi di particolare efficacia. I veicoli, gli aerei

e le navi hanno mimetizzazioni che da anni sono passati ad una generazione diversa da quella classica, in genere a 2 o 3 colori. Le mimetiche desertiche, con i loro colori chiari e scuri sono tra le più eleganti, mentre molto efficaci si sono dimostrate anche le soluzioni svedesi, con colori finemente spezzettati in nero, giallo e verde. Le attuali mimetiche sono un tentativo di accordare quelle tipiche dei cacciabombardieri (tipicamente in marrone e verde) con i colori chiari, tipicamente bianco o azzurro, dei caccia da superiorità aerea. In genere il risultato è che viene usato un colore grigio-azzurro chiaro uniforme o leggermente sfumato, oppure 2 toni diversi. Alle volte le mimetizzazioni ottiche vengono fatte manualmente, per la loro facilità di realizzazione. Da qualche anno anche le forze aeree più tradizionaliste, come l’AMI, sono passa- te non solo ai colori, ma prima ancora, ai distintivi a bassa visibilità, lasciando perdere le precedenti araldiche, specialmente quelle comprendenti cerchi bian- chi, sinistramente ricordanti i bersagli da tiro a segno. Prima di passare alle vernici interamente a bassa visibilità, sono state modificate prima le insegne di nazionalità, anche in maniera artigianale: per esempio, durante la Guerra delle Falkland gli inglesi tolsero il cerchio bianco delle loro insegne con una mano di vernice blu, come il contorno esterno;

• Plasma stealth: processo che utilizza gas ionizzato (plasma) per ridurre la se- zione trasversale radar (RCS) di un aeromobile. Tali metodi sono in grado di formare uno strato (o una nube) di plasma intorno al veicolo per deviare (o assorbire) i segnali radar, dalla semplice frequenza elettrostatico o radio (RF) scarica a più complessi scarichi laser. Si utilizza il Plasma stealth per generare bassa osservabilità delle superfici delle antenne: mentre i poli di metallo del- l’antenna sono riflettenti, un tubo di vetro cavo viene riempito con il plasma a bassa pressione, fornendo una superficie trasparente per il radar quando non è in uso;

• Visibilità e silenziosità: sono caratteristiche secondarie quando opera ad alta quota, ma assumono notevole importanza per tutti quegli aerei che devono volare a quote medie o basse e che effettuano lunghi sorvoli di una stessa area (come per esempio il RQ-1A Predator in una missione di ricognizione).

8.2.1 Limiti

In realtà nessun velivolo è totalmente invisibile al radar, gli aeromobili stealth sono rilevabili dai radar convenzionali a distanze minori rispetto a quelli normali, renden- do il rilevamento meno tempestivo ed impedendo un’adeguata risposta, che inoltre diventa inefficace perché è difficile fare il "tracking" (inseguimento del bersaglio), ed i radar dei missili anti-aerei hanno grossi problemi nell’agganciare il bersaglio, rima- nendo facilmente confusi da chaff, flare e dalle decoy (civette elettroniche). Si calcola che rispetto ad un aereo normale, uno stealth abbia soltanto un 15% di possibilità di essere attaccato, e che la possibilità di abbattimento sia minore. Ovviamente tale stima non considera i recenti, e i futuri, sviluppi in campo stealth.

8.3

Elenco aerei stealth