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DIDATTICA INNOVATIVA E PERCEZIONE DEI DOCENTI: IL COLT PROJECT NELLE SCUOLE DI

5.1 STUDIO 1: VERSO UNA DIDATTICA STUDENT- STUDENT-CENTRED: TRADUZIONE E VALIDAZIONE DELLA

5.1.1 BASI TEORICHE

Una didattica centrata sul docente o Teacher Centred Education (TCE) pone al centro del processo di apprendimento il docente, privilegiando lezioni frontali alle quali lo studente assiste passivamente nel ruolo di semplice e acritico immagazzinatore di conoscenza (Harden et al., 1984). Al contrario, la didattica centrata sullo studente o Student Centred Education (SCE) è caratterizzata da una maggiore attribuzione di responsabilità allo studente che diventa parte attiva del suo stesso processo di apprendimento, sia rispetto ai contenuti “il cosa” sia rispetto le modalità “il come”. È evidente che non si tratta di una radicale dicotomia, TCE versus SCE, quanto di due atteggiamenti che si collocano ai due estremi di un continuum (Attard et al., 2010). Ricerche in ambito internazionale hanno mostrato come il posizionamento del docente su questo continuum sia influenzata in parte dalle sue concezioni, per lo più implicite (Pajares, 1992; Pratt, 1992; Pratt & Collins, 2001), rispetto a cosa significhi apprendere e cosa significhi insegnare (Kember, 1997; Postareff et al., 2008; Trigwell et al., 1999). Le credenze e le concezioni dei docenti rispetto all’insegnamento influenzano, inoltre, l’approccio dello

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studente stesso all’apprendimento, quindi – in modo indiretto - la sua performance accademica (Gibbs & Coffey, 2004; Ho et al., 2001).

È necessario distinguere le credenze o concezioni dei docenti dalle loro strategie o approcci didattici (Peeraer et al., 2011): credenze e concezioni descrivono come i docenti pensano all'apprendimento e all'insegnamento, mentre le strategie didattiche o approcci descrivono come realmente e concretamente agiscono in aula e organizzano le attività didattiche. Le strategie di insegnamento (comportamenti) possono essere oggetto di formazione dedicata e il docente può imparare a modularle a seconda delle esigenze dei diversi ambienti di apprendimento (Samuelowicz & Bain, 1992). Tuttavia, questo non vuol dire che sia avvenuto un altrettanto rapido o stabile cambiamento nelle credenze dei docenti (Calkins et al., 2012). Un punto aperto nella ricerca in questo ambito è quale sia il rapporto tra credenze/atteggiamenti e pratica: secondo alcuni autori infatti i cambiamenti nel comportamento di insegnamento possono essere realizzati solo se avviene un cambiamento nelle concezioni di apprendimento e insegnamento dei docenti (Trigwell & Prosser, 1996a), mentre per altri il processo è inverso e un cambiamento negli atteggiamenti deve essere preceduto da un cambiamento nella pratica dell'insegnamento (Guskey, 2002). In ogni caso, indipendentemente dalla loro relazione causale, le credenze dei docenti sono strettamente relate al loro approccio didattico (Mathijsen, 2006; Pajares, 1992; Trigwell et al., 1999).

Diversi sono gli strumenti presenti in letteratura che indagano le concezioni di apprendimento e insegnamento dei docenti nel contesto universitario e della scuola secondaria: 1) Learning Inventory (Bolhuis & Voeten, 2004); 2) Approaches to Teaching Inventory (ATI) (Trigwell et al., 1999); 3) Motivation Strategies for Learning Questionnaire (MSLQ) (Postareff, 2007); 4) Inventory of Teaching Patterns (Donche et al., 2007); 4) Teaching

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Perspectives Inventory (Pratt & Collins, 2001) e il 5) Conception on Learning and Teaching (COLT) (Jacobs et al., 2012).

A differenza degli altri strumenti il COLT (Jacobs et al., 2012) è stato costruito con la precisa intenzione di indagare le concezioni dei docenti nello specifico contesto della student-centred medical education. In particolare, gli autori hanno utilizzato la struttura multifattoriale del Learning Inventory (Bolhuis & Voeten, 2004) come punto di partenza per lo sviluppo e adattamento dello strumento. Lo strumento è stato costruito attraverso la procedura del Delphi method ed è stato quindi somministrato ad un totale di 646 docenti appartenenti a due medical school con differenti tradizioni di student-centred education (alta e bassa). I dati sono stati quindi analizzati attraverso un’analisi fattoriale confermativa (CFA). La struttura finale del questionario prevede 18 item raggruppati in tre fattori: 1) Teacher Centredness-TC, 2) Appreciation of Active Learning-AL e 3) Orientation to Professional Practice-P. AL e P sono due fattori nuovi rispetto alle precedenti ricerche sulle concezioni di apprendimento (Bolhuis & Voeten, 2004; Donche et al., 2007) e di insegnamento (Trigwell et al., 1999) e sono specifici rispettivamente del contesto della student-centred education e della medical education. La validità interna del questionario viene definita sulla base del consenso ottenuto attraverso il Delphi method e dalla struttura coerente dei fattori. La validità esterna dello strumento è stata invece confermata dalla capacità del COLT di distinguere i docenti appartenenti alle due medical school con diverse tradizioni di student-centred education.

Alla luce della lettura di riferimento sul tema emerge che se le Facoltà mirano ad ottenere un cambiamento nello stile didattico dei propri docenti, come potrebbe essere quello di una didattica maggiormente student-centred, è necessario che precedentemente al cambiamento cerchino di allineare le concezioni dei docenti al nuovo comportamento didattico desiderato (Cilliers et al., 2015; Ho et al., 2001; Jacobs et al., 2015; Prosser & Trigwell, 1997;

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Ramsden et al., 2007). La ricerca sulla formazione medica universitaria in Italia ha prestato fino ad ora scarsa attenzione alle concezioni di apprendimento e insegnamento dei docenti, nonostante i risultati provenienti dalla letteratura internazionale mostrino come questi siano strettamente relati con gli outcome accademici (didattici e attitudinali) degli studenti (Gibbs & Coffey, 2004). È una carenza particolarmente importante quindi quella di non avere uno strumento adeguato a monitorare le concezioni dei docenti nel contesto italiano sia per le implicazioni che le modalità didattiche attuate hanno nel favorire o meno il processo di apprendimento delle competenze professionali, sia perché nel panorama internazionale è da tempo oggetto di riflessione e ricerca. La possibilità di avere a disposizione uno strumento come il COLT validato in italiano offrirebbe dunque delle preziose informazioni utili per il processo di Faculty Development delle diverse scuole italiane di medicina.

5.1.1.1 L’INNOVAZIONE PEDAGOGIA NEL CONTESTO DEI CORSI DI LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA ITALIANI

La Conferenza Permanente dei Presidenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia (http://presidenti-medicina.it/) si è riunita per la prima volta nel 1985 ed è da allora impegnata a fronteggiare quella che oggi in Italia è una vera sfida psico-pedagogica. A differenza di diversi corsi internazionali (Familiari et al., 2013), i Corsi di Laurea (CdL) in Medicina e Chirurgia italiani presentano una didattica erogata ancora per la maggior parte in forma frontale limitando la possibilità di esperienze pratiche e di formazione in laboratori di simulazione solo agli studenti appartenenti ad Atenei sensibili al tema dell’innovazione didattica (Familiari et al., 2013). L’odierna articolazione del mondo lavorativo richiede necessariamente un cambiamento di paradigma formativo dovuto al fatto che non è più sufficiente acquisire solo le conoscenze clinico pratiche ma anche tutte quelle soft skills che permetteranno ai futuri professionisti della salute di fronteggiare con professionalità le complessità relazionali e comunicative alle quali

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saranno chiamati a rispondere (Duch et al., 2001). Tale complessità chiama tutti gli attori del processo formativo, discenti, docenti e figure istituzionali, ad una riflessione costante sui metodi didattici e in generale sul curriculum development all’interno di un più ampio progetto di Faculty Development che sia il più possibile uniforme tra le diverse sedi universitarie. La Conferenza dei Presidenti, svolgendo un ruolo di coordinamento tra i diversi corsi di laurea italiani, è impegnata da decenni in questa riflessione formativa anche attraverso l’istituzione al suo interno di gruppi di lavoro dedicati come quello denominato “Innovazione pedagogica” caratterizzato da un continuo confronto e aggiornamento in merito alle innovazioni nel campo della didattica professionalizzante (Consorti, 2018). Inoltre, la Conferenza dei Presidenti è in costante relazione con la Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPeM) e con l’International Association for Medical Education (AMEE), importanti attori nel campo della medical education rispettivamente a livello nazionale ed internazionale.

5.1.2 OBIETTIVI

Alla luce della letteratura di riferimento gli obiettivi del presente studio sono: 1) tradurre, adattare e validare in italiano il Conceptions of Learning and Teaching (COLT; Jacobs et al., 2012) così che possa diventare uno strumento di promozione e monitoraggio in merito all’ implementazione di una didattica maggiormente student-centred nei diversi Atenei italiani ed 2) acquisire una prima rappresentazione in merito allo stato dell’arte dell’atteggiamento didattico dei docenti di diverse Università italiane così da poter informare lo sviluppo e l’implementazione di percorsi di formazione specifici rivolti ai docenti.

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5.1.3 METODI