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3.1.5 Gli edifici pubblici 1 Il Foro

3.1.5.6 Le Terme di Levante

Le Terme di Levante si trovano prospicenti alla costa, nel quartiere nord orientale di Nora. Scavato solo in maniera parziale e frettolosa, il complesso, risulta molto eroso dall’azione del mare. Le terme si dovevano estendere, oltre ad est, anche vero il mare, infatti è individuabile una struttura rettangolare, forse la natatio F.259

Rimangono due absidi: quella nord (D) pertinente ad un calidario vista la presenza di un praefurnium, mentre la E era probabilmente di un tepidario di cui rimangono solo laterizi al livello delle suspensurae. Le due absidi erano separate da uno stretto corridoio. Più a sud rispetto alle absidi si aprono, A, B e C, dei quali però non si

257 S. Angiolillo 1981, p. 39. 258 G. Becatti 1961, pp. 22-24.

riesce a capire la loro funzione. Nel vano A è presente al centro una base di pilastro, poteva forse essere un ambiente di disimpegno. Le tecniche edilizie utilizzate sono differenti: in opera laterizia è il calidario, mentre in opus vittatum mixtum sono gli altri ambienti, con ricordi di laterizi e tufelli.

3.1.5.6.1 I pavimenti delle Terme di Levante - Nora, Pavimento 23

Nel vano A troviamo un pavimento di 9,15 x 9,10 metri, con l’utilizzo di tessere bianche, ocra, rosse, nere e grigie che misurano 1 x 1,2-1,5 cm. Il pavimento è in situ e versa in uno stato molto precario. (tav. XIV, fig. 26)

La banda di raccordo bianca racchiude un campo bianco, profilato di nero e di grigio, al cui interno si sviluppa una composizione di ottagoni a lati curvi, nei quali si installa un cerchio. Lo spazio di risulta che si va formando da quattro cerchi crea quadrati a lati concavi. Il motivo all’interno dei cerchi è il c.d. motivo a tenda nei colori rosso, ocra e bianco, dove all’interno un altro cerchio ha al suo centro un quadrato a scalini diviso in quattro parti uguali da due file di tessere ocra perpendicolari, con al centro una tessera bianca. Il motivo centrale dei cerchi appena descritto si alterna in maniera poco regolare con un altro motivo, dove, al posto delle file di tessere perpendicolari si ha un fiore a quattro petali lanceolati, ed il quadrato a scalini subisce una trasformazione: l’angolo spigoloso degli scalini si trasforma in una cuspide, avendo in questo modo un quadrato con lati tricuspidati. Al centro del vano vi è una banda di raccordo bianca che cinge la base del pilastro.

Uno schema abbastanza raro vista la sua totale devozione alla geometricità: schemi simili sono utilizzati per circoscrivere temi figurati, come accade a Sousse, in un pavimento della fine del II secolo, dove ritroviamo personaggi del thiasos marino.260

Il confronto più vicino però lo troviamo a Bulla Regia, nel cubicolo della Casa della Caccia, datato alla prima metà del III secolo261, e anche in un pavimento di pieno III

260 L. Foucher 1965, pp. 56-58. 261 R. Hanoune 1969, p. 266.

secolo, nella Casa del Tesoro, sempre a Bulla Regia.262 Sebbene siano qui riportati

tutti esemplari pressapoco del III secolo, la grossolanità della fattura, l’imprecisione nell’alternanza dei motivi all’interno dei cerchi ci portano a datare questo mosaico abbassando la datazione almeno al terzo quarto del III secolo.263

- Nora, Pavimento 24

Questo pavimento si trova nella soglia tra il vano A ed il vano B, misura 1,60 x 0,68 metri, con tessere bianche, ocra, nere, grigie, rosse di 1 x 1,2-1,5 cm, ancora in situ, in ottimo stato di conservazione. (tav. XIV, fig. 27)

Una banda di raccordo bianca racchiude un campo rettangolare, profilato di nero, con all’interno una losanga, anch’essa profilata di nero, e negli spazi di risulta vi sono triangoli rettangoli grigi profilati di nero, abbastanza simili a delle squame. La losanga al suo interno presenta un disco che contiene un motivo a crusta marmorea bianco, ocra e rosso, che imita il marmo grazie alle linee a zig-zag.

È un tipico pavimento utilizzato per la decorazione delle soglie ( vedi pavimento n. 7). Ha un’attestazione che va dal II secolo al IV d.C., ad Antiochia lo ritroviamo nella Casa dello scafo della Psyche datato tra la fine del III ed inizi IV, e con datazione uguale nella Casa di Iside.264 Ma è in Africa che abbiamo gli esemplari più

simili, e sopratutto impiegati in complessi termali: a Thysdrus, con datazione al III secolo d.C.265, a Timgad, nel frigidario, anche questo pavimento datato non più tardi

dell’inizio del III secolo d.C.266 Qui a Nora ci troviamo dunque davanti ad un

pavimento messo in posa da maestranze africane, la policromia ne è una conferma, come i confronti sopra citati di pavimenti che si trovano in complessi termali. Si può

262 R. Hanoune 1969, p. 153.

263 S. Angiolillo data questo pavimento al IV secolo d.C., ma penso che sia una datazione troppo bassa, pur considerando la grossolanità, in ragion del fatto che il pavimento n. 24, appartenente anch’esso alle Terme di Levante, lo dato ugualmente al terzo quarto del III secolo, poiché presenta un motivo che ebbe fortuna nelle terme africane per la prima metà del III secolo d.C.

264 D. Levi 1947, pp. 183-185; 193. 265 J. Thirion 1957, pp. 207-245. 266 S. Germain 1969, p. 30

dunque affermare che la datazione si possa inserire bene nel terzo quarto del III secolo d.C.

- Nora, Pavimento 25

Del vano B resta un frammento di pavimentazione di 3,65 x 2 metri, in tessere bianche, nere, grigie e ocra di 1 x 1,2-1,5. Lacunoso, in situ, in mediocre stato di conservazione. (tav. XV, fig. 28)

La banda di raccordo bianca racchiude un campo profilato di da una fila di tessere grigie e una di tessere nere, decorato da una composizione di losanghe e quadrati adiacenti. I quadrati sono profilati da un elemento a meandro spezzato, bianco, nero, ocra e grigio. Le losanghe hanno al loro interno un’ulteriore losanga di color ocra.

Per questa composizione si è parlato per quanto riguarda il pavimento n. 1. Le losanghe sono confrontabili con un pavimento di Sabratha, datato all’età giustanea.267 La datazione però non differisce da quella degli altri pavimenti delle

Terme di Levante, dunque il terzo quarto del III secolo d.C.

3.1.6 Gli edifici privati