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3. Rappresentazione della violenza: guerra e terrorismo

3.2. Chi è il terrorista?

Chi è il terrorista? Sono io terrorista?

Come posso essere terrorista quando vivo nel mio paese Chi è il terrorista? Tu sei terrorista!

Mi mangi vivo mentre vivo nel mio paese215

La canzone Min Irhābī216 (Chi è il terrorista), composta dai DAM nel 2001, è la canzone hip-hop palestinese più celebre al mondo ed è stata scaricata e visualizzata su youtube più di due milioni di volte217. Il video della canzone, prodotto da Jackie Salloum, regista di “Slingshot Hip-Hop”, accompagna i versi dei DAM con immagini dell’occupazione e della Seconda Intifada, che fu l’evento che diede la spinta per la composizione di questa canzone. I palestinesi-israeliani, fino ad allora anestetizzati e in un certo senso distanti dai loro connazionali al di fuori della linea verde, si risvegliarono all’alba della Seconda Intifada, riscoprendo la solidarietà nei loro confronti e lo sdegno verso ciò che stava accadendo, come spiega Mahmoud Jreri:

Eravamo arrabbiati per quello che stava succedendo, anche qui in Israele, e per quello che veniva mostrato in televisione; e così siamo usciti con questa canzone arrabbiata. È appropriata per questi tempi218.

Un concetto simile è ribadito anche da Tamer che spiega come la copertura mediatica dell’Intifada li abbia spinti ad esprimersi e a comporre il brano “Chi è il terrorista”:

Nel 2000 la polizia e l’esercito israeliano hanno ucciso più di mille palestinesi, e il mondo è stato fermo, non è stato fatto niente. Qualche anno più tardi un ragazzo palestinese è andato a Tel Aviv e ha fatto un attentato suicida che ha causato ventuno vittime. […] Ventuno, contro migliaia di palestinesi, e improvvisamente

214 Video, “ةزغ ناكس نم ةريغص تنب” (2009) 215 Min Irhābī (2001)

216

Cfr. Traduzione completa in appendice (p.167).

217 Dati del 2008 in M. LeVine, Heavy Metal Islam: Rock, Resistance and the Struggle for the Soul of

Islam, Three Rivers Press, New York (2008); p. 121

il mondo dice: “Fermiamo la guerra e fermiamo gli assassinii. Fermiamo il terrore!”. L’abbiamo vista come una cosa ingiusta, aprire un occhio e chiudere l’altro, […] e legittimare l’uccisione dei palestinesi219.

La rappresentazione mediatica degli eventi della Seconda Intifada fu nella maggior parte dei casi, secondo Ilan Pappé, parziale e funzionale al discorso israeliano: la stampa era impegnata in ciò che è stato definito “auto-persuasione ermetica di giustizia220”, un’auto-giustificazione realizzata fornendo un’immagine distorta e mono-dimensionale della realtà, permettendo all’esercito israeliano di presentarsi come unica fonte attendibile degli eventi221. L’Intifada fu dipinta come una guerra e i palestinesi-israeliani furono inclusi nel campo del “nemico” e rappresentati come estranei alla società israeliana222.

Il brano esprime l’impotenza dei palestinesi-israeliani, esclusi dal dibattito politico e costretti a subire senza poter ottenere giustizia, in quanto essa è amministrata dallo stesso stato fautore dalle violenze da essi denunciate:

Mi hai ucciso come hai ucciso i miei nonni Rivolgermi alla legge? È inutile! Tu, il nemico giochi il ruolo di testimone, avvocato e giudice

[…] Il tuo sogno è che diminuiamo ancora, (nonostante) siamo la minoranza Il tuo sogno è che la minoranza diventi maggioranza nei cimiteri223

La canzone sfida le narrative israeliane, decostruendole per mostrarne le contraddizioni: lo stato, fautore principale delle ingiustizie, attraverso un “rovesciamento della vittimizzazione” diventa il soggetto perseguitato.

Cioè mi hai attaccato e hai pianto, mi hai preceduto e ti sei lamentato quando ti ho ricordato che sei tu che hai cominciato, hai saltato e hai detto

219 Intervista a Tamer su Democracy Now, citato da S.Maira, Palestinian Hip-hop… (2010): p.30 220 D. Dor, A Press Under Influence, Bavel, Tel Aviv (2001) citato da I. Pappé, The Second Intifada and

the Israeli Media, 14 aprile 2011 - http://www.counterfire.org/index.php/articles/book-extracts/179-out-

of-the-frame/11935-ilan-pappe-the-second-intifada-and-the-israeli-media (ultimo accesso 09/08/2012)

221 Anche i media americani sembrerebbero aver offerto una copertura distorta degli eventi,

decontestualizzando gli eventi della Seconda Intifada. Cfr. S. Ackerman, Al-Aqsa Intifada and the U.S.

Media, ‹‹Journal of Palestine Studies››, vol.30 (2001)2; pp.61-74

222 I. Pappé, The Second Intifada and the Israeli Media… (2011) 223 Min Irhābī (2001)

“Ma voi lasciate che i bambini piccoli lancino le pietre, non hanno una famiglia che li trattenga a casa?” Cosa?

Come se ti fossi dimenticato che le tue armi hanno trattenuto la famiglia sotto le pietre! E ora che il mio dolore scoppia, tu mi chiami terrorista?

Gli artisti suggeriscono in questi versi che la violenza dello stato viene spesso rappresentata da parte israeliana come un’inevitabile reazione di legittima difesa nei confronti della violenza palestinese. I DAM in questo brano rifiutano la contrapposizione vittima-carnefice propagandata dai media israeliani, opponendosi alla nozione “orientalista” di terrorismo, inevitabilmente rivolta ai palestinesi e agli arabi224. Gli episodi di terrore di stato raccontati nella canzone dunque sono funzionali a dimostrare come l’etichetta di terrorista debba essere attribuita alle autorità israeliane che, secondo la band, sono direttamente responsabili della violenza palestinese, originata da ingiustizie, deprivazioni e violenza di proporzione infinitamente maggiore; la rabbia dei giovani artisti è tanta che li spinge a paragonare i metodi israeliani a quelli dei nazisti, in un’iperbole che ha lo scopo di ferire nel profondo l’ascoltatore israeliano, per poi spingerlo a ragionare sulle motivazioni della violenza:

Democrazia? Giuro siete come i nazisti Da quanto avete stuprato l’anima araba

è rimasta incinta e ha dato vita a un figlio di nome “operazione suicida”225 E a quel punto ci chiamate terroristi!226

Il verso molto discutibile citato sopra ha originato numerose polemiche rivolte alla band, e tutt’ora costituisce motivo di disapprovazione e critica nei confronti dei DAM da parte di alcuni227. A dieci anni dalla Seconda Intifada – periodo in cui fu composta la

224 S.Maira, Palestinian Hip-hop… (2010): p.30 225 Letteralmente “operazione esplosiva” 226 Min Irhābī (2001)

227 L’esibizione dei DAM in una scuola superiore in Oregon nel 2011 fu duramente osteggiata da

associazioni ebraiche o filo-israeliane che utilizzarono alcuni estratti di questa canzone (tra cui il discusso verso sui nazisti) per accusare la band di odio e terrorismo.

S. Schwartz, Palestinian Hip-Hop Group Comparing Israelis to Nazis Performs for Oregon Public High

canzone – il verso in cui si paragonano i metodi israeliani a quelli nazisti viene ancora citato e utilizzato dai detrattori dei DAM per etichettarli come incitatori all’odio e al terrorismo. Se non affiancata dalle dichiarazioni degli autori, dalla conoscenza della band e del contesto storico in cui fu composto il brano, la lettura del testo si presta effettivamente a interpretazioni più radicali di quanto non fossero i reali intenti degli artisti. Sebbene i DAM si siano sempre proposti come soggetti volti alla pace e alla coesistenza, dimostrarono però di comprendere le ragioni che spingono un palestinese a commettere atti di violenza, essendovi portato da un contesto senza speranze (“Io non sono contro la pace, la pace è contro di me228”) sottolineando che il terrorismo è figlio di Israele. Tamer si è però affrettato a smentire le accuse a loro rivolte: “Non ho mai detto che sostengo il terrorismo, ho detto che capivo la rabbia che ha motivato i terroristi229”.

Guardate quanti avete ucciso, quanti avete reso orfani Le nostre madri piangono, i nostri padri si lamentano

La nostra terra scompare, vi dico io chi siete Voi siete cresciuti viziati, noi siamo cresciuti nella povertà

Chi è vissuto negli agi, e chi è vissuto in una tana?

Chi ha combattuto per la libertà, lo avete trasformato in un criminale E tu, terrorista, mi chiami terrorista230

La band denuncia la visione generale dipinta dai media, in cui il terrorista è colui che reagisce allo stato delle cose, mentre il “bravo arabo” è solo chi tace e sopporta l’ingiustizia:

comparing-israelis-to-nazis-performs-for-oregon-public-high-school-students/ (ultimo accesso 04/09/2012)

A. K. Conway, Lincoln High Hosts Panel on Appearance by Palestinian Rap Group: Feelings of

Oppression Valid, but Lyrics Cross Line to Hate, ‹‹Jewish Review››, 04 settembre 2011 -

http://jewishreview.org/local/Lincoln-High-hosts-panel-on-appearance-by-Palestinian-rap-group (ultimo accesso 04/09/2012)

228 Min Irhābī (2001)

229 Si riferisce all’episodio del giugno del 2001 (già citato nell’intervista a Democracy Now) in cui un

attentatore suicida si fece esplodere di fronte a un club di Tel Aviv causando 21 vittime. Le posizioni di Tamer su questo argomento furono uno dei motivi di rottura con Subliminal, che lo accusava di

identificarsi con i terroristi. – L. Goldman, Who’s the terrorist? The Leading Palestinian Hip-Hop Group

Finds an Unlikely Fan Base, 6 novembre 2007 - http://www.tabletmag.com/jewish-arts-and-

culture/music/1138/whos-the-terrorist (ultimo accesso 09/08/2012)

Quando smetterò di essere un terrorista? Quando mi colpirai e porgerò l’altra guancia? Come ti aspetti che io ringrazi chi mi fa del male?

Sai cosa? Dimmi come vuoi che sia In ginocchio e con le mani legate

Con gli occhi bassi e i corpi morti buttati attorno a me Case distrutte, famiglie disperse

Bambini orfani, libertà in manette Tu dai gli ordini, tu uccidi e noi seppelliamo Noi pazientiamo e nascondiamo il nostro dolore

La cosa più importante è che tu ti senta sicuro Rilassati e lasciaci il nostro dolore231

Il richiamo alla sicurezza è volto a mostrare un’altra delle più diffuse strategie utilizzate da Israele per giustificare operazioni più o meno discutibili. Molti atti di violenza o di guerra portati avanti da Israele fin dalla sua nascita sono stati infatti difesi in nome del diritto alla sicurezza, che servirebbe, secondo gli artisti, a giustificare sia la violenza che lo stato di deprivazione a cui sono sottoposti i palestinesi232.

La canzone si chiude con l’affermazione della volontà di resistenza da parte dei palestinesi, che non sono disposti a piegarsi nonostante la sofferenza subita:

Cos’è il nostro sangue?

Sangue di cani? Nemmeno, quando i cani muoiono c’è compassione per gli animali

231 Min Irhābī (2001)

232 Sebbene questa possa agli artisti come una mera strategia retorica, l’ossessione israeliana per la

sicurezza è radicata al di là della strumentalizzazione politica ed è una questione ben più complicata. Per approfondimenti: Y. Amidror, Israel’s Security Obsession: Prudence and Precaution or Unwarranted Fear, Jerusalem Project for Democracy in the Middle East (2004) -

http://www.jpdme.org/html_version/amidror_article.htm (ultimo accesso 19/09/2012)

In realtà i DAM, da cittadini israeliani, riconoscono comunque la paura di fondo che pervade la società israeliana come dimostra questa affermazione di Tamer Nafar: “Quando vado su un bus sono spaventato anch’io. Le bombe non fanno distinzioni tra ebrei, musulmani e cristiani” – K. Heim, Beats not Bombs:

Hip-Hop to Create Peace in theIsraeli-Palestinian Conflict, ‹‹Nota Bene: Canadian Undergraduate

Quindi il nostro sangue vale meno del sangue dei cani? No! Il mio sangue è prezioso e mi difenderò

Anche se mi chiami terrorista233