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1 Processo traduttivo: dall’analisi alla produzione

1.1 Tipologia testuale

La produzione di un metatesto1 che sia ―funzionalmente equivalente‖ (Reiss 2000: 162) comporta, per prima cosa, la lettura del prototesto2, al fine di comprendere l‘argomento su cui si concentra; si prosegue poi con l‘analisi del prototesto, così da determinarne la sua intenzione e il modo in cui è scritto, con lo scopo di scegliere un metodo traduttivo il più appropriato possibile e identificare i problemi particolari e più ricorrenti. Durante questa fase iniziale, il traduttore deve capire la tipologia di testo che sta affrontando, in modo da indirizzarsi verso scelte traduttive adeguate ad essa (Newmark 1988: 11).

Hatim e Mason (1990) individuano cinque tipologie testuali a cui ricondurre un testo, per le sue caratteristiche comunicative e proprietà cognitive: testi narrativi, descrittivi, argomentativi, espositivi e istruttivi. Il prototesto oggetto della tesi può essere considerato un testo narrativo, in quanto vi sono ―azioni e eventi organizzati secondo un ordine particolare‖ (Hatim e Mason 1990: 155) e inoltre il valore di questo tipo di testi è da riscontrare in relazione agli eventi in esso narrati (Hatim e Mason 1990: 174).

Inoltre, il testo può essere classificato in base alla sua funzione comunicativa: il teorico Newmark, indica tre tipologie testuali, basandosi sulla teoria funzionale del linguaggio sviluppata da Bühler: testi espressivi, la cui funzione è quella di incentrarsi sull‘autore, sulle sue emozioni e le sue intenzioni, ne sono esempi le poesie, i racconti, i romanzi. Vi sono poi i testi informativi, la cui funzione è quella di descrivere i fatti e la realtà al di fuori del linguaggio; articoli di giornale o testi tecnici sono esempi di testi informativi. Vi sono i testi

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Il termine ―metatesto‖ in questo contesto viene inteso come il prodotto del processo traduttivo (Osimo 2001: 7).

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vocativi, che hanno lo scopo di concentrarsi sul lettore e di indurlo a pensare, agire o reagire nel modo indicato dal testo: ad esempio le pubblicità, i manuali, la narrativa di genere (che ha l‘intento di vendere il libro e divertire il lettore). Newmark, inoltre, precisa che il modello di Jakobson aggiunge altre tre funzioni del linguaggio a quelle appena elencate: la funzione fatica, che cerca di mantenere un contatto con il proprio interlocutore; la funzione estetica, o poetica, riguarda la forma in cui il messaggio viene espresso; infine la funzione metalinguistica indica la capacità di una lingua di spiegare, nominare e criticare le caratteristiche della lingua stessa (Newmark 1988: 39 – 44).

Il testo oggetto della tesi è un romanzo che, dunque, rispecchia la tipologia di testo espressivo, in quanto testo letterario. Tuttavia, facendo riferimento alle parole di Newmark: ―few texts are purely expressive, informative or vocative: most include all three functions, with an emphasis on one of the three‖ (Newmark 1988: 42)

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si può affermare che il prototesto sia anche un testo informativo, in quanto ha lo scopo di trasmettere informazioni relative allo svolgimento dei fatti narrati e in particolar modo informa il lettore riguardo la vita all‘interno di un‘azienda multinazionale e ne spiega in modo dettagliato posizioni lavorative, modi per poter fare carriera all‘interno della stessa e le relazioni che esistono tra le persone che vi lavorano.

Nell‘articolo del China Today, il giornalista Zhang Xueying scrive:

In China, career training is extremely popular with ambitious office workers. ―Now that workplace philosophy is a subject in its own right, Du Lala‘s Promotion is more than a novel – it‘s an essential work of reference‖, comments Wang Yong. [executive vice general manager of Beijing Book Publishing Ink, the book publisher] In fact, the heroine Lala provides a tip for how to survive at work, namely, understanding how your boss‘s mind works. [...] For most people in China, the working life of Chinese staff in foreign companies is a closed book, and they would like to know more about the managerial tier. The novel satisfies the curiosity of readers by taking a detailed and realistic look at the daily life of this group. (Zhang Xueying 2010: 1).

Da queste parole si capisce che questo libro, al di là dell‘essere un romanzo di genere, è una sorta di manuale che fornisce al lettore dei consigli e delle informazioni per sopravvivere sul posto di lavoro, apre le porte del mondo delle multinazionali ai lettori interessati: quindi esso ha anche la funzione di impartire conoscenze al lettore, aiutarlo a capire il mondo chiuso delle multinazionali e di consigliarlo con qualche suggerimento per spronarlo a tentare di imitare l‘eroina. Dunque, si può affermare che soddisfi anche le funzioni vocativa e

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informativa della comunicazione. È la stessa autrice Li Ke ad affermare che ―[...] my novel aims to impart some basic awareness, knowledge and experience for others to draw on‖ (Zhang Xueying 2010: 1).

1.2 Dominante

L‘individuazione della tipologia testuale e della funzione del prototesto permette dunque al traduttore di individuare l‘intenzione dell‘autore e del testo originale, ossia quello che Jakobson intende con la definizione del termine dominante: ―la componente sulla quale si focalizza l‘opera d‘arte; governa, determina e trasforma le altre componenti. È la dominante che garantisce l‘integrità della struttura‖ (Jakobson 1987: 41).

La dominante del prototesto è individuata nelle funzioni vocativa e informativa del testo, poiché si è riscontrata una maggiore attenzione a informazioni dettagliate relative al mondo aziendale, alla trasmissione di consigli utili al lettore piuttosto che all‘intenzione di raccontare una storia che faccia capire il carattere, la peculiarità e l‘unicità della scrittrice. Tuttavia, bisogna ricordare che la scrittrice ha vissuto in primo piano le esperienze della sua protagonista e con questo romanzo ha voluto condividerle con il suo pubblico, quindi è obbligatorio ricondurre la funzione espressiva a sottodominante del prototesto.

Per quanto riguarda il metatesto, il contesto culturale di immissione non rispecchia quello di partenza, dunque, dare enfasi alla funzione vocativa risultava inopportuno: in Italia questo romanzo non verrebbe inteso come un manuale di sopravvivenza, ma come una lettura di piacere di un romanzo che come ambientazione ha il posto di lavoro e come argomento la vita della protagonista al suo interno. Quindi si è scelto di mantenere dominante la funzione informativa, affiancata dalla funzione espressiva, in modo da attenuare la caratteristica di manuale del prototesto. La funzione vocativa è stata dunque resa una sottodominante delle altre; questo ha permesso di mantenere comunque attiva la funzione di divertire il lettore, senza però avere lo scopo di indurlo ad agire nel modo descritto.

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