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Trasporto intermodale

2.3. Modalità di trasporto

2.3.7. Trasporto intermodale

Il trasporto intermodale, come già accennato in precedenza, è una combinazione di due o più modalità di trasporto, caratterizzata dalla permanenza della merce sulla medesima unità di carico, detta Unità di Trasporto Intermodale (UTI), per tutta la durata del trasferimento. Le UTI maggiormente impiegate sono container, casse mobili (di cui si è ampiamente discusso in precedenza) e semirimorchi.

Il trasporto intermodale può essere diviso in due principali tipologie:

• trasporto intermodale non accompagnato: UTI, veicoli stradali o loro parti vengono trasportati mediante un’altra modalità, senza che il conducente rimanga a bordo durante il trasporto. Il carico è guidato dalla sua documentazione ed alla destinazione viene prelevato da un secondo conducente.

• trasporto intermodale accompagnato: impiegato sia nelle modalità gomma – treno, sia in quella gomma – nave, consiste nel caricare il rimorchio, compreso di motrice e conducente, su un vagone o su una nave a seconda del caso. In queste situazione si può parlare, rispettivamente, di strada viaggiante o di autostrada del mare. La prima modalità può essere impiegata per superare tratti di strada particolarmente difficili, come ad esempio valichi alpini, zone geografiche con rete stradale dissestata o con particolari vincoli normativi; la seconda in aggiunta alle motivazioni precedenti, può anche consentire, se necessario di attraversare tratti di mare. Il principale svantaggio è legato alla minor capacità di carico in termini di merce del vettore che effettua il trasporto principale, in quanto parte dello spazio è occupato dalle motrici dei rimorchi.

Nonostante i vantaggi che si possono ottenere in termini di costo, impatto ambientale, sicurezza e flessibilità, il trasporto intermodale presenta anche alcuni svantaggi tra i quali:

• transit time più lunghi rispetto ad un trasporto diretto di tipo “tutta strada”; • costi fissi e di investimento molto elevati al fine di predisporre le attrezzature

necessarie al trasferimento delle unità di carico da un vettore all’altro.

Il trasporto intermodale è caratterizzato dall’assoluta centralità delle infrastrutture, da cui dipendono le sue caratteristiche cardine: efficacia, sicurezza ed economicità. In modo particolare i terminal per l’interscambio delle merci svolgono un ruolo

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fondamentale nella catena del trasporto intermodale. A gestione pubblica o privata, sono adibiti al trasferimento da un vettore all’altro delle unità di carico, mediante l’ausilio di grandi macchinari di sollevamento, come carroponti, e motrici per la trazione dei rimorchi. Molto spesso questi terminal sono integrati all’interno di grandi strutture denominate interporti. Secondo la legge 240/90 un interporto deve essere dotato, oltre che dei terminal per il trasferimento delle merci, di una sede doganale, per il controllo delle merci trasportate, di uno scalo ferroviario per il collegamento con la rete e con porti ed aeroporti, di binari per la movimentazione dei carichi, dei magazzini per gli spedizionieri e di tutta una serie di servizi generali di supporto.

In questo capitolo sono stati affrontati i principali temi inerenti la logistica distributiva, ma soprattutto il trasporto, presentando le caratteristiche e le peculiarità di tutte le modalità che è possibile utilizzare nella movimentazione delle merci. Si è visto come ognuna di esse presenti alcuni punti di forza e altri di debolezza, e come la scelta della modalità più adeguata debba essere commisurata caso per caso. Nonostante ciò, nel prosieguo dell’elaborato, si tenterà di dare delle linee guida per pervenire, alla scelta della modalità di trasporto più adeguata a seconda della situazione. Verrà inoltre posta l’attenzione sulla necessità da parte di qualsiasi azienda di definire un’adeguata policy di acquisto per districarsi tra le numerose possibilità offerte dal mercato.

Nel prossimo capitolo si approfondiranno le dinamiche che caratterizzano il trasporto marittimo, al fine di avere tutti gli strumenti necessari a comprendere a pieno il caso aziendale proposto.

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IL TRASPORTO MARITTIMO

In questo capitolo verrà indagato a fondo il trasporto marittimo, cercando di comprendere in che modo avviene una spedizione e quali costi debbano essere sostenuti dal punto di origine, lo stabilimento del fornitore, al punto di destinazione, l’azienda cliente. Verranno inoltre prese in considerazione ed approfondite le dinamiche di mercato che regolamentano l’andamento dei noli marittimi.

Nel prosieguo dell’elaborato verranno applicate queste nozioni al caso reale di un gruppo aziendale per il quale si effettuerà un tender di mercato sul servizio overseas. A tale fine, sarà fondamentale conoscere queste informazioni, per comprendere al meglio tutti i passaggi di questo delicato strumento di mercato.

Tender è il termine che nel gergo commerciale, quindi anche in ambito logistico, indica

generalmente “la richiesta di un’offerta o una gara d’appalto per l’acquisizione di beni o servizi, generalmente di una certa complessità”1. Gli ambiti in cui questa pratica è più diffusa sono sicuramente il trasporto e il magazzinaggio.

Quando un’azienda decide di avviare un tender, si prepara a delegare, se già non è stato fatto, la gestione di alcuni servizi ad un provider di terze parti, al fine di concentrarsi appieno sul proprio core business. Per le ragioni per cui può essere presa una scelta di questo tipo si rimanda al primo capitolo dell’elaborato, al paragrafo “terziarizzazione della

logistica”.

Invitando più provider alla gara d’appalto l’azienda potrà valutare diverse offerte e selezionare la più competitiva. Maggiori informazioni riguardo alle modalità di svolgimento di un tender di mercato (in ambito trasporti), verranno comunque fornite nel capitolo successivo.