• Non ci sono risultati.

56 7 DISCUSSIONE

L’utilizzo della soluzione di immunoglobuline arricchita con IgM e IgG è diretta al trattamento della sepsi severa e dello shock settico.

I risultati ottenuti sembrano confermare, come l’effetto del farmaco, sia imputabile principalmente all’azione delle IgM come già dimostrato da altri studi32, infatti il paziente con sepsi severa o shock settico presenta un quadro di immunodepressione e/o immunoparalisi che si pensa sia dovuto a :

 Shift da una risposta infiammatoria (Th1) verso una risposta antinfiammatoria (Th2)

 - Effetti immunosoppressori delle cellule apoptotiche

 Apoptosi dei linfociti T-CD4, linfociti B, cellule dendritiche

 Perdita macrofagica dell’espressione del complesso maggiore di istocompatibilità di classe II (MHC II) e di molecole co-stimolatorie

Per quanto riguarda la tempestività del trattamento questa ricopre un ruolo fondamentale. I risultati di questo e di altri studi mostrano che la precocità dell’inizio della somministrazione incide sul buon risultato del trattamento. La dose raccomandata è di 250mg/Kg/giorni per tre giorni consecutivi la quale permette un miglioramento dei parametri cardiovascolari.

57 Facendo un confronto con uno studio francese, EPISS Study, che ha preso in esame tutti i pazienti affetti da sepsi severa e shock settico ricoverati nelle terapie intensive della Francia dal Novembre 2009 e il Marzo 2011, dal quale emerge una mortalità al 28° giorno del 42%, emerge una sostanziale differenza con i dati raccolti dal nostro studio in cui la mortalità e solo 8,3%. Sicuramente la differenza è dettata dall’esiquità e dalla eterogenicità del nostro campione, ma i dati riguardanti i parametri delle funzioni fisiologiche sembrano confermare l’effettiva efficacia del farmaco.

Prendendo in esame anche lo studio di Berlot del 200433, nel quale viene utilizzata la soluzione di IgGAM arricchita (Pentaglobin®) in pazienti settici, nei quali i trattamenti convenzionali non avevano dato un buon risultato, i dati confermavano che il farmaco sia un valido trattamento alternativo. A supporto vengono forniti dati, come la riduzione del punteggio S.O.F.A., che sono quasi sovrapponibili a quelli raccolti durante questo studio.

S.O.F.A. ns studio post tratt. S.O.F.A. Berlot 2004 post tratt.

8 9

58 Proprio l’efficacia sembra legata alla quantità di IgM presenti nella soluzione, in un ml di soluzione sono presenti 50 mg di proteine plasmatiche di cui il 95% sono immunoglobuline ripartite in 6mg IgM, 6mg di IgA e 38 mg di IgG. Grazie all’elevato titolo di IgM, le prime coinvolte nella risposta anticorpale, il farmaco possiede un notevole potere antibatterico. Tale potere risiede nella loro caratteristica forma pentamerica con la quale possiedono un quintuplo di siti di legame rispetto alle altre immunoglobuline, essendo perciò opsonine molto efficaci. A questo si aggiunge la capacita delle immunoglobuline di modulare sia l’azione del complemento sia l’azione delle citochine.

Un altro aspetto importante da considerare è che la somministrazione della soluzione IgGAM (Pentaglobin® ) può essere effettuato contemporaneamente a trattamenti extracorporei che vengono utilizzati nel trattamento della sepsi severa e shock settico al fine di modulare immunitaria la risposta ciò consente di trattare un paziente con infezione da Gram negativi con maggior efficacia. Anche se in questo caso, il costo del trattamento raggiunge un valore molto importante.

I risultati sono in accordo anche con altri, studi come quello condotto da   Hotchkiss, effettuati su pazienti con sepsi severa e shock settico nei quali si riscontra una relazione tra la riduzione delle cellule dell’immunità innata e adattativa e dei titoli delle immunoglobuline e l’aumento della mortalità ospedaliera.

59 Un’ultima osservazione, meritevole di essere presa in considerazione, è la riduzione delle tempo di ricovero dei pazienti presso i reparti di terapia intensiva. Emerge infatti che i pazienti trattati con la soluzione IgGAM (Pentaglobin® ) hanno una degenza più breve di circa 1/3 di quei pazienti trattati con terapie convenzionali. Questo si traduce in una riduzione delle spese di gestione.

60 8 CONCLUSIONI

Prendendo in esame i risultati raccolti, è possibile affermare che la somministrazione della soluzione di immunoglobuline arricchite con IgM, (Pentaglobin® ) è in grado di contribuire positivamente al trattamento della sepsi severa e shock settico, dimostrato dal miglioramento delle condizione dei pazienti, consentendo non solo di aumentare a sopravvivenza dei pazienti ma anche di consentire un risparmio in termini economici, risparmio dovuto a una riduzione dei tempi di degenza nei reparti di terapia intensiva.

Uno dei motivi per cui questo farmaco non viene utilizzato spesso è legato ai suoi costi che si aggirano attorno a 3,80 euro al ml.

Considerando che per un paziente di 75kg la dose consigliata dalla casa farmaceutica è di 1140 ml, il costo di un singolo trattamento della durata di tre giorni, è di circa 4330 euro.

Il costo quindi sembrerebbe inibire il suo utilizzo, ma in realtà bisogna osservare come l’utilizzo di questo farmaco consente di ridurre di circa il 33% i tempi di ricovero. Basti pensare che un giorno di degenza un terapia intensiva ha un costo medio di 1.800 euro. Quindi, anche se il farmaco ha un costo significativo, la spesa per il suo utilizzo ci consente comunque un risparmio.

61 BIBLIOGRAFIA

1. Martin GS, Mannino DM, Eaton S, Moss M. The epidemiology of sepsis in the United States from 1979 through 2000. N Engl J Med. 2003; 348(16): 1546-54.

2. Martin P. The epidemiology of anxiety disorders: a review. Dialogues Clin Neurosci. 2003; 5(3): 281-98.

3. Harrison DA, Welch CA, Eddleston JM. The epidemiology of severe sepsis in England, Wales and Northern Ireland, 1996 to 2004: secondary analysis of a high quality clinical database, the ICNARC Case Mix Programme Database. Crit Care. 2006; 10(2): R42.

4. Russell JA. Management of sepsis. N Engl J Med. 2006; 355(16): 1699-713.

5. Dellinger RP. The Surviving Sepsis Campaign: 2013 and beyond. Chin Med J (Engl). 2013; 126(10): 1803-5.

6. Werdan K. Intravenous immunoglobulin for prophylaxis and therapy of sepsis. Curr Opin Crit Care. 2001; 7(5): 354-61.

7. Ertel W, Kremer JP, Kenney J, Steckholzer U, Jarrar D, Trentz O, et al. Downregulation of proinflammatory cytokine release in whole blood from septic patients. Blood. 1995; 85(5): 1341-7.

8. Werdan K, Pilz G, Bujdoso O, Fraunberger P, Neeser G, Schmieder RE, et al. Score-based immunoglobulin G therapy of patients with sepsis: the SBITS study. Crit Care Med. 2007; 35(12): 2693-701.

9. Taccone FS, Stordeur P, De Backer D, Creteur J, Vincent JL. Gamma-globulin levels in patients with community-acquired septic shock. Shock. 2009; 32(4): 379-85. 10. Norrby-Teglund A, Ihendyane N, Kansal R, Basma H, Kotb M, Andersson J, et al. Relative neutralizing activity in polyspecific IgM, IgA, and IgG preparations against group A streptococcal superantigens. Clin Infect Dis. 2000; 31(5): 1175-82.

11. Lissner R, Struff WG, Autenrieth IB, Woodcock BG, Karch H. Efficacy and potential clinical applications of Pentaglobin, an IgM-enriched immunoglobulin concentrate suitable for intravenous infusion. Eur J Surg Suppl. 1999; (584): 17-25.

12. Wenisch C, Parschalk B, Patruta S, Brustbauer R, Graninger W. Effect of polyclonal immunoglobulins on neutrophil phagocytic capacity and reactive oxygen production in patients with gram-negative septicemia. Infection. 1999; 27(3): 183-6.

13. Rieben R, Roos A, Muizert Y, Tinguely C, Gerritsen AF, Daha MR. Immunoglobulin M-enriched human intravenous immunoglobulin prevents complement activation in vitro and in vivo in a rat model of acute inflammation. Blood. 1999; 93(3): 942-51.

14. Walpen AJ, Laumonier T, Aebi C, Mohacsi PJ, Rieben R. Immunoglobulin M- enriched intravenous immunoglobulin inhibits classical pathway complement activation, but not bactericidal activity of human serum. Xenotransplantation. 2004; 11(2): 141-8. 15. Kaul R, McGeer A, Norrby-Teglund A, Kotb M, Schwartz B, O'Rourke K, et al. Intravenous immunoglobulin therapy for streptococcal toxic shock syndrome--a comparative observational study. The Canadian Streptococcal Study Group. Clin Infect Dis. 1999; 28(4): 800-7.

16. Ziegler EJ, McCutchan JA, Fierer J, Glauser MP, Sadoff JC, Douglas H, et al. Treatment of gram-negative bacteremia and shock with human antiserum to a mutant Escherichia coli. N Engl J Med. 1982; 307(20): 1225-30.

17. Abraham E. Why immunomodulatory therapies have not worked in sepsis. Intensive Care Med. 1999; 25(6): 556-66.

62 enriched immunoglobulin therapy in sepsis: a review of clinical efficacy in relation to microbiological aetiology and severity of sepsis. J Intern Med. 2006; 260(6): 509-16. 19. Laupland KB, Kirkpatrick AW, Delaney A. Polyclonal intravenous immunoglobulin for the treatment of severe sepsis and septic shock in critically ill adults: a systematic review and meta-analysis. Crit Care Med. 2007; 35(12): 2686-92.

20. Kreymann KG, de Heer G, Nierhaus A, Kluge S. Use of polyclonal immunoglobulins as adjunctive therapy for sepsis or septic shock. Crit Care Med. 2007;

35(12): 2677-85.

21. Turgeon AF, Hutton B, Fergusson DA, McIntyre L, Tinmouth AA, Cameron DW, et al. Meta-analysis: intravenous immunoglobulin in critically ill adult patients with sepsis. Ann Intern Med. 2007; 146(3): 193-203.

22. Alejandria MM, Lansang MA, Dans LF, Mantaring Iii JB. Intravenous immunoglobulin for treating sepsis, severe sepsis and septic shock. Cochrane Database Syst Rev. 2013; 9: CD001090.

23. Reinhart K, Brunkhorst FM, Bone HG, Bardutzky J, Dempfle CE, Forst H, et al. Prevention, diagnosis, therapy and follow-up care of sepsis: 1st revision of S-2k guidelines of the German Sepsis Society (Deutsche Sepsis-Gesellschaft e.V. (DSG)) and the German Interdisciplinary Association of Intensive Care and Emergency Medicine (Deutsche Interdisziplinare Vereinigung fur Intensiv- und Notfallmedizin (DIVI)). Ger Med Sci. 2010; 8: Doc14.

24. Werdan K. Pathophysiology of septic shock and multiple organ dysfunction syndrome and various therapeutic approaches with special emphasis on immunoglobulins. Ther Apher. 2001; 5(2): 115-22.

25. Andersson JP, Andersson UG. Human intravenous immunoglobulin modulates monokine production in vitro. Immunology. 1990; 71(3): 372-6.

26. Menezes MC, Benard G, Sato MN, Hong MA, Duarte AJ. In vitro inhibitory activity of tumor necrosis factor alpha and interleukin-2 of human immunoglobulin preparations. Int Arch Allergy Immunol. 1997; 114(4): 323-8.

27. Dalhoff A. Synergy between acylureidopenicillins and immunoglobulin G in experimental animals. Am J Med. 1984; 76(3A): 91-100.

28. Dinarello CA. Proinflammatory and anti-inflammatory cytokines as mediators in the pathogenesis of septic shock. Chest. 1997; 112(6 Suppl): 321S-9S.

29. Schluter B, Konig B, Bergmann U, Muller FE, Konig W. Interleukin 6--a potential mediator of lethal sepsis after major thermal trauma: evidence for increased IL-6 production by peripheral blood mononuclear cells. J Trauma. 1991; 31(12): 1663-70. 30. Reith HB, Mittelkotter U, Maseizik T, Hager S, Beutner U, Ulrichs K, et al. Peritonitis monitoring with procalcitonin and diagnostic of immune function disorder with HLA-DR expression on monocytes. Chir Gastroenterol. 1999; 15: 8-14.

31. Meisner M, Tschaikowsky K, Palmaers T, Schmidt J. Comparison of procalcitonin (PCT) and C-reactive protein (CRP) plasma concentrations at different SOFA scores during the course of sepsis and MODS. Crit Care. 1999; 3(1): 45-50.

32. Hoffmann JN, Fertmann JM, Vollmar B, Laschke MW, Jauch KW, Menger MD. Immunoglobulin M-enriched human intravenous immunoglobulins reduce leukocyte- endothelial cell interactions and attenuate microvascular perfusion failure in normotensive endotoxemia. Shock. 2008; 29(1): 133-9.

33. Berlot G, Dimastromatteo G. Use of IgM and IgA-enriched immunoglobulins in the treatment of severe sepsis and septic shock. Clinical experience. Minerva Anestesiol. 2004;

63 RINGRAZIAMENTI

Voglio ringraziare il Prof. Francesco Giunta per avermi dato la possibilità di lavorare alla presente tesi di laurea ed il Dott. Francesco Forfori per avermi seguito durante la raccolta dei dati.

Un grazie di cuore a mia Madre Riccarda e a mio Padre Paolo per avermi mantenuto durante tutta la durata degli studi e soprattutto per aver creduto in me.

Un particolare grazie a Chiara che mi è stata vicina e che ha saputo, pazientemente, aspettare.

Un grazie a tutta la mia famiglia, Beppina, Tommaso, Marco, Giuliana, Luca Federica, ed Ivana per la fiducia datami.

Un grazie a tutti i compagni di studio come Gianluca, Angelo, Serena, Angela, Edoardo, Elena, Lorenzo, Valeria, Gabriele, Camilla e Alessandra con cui ho condiviso molto e mai dimenticherò.

Un grazie al Rag. Ing. Marco che è sempre stato presente negli ultimi 25 anni e sempre lo sarà.

Un grazie ad Francesco, Rachele, Alessandro, Stefano e Matteo con cui ho passato splendidi momenti.

Un grazie a tutte le ragazze e i ragazzi della Misericordia di Massa con cui ho avuto il privilegio di lavorare.

Per concludere voglio ringraziare tutti quegli amici e tutte quelle persone che pensavano che non ce l’avrei mai fatta e che nel settembre del 2005 mi consigliarono di non iscrivermi e che invece mi hanno dato parte della forza per andare avanti.

Documenti correlati