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Trauma cranico

Nel documento La salute e la sicurezza del bambino (pagine 28-34)

I traumi cranici rappresentano la principale causa di morte nei bambini sopra l’anno di vita, con un’inci-denza molto maggiore rispetto alla popolazione adulta; malgrado ciò, esistono poche evidenze scientifiche sulla gestione del bambino con trauma cranio-encefalico, in quanto numerose sono le variabili che posso-no modificarne il decorso e gli esiti:

difficoltà nella raccolta anamnestica e nella valutazione clinica dei più piccoli;

età – i bambini di età inferiore ai due anni rappresentano una categoria a maggiore rischio per lesioni gravi;

sede – i traumi della regione frontale sono quelli con minore rischio di complicanze;

dinamica dell’incidente – altezza della caduta e velocità dell’impatto;

incostanza della comparsa dei sintomi;

associazione con altre patologie già note o ancora non conosciute (disturbi coagulativi, malformazioni congeni-te, pregressi interventi neurochirurgici, ecc.).

PERICOLO

Se le cause più frequenti di trau-ma cranico si riscontrano in am-bienti esterni alla casa (incidenti d’auto, cadute con la bicicletta, sport, ecc.), non infrequenti so-no i casi che avvengoso-no in am-biente domestico (cadute dal fa-sciatoio, dai letti a castello, sci-volamento, ecc.).

La maggiore incidenza si ha nel primo anno di vita e decresce con il progredire dell’età; la pre-valenza nel sesso maschile è maggiore, specie nei bambini più grandi.

Le lesioni traumatiche possono causare danni immediati (prima-ri) o tardivi (seconda(prima-ri) conse-guenti alla presenza di ematomi intracranici o a ridotta ossigena-zione cerebrale; l’intervento di primo soccorso è mirato a limi-tare i danni secondari.

Misure d’urgenza da mettere in atto

Solo nei traumi di minima entità (assenza di ferite alla testa, di sanguinamento dall’orecchio o dal naso, di sin-tomi associati quali vomito, cefalea, alterazioni della coscienza o altri disturbi neurologici) la valutazione può es-sere effettuata dai genitori. In tutti gli altri casi sarà il medico che, in relazione alla dinamica dell’incidente, ai sin-tomi riferiti e all’obiettività, valuterà la necessità di una semplice osservazione clinica per alcune ore o l’oppor-tunità di eseguire esami radiologici. Nei bambini inferiori ai due anni, in relazione a quanto detto sulla difficoltà di raccolta dell’anamnesi e sulla maggiore frequenza di complicazioni, l’atteggiamento del medico sarà sempre improntato alla massima prudenza.

Nei traumi cranici maggiori, specie se si sospetta un danno associato della colonna, è inoltre importante che il bambino venga spostato solo da personale esperto, per evitare danni neurologici di più importante entità.

PERICOLO

Prevenzione

È di fondamentale importanza evitare situazioni a rischio d’incidenti gravi.

Non viaggiare mai in auto senza avere sistemato il bambino nel suo seg-giolino.

Non lasciare mai il bambino da solo su fasciatoi, letti senza sponde, di-vani o poltrone, neanche per brevi momenti.

Verificare che il lettino abbia sempre le sponde alzate quando vi si lascia il bambino.

Quando il bambino ha imparato a gattonare, usare cancelletti per le sca-le e chiudere sca-le porte delsca-le camere ritenute pericolose.

Non usare mai il girello, perché il bambino potrebbe capovolgerlo e ca-dere, oppure raggiungere camere per lui pericolose e rovesciarsi addos-so oggetti pesanti o cibi bollenti arrivando in cucina.

Fare attenzione che le finestre siano protette da parapetti.

Fare attenzione a spigoli taglienti di tavoli o di altro mobilio con i quali il bambino può ferirsi al capo.

Il bambino è in grado di scavalcare le sponde del lettino se, una volta in piedi, il margine superiore delle sbarre supera l’altezza dei capez-zoli.

Tutto questo andrebbe applicato non solo nella casa del bambino, ma in tutti i luoghi che frequenta abitualmente: asilo, casa dei nonni, casa di vacanza, e in questa mentalità di prevenzione vanno coinvolte tutte le persone che si occupano quotidianamente del piccolo, in particolare maestre, babysitter, nonni.

PERICOLO

Intossicazione

Numerose sono le sostanze reperibili in ca-sa che possono dare luogo ad intossicazio-ne, se ingerite o inalate o anche per sem-plice contatto con le mucose: detersivi per lavastoviglie, disgorganti, igienizzanti, pro-dotti per la pulizia del bagno e per i pavi-menti, prodotti antiruggine, candeggina, varechina, smacchiatori, anticalcare, sol-venti, diluenti, alcool, farmaci.

La possibile tossicità di alcune piante è spesso non conosciuta dai genitori. Alcu-ne hanno solo proprietà urticanti o irritan-ti (orirritan-tica, latte di fico, dieffenbachia); al-tre, se ingerite, causano disturbi ga-strointestinali (semi del ricino), altre an-cora disturbi del ritmo cardiaco (mughet-to, digitale, oleandro) o sintomi

neurologi-ci (foglie delle patate, pomodori, datura, aconito).

Nell’intossicazione il danno è conseguente, oltre che al tipo di so-stanza ingerita, anche ad altri fattori, quali la quantità, la concen-trazione, la solubilità, la via d’introduzione.

Gli avvelenamenti per inalazione, cioè il passaggio nelle vie respi-ratorie di sostanze tossiche allo stato gassoso, sono in età pe-diatrica molto meno frequenti rispetto a quelli da ingestione.

PERICOLO

PERICOLO

Misure d’urgenza da mettere in atto

In caso di intossicazione il fattore tempo è fondamentale e, met-tendo in atto le migliori procedure, si possono ridurre al minimo i danni modificando così la prognosi.

Avere sempre con sé il numero di un Centro Antiveleni per poter chiedere una consulenza; interpellare comunque sempre il pro-prio medico curante o un Pronto Soccorso prima di prendere qua-lunque iniziativa. Telefonicamente bisognerà cercare di dare più informazioni possibili riguardo all’incidente: le modalità dell’intos-sicazione, il tempo trascorso, la sostanza in causa, i sintomi ma-nifestati, il livello di coscienza e l’obiettività del bambino e qual-siasi altra notizia utile al medico per prendere la migliore decisio-ne in tempi brevi. Se il bambino ha ingerito sostanze tossiche, è fondamentale sapere riferire il nome della sostanza (detersivo, farmaco, prodotto chimico), la sua composizione e stabilirne ap-prossimativamente la quantità ingerita.

Recandosi al Pronto Soccorso, portare sempre il contenitore del-la sostanza tossica. In caso d’ingestione di prodotti vegetali (bac-che, foglie, semi) non conosciuti, portare con sé il campione e, se possibile, farlo esaminare da persona competente.

Non provocare mai il vomito senza una precisa indicazione del Centro Antiveleni: nella maggior parte dei casi si rischia di provocare maggiori danni per inalazione (passaggio nelle vie respiratorie) della sostanza tossica o, in caso d’ingestione di caustico, per maggiore azione lesiva sulla mucosa esofagea.

Non somministrare liquidi che possono favorire il vomito o, come nel caso del latte, aumentare l’assorbimento di alcune sostanze tossiche.

Può essere utile tenere in casa il carbone attivato che potrà es-sere somministrato in alcuni casi di avvelenamento, sempre do-po aver consultato il Centro Antiveleni. È questa una do-polvere ve-getale con alta capacità adsorbente che, mescolata all’acqua, riduce l’assorbimento della sostanza tossica. Non è però effica-ce nell’ingestione delle sostanze caustiche o dei derivati del pe-trolio.

Prevenzione

Evitare l’utilizzo di sostanze tossiche.

Riporre i prodotti tossici in luoghi non accessibili ai bambini.

Non mescolare tra loro sostanze diverse.

Non travasare i prodotti in bottiglie anonime o destinate originariamente ad altro uso.

Non manomettere le chiusure di sicurezza dei flaconi.

Non utilizzare i contenitori di prodotti per la pulizia come giocattoli.

Leggere attentamente le etichette apposte sui contenitori dei prodotti.

Tenere conto dei simboli di pericolo.

Insegnare ai bambini a riconoscere i simboli di pericolo.

Gettare i farmaci scaduti nei contenitori appositi.

Tenere in luogo sicuro i farmaci.

Conoscere i pericoli di alcune piante.

Usare cautela nell’apertura di contenitori di sostanze altamente volatili, che possono indurre perdita di sensi anche per persone adulte (cloro, ammoniaca, ecc.).

PERICOLO

Nel documento La salute e la sicurezza del bambino (pagine 28-34)