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I tre vani nel quartiere sud-occidentale del Primo Palazzo «

L

E STRUTTURE

:

I VANI

LIX,

LX,

LXIV

DEL QUARTIERE SUD

-

OCCIDENTALE DEL

P

RIMO

P

ALAZZO DI

F

ESTÒS

.

III.1 I tre vani nel quartiere sud-occidentale del Primo Palazzo

I tre vani LIX, LX e LXIV si trovano nella parte meridionale del cosiddetto Quartiere Sud- Occidentale del Primo Palazzo, sono comunicanti tra loro e si dispongono allineati in direzione ovest-est. A partire dalla mera osservazione della planimetria di questo settore del Palazzo (fig. 34) appare chiaro come i tre ambienti formino un’“unità architettonica-funzionale”, unità che si apre ad altre due serie di ambienti: a nord, attraverso l’apertura nel vano di passaggio tra LX e LXIV, con l’ambiente LVIIId e quindi con gli altri vani attigui (LVIII c, LVIII e); a sud, tramite la porta sul muro sud del vano LIX, con il vano LXI, collegato a LXIII e LXV.

Fig. 34- I vani LIX, LX, LXIV tra le due unità architettoniche del vani LVIIIa-e a nord e LXI, LXIII, LXV a sud (LA ROSA 2002a,tav. XIV).

Si deve riflettere sulla possibilità di un uso contemporaneo di queste tre gruppi di ambienti allineati in direzione est-ovest o di una precisa scelta dell’impiego di alcuni e l’abbandono di altri e i relativi periodi di utilizzo. È quindi essenziale ai fini della comprensione di questo settore meridionale del quartiere sud-occidentale del Palazzo analizzare i tre vani alla luce non solo del rapporto che sussiste tra di loro ma anche rispetto alle altre due unità, quella immediatamente a nord,

formata dai vani LVIIIa, LVIIIb, LVIIIc, LVIIId, LVIIIe, e quella sud, composta dai vani LXI, LXIII e LXV.

Nello specifico, i tre vani oggetto dell’analisi si possono considerare la penultima unità meridionale di ambienti del settore sud-occidentale del Primo Palazzo, essendo l’ultima quella costituita da LXI, LXIII e LXV.

Il vano LIX si affaccia sul Cortile Occidentale attraverso un’apertura praticata sugli ortostati89 e alla scalinata formata da quattro gradini (tav. 2a). Esso è inoltre in comunicazione con il successivo vano LX, ad est, tramite due gradini, e con il vano LXI grazie ad un passaggio presente sul muro Sud (tav. 2b).

Su tre pareti del vano sono presenti delle banchine: la più lunga occupa quasi l’intera lunghezza del muro Nord e continua sul muro Est formando un’unica banchina ad elle, che si interrompe in prossimità dell’apertura che conduce al vano LX (tav. 3a); peggio conservata è invece la banchina del muro Sud, presente unicamente sulla parte orientale della parete, ad Est della porta conducente al vano LXI, e che continua lungo la parete Sud del vano attiguo (tav. 3b).

Il lato occidentale del vano che dà sul Cortile Occidentale è aperto, privo di muratura, lo contraddistinguono unicamente due elementi: una gourna e un blocco calcareo di medie dimensioni, forse parte di una banchina (tav. 4a).

Il muro settentrionale divide questa unità da quella dei vani LVIIIa e LVIIIb, ed è caratterizzato a prima vista da una stratigrafia resa difficile dalle gettate di astraki. Sulla parete è presente una piccola doulapa, un armadietto a muro, poco più di cm 35 al di sopra la banchina (tav. 4b).

L’ambiente è delimitato ad est da un grosso setto divisorio, definito da ora in poi “pilastro”(tav. 4c), che restringe il passaggio al vano successivo; a sud, invece, dalla struttura muraria retrostante all’ortostate (tav. 4d).

Il pavimento del vano conservatosi è composto per la maggior parte di lastre di gesso alabastrino e qualche lastra di calcare90, che ora recano tracce del contatto con il fuoco.

Il successivo ambiente è lungo meno della metà del primo. Prevede uno stretto passaggio, dopo i due gradini, delimitato a nord dal “pilastro” e dal muro Sud del vano stesso. Su tutti i quattro i lati del vano sono presenti resti di banchine, anche se quelle poggianti sui muri Nord e Ovest sono meglio conservate e formano un’unica banchina ad elle. La banchina sul muro Sud è la

89 Il muro di ortostati della fronte occidentale del Primo Palazzo si sviluppa per una lunghezza di 8,80 m circa ed è interrotto da tre denti, di cui i due a sud formano le ante laterali dell’accesso al vano LIX.

90

Le lastre non di gesso alabastrino sono segnate in fig. 37 con il riempimento di colore grigio. La lastra vicina all’ingresso è in pietra calcarea, mentre le altre due sono di una pietra scistosa.

continuazione sopraelevata di quella presente nel vano LIX. Scarsi sono i resti della banchina Est che probabilmente si appoggiava alle due maggiori lastre formanti il passaggio tra il vano LX e il vano LXIV (tav. 5a).

Elementi interessanti ai fini dell’analisi del suddetto vano sono: le banchine e le loro diversità di costruzione, il “pilastro” che restringe il passaggio dal vano precedente e l’apertura presente sul lato settentrionale del vano di passaggio tra LX e LXIV che conduce all’ambiente LVIIId (tav. 5b). Il vano LX è collegato al successivo vano LXIV da un ampio passaggio costituito da imponenti blocchi (v. supra cap. II.1.1) che formano il piano di calpestio ora visibile.

Il terzo vano, LXIV, si colloca seguendo la linea dei due precedenti ambienti in direzione ovest-est ma più a sud, tanto che per il decentramento rispetto all’asse dei vani LIX e LX, che si legge bene dalla planimetria, sembra che questo ambiente sia stato aggiunto in un secondo momento o comunque per una funzione diversa rispetto agli altri due.

Il muro settentrionale dell’ambiente è formato alla base da blocchi di calcare grigio di medie dimensioni, al di sopra vi è uno strato di sassi di minori dimensioni e a coprire gli strati inferiori, insieme all’ astraki, alcuni spesse lastre definite come i resti di una scala nell’angolo occidentale (tav. 6a).91

Nell’angolo nord-est della parete meridionale è stato riutilizzato un blocco di ortostate. Si può notare in questo muro la presenza di due ordini di grandezza di pietre: più grandi e ordinate nella parte settentrionale del muro e più piccole e disposte alla rinfusa in quella meridionale (tav. 6b).

Anche nella parete Sud si ritrovano gli stessi blocchi in calcare grigio presenti nel muro Nord. La lettura di questo muro si rivela complicata per l’aggiunta di successive strutture murarie e per la gettata di astraki da sud-est a nord-ovest di cui rimane un testimone (tav. 7a-b).