CICLO DI VITA DI UN EVENTO
CAPITOLO 2.3: TURISMO E MARKETING ENO GASTRONOMICO
Definendo l’enogastronomia come “la cultura dell’arte culinaria associata alla conoscenza dei vini, e del corretto abbinamento di questi ai cibi, relativa ad un territorio” è possibile affermare che essa rappresenta un elemento culturale fondante una comunità; quindi si può paragonare la realtà gastronomica di un luogo ad una qualsiasi esperienza museale, di una mostra o qualsiasi altro evento collegato alle opere d’arte. Sicuramente cibi e bevande non possederanno quello spirito di sacralità e di magnificenza, ma se saranno inseriti all’interno di un contesto storico-geografico-culturale anch’essi potranno essere visti come “segni” dell’agire umano nel territorio caratterizzandolo come luogo di origine di espressioni umane, dalle più umili come il grano ed il pane fino alle più elaborate come un dipinto o una scultura.
Un concetto che può riconfermare quanto detto è quello di tipicità che trova il suo maggior livello di espressione nel contesto socio-culturale del territorio, esso non trasmette soltanto il valore d’uso ma anche quello ricollegabile ai valori culturali, simbolici e storici: è il frutto di un lavoro progressivo di varie generazioni che hanno una storia da raccontare non solo relativa ai modi di produzione ma connessa anche al contesto socio-culturale. Questo aggettivo quindi provoca un forte coinvolgimento emotivo: il cibo si evolve in manifesto culturale di un territorio e diventa così motivazione per i flussi turistici.
Questa sinergia tra cultura e cucina trasforma così il viaggio in “viaggio dell’esperienza, del contatto, dell’emozione” con itinerari culturali ed enogastronomici che attraverso la natura e tradizioni, arte ed artigianato, giochi ed eventi stimolano un’immersione nel territorio e nella vita quotidiana della gente che lo abita.
Proprio dal punto di vista turistico la salvaguardia di prodotti enogastronomici tipici, che caratterizzano l’immagine e l’identità di uno specifico territorio, e la costruzione di analogie con altri settori come l’arte, la cultura, l’ambiente e l’artigianato, determinano dei punti di forza per la comunità in quanto:
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-i prodotti, la ristorazione, il vino, gli itinerari dei sapori e le aziende agricole diventano veicoli di comunicazione dell’immagine e della notorietà del territorio; -si ha l’obiettivo di promuovere le tipicità in modo da valorizzare ulteriormente l’offerta dell’esperienza nella zona;
-i territori connessi ad un’immagine di genuinità e natura possono essere sfruttati strategicamente per attrarre il turista;
-il settore dell’enogastronomia diventa un elemento fondamentale se è caratterizzato da fattori unici ed non riproducibili che ne motivano uno spostamento obbligato per fruire di quel tipo di offerta.
Questa serie di vantaggi riscontrabili dall’offerta di tipicità di un territorio possiede un relativo peso anche nei confronti del turismo in generale in quanto:
-il fattore eno-gastronomico viene percepito come un ulteriore motivazione principale del soggiorno;
-fra le attività svolte, quelle eno-gastronomiche (eventi, degustazioni) possono risultare una parte rilevante dell’esperienza;
-le suddette attività possono rivelarsi aspetti importanti durante il soggiorno (qualità del mangiare e bere; costo della ristorazione…);
-le stesse vanno a comporre il giudizio medio dell’ospite;
-possono inoltre costituire una parte importante della spesa durante la visita (acquisto di prodotti tipici; ristoranti…).
Il turismo eno-gastronomico è l’unico settore che permette di prolungare l’esperienza, vissuta durante la vacanza, anche quando si ritorna con l’acquisto dei prodotti sperimentati, la loro preparazione, nei ristoranti specializzati; ciò permette di produrre un’economia più estesa rispetto a quella relativa al turismo puro.
Con il turismo eno-gastronomico è possibile integrare l’esperienza abituale del fare turismo con la volontà di “ritorno alla terra” ed alle proprie tipicità, congiungere lo svago con la ricerca delle origini, unire spensieratezza e profondità.
Avendo visto le principali caratteristiche del turismo eno-gastronomico, è possibile analizzarne i potenziali fruitori e le relative pratiche ed usanze.
In aggiunta alla popolazione locale che può anch’essa fruire delle offerte eno- gastronomiche del luogo, è possibile individuare quattro profili di visitatore:
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-il turista eno-gastronomico: possiede un grado elevato di conoscenza e passione per i cibi e le bevande del luogo e anche del contesto in cui sono inserite. È un soggetto che compie un vero e proprio viaggio, una vacanza di più giorni verso destinazioni che offrano produzioni tipiche, di peculiarità e identità eno- gastronomiche che siano anche connesse alla cultura del luogo, della storia, delle tradizioni, della terra;
-il turista interessato all’offerta eno-gastronomica: si tratta di un soggetto che, rispetto al precedente, possiede meno attenzione e curiosità verso l’offerta culinaria del luogo in cui soggiorna, ma ,se questa risulta essere invitante ed allettante, può dare soddisfazioni al territorio acquistando prodotti o visitando luoghi di produzione e lavorazione;
-l’escursionista eno-gastronomico: l’escursionista compie viaggi in giornata e quindi non offre la possibilità di soggiorno al sistema ricettivo della zona; anch’esso come il turismo conferisce l’importanza della propria trasferta alla proposta eno-gastronomica della zona;
-i residuali (turista ed escursionista altro): sono soggetti che non sono partiti con l’intenzione di esplorare la cultura culinaria del territorio, piuttosto, cibi e bevande rappresentano per loro una delle tante possibilità di svago della zona visitata.
La presenza di visitatori, sia turisti che escursionisti, rappresenta per il territorio una forma di garanzia di presenza, di dialogo, di interazione economica e anche delle tipicità; in questo modo il luogo ha la possibilità di incrementare e valorizzare la propria identità.
La maggioranza delle visite turistiche si ha soprattutto per la volontà di partecipare ad un evento gastronomico o per fare esperienza dell’offerta eno- gastronomica del territorio che rappresenta un rafforzamento della proposta culturale totale della zona.
Veniamo quindi ad analizzare ruoli e funzioni di un evento per quanto riguarda il marketing eno-gastronomico.
Il principio che dovrebbe essere alla base della progettazione di questo tipo di eventi è la cooperazione ed il coordinamento tra vari soggetti, pubblici e privati, in modo da organizzare iniziative ed eventi coordinati tra loro con la funzione di
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migliorare il posizionamento del territorio nel mercato turistico, integrando il patrimonio agro-alimentare ed eno-gastronomico con l’ambiente, la storia, la cultura e le risorse umane della zona. L’offerta risultante da questo connubio produrrà effetti più stabili e duraturi sul sistema economico e di conseguenza l’evento verrà rilevato come un espressione di marketing territoriale presentando il territorio come un unico ente e non come un agglomerato di diverse entità. Il ruolo principale che viene affidato ad un evento eno-gastronomico è quello di attirare turismo ed eventuali investimenti, diffondere e migliorare l’immagine del territorio in modo da generare dei veri e propri processi di rigenerazione economica.
Attraverso di esso il cibo diventa un vero e proprio strumento per entrare in contatto con la comunità per poi comprenderne il patrimonio artistico-storico e le proprie tradizioni; un simbolo di autenticità e dello stile di vita quotidiano del luogo.
Tra le varie attività che è possibile svolgere con il turismo o durante un evento eno-gastronomico troviamo:
-la degustazione di cibi e bevande;
-la partecipazione a percorsi in cui viene integrato l’elemento gastronomico e quello naturale-paesaggistico-culturale (strade del sapore);
-la visita a luoghi di lavorazione e produzione delle tipicità; -acquisto dei prodotti tipici;
-partecipazione attiva alla produzione o lavorazione;
-alimentarsi presso ristoranti o strutture ricettive che simboleggiano veicoli di informazione della cultura eno-gastronomica.
Come già affermato in precedenza, a tutte queste attività eno-gastronomiche sono connesse imprescindibilmente anche altre attività relative al turismo storico- culturale-paesaggistico poiché tutte insieme costruiscono, valorizzano e trasmettono l’identità e l’immagine propria di un territorio.
Tra le principali tipologie di evento eno-gastronomico, rivolte sia ai visitatori che agli esperti del settore (gestori di agriturismo e ristoranti/trattoria, cuochi, maitre, sommelier, responsabili del marketing turistico, promotori turistici,
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programmatori turistici, agenti di sviluppo turistico e organizzatori di eventi enogastronomici e culturali) troviamo:
-sagra: festa profana legata alla celebrazione di prodotti della terra; -festa: religiosa o civile celebrata con riti o cerimonie;
-convegno: sensibilizzazione di una determinata sfera di opinione su un problema specifico attraverso l’apertura di un dibattito da parte di un qualsiasi gruppo organizzato privato o pubblico;
-workshop: discussione ed approfondimento di un tema tecnico controverso o di attualità da parte di specialisti;
-seminario: lavoro finalizzato all’arricchimento della professionalità dei partecipanti su un preciso tema di formazione;
-fiera: raduno di venditori ambulanti principalmente di prodotti agricoli in concomitanza di feste patronali o ricorrenze;
-street food: evento dedicato al cibo da strada;
-festival: festa popolare con un tema ben definito interpretato nelle sue forme artistiche e culturali, a cadenza periodica.
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