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Turisti culturali: definizioni e classificazion

Per una definizione antropologica di turismo culturale

II.8 Turisti culturali: definizioni e classificazion

Il problema di valutare, quantificare e definire il turista culturale nasce dalla difficoltà di dare una definizione univoca di cultura e quindi di turismo culturale. Il turista culturale viene generalmente inteso come colui che pernotta nelle città d’arte o colui 2 che visita attrazioni culturali,

in particolare quelle tradizionali, come musei, aree archeologiche ecc:, laddove l’ingresso può essere oggetto di rilevazione statistica. Oggi, però, l’equazione “turista culturale = visitatore di heritage” non è più soddisfacente di fronte alla molteplicità di forme di cultura e d’arricchimento: in fondo si potrebbe dire che il viaggio è sempre “cultura”.

Il WTO definisce (cfr Richards : 2007 , p 21) i turisti culturali come viaggiatori che si spostano per motivazioni essenzialmente culturali, che partecipano a viaggi d’istruzione, tour culturali, pellegrinaggi, che assistono a festivals e rappresentazioni teatrali, che visitano musei, siti storici e archeologici, finanche coloro che viaggiano per studiare la natura, il folklore, l’arte.

Autore: Rossi Francesco

Titolo : Il turismo culturale a Roma. Analisi etnografica del contesto turistico Colosseo-Palatino. Dottorato in Antropologia

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Attualmente il WTO (ibidem) stima che questo tipo di turismo rappresenti il 37% dei

viaggi e che la domanda sia in crescita del 15% annuo. L’indicatore adottato per tali rilevazioni è la partecipazione ad attività culturali. Le stime pubblicate però sono meramente indicative, in quanto è assodato che la partecipazione ad attività culturali non implica necessariamente che la cultura sia la ragione principale della visita turistica. Importante è sottolineare che circa la metà dei viaggiatori partecipano ad un’attività culturale nonostante la principale motivazione del viaggio sia diversa.

Il primo tentativo di analisi del fenomeno risale alla ricerca dell’Ufficio Turistico Irlandese commissionata nel l988 dalla Comunità Europea ed eseguita su dati forniti dagli Uffici Turistici Nazionali (cfr Richards : 2007, p 48) , le stime approssimative fornite registrano nel l986 circa 35 milioni di turisti culturali nell’U.E., dei quali un terzo provenienti da altri continenti; oggi la stima è di circa 50 milioni. All’interno di questo gruppo si distingue una parte predominante (90%) di “general cultural tourists” e un 10% di “specific cultural tourists”.

Il turista culturale specifico è colui che viaggia specificatamente per visitare una data attrattiva culturale e per il quale questa è una

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motivazione molto importante per la scelta della destinazione. Il turista culturale specifico rispetto al turista culturale generale (per il quale le attrattive culturali fanno parte della vacanza senza costituirne una motivazione importante) consuma una varietà più ampia di attrattive culturali anche nel luogo di residenza e molti più viaggi, soprattutto brevi soggiorni; si distingue inoltre per avere un capitale culturale di base elevato.

Richards (ibidem, p 51) distingue i turisti culturali in tre categorie: a) il turista culturale motivato, per il quale la cultura costituisce la motivazione del viaggio;

b) il turista culturalmente ispirato, per cui la fruizione culturale può essere inserita in un più ampio pacchetto turistico, che comunque può essere scelto anche per la presenza di queste possibilità;

c) il turista culturalmente attratto, che occasionalmente, in un ambito di vacanza relax, consuma dei prodotti culturali.

L’analisi di Silberberg riprende parzialmente la classificazione precedente ampliando la casistica: il turista culturale può distinguersi in turista culturale “profondamente motivato”, turista culturale “parzialmente motivato”, turista culturale “con motivazioni aggiuntive” e turista culturale “per caso”(Silberberg 1999 cit in Richards 2007 p 63).

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Analogamente si pongono Craik (ibidem, p. 65) e Amirou (ibidem, p 66). Il primo distingue tra “vero turista culturale e turista culturale causale”, il secondo distingue tra: “specialisti”, che “viaggiano sistematicamente e regolarmente e in un certo numero di casi possono esistere legami tra le loro attività professionali e le loro pratiche turistiche”; “molto motivati”, per i quali “la motivazione fondamentale del viaggio è culturale, anche se può essere accompagnata da altre motivazioni ed occupazioni”; e infine “occasionali”; questi ultimi “sono in realtà dei villeggianti che nel corso del loro soggiorno sviluppano delle pratiche culturali irregolari, generalmente in uno spazio che non oltrepassa il loro luogo di soggiorno di più di 50 chilometri”.

L’antropologo americano Graburn individua tre differenti tipologie di turista culturale in base al bisogno che ciascuno intende soddisfare mediante la funzione culturale, pertanto distingue tra:

1. il bisognoso di rispetto, che cerca il contatto con l’opera d’arte la cui visita assume quasi il carattere di sacralità contemplativa, al punto che la folla, il rumore e anche l’eccesso di informazioni lo disturbano;

2. il bisognoso di associazione, che cerca nell’esperienza culturale un’occasione di socialità ed è quindi attratto soprattutto dai luoghi universalmente conosciuti e dalle opere dei grandi artisti;

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3. il bisognoso di conoscenza, per il quale la visita costituisce uno strumento di comprensione del mondo e quindi cerca soprattutto informazioni dettagliate che lo aiutino nell’interpretazione dell’opera d’arte ( Grabourn : 1991, p 1-11 cit in Simonicca).

Una voce originale è quella di Stebbins (cfr Stebbins : 1982 in Savelli : 1985, p 128), il quale usa il concetto di “tempo libero serio” per spiegare la variabilità dell’esperienza. Nella sua teoria i turisti culturali sono simili a degli hobbysti, ovvero persone con un profondo interesse riguardo un argomento e che esibiscono diversi livelli di conoscenza, abilità, condizionamento o esperienza nell’affrontare l’hobby.

Affrontando in questo modo l’argomento si possono identificare due tipi abbastanza differenti di turisti culturali. Il “turista culturale generalizzato”, che fa diventare hobby la visita a differenti siti e regioni e con il tempo acquisisce un’ampia e generale conoscenza di culture diverse. Il “turista culturale specializzato”, il quale al contrario concentra i suoi sforzi su uno o su un piccolo numero di siti geografici interessanti o entità culturali. Questo tipo di turista visita ripetutamente una particolare città o un Paese alla ricerca di una profonda comprensione

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culturale del luogo, oppure si reca in differenti regioni e città alla ricerca di esemplari di uno specifico tipo d’arte, storia, festival o museo.

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Capitolo terzo