1.5 L’inquinamento ambientale
1.5.1 Una città modello
I pazienti, i cittadini di Minamata, i sostenitori e l’amministrazione della prefettura, dal 1994 cominciarono a collaborare insieme al “Progetto per lo sviluppo e la creazione dell’ambiente”; segnando l’inizio di dialoghi e collaborazione avviati dalla prefettura e dalla città. Sebbene le prime discussioni cominciarono nella confusione e con un senso di esitazione, gli sforzi nello scambio di opinioni continuarono e le conversazioni portarono i cittadini a riconquistare la fiducia e l’energia giusta per poter rigenerare la comunità locale, così da creare nuove opportunità. Gli impiegati della Chisso, le vittime della malattia e anche il resto dei cittadini cominciarono a incontrarsi periodicamente per discutere e capire cosa fosse meglio fare al fine di ricostruire un ambiente pulito, una società senza pregiudizi e una crescita economica.
Il primo maggio 1994 si tenne il “Servizio di memoria per le vittime di Minamata” che permise dei dialoghi tra le vittime e il Governo e che portò l’anno successivo, tramite una decisione del Gabinetto, a una risoluzione politica del problema, con l’idea di creare una nuova città modello che potesse garantire la ricostruzione di una società intera, rigenerando così sia la comunità locale sia la città di Minamata.
Il piano della città di Minamata, elaborato e formulato da una partecipazione pubblica, alterò in positivo la visione futura di una città con un forte valore per la tutela dell’ambiente, della salute e del benessere sociale.
Il signor Yoshii, che in quegli anni assunse l’incarico di sindaco, riferì che la città di Minamata era stata associata dagli anni Cinquanta a un’immagine oscura e buia, concezione negativa che avrebbe potuto cambiare solo grazie ai cittadini. Essendo una città devastata da danni irrimediabili provocati dall’inquinamento di mercurio nella baia, lavorando attivamente alla cura dell’ambiente, si potrebbe alterare l’attuale visione mondiale negativa in modo positivo83.
Yoshii afferma pubblicamente che ciò che è successo a Minamata e ai suoi abitanti non deve essere dimenticato ma rivalutato positivamente attraverso la difesa e la tutela
83 Divisione Ambientale di Minamata, Aiming to Create <<an Industrial and Cultural City which Values
the Environment, Health and Welfare>>, in “GEF”, http://www.gef.or.jp/20club/E/minamata_e.pdf, 2000,
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ambientale, ponendo particolare attenzione nei riguardi della salute dell’uomo84
. La preparazione dei vari piani di riqualificazione ambientale fu commissionata da specialisti esterni alla città ma il sindaco stesso dichiarò che essi potevano e dovevano essere messi in atto dal suo staff e dai cittadini stessi. Perciò, nei due anni seguenti al 1994 furono aperte due assemblee in ogni distretto, per far si che ci fossero dialoghi diretti con i residenti locali e con i cittadini; questi s’incontrarono una volta a settimana per sei mesi, portando a delle nuove proposte provenienti direttamente dal popolo.
“Il marzo 1996” è la data che segna l’inizio della ricostruzione di una nuova città modello, basandosi su nuove misure ambientali: in primis la gestione e la riduzione dei rifiuti. I materiali di rifiuto furono classificati in ventuno categorie per permettere una migliore comprensione nello smaltimento; furono create trecento stazioni di eliminazione rifiuti, una ogni cento famiglie, gestite dai cittadini stessi. Il costo guadagnato dalla vendita di prodotti riciclabili fu dato a ogni associazione di quartiere. Questo permise alla città di ridurre con successo il peso fiscale dovuto allo spreco e alle misure di risanamento, portando alla nascita di una nuova comunicazione tra gli abitanti di una stessa comunità. Venne fatta una conferenza per la riduzione dei rifiuti in cui si ricordava ai cittadini di comprare cose riciclate, di riusare prodotti utilizzabili e di non tenere i rifiuti in casa; vennero stabiliti anche altri programmi che supportarono la riduzione di rifiuti e l’attenzione al riciclo. Furono stipulate delle negoziazioni con supermercati in modo da abolire confezioni eccessive e inutili, furono instituite nuove regole per la protezione dell’ambiente: come per esempio, il “Programma distrettuale per l’ambiente”, oppure le Certificazioni delle Organizzazioni Internazionali per la Standardizzazione (ISO85), come “La certificazione ISO delle Abitazioni” e “La certificazione ISO dell’ambiente”.
Grazie alla collaborazione comunitaria furono realizzati nuovi cambiamenti nella città di Minamata e, nel 1997, la prefettura di Kumamoto pubblicò che la baia di Minamata era finalmente salva, che i luoghi erano diventati più puliti e il livello di contaminazione era ridotto al minimo86. Dopo aver sofferto, la città di Minamata ha imparato l’importanza per la difesa dell’ambiente e della natura ed è diventata una città modello agli occhi di tutto il mondo per la protezione dell’ambiente, (usando anche prodotti eco-biologici, fertilizzanti naturali, ecc.). Tuttora ci sono molti tour
84 Divisione Ambientale di Minamata, Minamata City: Aiming to Create…
85 ISO: International Organization for Standardization; sono le Organizzazioni Internazionali per la
Standardizzazione che stipulano la qualità del prodotto, del luogo, ecc.
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studenteschi ed escursioni educative dove alunni, e non solo, possono conoscere in modo più approfondito i cambiamenti che sono avvenuti nella città, per imparare quali sono le misure da adottare per la tutela ambientale. I partecipanti possono ascoltare le vittime che narrano le esperienze vissute ed essere guidati direttamente da cittadini volontari per la spiegazione della raccolta dei rifiuti87. Dall’aprile del 2000 fu introdotto il programma “Scuola Certificato ISO” nelle scuole elementari e nelle scuole medie, al fine di aumentare la conoscenza e improntare i ragazzi verso il rispetto ambientale.