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Capitolo 3. LA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER L’UNGHERIA

3.1 L’Ungheria

3.1.1 La situazione economica ungherese

L’Ungheria è uno Stato membro dell’Unione europea, costituito come repubblica parlamentare, con una popolazione che conta 9.954.941 persone26. La valuta ufficiale è il fiorino ungherese (1€ ≈ 300 HUF).

Il presidente ungherese è János Áder, membro fondatore di Fidesz, partito della destra conservatrice, del quale è leader l’attuale Primo Ministro, Viktor Orbán, appena rieletto nelle recenti elezioni del 2014. Orbán sta attuando una politica antieuropeista e ultranazionalista, cosa che preoccupa, non poco, gli altri stati membri dell’UE.

Di seguito vengono riportati alcuni dati macroeconomici ungheresi27:

! PIL 97,7 miliardi di € ! PIL pro capite 9800 €

! Totale import 72,35 miliardi di € ! Totale export 87,16 miliardi di €

26 ONU – World Population Prospects: The 2012 Revision

27 Dati forniti da:Fondo Monetario internazionale, Ufficio Centrale Statistiche; ISTAT;Banca Centrale

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L’economia ungherese è basata, in parte, sull’agricoltura e sull’allevamento, dovuto al territorio pianeggiante del paese che favorisce lo svolgimento di questa attività, che coinvolge circa il 4% degli addetti.

C’è da dire però che l’Ungheria è un paese industrialmente sviluppato, che conta il 32% degli addetti, in particolare nella area della capitale, Budapest. Le industrie principali interessano soprattutto i settori meccanico e chimico- farmaceutico, oltre all’estrazione del gas naturale.

Il settore di punta del paese magiaro, però, è quello del turismo e dei trasporti che coinvolge il 64% degli addetti, di fatti la rete dei trasporti è molto sviluppata. Per quanto riguarda il turismo, Budapest è la città che attrae la maggior parte dei visitatori stranieri tanto che nel 2011 ha raggiunto quasi 5 milioni di turisti, classificandosi al venticinquesimo posto tra le città più visitate al mondo28.

Inoltre Budapest, oltre ad essere la capitale ungherese, è anche il primo centro per la vita politica, economica, industriale e culturale, infatti vanta la presenza degli uffici delle più grandi aziende multinazionali.

3.1.2 I rapporti commerciali tra Ungheria e Italia

L’Italia è un partner importante per l’Ungheria così come lo è l’Ungheria per l’Italia.

Legami profondi uniscono i due popoli da lunghissimo tempo, al di là delle circostanze politiche nei diversi periodi storici. I rapporti bilaterali sono tradizionalmente ottimi e l’Italia gode di una considerevole popolarità tra gli ungheresi sia dal punto di vista culturale e turistico che dal punto di vista economico e commerciale grazie anche al sostegno che l’Italia ha offerto all’Ungheria nella riconversione post-comunista.

Sebbene il mercato ungherese non sia particolarmente esteso e nonostante la crisi economica che ha colpito anche questo Paese, esistono per l’Italia delle prospettive di sviluppo della propria presenza nel medio lungo termine soprattutto dal punto di vista degli investimenti in campo manifatturiero, che

28 http://blog.euromonitor.com/2013/01/top-100-cities-destination-ranking.html

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gode di incentivi e presenta vantaggi, come per esempio il basso costo della manodopera qualificata e la posizione geografica strategica al centro della regione del Danubio.

Nel 2012 si è visto che il Sistema Italia in Ungheria è composto da un tessuto di 2.300 imprese che impiegano più di 28.000 persone e producono un fatturato di oltre 4 miliardi di euro29.

Attualmente l’Ungheria è ben disposta nell’accogliere investimenti nei settori automobilistico, chimico-farmaceutico e dell’IT, ma esistono potenzialità anche in altri settori.

Non mancano di certo alcuni fattori di rischio, dovuti ad una forte influenza nazionalista del partito a capo del governo ungherese che potrebbero portare difficoltà ai nuovi investitori stranieri, soprattutto in alcuni settori, come quello agricolo per il quale è stata varata una riforma riguardo alla proprietà ed all’affitto dei terreni che vieta l’acquisto a soggetti esterni al Paese.

Di seguito vengono forniti alcuni dati in merito agli scambi commerciali tra Italia ed Ungheria.

Figura 2: Fonte MiSE, elaborazione Osservatorio economico su dati Eurostat.

Per fornitore si intende la posizione occupata dall’Italia nella graduatoria dei paesi di provenienza dell’import dell’Ungheria.

Per cliente si intende la posizione occupata dall’Italia nella graduatoria dei paesi destinatari dell’export dell’Ungheria.

Dalla figura 2 si può osservare che dal 2009 al 2013 l’Italia ha sempre mantenuto, più o meno, la settima posizione tra i paesi di provenienza dall’import, con una quota di mercato leggermente superiore al 4%. Mentre, per

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quanto riguarda i destinatari dell’export ungherese, l’Italia ricopre attualmente la sesta posizione, con una quota di mercato del 4,6%. Si nota che l’Italia, dal 2009 ad oggi, ha ridotto gli acquisti dell’export ungherese, passando da una quota di mercato del 5,8% ad una del 4,6%, perdendo più di un punto percentuale.

Figura 3: Fonte MiSE, elaborazione Osservatorio Economico su dati Istat.

Per fornitore si intende la posizione occupata dall’Ungheria nella graduatoria dei paesi di provenienza dell’import dell’Italia.

Per cliente si intende la posizione occupata dall’Ungheria nella graduatoria dei paesi destinatari dell’export dell’Italia.

Nella figura 3 si osserva che, nel 2013, l’Ungheria è classificata come ventunesima con una quota di mercato dell’1%, tra i paesi di provenienza dell’import italiano, mentre, per quanto riguarda l’export italiano, l’Ungheria è il venticinquesimo paese cliente.

Per capire meglio quali sono i settori di mercato del commercio tra Italia e Ungheria, si forniscono di seguito due tabelle esplicative.

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Figura 4: Fonte MiSE, elaborazione Osservatorio Economico su dati Istat.

Dalla tabella della figura 4 si può osservare che il settore con la maggiore quota di mercato, tra i principali prodotti italiani esportati in Ungheria nel 2013, è quello dei prodotti chimici di base, materie plastiche e gomma sintetica, con un fatturato di 69 mln di euro e una quota dell’8,1% sull’export totale in Ungheria; seguito dai metalli di base preziosi, altri metalli non ferrosi e combustibili nucleari, che hanno un fatturato di 60 mln di euro e una quota del 7,1%.

Figura 5: Fonte MiSE, elaborazione Osservatorio Economico su dati Istat.

Osservando invece la figura 5 si nota che l’Italia acquista dall’Ungheria soprattutto nel settore automobilistico per una cifra di 102 mln di euro, seguito dal settore chimico, in particolare prodotti chimici di base, materie plastiche e gomma sintetica, per un totale di 84 mln di euro.