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Le UNI/TS 11300:2008

Nel documento Guida alla certificazione energetica (pagine 39-43)

3. Le norme tecniche per la certificazione energetica

3.3. Le UNI/TS 11300:2008

Nel 2008 sono entrate a far parte del corpo normativo nazio- nale le prime due parti della serie UNI/TS 11300:

– UNI/TS 11300-1:2008 “Prestazioni energetiche degli edi- fici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed in- vernale”;

– UNI/TS 11300-2:2008 “Prestazioni energetiche degli edi- fici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione inverna- le e per la produzione di acqua calda sanitaria”.

Tali norme si applicano a sistemi di nuova progettazione, ri- strutturati o esistenti, e sostituiscono alcune delle principali

(9) Viene, infatti, previsto anche un certificato energetico in cui indicare il

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norme tecniche fino a quel momento presenti; l’aspetto più im- portante che le caratterizza è il fatto di esser state concepite per fornire univocità di valori e di metodi al fine di garantire la ri- producibilità e il confronto dei risultati.

La prima parte definisce le modalità per l’applicazione na- zionale della UNI EN ISO 13790:2008 “Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscalda- mento e il raffrescamento”, con riferimento al metodo mensile per il calcolo dei fabbisogni di energia termica per riscaldamen- to e per raffrescamento. Tale norma è rivolta a diverse tipologie di calcolo:

– di progetto (design rating); – standard (asset rating);

– in particolari condizioni climatiche e d’esercizio (tailored rating).

La procedura di calcolo descritta si basa su una definizione dei confini dei volumi climatizzati e di quelli non climatizzati e, se richiesta, anche di quelli delle diverse zone di calcolo; attra- verso, poi, la definizione delle condizioni interne di calcolo e dei dati di ingresso relativi al clima esterno, permette il calcolo, per ogni mese e per ogni zona dell’edificio, dei fabbisogni netti di energia per il riscaldamento (QH,nd) e di quelli per il raffresca- mento (QC,nd). A questo punto, viene prevista un’aggregazione dei risultati relativi ai diversi mesi ed alle diverse zone servite dagli stessi impianti.

I dati relativi alle caratteristiche tipologiche dell’edificio pre- si in considerazione sono:

– il volume lordo e quello netto dell’ambiente climatizzato; – la superficie utile dell’ambiente climatizzato;

– la superficie e l’orientamento di tutti i componenti, opachi e trasparenti, dell’involucro e della struttura edilizia; – le tipologie e le entità dei ponti termici, in riferimento alla

UNI EN ISO 14683:2008;

– le caratteristiche geometriche di tutti gli elementi esterni (altri edifici, aggetti e simili) che ombreggiano i compo- nenti trasparenti dell’involucro edilizio.

Per quel che concerne, invece, le caratteristiche termiche e costruttive, la norma prende in considerazione i seguenti dati:

– la trasmittanza termica di tutti i componenti dell’involu- cro delimitanti il volume riscaldato;

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I - IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

– la capacità termica areica dei componenti della struttura; – i fattori di assorbimento solare e di emissività delle super-

fici esterne dei componenti opachi dell’involucro;

– la trasmissione globale di energia solare dei componenti trasparenti ed i fattori di riduzione della stessa in presen- za di schermature mobili;

– i fattori di riduzione dovuti al telaio dei componenti tra- sparenti;

– i coefficienti di trasmissione lineare dei ponti termici. I dati climatici di ingresso sono relativi alle medie mensili delle temperature esterne e dell’irraggiamento solare per cia- scun orientamento; oltre a ciò la norma contempla i seguenti dati relativi alla modalità di utilizzo ed occupazione dell’edi- ficio:

– le temperature di set-point, sia per il riscaldamento che per il raffrescamento;

– la tipologia di ventilazione, la modalità di regolazione del- la portata ed il numero di ricambi d’aria previsti;

– il regime di funzionamento dell’impianto termico;

– le modalità di gestione delle chiusure oscuranti e delle schermature mobili;

– il contributo degli apporti di calore interni.

La seconda parte delle UNI/TR 11300:2008, invece, fornisce dati e metodi per la determinazione:

– del fabbisogno di energia utile per acqua calda sanitaria; – dei rendimenti e dei fabbisogni di energia elettrica degli

ausiliari dei sistemi di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria;

– dei fabbisogni di energia primaria per la climatizzazione invernale e per la produzione dell’acqua calda sanitaria; – del rendimento globale medio stagionale.

Essa si applica a sistemi di nuova progettazione, sia ristrut- turati che esistenti, per il solo riscaldamento, per la sola produ- zione di acqua calda ad uso sanitario o per entrambi (sistemi combinati) e, anche in questo caso, prevede una valutazione in condizioni di esercizio oppure il calcolo in condizioni:

– di progetto; – standard;

– effettive di utilizzo.

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nite due modalità di calcolo, quella semplificata (basata su va- lori precalcolati riportati in opportune tabelle in cui vengono indicate le condizioni al contorno per individuare i limiti del loro stesso utilizzo) e quella dettagliata (utilizzata per determi- nare le perdite dell’impianto nei casi di non applicabilità delle tabelle). Il calcolo stesso si basa, dunque, sul calcolo delle perdi- te di energia nei vari sottosistemi dell’impianto, prevedendo che alcune di queste possano essere recuperate.

L’introduzione delle prime due parti della serie UNI/TS 11300 e della UNI EN ISO 13790:2008 ha fatto sì che alcune delle più importanti norme tecniche di riferimento degli ultimi anni ve- nissero ritirate:

– UNI EN 832:2001 “Prestazione termica degli edifici - Cal- colo del fabbisogno di energia per il riscaldamento - Edifi- ci residenziali”;

– UNI 10347:1993 “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Energia termica scambiata tra una tubazione e l’am- biente circostante. Metodo di calcolo”;

– UNI 10348:1993 “Riscaldamento degli edifici. Rendimenti dei sistemi di riscaldamento. Metodo di calcolo”;

– UNI 10379:2005 “Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato”.

Le stesse raccomandazioni CTI/03 sono state “inglobate” nel- le due UNI/TS.

Per maggior chiarezza la tabella seguente riporta, nello spe- cifico, l’elenco delle norme ritirate, le relative norme in sostitu- zione e la data stessa di sostituzione.

Data Norma ritirata Sostituita da

UNI 10347:1993 UNI EN 15316-2-3UNI/TS 11300-2

28/5/2008 UNI/TS 11300-2

UNI 10348:1993 UNI EN 15316-1 UNI EN 15316-2-1

5/6/2008 UNI 10379:2005 UNI/TS 11300-1

UNI EN 832:2001 UNI EN ISO 13790

Tab. 2 – Norme sostituite dalle UNI/TS, dalla UNI EN 15316 e dalla

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I - IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

La serie UNI/TS 11300 si compone di altre 2 parti, non anco- ra pubblicate:

– UNI/TS 11300-3 “Prestazioni energetiche degli edifici - De- terminazione del fabbisogno di energia primaria e dei ren- dimenti per la climatizzazione estiva”, con la quale poter determinare il rendimento globale e quello dei sottosiste- mi dell’impianto di climatizzazione estiva, nonché il rela- tivo fabbisogno annuo di energia primaria;

– UNI/TS 11300-4 “Prestazioni energetiche degli edifici - Uti- lizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazio- ne per il riscaldamento di ambienti e la produzione di ac- qua calda sanitaria”, con la quale poter prendere in consi- derazione fonti rinnovabili quale il solare termico, il foto- voltaico e le biomasse, o l’utilizzo di altri sistemi di produ- zione (ad esempio, mediante pompa di calore, cogenera- zione o teleriscaldamento).

La serie di tali norme tecniche è, come riportato nel § 2.4, espressamente richiamata nel d.lgs. 115/2008, rendendola di fatto parte della legislazione nazionale: nell’allegato III, infatti, il de- creto sancisce la loro applicazione nel calcolo del fabbisogno specifico di energia primaria negli edifici, rendendo di fatto co- gente la loro applicazione nella valutazione della prestazione energetica di edifici e impianti termici. Per tale motivo, dunque, le regioni (come la Lombardia) che hanno legiferato in materia di certificazione energetica precedentemente all’entrata in vigo- re del d.lgs. 115/2008 si stanno attivando per allinearsi alle di- sposizioni in esso contenute e nell’aggiornare la procedura di calcolo sulla base delle UNI/TS, mentre quelle che hanno legife- rato in seguito (ad esempio, l’Emilia-Romagna) le hanno già fatte proprie.

Nel documento Guida alla certificazione energetica (pagine 39-43)

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