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Universal Design

Nel documento Donne, disabilità e salute (pagine 168-174)

Maria Elena Cano Casas, Margarita Caballero Ibanez e Josefa Garrido Martinez

Considerazioni generali

La presente Raccomandazione ha come oggetto il miglioramento della situazione che vivono le donne con disabilità fisica, intellettiva, sensoriale o mentale, in tema di accessibilità universale in ambito sanitario. Con tale Raccomandazione si vuole sradicare, pre v e n i re e monitorare qualunque tipo di violenza che possa sorgere nelle strut-ture sanitarie.

Una gravissima forma di violenza è rappresentata dalla lesione del diritto di accesso alla sanità pubblica. Tra i principi che hanno influen-za e possono modificare le decisioni sul miglioramento della qualità di vita figura l’accessibilità all’ambiente e l’uso di beni e servizi di proprietà pubblica e privata.

Si definisce per accessibilità quella caratteristica – comune ai mezzi di trasporto pubblici, urbani e rurali, e al trasporto più in generale, agli edifici, agli strumenti, ai sistemi e ai mezzi di comunicazione senso-riale – che ne permette l’uso in piena libertà a qualunque persona, indipendentemente della sua condizione fisica, sensoriale o intelletti-va.

L’Universal Design consiste nel progettare, pianificare, costruire, ria-bilitare e conservare l’ambiente fisico; un design che integri e centra-lizzi come valore le libertà di ogni persona.

Gli Stati membri devono sforzarsi per il compimento effettivo di un’Accessibilità Universale in ambito sanitario, applicando una politi-ca di sanzioni nel politi-caso di inadempimento.

Benché gli Stati membri abbiano realizzato sforzi considerevoli per ottenere questa accessibilità, attualmente essa non è una realtà. Quin-di vanno incoraggiate tutte le forme Quin-di accessibilità: architettonica, Quin-di comunicazione, di trasporto e di strumenti diagnostici, arredamento e attrezzature in ambito sanitario.

La società deve mostrare maggiore sensibilità rispetto alla situazione attuale che vive la donna con disabilità in ambito sanitario.

La presente Raccomandazione parte dalla premessa che le stru t t u re sanitarie hanno l’obbligo di tutelare e garantire il principio di ugua-glianza che assicuri l’accesso alle stesse.

Le esigenze generali riassunte nella presente Raccomandazione sono f rutto dei focus group realizzati in Spagna, Italia ed Ungheria, nei quali sono intervenute donne con disabilità, donne professioniste in ambito sanitario e policy makers delle istituzioni sanitarie.

Tenuto conto

1. Che il Design for All, cioè il progettare per tutti e per ogni persona, è una sfida per raggiungere il controllo di ogni momento della vita ( l ’ a rchitetto finlandese Alvar Aalto proponeva come filosofia del-l’oggetto e della creazione “fare la vita più umana”; solo da una visione globale della questione, dalla percezione sensibile dell’am-biente si potrà raggiungere con rigore l’obiettivo dell’accessibilità universale ed integrale)

2. Che è elevato il numero di donne con disabilità che hanno subito una violenza diretta o indiretta in ambito sanitario (questa violenza è stata il risultato della mancanza di accessibilità soprattutto nell’a-rea sanitaria della maternità e della ginecologia, poiché in esse non vi sono strumenti diagnostici idonei a rispondere ai bisogni specifi-ci delle donne con disabilità)

3. Che la discriminazione, a causa della maggiore o minore capacità fisica o intellettiva delle persone, è un atto violento in se stesso e genera a sua volta frustrazione e violenza nella persona che lo subi-sce. A ciò si aggiunge la discriminazione per ragione di genere. Ciò contribuisce ad acuire l’aggressione e la violenza verso le donne con disabilità. Per combattere la violenza contro la donna con disa-bilità c’è bisogno di professionisti consapevoli e formati, che siano in grado di prestare attenzione in modo specialistico e coordinato verso queste donne ed i loro bisogni

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4. Che il 24 maggio del 1994 la Giunta della Comunità di Castiglia-La Mancia ha approvato la Legge 1/1994 sull’Accessibilità ed Elimina-zione delle Barriere, la quale ha per oggetto, secondo l’art. 1, la garanzia dell’accessibilità e l’utilizzo dell’ambiente urbano, di edifi-ci, di mezzi di trasporto e di sistemi di comunicazione sensoriale per le persone con mobilità ridotta o che soffrano temporaneamente o permanentemente di qualche limitazione

5. Che il Decreto 158/1997 datato 2 dicembre (Codice di Accessibilità) sviluppa la Legge 1/1994 dell’Accessibilità ed Eliminazione delle Barriere ed il suo art.1 ha per oggetto anche la promozione dell’uti-lizzo di aiuti tecnici adeguati che permettano di migliorare la qua-lità della vita delle persone con mobiqua-lità ridotta mediante lo stan-ziamento di misure di monitoraggio e controllo nel compimento della normativa diretta a sopprimere ed evitare qualunque tipo di barriere od ostacolo fisico o sensoriale

6. Che la Legge 5/2003, del 2 dicembre (Uguaglianza di Opportu-nità, Non Discriminazione ed Accessibilità Universale delle Perso-ne con Disabilità) stabilisce che si viola il diritto all’uguaglianza di opportunità delle persone con disabilità quando si pro d u c o n o discriminazioni dirette o indirette volte ad non adempiere le esi-genze di accessibilità. E stabilisce, altresì, di realizzare accomoda-menti ragionevoli, come le misure di azione positiva legalmente stabilite

7. Che migliorare l’accessibilità dell’ambiente fisico e sociale è fonda-mentale per lo sviluppo della vita autonoma della donna/persona con disabilità poiché le favorisce l’accesso in tutti i posti e per tutte le attività, rendendo in questo modo possibile l’esercizio dei suoi diritti e la partecipazione attiva nelle attività decisionali della pro-pria vita

Per tutti questi motivi riteniamo necessario che le strutture destinate alla sanità siano conformi alla normativa vigente di accessibilità ed alle raccomandazioni qui esposte.

Si raccomanda

1. Che gli Stati membri facciano tutti gli sforzi per l’effettiva realizza-zione dell’accessibilità universale, con particolare attenrealizza-zione alle donne con disabilità

2. Che venga creato un Codice Specifico di accessibilità universale ed inte -grale in ambito sanitario, che contempli una:

• accessibilità nell’urbanistica, nella comunicazione verticale, nei servizi igienici, nei sistemi di emergenza, nelle sale di attesa, nelle aree informazioni amministrative, nel vestiario, nelle stan-ze, nell’infermeria, nelle caffetterie, nelle sale conferenstan-ze, nelle p a l e s t re per la fisioterapia, nelle sale per la terapia, nelle aree/sale per radiologia

• accessibilità nella strumentazione ed attrezzistica sanitaria: letti-ni regolabili in altezza ed articolati in odontoiatria, in ginecolo-gia ed urologinecolo-gia, in otorino-laringoiatria, in podologinecolo-gia, in emodia-lisi, in oftalmologia, presso la sala di risonanza magnetica e della mammografia e di tutto l’ambito strumentale sanitario

• accessibilità nella comunicazione: telecomunicazione per persone sorde o ipo-uditive, contemplando la figura di un interprete dei segni; dispositivi di allarmi acustici, visuali o vibrotattili; segnale-tica con un volume/spessore adeguato nei caratteri ed una grafi-ca chiara degli stessi (la massima leggibilità si garantisce con un adeguato contrasto dei colori nei caratteri e nello fondo)

3. Che vengano definite ed applicate le sanzioni per l’inadempimento delle normative legali esistenti relative all’accessibilità

4. Che vengano creati uffici sull’accessibilità universale ed integrale della sanità, nei quali operi un’equipe multidisciplinare composta anche da un rappresentante delle donne o persone con disabilità.

L’obiettivo di questi uffici sarà quello di pro t e g g e re e garantire i principi di accessibilità in ambito sanitario.

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Destinatari

I destinatari della presente Raccomandazione sono le Amministrazio-ni saAmministrazio-nitarie delle IstituzioAmministrazio-ni europee a tutti i livelli.

Risorse disponibili

Normativa degli Stati membri dell’Unione Europea relativa alla acces-sibilità.

Tecnici specializzati in accessibilità, organizzazioni di donne/persone con disabilità, professionisti del settore.

Chi ha partecipato allo sviluppo di questa Raccomandazione

Le donne con disabilità, le donne operatrici sanitarie e policy maker.

8.4 Sistemi di tutela, prevenzione

Nel documento Donne, disabilità e salute (pagine 168-174)

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