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L’UNIVERSITÀ’ DI DOMANI

Trattamento di gruppo di adolescenti con handicap multiplo

L’UNIVERSITÀ’ DI DOMANI

Presentazione di Gaston Deurink Prefazione di Friedrich Edding Quale università?

Per quale società? Finalità, strutture, metodi, contenuti

dell'Istituzione universitaria discussi alla luce

di ipotesi audaci, forse provocatorie,; certamente utilissime

anche al dibattito in corso in Italia.

Scuoia e educazione nel mondo, 22 / L. 6.000

LA RIVISTA D I SERVIZIO SOCIALE

Rivista trimestrale a cura dell’Istituto per gli Studi di Servizio Sociale Anno X V III — N. 4, Dicembre 1978

T. Tellesch i, Soggettività e bisogni collettivi. Il ruolo della sicurezza sociale.

G. Giu m elli, Alcune considerazioni sull’emarginazione degli anziani.

C. Parodi, Il servizio sociale casa.

R. Stella, Note sulla legge 194 "Norm e per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza ”.

C. Vetere, Il contributo dell’educazione sanitaria alla prevenzione delle devianze giovanili.

G. Biondi e T. D i Fiandra, Intervento pubblico e privato nel settore delle tossicodipendenze.

M. Cagossi, Dieci questioni sulla diffusione di massa delle tossicomanie. Documenti - Rassegna legislativa - Rassegna delle riviste italiane - Rassegna

delle riviste straniere - Recensioni.

Documenti

T e si d isc u sse a l CEPA S

10 marzo 1976 *

Caterina Carosi, Cinque anni di esperien­ za regionale. Elementi per un primo bi­ lancio dei problemi e delle prospettive dell’ordinamento regionale.

Federica Cornale, Le istituzioni per la pri­ ma infanzia attraverso i lavori parlamenta­ ri, dal 1900 fino alla IV legislatura.

Bruna Margutta, Id.,..., dalla V legislatura in poi.

Marcello Marchesini, Salute e classe ope­ raia. Dall’accumulazione originaria all’au­ tunno caldo.

Maria Nicola Giuliano, Problemi e pro­ spettive della cooperazione in Italia oggi, con particolare riguardo alla Lega Nazio­ nale delle Cooperative e Mutue.

Antonietta Me stic h elli, Id.,..., con par­ ticolare riguardo all’Associazione Generale Cooperative Italiane.

Franca Palazzo, Id.,..., con particolare ri­ guardo alla Confederazione Cooperative Italiane.

15 marzo 1976

Enrica Bottan, Disadattamento minorile e servizi rieducativi con particolare riferi­ mento al Focolare.

* Per ragioni di spazio, delle tesi discusse nel­ l'anno 1976 si segnala unicamente il titolo.

Adele Maddaloni, L ’azione sociale dell’O­ pera dei Congressi fino al 1878.

Silvana Stefani, Id.,... dal 1879 al 1890.

Giuliana Lombardo, Id.,... dal 1891 al 1904.

A. Rita Martufi, Un’esperienza di osser­ vazione su alcuni bambini cerebropatici in ambiente ospedaliero.

Rosa Nicoletti, La gestione della scuola pubblica dell’infanzia.

17 marzo 1976

Lu isa Laloni, La mortalità materna in Ita­ lia.

Caterina Mesina, Le leggi sociali della Re­ gione Lombardia nella I legislatura.

Loredana Spigaroli, L ’inserimento del bam­ bino handicappato nella scuola

dell’obbli-

go-27 luglio 1976

Angela Perna, L ’inadeguatezza àegli istitu­ ti per minori normali nella attuale pro­ spettiva dell’Unità Locale dei Servizi So­ ciali e Sanitari di base, anti-emarginanti.

Matilde Valerio, Studio su un gruppo di famiglie adottive.

Lucia Ventroni, Cause della diffusione del lavoro a domicilio in Italia dal dopoguer­ ra al 1976. Analisi del fenomeno in Pie­ monte.

23 dicembre 1976

Regina Addessi, L ’evoluzione del decentra­ mento urbano in Italia.

Alfonso D ’Alessio, L ’Italia dal dopoguer­ ra attraverso l’analisi del comportamento elettorale degli italiani.

Francesca De Santis, I problemi dei ser­ vizi sociali in un comune meridionale (la esperienza di Formia).

Giancarlo Di Nicola, Istruzione, educazio­ ne, formazione. Elementi per la definizione di un nuovo tipo di operatore sociale.

Marina Di Ru sso, La Comunità di Castel­ lane di Formia.

Maria Grazia Figliozzi, Il problema della deistituzionalizzazione del paziente psi­ chiatrico. Una esperienza del Centro di Igiene Mentale di Latina nel comprenso rio di Formia (V comprensorio).

Leonarda Macci, Id.,..., nel comprensorio di Priverno.

Daniela Lutri, Le leggi, gli istituti, le as­ sociazioni riguardanti la donna: dalla fon­ dazione allo scioglimento dell’OMNI.

Emilia Mucci, Movimento operaio, movi­ mento femminile e asili nido, con partico­ lare riferimento al periodo 1861-1945: dall’Unità d’Italia alla caduta del fascismo.

Maria Immacolata Sneider, Id.,..., con particolare riferimento al periodo 1968-1976: dalla contestazione ai giorni nostri.

Antonia Pasquarella, Le autonomie locali in Italia dallo Stato liberale alla riforma regionale.

Doris Ruggiero, Il ruolo dei movimenti femminili e dei partiti politici nella richie­ sta del consultorio familiare.

Amelia Vico, Alcuni aspetti del lavoro nel­ l’età del pensionamento.

28 febbraio 1977

Costantina Buffon, Indagine su esperien­ ze di comunità educativo-terapeutiche e gruppi-famiglia in atto nella Regione Ve­ neto.

L ’indagine si propone di:

1) appurare la validità delle comunità te­ rapeutiche in campo assistenziale;

2) verificare le relazioni esistenti tra il lavoro teorico in esse svolto e le reali situazioni di vita;

3) offrire un contributo personale localiz­ zando almeno uno dei molteplici aspetti del vasto problema che l’assistenza rappresenta.

Oltre a descrivere le varie esperienze co­ munitarie, l’A. fa un rapido elenco delle singole comunità esistenti nella Regione Ve­ neto. Dal lavoro effettuato si ricava che se le comunità educativo-terapeutiche e i grup­ pi-famiglia vogliono mantenere una giusta collocazione in campo assistenziale, debbo­ no far rientrare i loro interventi in un qua­ dro globale ed organico che si inserisca nel­ l’ambito delle Unità locali socio-sanitarie.

Tiziana Chiodetti, L ’unità locale in Um­ bria - Sullo sviluppo nel comprensorio della Conca Ternana.

Daniela Salvati, L ’unità locale in Umbria - Sullo sviluppo nel comprensorio del Tra­ simeno.

È una ricerca sull’unità locale in Umbria e, in particolare, sullo sviluppo nel compren­ sorio della Conca Ternana e nel comprenso­ rio del Trasimeno.

Presa conoscenza della legislazione socio­ sanitaria, gli A. A. passano a verificare co­ me tali leggi abbiano avuto attuazione nel­ l’ambito della realizzazione concreta dei ser­ vizi sul territorio.

In entrambe le tesi, la scelta dei compren­ sori non è stata casuale, ma è dipesa dal fat­ to che per alcune caratteristiche strutturali essi si prestavano meglio di altri a dare una idea delle difficoltà e dei problemi che ca­ ratterizzano la messa in pratica di certe di­ rettive legislative sul territorio.

Lucia Cola, Per una politica regionale a tutela degli handicappati con riferimento alle due realtà del Lazio e dell'Umbria.

L ’analisi, svolta nel contesto delle Regio­ ni Lazio e Umbria, mette in evidenza l’im­ portanza che viene ad assumere l’inserimen­ to sociale dell’handicappato di fronte ai nuo­ vi orientamenti della politica regionale.

A questo proposito la Regione ha difatti emanato provvedimenti legislativi con l’in­ tento di dar luogo ad un processo che favo­ risca l’inserimento degli handicappati in normali ambienti di vita, anziché prevedere interventi nell’ambito di istituzioni speciali.

Daniela Incipini, Scuola e salute: i servizi di medicina scolastica.

Raffaella Min elli, I servizi di medicina scolastica: aspetti medico-psico-pedagogici.

Nelle due tesi si cerca di esaminare come la scuola abbia risolto, a partire dai primi del 1900, il problema della salute psico-fisi­ ca dello scolaro.

L ’assistenza scolastica viene quindi presa in considerazione nei due aspetti a) del concetto di salute; b) delle funzioni pedago­ giche e scolastiche.

Nelle conclusioni vengono fatte considera­ zioni generali sulle prospettive future del servizio di medicina scolastica nel settore della salute psichica.

Vera Passarelli, Il Centro di servizio so­ ciale di Testaccio del CEPAS: due anni di attività.

La tesi intende essere una raccolta di do­ cumenti in senso cronologico, che presenti nel mondo più esauriente possibile il lavo­ ro che il Centro di servizio sociale ha svol­ to dal momento della sua nascita — 1973 — fino al dicembre del 1976.

Il Centro, ubicato nel rione Testaccio di Roma, nasce con un duplice intento:

1) Permettere alla Scuola — il CEPAS (Centro di educazione professionale per as­

sistenti sociali), promotore della sua costitu­ zione — la sperimentazione di un lavoro di­ retto in una zona determinata e circoscritta, secondo la nuova concezione dei Servizi so­ ciali di base organizzati territorialmente.

2) Offrire agli studenti del CEPAS la pos­ sibilità di svolgere il proprio tirocinio pro­ fessionale in un Centro così caratterizzato, e sotto la guida diretta dei docenti della Scuola.

I documenti considerati riguardano: — la documentazione preliminare all’aper­ tura del Centro;

— le lettere e i verbali dell’attività svolta dal Comitato di Quartiere;

— i resoconti dell’attività interna della équipe del Centro;

— la documentazione del lavoro di grup­ po degli assistenti sociali della I Circoscri­ zione di Roma, di cui il Centro fa parte.

Giuliana Quaranta, Una esperienza di la­ voro con gli anziani in un rione del cen­ tro storico di Roma.

La tesi è il consultivo di un anno di la­ voro svolto nel Centro di servizio sociale del rione Testaccio a Roma.

Nel suo studio l’A. espone a grandi linee il problema degli anziani nell’attuale conte­ sto socio-economico, individuando le cause della loro emarginazione. Segue la descrizio­ ne dettagliata delle attività svolte nel Cen­ tro in questo campo specifico.

Sestina Santarelli, Evoluzione della legi­ slazione nazionale e regionale in favore degli handicappati.

La legislazione divide gli handicappati in tre categorie a seconda delle minorazioni che li hanno colpiti: minorati psichici, fisici e sensoriali: in base a queste definizioni 1A. procede all’analisi delle leggi nazionali e re­ gionali che riguardano il problema. Nel cor­ so del lavoro fa inoltre una descrizione di quei fattori che contribuiscono all’insorgere di numerosi handicaps.

lo marzo 1977

Paola Balsamo, Scuola materna e parteci­ pazione: studio degli atteggiamenti dei re­ sponsabili per la scuola materna in alcune scuole della I Circoscrizione.

La tesi, nata da una esperienza di lavoro svolta in una scuola materna della I Circo- scrizione di Roma, mira a conoscere la si­ tuazione delle scuole sotto il punto di vista della gestione sociale; si sofferma inoltre su tre punti:

1) In quale misura i genitori partecipano al governo della scuola;

2) verifica dell’esistenza di alcune differen­ ze tra scuola materna comunale e scuola ma­ terna statale;

3) la partecipazione tende ad essere più ampio nella scuola materna statale che non in quella comunale.

Maria Michela Cif e l l i, Il comprensorio.

È uno studio sull’organizzazione compren- soriale.

Nato come esigenza per un intervento « dal basso », il comprensorio risponde con una ef­ ficace programmazione al bisogno di creare una dimensione territoriale che permetta al grosso centro urbano di dare risposte sod­ disfacenti alle crescenti richieste delle comu­ nità amministrate, e al piccolo comune la possibilità di non essere maggiormente ridot­ to nella sua esiguità demografica. In tal modo l’aggregazione comprensoriale può realizzare una politica di assetto e di equilibrio del territorio valorizzando risorse a livello locale e regionale. Si attua così la programmazione « dal basso », che nasce dalle reali esigenze di ogni comunità locale.

Anna D ’Am brini, Un paese in via di mo­ dernizzazione: la scuola materna a Fondi.

Lo studio parte con l’intento di verificare alcuni atteggiamenti dei genitori nei confron­ ti della scuola dell’infanzia di Fondi, per arivare ad un discotso più ampio sulla par­ tecipazione degli stessi al governo della scuola. La tesi si sviluppa soprattutto attraverso una presentazione generale del comune di Fondi e si avvale di un questionario posto a 40 madri e appositamente preparato per lo studio.

Adriana Delinna, I fenomeni migratori in Calabria.

È una ricerca sul problema dei fenomeni migratori in Calabria; questa regione difatti è, rispetto alle altre, una delle prime a de­ tenere il primato dell’esodo.

A conferma del problema l ’A. elenca nel suo lavoro una serie di dati statistici a parti­ re dal 1876, e prosegue la ricerca tracciando un profilo territoriale demografico ed eco­ nomico della Calabria.

Donatella Strongoli, Analisi dell’attua­ zione e del rinnovamento operato dai de­ creti per la scuola in una circoscrizione del Comune di Roma.

I decreti delegati furono sin dal loro sor­ gere ben accettati, grazie alle nuove forme di partecipazione che riuscivano a mettere in atto.

Raramente, però, i membri del Consiglio di Circolo o di Istituto sono riusciti a supera­ re il problema di una reale partecipazione e del rapporto di delega venutosi ad instaura­ re tra eletti ed elettori.

Su questo e su altri problemi esistenti al­ l’interno del rinnovamento operato dai decre­ ti delegati si impernia il lavoro di ricerca fatto dall’A. in una circoscrizione romana.

29 settembre 1977

Elia Sis t i, Problemi e nuove forme di par­ tecipazione nel contesto urbano: l’espe­ rienza di un comitato di quartiere.

La tesi è un contributo alla conoscenza delle nuove forme di partecipazione esistenti nel contesto urbano; l’A. affronta in maniera esauriente il discorso della partecipazione tramite il comitato di quartiere.

La zona interessata è quella compresa nella XIX Circoscrizione, Comitato di Quartiere Roma-Nord.

Paola Biancalana, Una esperienza di scuola a tempo pieno.

Lo studio nasce da una esperienza di la­ voro svolto in una scuola elementare di

Roma. L ’A. si propone di illustrare quali sono le caratteristiche salienti di una scuola a tempo pieno; tale scuola non deve essere considerata come un organismo autosuffi­ ciente bensì come un mezzo adatto alla forma­ zione sociale e culturale dei ragazzi.

15 dicembre 1977

M. Damiana Busia, Istituzionalizzazione dei minori in Sardegna. Indagine sui ricoveri in istituto nel 1967-77.

È una indagine sui minori in istituto nella regione sarda.

Scopo della ricerca è quello di descrivere tale fenomeno per conoscerne l ’entità e le caratteristiche in vista di una diversa poli­ tica, alternativa all’istituto.

Francesco Mereu, Esperienza presso il X X X padiglione dell’Ospedale psichiatrico pro­ vinciale di S. Maria della Pietà. Osserva­ zione e analisi critica dei meccanismi isti­ tuzionali che agiscono internamente ed esternamente al X X X Padiglione.

La tesi esamina, focalizzandone i punti principali, i meccanismi istituzionali che agi­ scono all’interno dell’ospedale psichiatrico « S. Maria della Pietà » di Roma, e più spe­ cificatamente all’interno e all’esterno del XXX padiglione.

Partendo da una analisi critica della strut­ tura manicomiale, l’A. si sofferma sulle leggi che regolano tale struttura, evidenziandone le carenze di base. Un intero capitolo è de­ dicato al problema della lungodegenza e alle difficoltà che si incontrano nel lavorare con pazienti istituzionalizzati.

Lo studio si conclude con proposte di strutture alternative all’ospedale psichiatrico.

Salvatore Pisano, La piccola comunità ENAOLI di Formia. Analisi di una espe­ rienza.

Lo studio si propone di esaminare i feno­ meni che derivano dalla istituzionalizzazione dei minori.

Dopo essersi soffermato sulle esperienze di

avanguardia svolte in materia assistenziale dalla Regione Emilia Romagna, l’A. passa a vagliare la propria esperienza, compiuta al­ l’interno di un Gruppo di Convivenza gestito da un ente pubblico, l’ENAOLI (Ente Na­ zionale Assistenza Orfani Lavoratori) nel co­ mune di Formia.

Franca Rapone, Donna e follia. Relazione fra malattia mentale e la condizione fem­ minile.

Partendo dall’esame delle matrici socio-isti­ tuzionali che fanno della donna un essere maggiormente esposto alle contraddizioni so­ ciali, l’A. si sofferma ad illustrare 4 casi scel­ ti come campione dimostrativo di un reparto di lungodegenti nell’Ospedale psichiatrico di Roma.

15 dicembre 1977

Laura Anibaldi, La famiglia nel Kibbntz israeliano.

Luciana Policella, Il problema dell’educa­ zione nel Kibbntz israeliano.

Marina Torregiani, Il Kibbutz israeliano: storia e problemi di una esperienza colletti­ vistica.

Le tre tesi sono un contributo alla cono­ scenza di una esperienza collettivistica vista nei suoi aspetti alternativi alla famiglia. In esse viene illustrato il Kibbutz israeliano, che, nato da una matrice intellettuale ed ideo­ logica, è riuscito a concretizzare un tipo di comunità ritenuto utopistico. Le tesi, oltre che su letture, si basano su conversazioni e interviste con israeliti che hanno soggiorna­ to in Kibbutz per diversi anni.

Simonetta Cavalli, Concezioni dell’assisten­ za sociale attraverso le definizioni di ruo­ lo dell’assistente sociale.

È una ricerca su come viene intesa l ’assi­ stenza sociale secondo le varie definizioni delle funzioni degli operatori. Le definizioni sono state consultate a partire dal 1945, data a cui si fa risalire il servizio sociale come professione.

Sono stati identificati quattro momenti sto­ rici essenziali, che costituiscono i quattro ca­ pitoli della prima parte del lavoro:

1) 1950-1960: Professionalizzazione e de­ mocrazia.

2) 1960-1970: Gli anni delle tecniche. 3) 1968: Crisi e rifiuto del ruolo. 4) 1970-1977: Rivalutazione del ruolo.

Rosalba Ciucani, La riforma agraria in Ita­ lia. Esperienze e problemi sociali di ieri per i problemi odierni dell’agricoltura.

Lo studio è diviso in tre parti: nella pri­ ma viene tracciato un ampio quadro della si­ tuazione politica economica italiana, dall’Uni­ tà ai giorni nostri, nella seconda vengono de­ scritte le lotte del movimento contadino nel Meridione e le problematiche poste dagli stessi meridionalisti. La terza ed ultima parte è dedicata al bilancio definitivo della rifor­ ma.

M. Paola Giuliano, Il pensiero cattolico e le autonomie locali. Con particolare riferi­ mento al pensiero di Murri e Sturzo.

Lo studio si propone di analizzare le posi­ zioni dei cattolici nei confronti delle autono­ mie locali nel periodo che va dall’Unità fino all’avvento del fascismo. Considerare — o circoscrivere — tali posizioni in questo lasso di tempo si rivela necessario per meglio com­ prendere l ’atteggiamento contrastante del mon­ do cattolico rispetto allo Stato e alle sue istituzioni.

Rita Minchella, Il problema della casa in Italia oggi. Strumenti urbanistici per l’edi­ lizia economica e popolare.

Il lavoro è articolato in cinque parti: nel­ la prima viene affrontato il problema della casa come servizio sociale; nella seconda viene definito il concetto di fabbisogno, in base al quale viene riconosciuto ad ogni cittadino il diritto a disporre di un allog­ gio secondo un livellò minimo accettabile; nella terza vengono dati dei cenni riguardo la politica e l ’assetto del territorio. La quar­ ta parte è dedicata alla crisi dell’edilizia e

al recupero del patrimonio edilizio; nella quinta ed ultima parte si accenna alla legi­ slazione vigente (Legge Bucalossi sul regime dei suoli).

Gabriella Romani, Storia della Camera del Lavoro a Roma dalle origini agli anni ’60 (nel quadro della storia del movimento sin­ dacale italiano).

Roberto Borzi, Id,... nel periodo 1960-70 ( nel quadro della storia del movimento sindacale italiano).

Nelle tesi sono riassunti i momenti più si­ gnificativi del movimento sindacale sullo sfon­ do della storia politica ed economica d ’Italia. I periodi presi in considerazione vanno dal 1960 al 1967 e dal 1968 fino agli anni ’70, con particolare riferimento al processo unita­ rio e alle lotte per i rinnovi contrattuali del ’69. A queste parti generali corrisponde la storia specifica della Camera di Lavoro di Roma, divisa in due periodi: dall’origine (8 maggio 1892) al 1960, e dal ’60 fino agli anni ’70.

I due lavori tentano, congiuntamente, di dare un panorama globale della realtà citta­ dina, sotto il profilo dell’espansione edilizia, della struttura economica, delle lotte operaie e del ruolo in esse della C.d.L., analizzandone man mano limiti e difficoltà.

20 marzo 1978

M. Pia Cappabianca, Elementi statistici, so­ ciologici, economici, familiari e medico­ sociali sull’assistenza extra-ospedaliera per i soggetti anziani.

L ’indagine vuole dimostrare come, nono­ stante i molteplici studi compiuti nei con­ fronti dell’anziano — dal campo sociologico ai modelli di comportamento — la geriatria sia erroneamente considerata avanzata e mo­ derna.

Il problema degli anziani è destinato quindi a non progredire, fino a quando non si sarà in grado di proporre soluzioni soddi­ sfacenti e globali, umanamente ragionevoli, e concezioni e metodi arcaici non verranno scalzati da una nuova politica della sicu- rezzza sociale.

Claudia Guerra, Motivazioni storiche del ruolo svolto dall’ospedale e dal medico nella società attuale.

Lo studio si propone di verificare le so­ stanziali differenze di atteggiamento con cui vengono avvicinati dalla struttura ospeda­ liera i pazienti economicamente forti e quel­ li che invece hanno scarso potere economico. Partendo dalla considerazione che tale dif­ ferenza di comportamento ha origine molto lontane, FA. spiega quale sia stata storica­ mente la funzione dell’ospedale e come sia venuta a delinearsi la figura del medico.

Daniela Lorenzetti Fiore, Riflessioni sul­ la condizione anziana ed in particolare sulla problematica della donna.

La perdita parziale di determinate capaci­ tà psico-fisiche diventa, in una società a forte sviluppo capitalistico, un fattore emar­ ginante, soprattutto per le classi subalterne. Coloro che non raggiungono il livello di pro­ duttività richiesto dal sistema vengono, di conseguenza, respinti al ruolo passivo di spettatori. L ’A. descrive sommariamente le componenti storiche di tale esclusione. La seconda parte del lavoro tenta di focalizza­

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