• Non ci sono risultati.

URBANISTICA/EDILIZIA

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 108-111)

AUDIZIONI IN II COMMISSIONE DOPO IM-PUGNATIVA DEL GOVERNO SU ALCUNI AR-TICOLI DEL TESTO UNICO – ASCOLTATI RAPPRESENTANTI DI ISTITUZIONI, ORDINI PROFESSIONALI E ASSOCIAZIONI DI CA-TEGORIA

Nella riunione odierna della Seconda Commissio-ne si sono svolte audizioni (mattina e pomerig-gio) in merito a modifiche ed integrazioni al Te-sto unico dell'Urbanistica (legge regionale n.

'1/2015'), dopo l'impugnativa, da parte dell'Ese-cutivo nazionale, di alcune parti dell'articolato.

Tra le proposte emerse, l'esigenza di una mag-giore autonomia da parte dei Comuni nella ge-stione del territorio in un quadro di regole ben definite. Ma anche di continuare a lavorare su una sempre più marcata semplificazione ammini-strativa eliminando soprattutto le ancora troppe sovrapposizioni di competenze.

Perugia, 1 febbraio 2016 - “Maggiore autonomia da parte dei Comuni nella gestione del territorio in un quadro di regole ben definite. Conteggiare nel consumo di suolo anche i grandi interventi.

Diversificare gli accertamenti di conformità pren-dendo a riferimento casi concreti: una cosa sono nuovi volumi, un'altra le variazioni del sedime.

Valutare una maggiore ampiezza per le zone agricole utilizzabili per nuovi interventi (Zauni) contenendo il consumo di suolo, attraverso il Piano operativo, entro il 10 per cento”. Sono so-stanzialmente queste le indicazioni e le proposte emerse nel corso dell'audizione della mattina da parte dei rappresentanti istituzionali invitati (Province, sindaci, Anci e Cal) in Seconda Com-missione in merito a modificazioni ed integrazioni della legge regionale n. 1/2015 (Testo unico go-verno del territorio materie collegate), rese ne-cessarie, come ha spiegato il presidente Eros Brega nell'introduzione dei lavori, a seguito del-l'impugnativa, da parte dell'Esecutivo nazionale, di alcune parti dell'articolato”. Nella sessione pomeridiana, in Commissione sono stati invitati in audizione altri soggetti interessati alla mate-ria, quali, associazioni di categoria e ordini pro-fessionali. Questi ultimi hanno fatto sapere di aver costituito una Rete professionale che ab-braccia ogni Ordine professionale e che già da domani affronterà collegialmente la tematica, impegnandosi a far pervenire alla Commissione tutte le osservazioni che emergeranno dagli ap-profondimenti. Tuttavia, nel corso di alcuni brevi interventi, è emersa con forza l'esigenza di con-tinuare a lavorare su una sempre più marcata semplificazione amministrativa eliminando le ancora troppe sovrapposizioni di competenze.

SONO INTERVENUTI ALL'AUDIZIONE Mattina:

LUIGI TITTA (vice sindaco di Montefalco), FRAN-CESCO ANDREANI (assessore Comune di Terni), MARCO FATTORE (Comune di Terni), COSTANTI-NO DI PAOLO (vice sindaco di Ferentillo), FRAN-CO MARINI e GIOVANNI MOMMI (Comune di Perugia), MARCELLA MARIANI (Comune di Città di Castello). Pomeriggio: ENZO TONZANI e

AL-VIERO PALOMBI (Collegio geometri Perugia), WALTER TRIVELLIZZI (Confederazione italiana agricoltori), STEFANO VILLARINI (Federazione regionale dottori agronomi e forestali), GIANLU-CA SPOLETINI (Ordine ingegneri). INTERVENTI DEI CONSIGLIERI CLAUDIO RICCI (Ricci presi-dente) ha sottolineato che “con il rientro delle competenze relative alla parte strutturale dei piani in capo agli uffici urbanistici della Regione troveranno soluzione molte problematiche attua-li. Oggi dobbiamo lavorare sull'armonizzazione delle indicazioni pervenute dal Governo che sono in parte configurabili su interpretazioni semanti-che”. GIANFRANCO CHIACCHIERONI (Partito democratico) ha rimarcato che “molte parti so-stanziali del Testo sono condivise dal Governo.

Del resto – ha aggiunto – il Testo unico dell'Ur-banistica contiene circa 20 testi di leggi composti da oltre 700 articoli. Oggi ne abbiamo poco più di 200. Alcuni temi sollevati in questa audizione vanno indirizzati ai tecnici dell'assessorato regio-nale perché risolvibili attraverso circolari esplica-tive”. Per ANDREA SMACCHI (Partito democrati-co), “l'incontro di oggi dimostra come siano op-portuni ulteriori approfondimenti su molteplici aspetti. Sarebbe opportuno tornare ad affrontare il tema delle 44mila foto aeree di segnalazioni relative a fabbricati, la maggior parte dei quali sono rimessa per attrezzi, presenti sul territorio, ma non censiti. Strutture nate per esigenze spe-cifiche legate all'agricoltura. È necessario che la politica si assuma la responsabilità di occuparsi anche di queste problematiche, avendo presente la valorizzazione e la tutela del territorio, ma allo stesso tempo anche le esigenze di chi ci vive e ci lavora”.

QUESTION TIME (4) BARRIERE ARCHITET-TONICHE: “ABBATTERLE ANCHE IN EDIFICI PRIVATI” - A SQUARTA (FDI) RISPONDE ASSESSORE CHIANELLA: “FONDO STATALE INSUFFICIENTE, REGIONE INTERVENUTA CON PROPRIE RISORSE”

Perugia, 2 febbraio 2016 – “Trovare 13 milioni di euro per l'abbattimento delle barriere architetto-niche negli edifici privati, tenendo fede quanto-meno agli impegni assunti in campagna elettora-le”. È questo, in sintesi, il dispositivo dell'interro-gazione che il capogruppo di Fratelli d'Italia, Marco Squarta ha presentato alla Giunta regiona-le, sottolineando come si tratti di “interventi indispensabili alla vita quotidiana dei soggetti disabili e segno di civiltà per le istituzioni che dovrebbero garantirli”. Secondo Squarta, “queste risorse sarebbero necessarie ad abbattere il 50 per cento del fabbisogno nel prossimo triennio.

La Giunta – ha detto Squarta illustrando il suo atto -, a differenza di quanto fatto in altre Regio-ni, non ha mostrato alcuna concreta volontà poli-tica di farsi carico, in modo risolutivo, del finan-ziamento di questi interventi. Nell’assestamento di bilancio 2015 non è stato trovato un solo euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche,

URBANISTICA/EDILIZIA

e nel bilancio 2015 il capitolo relativo al finan-ziamento di queste azioni presenta uno stanzia-mento pari a zero e residui passivi pari a cento mila euro. Tutto ciò – ha aggiunto – nonostante la Regione avesse stimato il fabbisogno comples-sivo per il 2015 a quasi 13 milioni di euro, impor-to daimpor-to dalla somma delle richieste di contribuimpor-to effettuate dai privati nel 2015 e di quelle effet-tuate negli anni passati e mai liquidate. Senza dimenticare che il ministero delle Infrastrutture ha comunicato alla Regione, nel 2013, l’impossibilità di assegnare i fondi richiesti per mancanza della necessaria copertura finanziaria.

Gli ultimi finanziamenti assegnati ai privati per l’abbattimento delle barriere architettoniche ri-sultano erogati a valere sulle risorse 2012 e da allora più nulla è stato fatto”. L'assessore regio-nale Giuseppe Chianella, nella risposta, ha ricor-dato che la legge di riferimento ('13/89'), per favorire il superamento e eliminazione delle bar-riere architettoniche negli edifici privati, prevede la concessione di contributi previa domanda degli stessi. La Regione raccoglie le istanze e chiede il finanziamento statale, che è stato concesso solo saltuariamente, limitato agli anni 2002, 2005 e 2006, risultando tuttavia insufficiente a coprire la richiesta. La Regione ha stabilito pertanto di fi-nanziare risorse per le finalità previste dalla leg-ge e nel maggio 2015, ha preso atto delle richie-ste dei Comuni umbri. Ad oggi il minirichie-stero delle Infrastrutture non ha comunicato alcun finan-ziamento per far fronte alle necessità impellenti, mentre la Giunta regionale ha sottoscritto un protocollo d'intesa con i sindacati per l’eliminazione delle barriere architettoniche dove le parti si impegnano a ridurre appunto il pre-gresso. Domani, a Roma, dove sarò presente, alla Commissione Infrastrutture si parlerà anche di questa questione unitamente ad altri problemi.

Come Regione valuteremo, nella previsione di bilancio 2016, la possibilità di appostare una partita di bilancio per far fronte a questa esigen-za. Vorrei comunque evidenziare come queste problematiche siano presenti anche in molte al-tre regioni italiane, quali la Lombardia, Toscana Liguria e via dicendo. Noi solleciteremo il Go-verno nazionale a finanziare i programmi di ab-battimento delle barriere architettoniche e valu-teremo con la previsione del bilancio 2016 come fare fronte,almeno a una parte delle necessità”.

Nella replica, Squarta ha auspicato che la Giunta regionale mantenga gli impegni. E nel rimarcare nuovamente che “di quanto assicurato in campa-gna elettorale (riduzione del 50 per cento delle domande in attesa) nulla è stato fatto”, Squarta si augura che “gli incontri previsti a Roma nei prossimi giorni possano determinare un’inversione di rotta in maniera netta, affinché questo problema possa essere pienamente af-frontato. Si tratta di un segnale di civiltà per la nostra comunità regionale”.

“PROMUOVERE LINEE GUIDA DI QUALITÀ PER IL TERZO PAESAGGIO” - MOZIONE DI RICCI (RICCI PRESIDENTE)

Il consigliere regionale Claudio Ricci (Ricci presi-dente) ha presentato una mozione con la quale chiede alla Giunta di “promuovere linee guida di qualità per il terzo paesaggio, inteso come aree marginali, di risulta, non utilizzate e da restaura-re”. Per Ricci in questo modo si può “dare pro-pulsione ad una ampia valorizzazione del pae-saggio storico urbano umbro”.

Perugia, 4 febbraio 2015 - “Promuovere linee guida di qualità per il terzo paesaggio: aree mar-ginali, di risulta, non utilizzate e da restaurare”.

È quanto chiede in una mozione il consigliere regionale Claudio Ricci (Ricci presidente). Con questo atto, Ricci invita la Giunta ad “elaborare un atto tecnico ricognitivo e legislativo sugli a-spetti riconducibili al terzo paesaggio. Inoltre l'Esecutivo di Palazzo Donini dovrebbe, coinvol-gendo l'Università degli studi di Perugia, definire una carta tematica del terzo paesaggio in Um-bria, possibili linee guida di intervento e correlata implementazione quadro normativo urbanistico regionale da inserire nel testo unico, in armonia temporale con le prossime modifiche”. Ricci rileva che “sono in atto riflessioni urbanistiche, e manifesti in ambito europeo, sul tema del terzo paesaggio inteso come aree marginali, di risulta, non utilizzate e da restaurare. Tale riflessione può dare propulsione ad una ampia valorizzazio-ne del paesaggio storico urbano umbro nonché determinare un miglioramento qualitativo dei luoghi”.

EDILIZIA PUBBLICA: RICCI (RP) SOLLECITA REGIONE E ATER A POTENZIARE OFFERTA CASE POPOLARI - “DARE PRIORITÀ A ITA-LIANI RESIDENTI DA 10 ANNI, INTRODUR-RE TIPO MUTUI AGEVOLATI E CASE IN LEASING”

Il consigliere regionale Claudio Ricci (Rp) ha pre-sentato una mozione con la quale invita la Giunta a predisporre, di concerto con l'Ater, un “atto tecnico ricognitivo e legislativo, sulla situazione quantitativa e qualitativa delle 'case popolari'”.

Ricci ritiene che vadano rimodulati i parametri dei bandi per le assegnazioni delle abitazioni prevedendo priorità per i residenti in Italia da almeno 10 anni, e potenziando le 'nuove' forme di affitto tipo mutui per il riscatto della proprietà delle abitazioni, soprattutto per le giovani fami-glie, e case in leasing”.

Perugia, 8 febbraio 2016 - “Le complesse situa-zioni socio economiche degli italiani, ai quali occorre dare un livello di priorità se residenti in Italia per più di 10 anni, nonché i nuovi afflussi di persone alle quali va assicurata una adeguata accoglienza in linea con i requisiti normativi, stanno determinando una crescente necessità di

URBANISTICA/EDILIZIA

case popolari in Umbria”. Così il consigliere re-gionale Claudio Ricci (Ricci presidente) che ha presentato una mozione con la quale invita la Giunta a predisporre, “di concerto con l'Ater, un atto tecnico ricognitivo e legislativo, sulla situa-zione quantitativa e qualitativa (studiando l'evo-luzione negli ultimi venti anni in Umbria e nei 92 comuni), delle case popolari, da inoltrare alla Seconda Commissione consiliare”. Ricci ricorda che la legge regionale “19/2010”, “ha istituito l’Ater regionale con il compito di sviluppare un’unica struttura gestionale con la finalità di rispondere alle nuove esigenze abitative di per-sone e famiglie, attraverso con un piano operati-vo costruito in assonanza con quello della Regio-ne Umbria”. Il consigliere regionale del centro destra auspica infine che, attraverso un atto con-certato fra Giunta regionale e Assemblea legisla-tiva, siano definite “eventuali modifiche normati-ve al quadro legislativo regionale esistente, e sia programmato un adeguato sviluppo decennale del sistema delle 'case popolari'”. Il consigliere Ricci ritiene che vadano rimodulati i parametri dei bandi per le assegnazioni delle abitazioni,

“prevedendo adeguate priorità per i residenti in Italia da almeno 10 anni, e potenziando le 'nuo-ve' forme di affitto tipo mutui per il riscatto della proprietà delle abitazioni, soprattutto per le gio-vani famiglie, e case in leasing”.

CASE POPOLARI: “ALMENO 10 ANNI DI RE-SIDENZA IN UMBRIA PER ACCEDERE AL BANDO” - MANCINI E FIORINI (LEGA NORD) PRESENTANO UNA PROPOSTA DI MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE

I consiglieri regionali della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, hanno presentato una proposta di legge per modificare i requisiti ne-cessari per l'assegnazione delle case popolari, inserendo “la residenza sul territorio regionale di almeno dieci anni”. Per Fiorini e Mancini, inoltre,

“è necessario aprire l'iscrizione ai bandi anche ai coniugi separati, i quali, seppur titolari di case di proprietà, non possono usufruirne in quanto as-segnate dalla legge all'altro coniuge”.

Perugia, 10 febbraio 2016 - “Un parametro es-senziale ai fini dell'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale sociale deve essere la resi-denza sul territorio regionale di almeno dieci anni. Inoltre è necessario aprire l'iscrizione ai bandi anche ai coniugi separati, i quali, seppur titolari di case di proprietà, non possono usu-fruirne in quanto assegnate dalla legge all'altro coniuge”. È questo il contenuto di una proposta di legge presentata dai consiglieri regionali della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, per cambiare “i requisiti necessari ai fini dell'as-segnazione di alloggi di edilizia residenziale so-ciale della legge regionale '23/2003'”. “Con que-sta propoque-sta di legge – spiega Fiorini – intendia-mo apportare intendia-modifiche all'articolo 20 riguardan-te i requisiti generali dei beneficiari e all'articolo

29 relativo ai requisiti soggettivi per l'assegna-zione. L'obiettivo è subordinare la possibilità di accedere ai benefici per l'assegnazione degli al-loggi popolari alla residenza anagrafica o attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nel-l'ambito territoriale regionale da almeno 10 anni.

La nostra proposta – aggiunge - è motivata dal fatto che negli ultimi anni il disagio sociale pro-vocato dalla crisi economica si è allargato note-volmente, colpendo il ceto medio con conseguen-te allungamento delle lisconseguen-te per le richiesconseguen-te della casa popolare anche e soprattutto da parte di cittadini italiani e quindi umbri, nel caso della nostra regione. Tanti cittadini si trovano, infatti, senza una casa o nell'impossibilità di pagare un affitto. Nello scrivere questa proposta abbiamo pensato proprio a loro, cercando di evitare che gli alloggi pubblici vengano assegnati a immigrati e stranieri che non hanno un legame sufficiente-mente stabile con il territorio”. “Il secondo artico-lo della legge regionale che vogliamo modificare – prosegue Fiorini – punta a salvaguardare quei coniugi che, in seguito ad una separazione giudi-ziale dal coniuge, e avendo quest'ultimo vistosi assegnata la casa di proprietà, si trovano spesso in forte difficoltà economica e abitativa. Per que-sto chiediamo che venga data loro possibilità di accedere al bando per l'assegnazione dell'allog-gio popolare sulla base della documentata indi-sponibilità della proprietà”.

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 108-111)

Documenti correlati