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Uso sostenibile del territorio

Nel documento Annual report IASMA Research Centre (pagine 33-36)

L’attività di ricerca in questo settore ha indagato le modalità di gestione dell’agricoltura e dello sviluppo rurale sostenibile rispettoso di un capitale naturale e delle risorse naturali che rendono unico il pae- saggio del Trentino. Le caratteristiche del paesaggio agrario alpino sono collegate alla qualità del suolo, delle aree montane, delle acque e per la salvaguar- dia della biodiversità naturale presente, in partico-

lare, si studia come ridurre l’impatto delle iniziative di sviluppo rurale. I risultati dell’attività di ricerca hanno permesso di:

▪ individuare raccomandazioni di carattere politico della gestione dello sviluppo rurale;

▪ indicare azioni locali per uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura in ambiente alpino;

▪ verifi care l’effi cacia di tali azioni e l’effi cacia del- la loro diffusione in diverse aree alpine.

Introduzione

I portainnesti apomittici (p.a.) sono stati ottenuti in programmi di miglioramento genetico in Sve- zia negli anni Cinquanta (1a gene- razione) e in Germania negli anni Settanta (1a e 2a generazione) e in prove di campo pluriennali intra- prese al BBA di Dosseheim han- no mostrato resistenza ad Apple Proliferation (AP) in condizioni di campo.

La quantità di fi toplasma in pian-

Valutazione

agronomica di

tre portainnesti

resistenti ad AP

in Trentino

Alberto Dorigoni Nicola Dallabetta Ivan Piffer Franco Micheli Paolo Lezzer

te inoculate mediante innesto mostra un costante decremento negli anni.

La strategia di lotta ad AP è basa- ta sulla resistenza nel portainne- sto e su una precoce eliminazione del fi toplasma dalla parte aerea durante la formazione del fl oema in primavera.

Nel 2005 tre p.a. con vari gradi di resistenza sono stati valutati in confronto a due portainnesti commerciali di riferimento, M9

e M26. L’obiettivo generale del- la prova era quello di testare le caratteristiche agronomiche e la resistenza ad AP di questi por- tainnesti in due diverse aree di coltivazioni del Trentino.

Gli scopi più specifi ci includono:

▪ stima della resa da un punto di vista tecnico ed economico;

▪ sviluppo di tecniche colturali adatte ai portainnesti apomit- tici, in accordo con le loro spe- cifi che esigenze.

Metodi

Siti: Maso delle Parti (Val d’Adige, 210 m s.l.m.); Maso Maiano (Val di Non, 650 m s.l.m.) Sesti d’impianto dei portainnesti testati nei due siti di prova:

In accordo con le indicazioni fornite dal professor Osler dell’Università di Udine, che aveva già fatto delle esperienze con questi portainnesti nelle con- dizioni del Friuli, la distanza tra le piante è stata adattata alle esigenze di ogni genotipo. È stato utilizzato uno schema sperimentale a blocchi ran- domizzati con quattro replicazioni e 5-7 alberi per parcella.

Le caratteristiche agronomiche sono state stimate

attraverso la misurazione, su ogni albero in prova, dei seguenti parametri:

▪ dati biometrici: area della sezione del tronco, altezza e larghezza, presenza di abbozzi radi- cali;

▪ produttività, espressa come numero di frutti/ albero e tonnellate/ettaro;

▪ effi cienza produttiva, intesa come rapporto tra produzione e vigoria.

*Altri genotipi sono stati aggiunti nel corso del 2006 (4551, H0909)

PARTE

2

| DIPARTIMENTI | DIPARTIMENTO VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE PRODUTTIVE

La qualità del prodotto è stata accertata sull’intero raccolto degli alberi testati, misurando di tutti i frutti: ▪ calibro; ▪ peso; ▪ forma; ▪ presenza di rugginosità; ▪ colore di fondo; ▪ sovracolore.

Risultati

All’impianto tutti gli alberi erano ben formati, ed era presente una buona impalcatura di base anche nei p.a., riconoscibili per l’esteso apparato radicale. Diversamente da M9 e M26, nel primo anno gli albe- ri innestati su C1828 hanno mostrato diffi coltà nel superamento dello stress da trapianto, mentre D2212 non ha apparentemente sofferto della drastica pota- tura dell’apparato radicale. Gli alberi non sono stati potati all’impianto, e durante l’estate è stata effet- tuata la piegatura dei rami per stimolare precocità e produttività. Nell’inverno 2006 è stata effettuata solo una leggera potatura, mentre nel 2007 gli alberi sono stati trattati secondo le moderne tecniche di potatura lunga (Figura 1).

Data la breve durata dello studio, attualmente al quarto anno, non è ovviamente possibile trarre con- clusioni circa l’idoneità dei p.a. nella sostituzione di M9 o M26, ma nonostante ciò le prime indicazioni stanno emergendo. CO725 e C1828 hanno indotto un basso vigore, ma si sono dimostrati poco produttivi (Tab. 1-3) e suscettibili a clorosi e malattie. Studi condotti all’interno del progetto SMAP hanno solle- vato domande sulla loro tolleranza ad AP e quindi è possibile che questi sintomi aspecifi ci osservati siano conseguenza di un’infezione da AP o di suscet- tibilità a virus latenti. D2212 negli stessi studi si è rivelato il portainnesto più resistente al fi toplasma e ha sviluppato velocemente una robusta struttura, funzionale all’ottenimento di raccolti importanti. La

produzione cumulata per albero del D2212 alla terza foglia è stata spesso superiore agli alberi innestati su M9. In termini di effi cienza produttiva per tutti e tre i p.a. testati si sono osservati valori inferiori ai por- tainnesti commerciali (Tab. 1-3). La bassa precocità indotta dal D2212 è stata ancora più pronunciata nel caso di una cultivar diffi cile come Renetta Canada. Nonostante l’elevato vigore e la bassa prococità, rispetto a M9, D2212 ha mostrato una buona produ- zione di gemme miste per l’anno in corso, in tutte e tre le cultivar. Questo portainnesto si avvantag- gia molto dell’ambiente collinare della val di Non, che induce un comportamento più debole: in queste condizioni un portainnesto lievemente più forte di M9 può essere preferibile. Le caratteristiche della buccia (rugginosità e presenza di sovracolore) erano comparabili o migliori di M9. L’ampio sesto d’impian- to scelto per D2212 si è rivelato adeguato, ma la for- ma d’allevamento a spindle adottata è destinata nel tempo a ottenere alberi di grandi dimensioni, e a causare problemi di ombreggiamento. Un sistema di allevamento simile alla palmetta con diverse forme (due/tre assi) sarà testato in futuro con lo scopo di controllare parte dell’eccessivo vigore e per miglio- rare l’esposizione dei frutti.

Fig. 1 - Diverso sviluppo vegetativo di Red Chief (Val d’Adige, 2007)

PARTE

2

| DIPARTIMENTI | DIPARTIMENTO VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE PRODUTTIVE

Resistenza dei

portinnesti apomittici

Nel documento Annual report IASMA Research Centre (pagine 33-36)