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Perché utilizzare la Hard Information: punti di forza e punti deboli

4. LA DIFFERENTE NATURA E DIMENSIONE

4.4 Perché utilizzare la Hard Information: punti di forza e punti deboli

Uno dei più importanti vantaggi derivanti dall’uso della hard information deriva dai bassi costi di transazione.

Lo sviluppo delle tecnologie informatiche ha permesso una standardizzazione completa di questa informazione e una sua riproducibilità in maniera automatizzata (pensiamo ai sistemi di rating).

Il lavoro di raccolta e in alcuni casi di processazione dei dati, può essere facilmente delegato a lavoratori con un basso profilo specialistico o in alcuni casi direttamente a sistemi operativi di tipo informatico. Questa tipologia di lavoro può essere riprodotta con un risparmio in termini di capitale. Ciò spiega i guadagni di produttività ottenuti nell’impresa manifatturiera48.

Secondo Petersen (2004) questa è una delle motivazioni che spiegherebbe il perchè le grandi banche stiano sostituendo il tradizionale relationship lending con delle scelte di concessione del credito basate esclusivamente su informazioni oggettive (es. mercato delle carte di credito).

La fondatezza delle ragioni su esposte ha trovato riscontro empirico in numerosi studi tra cui in questa sede ricordiamo quello Feldman (1997 a,b) di Berger et al. (2002a) e

Frame(2001) condotti sull’utilizzo degli scoring49. Lo scoring è un tipico esempio di

modalità di trattamento dell’informazione hard.

Gli studi richiamati dimostrano che lo scoring permette di ridurre il costo di erogazione del credito e di accrescere la velocità nel prendere le decisioni, aumentando il volume dei prestiti accordati, così che il prezzo aggiustato per il rischio riduce il razionamento del credito.

48 Petersen e Rajan (2002) hanno dimostrato, attraverso uno studio empirico, che sostituendo la Hard information con la Soft information può offrire simili guadagni di produttività.

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Secondo la definitione di Mester (1997), il credit scoring è un metodo statistico di stima della probabilità di default di un imprenditore.

84 Frame, Srinivason, Woolsey (2001) hanno analizzato il comportamento di novantanove delle principali duecento banche americane nell’offerta di credito, rilevando che le banche che usano sistemi di scoring hanno una maggiore quota del portafoglio investita nelle small business50.

4.3.1 Bassi costi di produzione

Uno dei principali vantaggi derivanti dall’uso della hard information risiede nei bassi costi di transazione. Quanto enunciato trova fondamento in una serie di ragioni. Primo, per sua natura le informazioni finanziarie sono facilmente automatizzabili. Il lavoro di raccogliere e in alcuni casi di processare tali input può essere delegato a lavoratori con un basso profilo.

La hard information può essere inoltre più facilmente standardizzabile producendo degli inevitabili guadagni di produttività derivanti dalle economie di scala che la standardizzazione produce. Questo spiegherebbe il perché le decisioni di concedere prestiti basate sulla hard information diventano sempre più dominanti all’interno delle Grandi Istituzioni creditizie sostituendo pertanto il tradizionale relationship

lending51.

La fiducia nella Hard information può anche aumentare la competitività nei mercati. Come detto, uno dei vantaggi delle informazioni quantitative consiste proprio nella possibilità di ridurre i costi di transazione delle operazioni finanziarie/creditizie. Secondo alcuni autori (Berger, Stein) questo potrebbe creare degli incentivi ad espandere il numero degli offerenti (in questo caso degli operatori creditizi).

50 In un recente studio (Garcia Appendini – 2007) è stato dimostrato che in mancanza di informazioni

qualitative, le decisioni in merito alla concessione del credito risultano strettamente legate alla disponibilità di informazioni di tipo oggettivo (bilancio, Centrale rischi, etc.) ma tale relazione risulta significativamente ridotta dalla disponibilità della soft information.

85 L’evoluzione del mercato dei mutui ipotecari e del mercato delle carte di credito ne è un esempio in tal senso.

4.3.2 Riproducibilità nel tempo

La riproducibilità nel tempo dell’informazione è tanto più grande quanto più la stessa mantiene le caratteristiche della hard information. Il fatto di essere facilmente immagazzinabile, significa che i costi per un suo utilizzo futuro sono particolarmente bassi.

Secondo Stein (2002), l’informazione quantitativa è indipendente dal contesto in cui risulta prodotta e può essere trasferita a costi minimi tra i differenti attori dell’organizzazione .

Quest’ultimi, pertanto, non hanno bisogno di prendere parte ad un processo di raccolta dati per essere coinvolti come soggetti attivi nella presa delle decisioni. Questo è particolarmente importante se le persone coinvolte nel processo di raccolta dei dati non hanno aspettative di permanenza all’interno dell’azienda. Considerando pertanto l’aumento del turnover in molte professioni in ambito finanziario (loan officer, investment bankers) la scelta verso un’informazione di tipo hard sembra inevitabile dovendo, le nuove risorse umane, fare affidamento sui documenti lasciati dai predecessori. Questo crea, inevitabilmente, una grande fiducia nella hard

information52.

86 4.3.3 L’informazione perduta

Una delle motivazioni alla base del basso costo di comunicazione della hard information è da è da imputarsi alla minore quantità di dati in essa contenuta. La sostituzione della soft information con la hard information comporta una perdita di informazione. Facciamo un esempio comparando due metodologie di approvazione di una decisione legata alla concessione di un prestito. Primo verifichiamo la classica decisione basata su un credit scoring. Un numero finito di variabili, ponderate a seconda della loro importanza, vengono prese in considerazione, per l’ottenimento del credit score. Basandoci sul risultato dello score, ovvero il punteggio, la decisione di concedere il prestito di fatto viene ho assunta o respinta. Compariamo questa metodologia con una tradizionale basata sulla relazione storica con la controparte. Dopo alcune ore spese discutendo sui piani di investimento del cliente e usando l’esperienza maturata dal gestore dopo anni di contatti con la controparte, la decisione viene finalmente assunta.

Entrambe le metodologie conducono a una decisione sulla concedibilità o meno del credito, ma la prima richiede minori informazioni.

Bisogna dire che la riduzione dell’informazione non è mai positiva, ma è pur vero che i comitati crediti delle banche dispongono sempre di un tempo limitato per assumere una decisione.

Questo impedisce un sovraccarico di informazioni , in quanto l’informazione deve concentrarsi solo sulle questioni essenziali53.

Quando la soft information è sostituita con la hard information questa concentrazione su pochi elementi importanti è inevitabile. La domanda è però quanta e che tipo di informazione viene persa.

Se alcuni borrowers sono realmente meritevoli di credito, ma appaiono non tali dall’esame dei loro bilanci (quando guardiamo le sole informazioni quantitative),

87 probabilmente questi si vedranno ingiustamente rifiutata una concessione creditizia e questo potrebbe innescare fenomeni di razionamento del credito.

La scelta di usare le informazioni hard piuttosto che quelle soft dipenderà dal trade off esistente tra i costi di transazione derivanti dalla raccolta e dalla processazione di tali informazioni con le potenziali perdite di informazioni.

I bilanci, i report delle imprese sono i classici esempi utilizzati in letteratura per spiegare cosa si intenda per dati oggettivi, quantitativi.

Le informazioni quantitative sono facili, come detto, da trasmettere elettronicamente, e c’è uniformità di accordi sul significato da attribuire ai numeri contenuti in tali documenti.

Tuttavia leggendo la stampa quotidiana e i recenti scandali (bond argentina, crack Parmalat) è facile intuire che le decisioni di credito non possono basarsi unicamente su dati finanziari. Questo perché non tutte le informazioni utili a valutare il merito creditizio di una controparte sono contenute nei suoi dati contabili.

Alcuni dati rilevanti infatti devono essere qualitativi e richiedono dei giudizi soggettivi.

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