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Per la validità dell’anno scolastico è richiesto il requisito della frequenza dei tre quarti del monte ore annuale personalizzato delle ore di lezione.

La mancata frequenza dei tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le eventuali, eccezionali e motivate deroghe per alcune assenze (criteri deliberati nel Collegio Docenti ed inseriti nelle Indicazioni generali vigenti) determina la non validità dell’anno scolastico.

La Scuola si impegna a fornire regolarmente e comunque prima degli scrutini intermedi e finali, le informazioni puntuali alle famiglie in relazione alle eventuali ore di assenza effettuate. Per gli alunni per i quali viene accertata, in sede di scrutinio finale, la non validità dell'anno scolastico, non si procede alla valutazione degli apprendimenti, disponendo quindi la non ammissione alla classe successiva.

DEROGHE AL REQUISITO DELLA FREQUENZA DEI TRE QUARTI DEL MONTE ORE ANNUALE PERSONALIZZATO Premesso che ogni anno, usualmente in settembre, il Collegio dei Docenti approva le motivazioni per le quali le assenze non vengano conteggiate, le vigenti motivazioni sono le seguenti:

- gravi motivi di salute adeguatamente documentati, incluse le “fobie scolari” documentate e comprovate, sindrome di Hikikomori;

- terapie e/o cure programmate;

- donazioni di sangue;

- partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.;

- adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo

- i periodi di assenza per positività dell’alunna/o al CoVid o per quarantene dovute a casi di CoVid in famiglia non devono essere conteggiati come assenza.

3.7 Azioni della scuola per l’inclusione scolastica

Il concetto di inclusione scolastica è nato in risposta all’eterogeneità che caratterizza ormai da decenni le nostre classi e, diversamente dal precedente concetto di integrazione, fa riferimento non al singolo individuo, bensì a tutte le persone che formano un contesto e ha come obiettivo la partecipazione di tutti, ciascuno con le proprie modalità.

Una scuola inclusiva si assicura che i contesti siano in grado di garantire ad ogni persona, con le sue unicità, la partecipazione attiva alla vita sociale e civile, che prevedano il riconoscimento della dignità umana, che agiscano in modo che ognuno possa beneficiare di tutti i diritti e libertà fondamentali.

L’inclusione è un processo e si riferisce alla globalità della sfera educativa, istruttiva e sociale. Guarda a tutti gli alunni e a tutte le loro potenzialità, interviene prima nel contesto, poi sul soggetto.

Utilizzando le parole del pedagogista Andrea Canevaro “L’inclusione sposta l’accento sui contesti, richiama al principio di responsabilità collettiva nella definizione di polis (contesti, ambienti di apprendimento e di vita) integrati, pensati per creare spazi equi, giusti, leali, solidali, per tutti e per ciascuno”.

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Il percorso, lungo e tortuoso, per giungere ad una scuola inclusiva è iniziato con l’ingresso degli alunni con disabilità nelle classi “normali” grazie alla legge 517/77 ed infine alla legge 104/92 che ne ha riconosciuto il diritto all’ apprendimento, alla comunicazione, alla relazione e alla socializzazione. Sono state queste due leggi che hanno tracciato la via all’inclusione, fondata sulla mediazione didattico-relazionale tra l’alunno con disabilità, la classe ed il docente.

Con la legge 170/2010, poi, si è avviato un processo di maggior attenzione alle difficoltà dei ragazzi con un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) e quindi di personalizzazione dell’insegnamento-apprendimento funzionale alle caratteristiche e alle peculiarità degli alunni, mettendo in atto sempre più una didattica per l’inclusione.

Con la direttiva ministeriale del 27/12/2012 viene successivamente introdotto il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) ampliando i margini di intervento nelle strategie inclusive e intendendo un concetto psicopedagogico e non una categoria clinica. Oltre agli alunni con disabilità e con un Disturbo Specifico di Apprendimento, viene compreso lo svantaggio socio economico, linguistico e culturale, estendendo a quest’ultimi i benefici della legge 170/2010.

Le classi oggi presentano una pluralità di bisogni eterogenei e il docente è chiamato a personalizzare quanto più possibile l’apprendimento dei suoi alunni, costruendo o trovando mediatori tra quelli esistenti, scegliendo i sussidi più adatti, visionando e mettendo a disposizione materiali che siano adeguati/personalizzati alle specificità di ogni alunno e che consentano ad ogni studente di evolvere nell’apprendimento.

Don Milani nella “Lettera ad una professoressa” ribadiva l’iniquità di “fare parti uguali tra disuguali” inseguendo una astratta uguaglianza delle opportunità, senza tener conto delle disuguaglianze.

Una scuola inclusiva significa comunità, dove tutte le diversità vengono valorizzate così da dare a tutti pari possibilità di crescita.

Vengono qui elencate sinteticamente le azioni messe in atto dalla scuola per garantire il successo formativo a tutti gli alunni.

Tipologia di bisogno Azioni

Alunni con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992

- Assegnazione di ore di docente di sostegno, coerentemente con l’organico assegnato alla scuola

- Assegnazione di ore di educatore, coerentemente con le ore assegnate dal Comune di Cesena

- Rapporti con la famiglia e gli specialisti tramite il docente di sostegno ed il referente per il sostegno

- Organizzazione del GLO (Gruppo di Lavoro Operativo) ed elaborazione del PEI (Piano Educativo Individualizzato)

- Spazi aggiuntivi oltre all’aula - Sussidi ed ausili didattici

- Progetti specifici di supporto agli alunni con disabilità o inerenti il tema della disabilità;

- Formazione ai docenti relativamente al tema della disabilità;

54 Alunni con DSA certificato (Disturbo Specifico di Apprendimento)

- Sportello di aiuto alle famiglie curato dalla docente referente per i BES/DSA

- Elaborazione del PDP (Piano Didattico Personalizzato) in base alle caratteristiche personali dell’alunno/a

- Sussidi ed ausili didattici, ove necessario - Progetti specifici di supporto agli alunni con

DSA;

- Formazione ai docenti relativamente al tema dei DSA

Alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali) senza un DSA certificato

- Elaborazione, se opportuno o necessario, di un PDP in base alle caratteristiche dell’alunno/a

- Progetti specifici di supporto agli alunni con BES;

Alunni con difficoltà nella lingua italiana perché stranieri o non italofoni

- Elaborazione, se opportuno o necessario, di un PDP in base alle caratteristiche dell’alunno/a

- Interventi di alfabetizzazione LB o LS (di base oppure per la lingua dello studio) - Impegno di apposita commissione

intercultura, attualmente costituita da una docente per plesso

- Adozione di apposito protocollo di azione Alunni con difficoltà emotive, relazionali,

psicologiche

- Sportello di Ascolto curato da Psicologo iscritto all’Ordine e con referenti interni di supporto (uno per ogni plesso)

Alunni con difficoltà nell’apprendimento formativo - Interventi di recupero e/o supporto ai compiti, nelle ore pomeridiane

- Impegno della docente referente

Alunni con svantaggio economico - Comodato d’uso gratuito (libri, notebook, strumenti musicali, etc.) in base alle risorse disponibili ed ai criteri di priorità stabiliti dal Consiglio di Istituto

Alunni vittime di bullismo e/o cyberbullismo - Applicazione dell’apposito Protocollo di prevenzione e contrasto a tali fenomeni - Impegno di una apposita commissione con

un docente referente di istituto e tre docenti coadiuvatori, uno per ogni plesso

Per altre informazioni si rimanda all’apposito Piano per l’Inclusione che viene allegato unitamente al Protocollo Intercultura ed al Protocollo di Prevenzione e Contrasto al Bullismo e Cyberbullismo.

3.8 Piano per la Didattica Digitale Integrata (DDI)

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L’emergenza sanitaria nazionale conseguente alla pandemia COVID-19 ha comportato, durante l’a.s. 2019/2020, la sospensione delle attività didattiche in presenza e ha inevitabilmente determinato la necessità di intraprendere un percorso di didattica a distanza ritenuta fondamentale per assicurare il diritto allo studio e la prosecuzione del percorso scolastico di tutti gli alunni.

Si assiste inoltre, al preoccupante incremento di casi di fobia scolare, o simili disturbi o condizioni psicologiche, che determinano in alcuni alunni, spesso anche seguiti dalla famiglia, numerosissime assenze, anche interi mesi.

Va considerato, poi, il caso di alunni che si trovano in particolari condizioni di salute e per i quali, per motivi che possono essere diversi, non sia stato possibile attivare l’istruzione domiciliare o ospedaliera.

In ultimo, vi è il caso di alunni che si trovano fisicamente lontani dalla Scuola (in altre città o all’estero), per motivi familiari, e periodi più o meno lunghi.

Verso tutti questi alunni la Scuola, in ottemperanza alla propria funzione istituzionale di assicurare il diritto all’istruzione, ha l’obbligo di intervenire con tutti i mezzi possibili e leciti.

Attraverso l’adozione del Piano per la DDI, la Scuola intende regolamentare le modalità di realizzazione e di utilizzo della Didattica Digitale Integrata (DDI) nel nostro Istituto qualora emergessero necessità di contenimento del contagio o si rendesse necessario sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza a causa delle condizioni epidemiologiche contingenti. Inoltre, come si diceva, il piano contiene una linea di intervento per gli alunni che non riescono a frequentare in presenza, per periodi più o meno lunghi, rientrando in uno dei casi esposti sopra, o simili.

Dato il carattere inedito e in continua evoluzione del contesto, il Piano è un documento aperto a successive integrazioni e revisioni, per accogliere soluzioni organizzative e tecniche e adeguarsi a scenari futuri al momento non prevedibili.

Si rimanda alla lettura del Piano, allegato, per ogni dettaglio.

CAPITOLO 4 – ORGANIZZAZIONE

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