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“VALORIZZARE E SOSTENERE LE IMPRESE FAMILIARI DELL'UMBRIA” - RICCI (RP)

Nel documento Caccia/pesca (pagine 37-40)

Economia/lavoro

“VALORIZZARE E SOSTENERE LE IMPRESE FAMILIARI DELL'UMBRIA” - RICCI (RP)

PRESENTA UNA PROPOSTA DI LEGGE

Il consigliere regionale Claudio Ricci (Rp) ha pre-sentato una proposta di legge per la valorizza-zione ed il sostegno delle imprese familiari del-l'Umbria. L'iniziativa legislativa si basa principal-mente su tre punti: “attivazione di un osservato-rio regionale delle piccole imprese familiari; pre-disposizione di sostegni per lo sviluppo delle atti-vità; formazione e apprendistato”. La proposta - precisa Ricci - “necessita dell'apertura di una specifica 'posta di bilancio', tecnicamente utiliz-zabile per sussidi diretti e/o credito d'Imposta, da alimentare con un totale (minimo) di 4 milioni di euro per gli anni 2017/18/19”.

Perugia, 31 dicembre 2015 - “Attivazione di un osservatorio regionale delle piccole imprese fa-miliari; predisposizione di sostegni per lo svilup-po delle attività; formazione e apprendistato”.

Sono i tre punti dell'articolato normativo, “ispira-to a grande semplicità ed essenzialità”, della proposta di legge presentata da Claudio Ricci (Ricci presidente) che mira a “valorizzare e so-stenere le imprese familiari dell'Umbria”. Ricci evidenzia come i dati statistici recenti indichino che “il 72 per cento del Pil (Prodotto interno lor-do) italiano deriva dalle Piccole e Medie imprese, con una forte prevalenza di attività artigianali, a carattere familiare. Sono definibili come 'imprese familiari' che, in generale, includono nel profilo aziendale persone della famiglia, o parenti molto affini, capaci di unire alle mani creative, in certi casi artistiche, capacità di innovazione tecnologi-ca e una disponibilità al lavoro, come tempi complessivi, in grado di ottenere flessibilità d'im-presa e ottimizzazione dei costi fissi di gestione”.

Ricci spiega che, “tale prospettiva socio economi-ca si riscontra, in forme ampie, anche in Umbria la cui evoluzione, dall'economia agricola ad arti-gianale, commercio, servizi e piccola industria, ha determinato lo sviluppo di un ampio e incisivo tessuto economico configurato da imprese fami-liari con pochi addetti a cui andrebbero garantiti adeguati sostegni”. Secondo Ricci, questa inizia-tiva legislainizia-tiva “necessita della apertura di una specifica 'posta di bilancio', tecnicamente utiliz-zabile per sussidi diretti e/o credito d'imposta, da alimentare con un totale (minimo) di 4 milioni di euro per gli anni 2017/18/19. L'auspicio –

con-clude Ricci -, è che sia a livello regionale che nazionale vengano, sempre più, sostenute le piccole imprese familiari, che rappresentano una parte fondamentale del tessuto produttivo del Paese, cercando di semplificare le forme di auto-rizzazione, creare incentivi all'innovazione, am-modernamento produttivo e commercializzazione dei prodotti (anche attraverso internet), nonché diminuendo, in modo incisivo, le tasse”.

energia

VICENDA ERG-E.ON “STOLIDE RASSICURA-ZIONI NEOCOLONIALI. APPLICARE SUBITO GLI EXTRACANONI PER RESTITUIRLI AI TERRITORI” - LIBERATI (M5S) “URGENTE CHE SI SVOLGANO LE GARE, RIPRENDIA-MOCI LE NOSTRE CENTRALI”

Il capogruppo regionale del M5S Andrea Liberati interviene sulla vicenda dell'acquisizione del nu-cleo idroelettrico E.on da parte della multinazio-nale Erg e chiede alla Regione Umbria di attivarsi facendo “pagare subito alla multinazionale quel che deve, calcolando i canoni sulla potenza effi-ciente e non più su quella nominale”. Liberati afferma che deve finire “la stagione delle furbate finanziarie sui nostri beni comuni: adesso ripri-stineremo una severa fiscalità, il rispetto della legge e soprattutto il buon senso”.

Perugia, 1 dicembre 2015 - “Ci mancherebbe altro che, con 110 milioni annui di rendita idroe-lettrica, 'i livelli occupazionali' non siano mante-nuti. Le puerili rassicurazioni odierne della Erg (http://goo.gl/s0g8dS), dopo l'acquisizione del polo idroelettrico ex Enel-Elettrogen-Endesa-E.On, vanno dunque respinte al mittente”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati che aggiunge: “La Regione Um-bria, titolare del demanio idrico, si muova e fac-cia subito pagare alla multinazionale quel che deve, calcolando i canoni sulla potenza efficiente e non più su quella nominale, come accade in Abruzzo. Applichi loro un extracanone, poiché le gare per la concessione, che l'Europa impone da tempo, in Italia continuano a non svolgersi, in danno delle casse pubbliche. Fanno i padroni in casa nostra”. Liberati spiega che mentre tutto ciò accade “ai concessionari di turno, vengono gene-rati e garantiti ogni anno enormi utili, grazie al bacino idrografico Nera-Velino-Salto-Turano che è il più ricco a sud del fiume Po. Si tratta di una ciclopica rendita dinanzi alla quale le dichiarazio-ni rilasciate oggi dall'azienda sulla tutela dei la-voratori hanno un sapore ludico”. Il capogruppo pentastellato si rivolge ai “signori delle corpora-tion: ma chi credete di prendere in giro? Pensate di poter proseguire nel restituire alla generalità le briciole di quanto è già nostro? Ci pensiamo noi ai lavoratori – assicura Liberati - il M5S esige che si svolgano rapidamente le gare, sottraendo le concessioni a simili speculazioni, imponendo nei bandi clausole cogenti sui livelli occupazionli, e che permettano la partecipazione delle a-ziende elettriche territoriali: riprendiamoci quan-to prima le nostre centrali, come altri hanno già fatto in Nord Italia, espungendo queste multina-zionali, con sommo vantaggio per le comunità locali”. “La Erg, come altri – aggiunge l'esponen-te del M5S -, ha scelto l'Umbria, una regione dotata di un polo idroelettrico che è un'autentica gallina dalle uova d'oro. Però è finita da un pezzo la stagione delle furbate finanziarie sui nostri beni comuni: adesso ripristineremo una severa fiscalità, il rispetto della legge e soprattutto il buon senso. La Regione Umbria, che è il soggetto

concedente, non può certo proseguire con la politica stracciona di sempre soltanto per far arricchire il concessionario di turno: riprendiamo-ci l'acqua. E' il nostro petrolio”.

DECRETO SALVA BANCHE: “GOVERNO

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