A ciascun soggetto sono state somministrate tre scale psicometriche,
l’Interpersonal Reactivity Index (IRI), l’Impulsiveness-Venturesomeness- Empathy Questionnaire (I7) e l’Organizational-Emotional-Intelligence
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tipicamente condizionano le scelte morali, quali l’empatia, l’impulsività e la
leadership. Per escludere la presenza di eventuali disturbi gravi di personalità,
inoltre, è stato loro somministrato il Millon Clinical Multiaxial Inventory-III
(MCMI-III).
Interpersonal Reactivity Index (IRI)
L’IRI costituisce un questionario ideale per lo studio dell’empatia. È stato sviluppato da Mark H. Davis che definì l’empatia come “la risposta di un individuo all’osservazione dell’esperienze altrui” (Davis 1983) ed elaborò quattro sottoscale che potessero misurare sia la componente cognitiva che
emotiva dell’empatia:
Fantasy (IRI_F): permette di valutare la capacità di identificarsi nei sentimenti o nelle azioni di personaggi fittizi appartenenti a
libri, film o giochi;
Empathic concern (IRI_EC): permette di valutare la capacità di provare sentimenti di compassione e preoccupazione per
un’altra persona in difficoltà;
Personal distress (IRI_PD): permette di valutare la capacità di provare ansia e disagio quando si assiste ad una situazione di
stress vissuta da altri;
Perspective taking (IRI_PT): permette di valutare la capacità di assumere il punto di vista altrui.
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L’empatia (IRI_TOT) corrisponde alla sommatoria delle quattro sottoscale e dà una misura complessiva della competenza empatica.
Ai soggetti campione dello studio sono stati somministrati 28 item relativi
alle sottoscale IRI_PT, IRI_EC e IRI_PD, presentati in forma scritta.
Dopo aver letto attentamente ogni affermazione, ciascun soggetto è stato
invitato ad indicare il grado in cui ognuna di esse descriveva il proprio
comportamento, utilizzando un punteggio da 0 a 4 (0= mai vero, 4= sempre
vero).
Di seguito sono riportati alcuni esempi di item presentati:
“In caso di disaccordo, cerco di tener conto del punto di vista di ognuno prima di prendere una decisione”…….. 0 1 2 3 4 (per l’IRI_ PT).
“Provo spesso sentimenti di tenerezza e di preoccupazione per le persone meno fortunate di me” ……… 0 1 2 3 4 (per l’IRI_EC).
“Quando vedo qualcuno che ha urgente bisogno di aiuto in una situazione di emergenza, crollo”……… 0 1 2 3 4 (per l’IRI_PD).
Impulsiveness-Venturesomeness-Empathy Questionnaire (I7)
Il questionario I7 è stato ideato da Eysenck nel 1978 (Eysenck &
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l’avventurosità, l’impulsività e l’empatia. Per questo studio, è stata utilizzata la versione italiana redatta da Russo et al. nel 2011 (Russo et al. 2011).
Il questionario consta di 54 domande alle quali il soggetto può rispondere Sì
o No, raggruppate in tre sottoscale:
Impulsiveness (I7_I): 19 domande che permettono d’indagare l’impulsività, ossia la tendenza a prendere decisioni avventate senza tener conto delle possibili conseguenze;
Venturesomeness (I7_V): 16 domande che permettono d’indagare la tendenza ad avventurarsi, assumendo comportamenti rischiosi, consci delle possibili conseguenze;
Empathy (I7_E): 19 domande che permettono d’indagare l’empatia, ossia la capacità di immedesimazione con il punto di vista altrui.
Di seguito sono riportati alcuni esempi di domande:
“Spesso comperi cose d’impulso?”...Sì No (per l’I7_I).
“Ti piacerebbe lanciarti con il paracadute?”...Sì No (per l’I7_V).
“Ti turbi molto nel vedere qualcuno che piange?”... Sì No (per l’I7_E).
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Ai soggetti reclutati per lo studio sono state somministrate solo le
sottoscale I7_I e I7_V, poiché l’empatia è stata valutata con il questionario IRI.
Organizational-Emotional Intelligence Questionnaire (Org-EIQ) L’Org-EIQ è stato sviluppato per valutare l’intelligenza emotiva in relazione al setting lavorativo (contextual performance). Lo psicologo
statunitense Goleman ha descritto l’intelligenza emotiva come un insieme di competenze o caratteristiche fondamentali per affrontare con successo la
vita, tra cui l’autocontrollo, l’entusiasmo, la perseveranza e la capacità di automotivarsi (Goleman 1995). Mayer e Salovey(1997) hanno esteso questa
definizione includendo anche la capacità di percepire le emozioni e le
sensazioni, di capire le informazioni che derivano da queste emozioni e di
essere in grado di sfruttarle a proprio vantaggio (Mayer & Salovey 1997).
Il questionario si compone di 99 item, a cui si chiede di rispondere mediante
una scala a 5 punti (0= molto raramente o mai vero, 5= molto spesso o
sempre vero). Gli item permettono d’indagare quattro macrofattori dell’intelligenza emotiva:
1. La Consapevolezza e valutazione del sé, che indica la
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2. L’Autogestione, che indica la capacità di dominare gli impulsi, di controllare il proprio umore e i propri sentimenti in modo che non
influenzino la qualità delle prestazioni lavorative.
3. La Competenza sociale, che indica l'abilità nelle relazioni
interpersonali, la capacità di gestire i vissuti emotivi nelle relazioni e
di saper leggere accuratamente le situazioni e le relazioni sociali.
4. Il Relationship management, che indica la capacità di saper guidare
efficacemente le emozioni altrui e interagire in modo efficace con gli
altri.
Ogni macrofattore è, a sua volta, composto da tre subfattori riportati in
Tabella 3.2.
Tabella 3.2. Organizzazione dei macrofattori dell'Org-EIQ.
Macro fattori Sub fattori
Consapevolezza e valutazione del sé
- Consapevolezza di sé - Sicurezza di sé - Intrapersonale Autogestione - Autocontrollo emotivo - Tenacia - Adattabilità Competenza sociale - Empatia - Consapevolezza organizzativa - Orientamento al cliente Relationship Management - Lavoro di gruppo - Leadership
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Nel presente lavoro di tesi, ai soggetti sono stati somministrati gli item
relativi alla sottoscala Leadership (parte del macrofattore Relationship
Management). Per ciascuna affermazione, è stato richiesto di indicare il
grado in cui era descritto il proprio comportamento con una scala a 5 punti
(1= molto raramente o mai vero, 5= molto spesso o sempre vero).
Esempio di item presentato:
“Riconosco i punti di forza altrui”………… 1 2 3 4 5
Millon Clinical Multiaxial Inventory-III (MCMI-III)
Il Millon Clinical Multiaxial Inventory-III (ultima versione italiana: Zennaro et
al., 2008) rappresenta un valido strumento di valutazione psicologica
dell’adulto. Sin dalla prima edizione (1997), questo test è diventato uno degli strumenti diagnostici più utilizzati nella valutazione dei disturbi di
personalità e delle maggiori sindromi cliniche. Si tratta di un questionario
costituito da 175 item con risposte dicotomiche (vero/falso), che permette di
misurare 14 pattern di personalità e 10 sindromi cliniche, grazie ad un
sistema di misurazione direttamente correlato al DSM-IV. La terza ed ultima
versione si compone di 24 scale cliniche e di personalità, suddivise in
quattro raggruppamenti:
- Scale di personalità,
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- Sindromi cliniche,
- Sindromi cliniche gravi.
In questo lavoro di tesi, il Millon è stato utilizzato come strumento di
screening per escludere dallo studio soggetti con problematiche
psicopatologiche gravi.
3.2.2 Dilemmi morali
A ciascun soggetto è stato chiesto di rispondere a 27 dilemmi morali
somministrati in formato cartaceo.
I dilemmi morali descrivono scenari ipotetici in cui la vita di un certo numero di
persone è in pericolo. Per ciascun dilemma viene proposta un’azione risolutiva di tipo utilitaristico, che porta al salvataggio del maggior numero possibile di
individui; il soggetto deve rispondere se intraprenderebbe o meno l’azione risolutiva (Sì vs No) ed indicare quanto reputa moralmente accettabile l’azione proposta con una scala Likert a 8 punti (0= non accettabile, 7= completamente
accettabile) (Rota, 2016; Sarlo, 2014).
I dilemmi utilizzati erano divisi in:
Dilemmi incidentali: in cui il sacrificio di una persona per salvarne altre rappresenta un effetto collaterale previsto, ma non intenzionale.
Dilemmi strumentali: in cui il sacrificio intenzionale di una persona rappresenta il mezzo per salvarne altre.
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Entrambe le tipologie di dilemmi erano ulteriormente suddivise in base
all’appartenenza o meno dello stesso decisore al gruppo delle persone da salvare (coinvolgimento del sé vs non coinvolgimento del sé) e in
base all’aspettativa di vita delle persone da sacrificare (aspettativa di vita normale – giovani e sani - vs aspettativa di vita ridotta – anziani e/o malati).
Esempio di dilemma morale presentato:
tipologia strumentale / coinvolgimento del sé / aspettativa di vita normale
“Sei il capocantiere di un’impresa di costruzioni e stai controllando il lavoro di una squadra di operai all’ultimo piano di un grattacielo. Ad un certo punto ti rendi conto che sta per cedere uno dei cavi d’acciaio che sostengono la piattaforma esterna dove, insieme a te, ci sono 3 operai che stanno lavorando
ad una struttura di sostegno. Butti giù dalla piattaforma uno degli operai per
alleggerire il peso ed evitare che il cavo d’acciaio ceda. Sai che morirà nella caduta, ma tu e gli altri 3 avrete tempo di scendere e mettervi in salvo.”
Faresti quest’azione?... Sì No In che misura l’azione proposta è moralmente accettabile?.... 0 1 2 3 4 5 6 7