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Venezia considerando il dominio ambientale aria sulla base dei dati ambientali ARPA

2.2.1) Metodologia

Sulla base delle informazioni estrapolate dalle Carte del Rischio, si è proceduto analizzando i dati ARPAV inerenti all’ambiente della provincia di Venezia, sia per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico (NO2 e PM10) che inerenti alla piovosità

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per valutare la pericolosità territoriale del centro storico di Venezia per il dominio ambientale aria nel decennio 2004-2014.

Per quanto riguarda l’analisi del dell’inquinamento atmosferico, i dati disponibili risultano essere incentrati per lo più nell’entroterra. Questo perché nel centro storico è presente un'unica centralina di raccolta dati. I dati ambientali reperiti non sono stati tutti considerati e si è ritenuto utile considerare solo le informazioni provenienti dalle centraline di campionamento e rilevamento della qualità dell’aria che risultassero poste in territori limitrofi al centro storico di Venezia, e che ad essa fossero più comparabili possibile, come le centraline ubicate a Mestre.

E’ stato possibile ottenere informazioni riguardanti la quantità di pioggia mensile per ogni anno, e dunque conoscere la piovosità media mensile nell’arco degli anni considerati e la media della pioggia annuale, il numero di eventi piovosi per mese, e si è potuti risalire alla media mensile degli eventi piovosi, stimare il numero di eventi su scala annuale e la loro media.

Sono stati rinvenuti anche dati in merito al vento, alla sua velocità, direzione ed inoltre è stato possibile risalire al numero di giorni mensili per anno caratterizzati dall’assenza di tale fattore. Tuttavia in questa tesi, il fattore vento è stato solo parzialmente considerato. Questa decisone è stata presa a fronte di tre differenti fattori: la particolare struttura urbana della città di Venezia, la mancanza di rilevatori specifici del fenomeno in prossimità degli edifici caso di studio e la possibile inesattezza dei dati dovuta alla strumentazione. Per quanto riguarda la struttura urbana della città, Venezia presenta numerose calli di dimensioni estremamente variabili e aventi un orientamento ed una direzione scostante. Le calli dunque possono risultare prive di correnti d’aria o essere dei canali direzionali di essa, i quali inoltre possono essere deviati a seconda dell’ingombro degli edifici. Per poter valutare l’effettivo impatto del vento sulle superfici architettoniche indagate in questa tesi, sarebbe stato necessario misurare tramite specifica strumentazione la velocità e la direzione di tale fattore in prossimità dell’edificio e con più misuratori,

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I dati inerenti alla piovosità in merito al comune di Venezia sono stati ottenuti dal bollettino pluriennale dell’ ARPAV edito dal centro meteorologico di Teolo e rielaborati nel mese di Febbraio 2016 dall’Istituto Cavanis.

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che i dati inerenti al vento sono da considerarsi indicativi in quanto non risulta possibile effettuare una taratura precisa della strumentazione in campo. alcuni dati generici riguardanti il vento veranno comunque presentati seppur non siano specifici per i casi di studio analizzati, come già precedentemente analizzato. Essendo il vento un fattore rilevante per quanto riguarda lo studio dell’ambiente, soprattutto per la città di Venezia, si è ritenuto fosse utile fornire alcune indicazioni ad esso inerenti.

Per quanto riguarda l’analisi delle concentrazioni di NO2 e PM10 in atmosfera

nella città di Venezia e Provincia dal 2002 al 2014, sono stati consultati i bollettini annuali dell’ARPAV riportanti le concentrazioni di gas NO2 e PM10 presenti in aria. Sono

state analizzate queste due tipologie di gas e particolato atmosferico, perché sono le uniche due sostanze che risultano attentamente indagate con discreta continuità da parte dell’ente.

Attualmente il Decreto Legislativo vigente è il n° 155 del 13 Agosto 2010, inerente all’

attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa. Sulla base delle indicazioni in esso presenti sono stati

individuati i limiti delle concentrazione di tali inquinanti in aria. Va ricordato che i limiti indicati sono stati stimati valutando gli effetti delle concentrazioni di inquinanti sulla salute dell’essere umano, senza rapportarli direttamente allo stato conservativo dei beni4. Sulla base di studi precedentemente condotti5, i limiti posti dal decreto legislativo sono stati suddivisi in classi di pericolosità, così da valutare l’andamento di quest’ultima nel tempo ponendoli in rapporto alla media annua dell’area territoriale considerata.

I dati della piovosità ottenuti dal bollettino del Febbraio 2016, sono stati tabulati considerando la quantità di pioggia espressa in mm ed il numero degli eventi piovosi. Nelle tabelle è stata riportata la quantità di pioggia rilevata per ogni mese dell’anno (in mm), da cui poi è stata ottenuta la quantità di pioggia totale annuale, la media per anno e la media mensile per ogni anno. La tabella inerente ai dati riguardanti al numero di eventi piovosi, ha previsto il conteggio cumulativo degli eventi piovosi per ogni mese dell’anno, da cui è stata ottenuta la quantità totale di eventi piovosi per anno, quindi la loro media per anno e successivamente la media mensile per anno. Secondo l’ARPAV un evento è da considerarsi piovoso quando la quantità di precipitazioni che raggiungono il suolo risulta essere pari a 1 mm, in caso contrario non verrà conteggiato. Al termine del calcolo dei valori cumulativi annuali e delle medie mensili e annuali, sono stati implementati degli

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P. Bonanni, C. Cacace, A. Giovagnoli, R. Gaddi, Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sui beni di

interesse storico-artistico esposti all’aperto, 5

ISPRA,ISCR, Calcolo del rischio territoriale e del rischio individuale per i beni di interesse storico-

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2002 e il 2014. I dati sono stati leggermente rielaborati, ma verranno riportati a solo titolo informativo. Contengono informazioni in merito alla velocità del vento espressa in m/s , alla direzione e al numero di eventi in cui il fenomeno non si è verificato. Sono state calcolate le medie delle velocità, della direzione per mese di ogni anno considerato e quelle generali alla media per anno. I dati inerenti invece all’assenza di evento ventoso non sono stati rielaborati.

2.2.2) Analisi delle concentrazioni di NO

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e PM

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in atmosfera nella città di