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Capitolo 3 Risultati e discussione

A.3: Vernici usate nella costruzione dei violini

Una vernice è l’insieme delle miscele liquide che formano una pellicola sottile, omogenea e lucida su un materiale. Essa agisce come una barriera per il substrato e lo protegge da luce, inquinamento e polvere, ma con il tempo può essere degradata. I suoi componenti principali sono un filmogeno per originare la pellicola, un solvente e talvolta pigmenti e additivi. Il filmogeno solitamente è una sostanza organica ad alto peso molecolare che aderisce al supporto, come una resina naturale o artificiale o un olio siccativo.

I solventi utilizzati sono oli o alcol sia per le resine che per gli additivi coloranti, si usa quindi parlare di vernici a base di olio o di spirito. La scelta di quale applicare dipende soprattutto dalla lavorazione che il liutaio intende fare: le vernici a base di oli asciugano lentamente, richiedendo più di una settimana di asciugatura per ogni strato fino ad arrivare anche a un anno per completare l’intero processo e questo permette di eseguire delle modifiche in questa fase; le vernici a base di spirito al contrario asciugano quasi istantaneamente e quindi è necessario lavorare velocemente e con sicurezza poiché è praticamente impossibile fare delle correzioni.

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Le vernici ad alcol si ottengono sciogliendo delle resine in etanolo e scaldando leggermente a bagnomaria per non rovinarle, inoltre l’alcol etilico ha una temperatura di ebollizione di 78°C quindi non si devono mai superare i 40°-60°C. La qualità della resina si può alterare anche utilizzando gradazioni alcoliche troppo elevate. La colorazione delle vernici ad alcol avviene utilizzando coloranti naturali come la cocciniglia che sono altamente solubili in etanolo e quindi si possono ottenere tonalità molto intense pur conservando la trasparenza. La verniciatura deve essere molto rapida anche perché l’alcol può corrodere gli strati sottostanti, ma questo rende facile rimuovere la vernice in caso di errori perché è sufficiente trattare con lo stesso solvente. Le vernici a olio3 utilizzano oli siccativi tra cui il più comune è l’olio di lino4. All’olio vengono poi aggiunte delle resine come la colofonia e l’ambra per variare la colorazione e la miscela viene cotta ad alta temperatura (150°-300°C) con calce e sali metallici per migliorare le qualità filmogene. Con una vernice di questo tipo sono sufficienti 6-7 strati per formare una pellicola consistente. Dopo l’applicazione di ogni strato lo strumento deve essere lasciato ad asciugare in un luogo pulito, al riparo da polveri che potrebbero rovinare il risultato finale. I primi strati penetrano nel legno nonostante il trattamento preparatorio, solo dopo varie applicazioni la vernice riesce a rimanere sulla superficie. La colorazione nelle vernici a base di olio è sicuramente più complessa perché non solubilizzano la maggior parte dei coloranti, quindi la scelta è molto più limitata; i più comuni sono gli estratti di robbia o l’aloe (52).

3 Le vernici a base di olio subiscono un processo di ossidazione che può andare avanti per diversi anni in base

anche a quanti strati ne sono stati applicati, il numero di strati dipende dalla composizione della vernice stessa, dal legno e dal colore che si vuole ottenere

4 Questo è costituito da moltissime catene di acidi grassi insaturi che polimerizzano facilmente, questo processo

però è molto lento e viene solitamente accelerato con lampade UV o sali metallici (ad esempio di cobalto o manganese) che catalizzano questa reazione

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RINGRAZIAMENTI

La prima persona che vorrei ringraziare è la professoressa Jeannette J. Łucejko per avermi permesso di svolgere questa tesi su un argomento tanto interessante e per la grande disponibilità e pazienza che mi ha riservato soprattutto durante questo periodo strano e difficile per tutti. Un grazie anche alla dottoranda Michela Albano per il supporto e la gentilezza dimostrati in ogni fase di questo lavoro di tesi.

Un ringraziamento speciale va a tutta la mia famiglia, in special modo ai miei genitori che mi sono sempre stati vicino.

Vorrei ringraziare anche tutti gli amici che mi hanno accompagnata in questo percorso, in particolare Elena che è sempre stata un punto di riferimento per me e che mi ha aiutata incessantemente in questi anni; Rachele e Sara che sono con me da sempre e mi hanno incoraggiata in ogni occasione, Linda, Jessica e Serena che hanno condiviso con me l'ultima parte di questo percorso, Siria che con il suo entusiasmo è sempre riuscita a strapparmi un sorriso e in generale tutte le persone della Grande Casa, dei Corvi, del Giovedì Sera e del gruppo macchina.

Infine vorrei ringraziare Federico, non avrei potuto desiderare di avere accanto una persona migliore.

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