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CAPITOLO 2 CONDIVIDERE PER VIAGGIARE: SHARING

2.1 Il turista è cambiato: cerca sostenibilità, autenticità ed economicità

2.1.1 Verso lo sviluppo di un turismo più sostenibile

La sharing economy è vista da molti come una forma di turismo sostenibile, in particolare grazie al suo principio su cui si fonda di accesso a risorse sottoutilizzate.

Le crescenti preoccupazioni sui problemi legati alla società e all’ambiente come la scarsità delle risorse, i cambiamenti climatici, la crescita demografica, la povertà nel mondo, la crisi finanziaria, hanno recentemente portato a un bisogno di cambiamento e a una ricerca di soluzioni alternative. Di fronte a tali problematiche, che hanno interessato consumatori cosi come produttori a livello globale, la risposta è stata quella di orientamento verso uno sviluppo sostenibile, anche in riguardo ai modelli socio- politici del settore turistico.

Il concetto di “sostenibilità” nasce solo negli ultimi anni Ottanta grazie al documento Our Common Future, più comunemente detto Rapporto Brundtland, approvato dalla World Commission on Environment and Development(WCED)64 nel

1987. Il rapporto definiva per la prima volta il cosiddetto “sviluppo sostenibile” come: “Sustainable development is development that meets the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs.”65 In occasione

della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo di Rio de Janeiro del 1992 questo concetto è stato poi approfondito e sviluppato, per poi diventare, ad oggi, un punto di riferimento per lo sviluppo economico, sociale ed ambientale degli stati coinvolti. Nasce, nello stesso contesto, la consapevolezza dell’importanza di applicare tali principi di sostenibilità anche nel settore del turismo, ovvero di promuovere un turismo sostenibile, secondo anche la definizione ispirata al Rapporto Brundtland data dal UNWTO (United Nations World Tourism Organization)66:

“Sustainable tourism development meets the needs of present tourists and host regions while protecting and enhancing opportunity for the future. It is envisaged as leading to management of all resources in such a way that economic,

64 Commissione Mondiale sull’ambiente e lo sviluppo.

65 UN, Towards Sustainable Development, in Our Common Future: Report of the World Commission on

Environment and Development, Chapter 2, UN Documents Gathering a body of global agreements.

66 UNWTO è in italiano l’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT è la sigla ufficiale in italiano),

agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Madrid, che gestisce il coordinamento delle politiche turistiche e promuove un turismo responsabile e sostenibile.

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social, and aesthetic needs can be fulfilled while maintaining cultural integrity, essential ecological processes, biological diversity, and life support system.”67

In altre parole, lo sviluppo di un turismo sostenibile deve essere ecologicamente sostenibile, economicamente possibile e socialmente equo, nel rispetto di fragili contesti ambientali e culturali che caratterizzano numerose destinazioni turistiche e nel rispetto della società locale di queste aree, sia in prospettiva presente sia in quella futura.

Il turismo è oggi una delle industrie in maggior crescita e necessita di un coordinamento responsabile e ben gestito, sia a livello internazionale, ma anche e soprattutto a livello locale; secondo il WTCC (World Travel and Tourism Council) questo settore, e le attività economiche indirettamente legate ad esso, generano complessivamente il 10% del PIL mondiale, danno occupazione diretta ed indiretta a più di 200 milioni di persone e frutta quasi 700 milioni di viaggiatori internazionali l’anno.68 All’interno di questa grande filiera, molteplici risorse sono usate e consumate

in maniera intensiva, e gli impatti di questo utilizzo si palesano soprattutto a livello ambientale e dell’ecosistema, ma anche economico, sociale e culturale. Il settore turistico è difatti formato da un prodotto eterogeneo e plurale, legato al territorio, ma anche a tradizioni, culture, attività tangibili e non.

Per queste ragioni, se ben gestito esso può trasformarsi in un enorme punto di forza per lo sviluppo di regioni e territori e in una sostanziale fonte di ricchezza per la destinazione; tuttavia, se mal coordinato ed amministrato, può anche avere degli effetti devastanti a livello non solo naturale, ma anche socio-culturale. “Therefore, it is absolutely indispensable to undertake efforts to make tourism more sustainable - regarding all kinds of tourism, at all levels and for all parts of the tourism business from international tour operator to small pension owners”, afferma l’UNESCO.69

È anche in questo contesto che la sharing economy ha “guadagnato strada” nel turismo di oggi, mettendo a disposizione delle alternative alle forme di turismo tradizionale, basate in particolar modo sul principio di sostenibilità. Sostenibilità

67 UNEP & UNWTO, Making Tourism More Sustainable –A Guide For Policy Makers, 2005, p.11. 68 WTTC, Travel & Tourism Economic Impact 2015 World, World Travel & Tourism Council, London,

2015.

69 UNESCO, Sustainable Tourism Development in UNESCO Designated Sites in South-Eastern Europe,

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ambientale, grazie all’accessibilità a beni sottoutilizzati (come nel caso dell’ accomodation sharing) o all’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse (come nel caso del car sharing); sostenibilità a livello culturale e sociale, grazie al principio base su cui si fonda, ovvero la condivisione, portando quindi a una sana coabitazione tra abitante e turista e cancellando i conflitti tra le due parti; sostenibilità anche in ambito economico, grazie ai benefici economici che tale fenomeno sta generando sulle comunità locali.

La sharing economy sta mettendo in atto una rivoluzione nel contesto turistico, che coinvolge un cambiamento economico, tecnologico, ma anche soprattutto culturale; pertanto, essa può essere associata a una vera e propria forma di turismo sostenibile, in quanto il suo fine è quello di generare nelle destinazioni benefici sulla società, sull’economia e sull’ambiente, i tre pilastri dello sviluppo di un turismo sostenibile.70