Capitolo IV - Verso uno scenario post-pandemico 285 Educare al Design Sistemico
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Capitalizzando le esperienze del corso di Design Sistemico dell’anno accademico 2020/2021, l’ultimo capitolo mira ad identificare le pos-sibili ricadute che queste potranno generare sulla successiva edizione del corso, caratterizzata auspicabilmente da un modello di didattica in presenza.
Nell’ultima parte i risultati della ricerca vengono messi in relazione con la sfera delle attività educative del Design Distemico al fine di delinearne i possibili sviluppi.
IV Sinossi
Al fine di essere correttamente valorizzata, l’esperienza rappresentata dal corso di Design Sistemico tenutosi nel 2021 deve essere opportu-namente contestualizza e messa in relazione con quelle che saranno le future edizioni del corso.
Nonostante il permanere delle condizioni di emergenza sanitaria stia continuando a determinare un elevato livello di incertezza, i diversi sistemi che contribuiscono a definire il panorama globale si stanno len-tamente avviando verso un progressiva normalità. Lo stesso riguarda il settore universitario, che già dal primo semestre dell’anno accademico 2021/2022 ha visto un ritorno generalizzato alle attività in presenza, seppur con alcune necessarie limitazioni.
Lo scenario attuale pone il corso di Design Sistemico di fronte all’ir-ripetibile opportunità di capitalizzare i risultati della sperimentazione messa in atto nel 2021, ridefinendo nuovamente il proprio assetto.
La ritrovata possibilità di vivere in presenza il contesto educativo ha infatti reso anacronistiche molte delle soluzioni adottate durante i mesi di didattica a distanza. Tuttavia i risultati positivi ottenuti su diversi fronti fanno propendere per il mantenimento e l’integrazione, totale o parziale, di alcune delle pratiche sperimentate, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’esperienza educativa in presenza.
Per quanto riguarda il momento della lezione, il ritorno ad una didat-tica frontale interattiva rappresenta senza ombra di dubbio la migliore delle soluzioni. Tuttavia le esperienze di flipped classroom dell’anno 2021 hanno permesso di giungere alla conclusione che i contenuti della metodologia del Design Sistemico possono essere efficacemente condensati in un numero di ore decisamente inferiore a quello tradizio-nalmente dedicato alla loro disseminazione.
A partire da questa considerazione appare chiara l’opportunità di ridurre la durata complessiva delle lezioni metodologiche, favorendo il confronto attivo fra gli studenti con strumenti quali Mentimeter e adottando metodologie didattiche ispirate al caso studio e alla simulazione.
4.1 Il corso di Design Sistemico 2022
A tal proposito risulterebbe interessante definire alcune sfide (Rovera, 2020), rappresentate da problemi che si prestano a differenti approcci e soluzioni, attraverso le quali mettere in pratica i contenuti metodologici.
Questa operazione consentirebbe inoltre di valutare in modo immedia-to l’apprendimenimmedia-to dei vari step meimmedia-todologici e di favorire un’interazio-ne critica fra gli attori del processo.
Il materiale realizzato per supportare la modalità flipped, ovvero video e guide metodologiche, può essere efficacemente valorizzato anche nell’ambito di una didattica in presenza. Le guide, opportunamente arricchite ed ampliate, possono supportare il docente durante l’espo-sizione dei contenuti mentre i video metodologici possono divenire un utle strumento aggiuntivo fruibile dagli studenti durante le attività asincrone.
Le Systemic Design Talks hanno riscosso un grande successo fra gli studenti e hanno permesso di estendere efficacemente i tradizionali confini della classe. La normalizzazione della comunicazione tramite piattaforme di videoconferenza consente di dar seguito all’iniziativa, individuando ogni anno nuovi relatori in grado di apportare conte-nuti capaci di influenzare le esperienze progettuali degli studenti, nonché quelle future. Risulta inoltre opportuno valutare l’opzione di ridefinire il format di tali appuntamenti, rendendoli fra le altre cose liberamente accessibili al pubblico. Questa opzione consentirebbe di ampliare la portata dei messaggi che questi appuntamenti veicolano e, in secondo luogo, di promuovere in modo efficace le attività del corso.
Risulta importante evidenziare che questa nuova possibile modalità non vuole in alcun modo mettere in discussione l’obiettivo primario delle Talks, che resta comunque quello di fornire esperienze educative signi-ficative agli studenti del corso.
La rinnovata possibilità di poter svolgere attività in presenza consente inoltre di ripristinarne le efficaci revisioni svolte attorno ad un tavolo, così come le attività di gruppo. Le esperienze maturate in modalità a distanza potranno tuttavia contribuire a garantire una maggiore
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flessibilità, favorendo modalità di collaborazione ibride fra i membri dei vari gruppi e ottimizzando di conseguenza lo svolgimento delle attività di ricerca e progettazione.
L’integrazione di piattaforme tecnologiche rappresenta certamente un valore aggiunto per il corso, anche se alcune di queste possono risultare decisamente meno fondamentali in un contesto di collabo-razione in presenza. Slack non rientra in quest’ultima casistica dal mo-mento che, indipendentemente dalla situazione, consente di facilitare notevolmente la gesione della comunicazione che ha luogo all’interno della comunità sociale rappresentata dalla classe.
Le valutazioni riguardanti la riproposizione di Miro come strumento a supporto delle attività di visualizzazione risultano particolarmente complesse. Se da un lato questo strumento ha permesso di raggiungere ottimi risultati, dall’altro è stato particolarmente difficile da gestire du-rante i momenti di revisione. Inoltre, il venir meno della collaborazione da remoto renderebbe sostanzialmente inutile una delle sue principali potenzialità. Qualora si decidesse di integrarlo ugualmente nel corso sarebbe tuttavia fondamentale definire alcune linee guida di utilizzo che possano permettere di sfruttarne la versatilità, facilitando al contempo la fruizione degli elaborati nel contesto della revisione. Per quanto ri-guarda quest’ultimo punto, l’adozione di uno schermo dalle dimensioni generose consentirebbe di valorizzare la presentazione dei contenuti, non risolvendo tuttavia quelle criticità legate alla navigazione condivisa del contenuto. Il supporto cartaceo, apparente retaggio del passato, continua comunque a rappresentare una soluzione funzionale e dunque degna di essere considerata.
Tenendo conto dell’attuale livello di incertezza che caratterizza lo sce-nario globale, la capacità di resistere in modo efficace a nuovi possibili shock risulta un requisito fondamentale per la maggior parte delle atti-vità, incluse ovviamente quelle appartenenti al settore educativo.
Le strategie elaborare in questa ricerca risultano particolarmente rile-vanti ai fini dello sviluppo di un nuovo approccio alla didattica flessibile e resiliente, capace di garantire un’efficace continuità dei processi educativi anche in caso di eventuali nuove situazioni d’emergenza.
Nonostante ciò, il contesto specifico del corso di Design Sistemico vede nell’approccio esperienziale e nelle dinamiche sociali che lo carat-terizzano due elementi imprescindibili al fine della piena realizzazione degli obiettivi educativi e, di conseguenza, le modalità di svolgimento ottimali di tale corso sono unicamente identificabili in un modello basato sulla compresenza fisica degli attori del processo educativo.
L’esperienza di didattica a distanza analizzata nel corso di questa ricer-ca, nonché quelle che hanno caratterizzato il periodo dell’emergenza sanitaria, risultano particolarmente valide al fine di delineare i possibili sviluppi del fronte educativo del Design Sistemico.
La pandemia ha rappresentato un evento catastrofico che ha messo in evidenza le molteplici vulnerabilità che caratterizzano il complesso scenario globale, dando luogo ad un inevitabile e generalizzato cambio di paradigma. Questa situazione ha reso quantomai urgente l’adozione di nuovi approcci progettuali capaci di affrontare in modo efficace il complesso panorama rappresentato dalle infinite interconnessioni che legano i sistemi sociali, economici e produttivi e che danno luogo al contesto in cui viviamo.
In questo momento storico il Design Sistemico ha assunto dunque una rilevanza ancora maggiore, proponendosi come una disciplina in grado di mettere a disposizione una prospettiva olistica e orientata alla complessità (Giraldo Nohra et al., 2020) e di contribuire attivamente al rafforzamento e alla resilienza dei sistemi produttivi, dei territori e delle comunità.
Dal momento che l’applicazione dei principi e della metodologia del Design Sistemico consente di generare impatti rilevanti e tangibili, l’ef-ficace disseminazione di tale approccio assume un’importanza quan-tomai strategica. I risultati di questa ricerca hanno dimostrato in modo concreto che la modalità a distanza, se correttamente progettata, può supportare lo svolgimento di un corso dedicato al Design Sistemico.
Al fine di dar luogo a esperienze efficaci è tuttavia necessario preser-vare i principi su cui si basa il modello educativo caratteristico della disciplina. I fattori esperienziali e quelli relazionali rappresentano ele-menti fondamentali al fine dell’apprendimento ottimale dell’approccio e, nel caso della didattica a distanza, devono tradursi in strategie volte all’applicazione pratica della metodologia, opportunamente supportate da una figura capace di facilitare tale processo.
4.2 Il futuro dell’educazione al Design Sistemico
Lo sviluppo di corsi online rappresenta dunque una possibilità concreta per la disseminazione dell’approccio sistemico in differenti aree, fra cui figurano quella rappresentata dal settore educativo e della ricer-ca, il mondo industriale e produttivo nonché quello del policymaking.
Attraverso questa strategia il Design Sistemico potrà ampliare ulte-riormente la propria portata, coinvolgendo nuovi attori appartenenti a diversi settori e promuovendo come mai prima d’ora innovativi ed efficaci processi di transizione verso un futuro più sostenibile.
Educare al Design Sistemico Bibliografia e sitografia 293 292
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