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Violenza psicologica

3 REALISMO E PAURA: I racconti di violenza di E.P.B.

3.1 Violenza psicologica

Tra i racconti della Pardo Bazán attraverso cui si denunciano le condizioni di maltrattamento e vulnerabilità in cui vivevano le donne dell’Ottocento vi è sicuramente El indulto, all’interno del quale il narratore pone l’accento sullo stato di terrore e paura incessante in cui vive Antonia, minacciata di morte dal marito.

L’uomo, il cui nome resta indefinito, è descritto con sostantivi quali criminal, asesino, carnicero; egli si trova in carcere per aver ucciso la suocera, ma grazie ad alcuni espedienti riesce poi ad esser liberato. Non appena ne apprende la notizia, la protagonista inizia a vivere in uno stato di panico, memore delle minacce di morte ricevute dal marito in precedenza:

Y el destino de Antonia comenzó a infundir sagrado terror cuando fue esparciéndose el rumor de que su marido «se la había jurado» para el día en que saliese del presidio, por acusarle. La desdichada quedaba encinta, y el asesino la dejó avisada de que, a su vuelta, se contase entre los defunto […] se oían exclamaciones de horror. ¡La ley, en vez de protegerla, obligaba a la hija de la víctima a vivir bajo el mismo techo, maritalmente con el asesino! [...]

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Il racconto evidenzia che il terrore del mattrattamento fisico finisce per alienare irrimediabilmente la povera donna; quella che può essere definita “morte psichica” di Antonia è dovuta infatti al senso di inaridimento ed annichilimento che progressivamente privano di significato la vita della protagonista, unitamente all’assenza, all’interno della società patriarcale, di qualsivoglia sentimento di pietà. La sua morte simboleggia, in altre parole, la sofferenza femminile che per la Pardo Bazán è radicata nelle ingannevoli fila del matrimonio tradizionale.

Il timore nei confronti di una vita coniugale infelice e della violenza psicologica ritorna poi nel racconto El encaje roto tratta della violenza di genere descrivendo la reazione maschile di fronte ad eventuali comportamenti della donna che potrebbero creare scandalo; ciò che il racconto lascia intuire è come si rivelerebbe il rapporto tra futuri coniugi, impari, violento e oppressivo per la donna. In esso si narra la storia di Micaela, donna appartenente alla classe media che, inizialmente offuscata dall’idea del matrimonio, lascerà poi sull’altare il fidanzato Bernardo perché il prezioso velo in pizzo donatole dalla famiglia dello sposo si aggancia accidentalmente in una sporgenza, lacerandosi, e causando fulminanti sguardi d’ira e di disapprovazione del promesso:

Al precipitarme para saludarle llena de alegría por última vez, antes de pertenecerle en alma y cuerpo, el encaje se enganchó en un hierro de la puerta, con tan mala suerte, que al quererme soltar oí el ruido peculiar del desgarrón y pude ver que un jirón del magnífico adorno colgaba sobre la falda. Solo que también vi otra cosa: la cara de Bernardo, contraída y desfigurada por el enojo más vivo; sus pupilas chispeantes, su boca entreabierta ya para proferir la reconvención y la injuria[...] No llegó a tanto porque se encontró rodeado de gente; pero en aquel instante fugaz se alzó un telón y detrás apareció desnuda un alma.

Da quel momento Micaela ha come una rivelazione sulla vita che l’attende e, per questo, pronuncerà un deciso e secco “no” davanti all’arcivescovo:

Debí de inmutarme; por fortuna, el tul de mi velo me cubría el rostro. En mi interior algo crujía y se despedazaba, y el júbilo con que atravesé el umbral del salón se cambió en horror profundo. Bernardo se me aparecía siempre con aquella expresión de ira, dureza y menosprecio que acababa de sorprender en su rostro; esta convicción se apoderó de mí, y con ella vino otra: la de que no podía, la de que no quería entregarme a tal hombre, ni entonces, ni jamás […]

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Altro racconto di denuncia contro l’abuso psicologico e l’abbandono della donna è Aire, narrazione che descrive la storia di Cecilia, povera ragazza orfana costretta a cucire per assicurarsi la sopravvivenza e perdutamente innamorata del fidanzato. Egli però è tutt’altro che gentile nei suoi confronti, la tradisce e, tutte le volte che lei rifiuta le sue richieste d’amore, le ripete:

¡tú no eres nadie; eres más fría que el aire!

Psicologicamente e sentimentalmente atterrita, la ragazza perde a poco a poco dignità ed autostima, sacrificandosi per il compagno fino ad annullarsi, trasformandosi cioè nella stessa aria a cui la protagonista è paragonata. Alienata dall’amore, viene rinchiusa in un manicomio dove darà fine ai suoi giorni.

Ne El revólver, uno dei più letti di Emilia, si narra la storia di Reinaldo e della moglie Flora, lui quarantenne e lei che di anni ne ha solamente diciannove. Il racconto comincia con Flora costretta al ricovero in un centro termale a causa della sua malattia cardiaca; qui stringe amicizia con una donna, alla quale racconta il motivo della sua malattia. Tutto nasce col matrimonio: inizialmente lei e Reinaldo sono felici e infatti Flora canta, suona il piano e si incontra con le amiche. Dopo il primo anno di matrimonio però tutto cambia e peggiora, a causa della sfrenata ed infondata gelosia di Reinaldo, che minaccia di ucciderla con un colpo di pistola qualora scoprisse un suo tradimento. Solo dopo la morte del marito Flora scoprirà che l’arma è da sempre stata scarica; tale scoperta si rivela tuttavia tardiva, perché la donna è ormai profondamente e irreversibilmente ferita.

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