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Volume in rapporto a determinate figure di inversione

CAPITOLO 3. ANALISI DEI VOLUMI

3.3 Volume in rapporto a determinate figure di inversione

Nel corso degli anni numerosi analisti sono riusciti, osservando i prezzi, a creare un elenco di pattern grafici in corrispondenza dei quali hanno registrato una alta probabilità di inversione o conferma del trend in corso. Successivamente è stato reso possibile inquadrare determinati movimenti dei volumi in corrispondenza di tali configurazioni che aiutano l’analista a comprendere se siamo di fronte a falsi segnali o se la previsione del pattern può essere considerata veritiera. Essendoci una quantità molto elevata di configurazioni, ne ho qui riportato solamente alcune delle principali.

3.3.1 Testa e spalle

Head and shoulders, considerata la più conosciuta tra tutte le formazioni d’inversione, ha

una forma decisamente particolare che tuttavia non la rende facilmente individuabile fino a che non sia quasi completa. I volumi giocano un ruolo importantissimo nella sua conferma, specie se segnala l’inizio di un mercato toro.

Vediamola prima come figura d’inversione ribassista: il trend prosegue il suo cammino in salita, segnando dei picchi di volume sui massimi e delle contrazioni sui minimi. Fino a qui non ci sono segnali d’inversione finché nel successivo massimo i volumi hanno un picco elevato ma inferiore al picco del massimo precedente: questo movimento ci permette di delineare il massimo precedente come la spalla sinistra e il massimo odierno come la testa, ma ancora dobbiamo aspettare delle conferme definitive. Il primo incremento di volume è dovuto principalmente all’uscita degli operatori che hanno venduto a prezzi alti durante lo svolgimento della spalla sinistra; dopo il naturale movimento correttivo, molte persone attratte dai profitti realizzati nel precedente movimento entreranno nel mercato facendo alzare il prezzo che supererà così il livello precedente formando la testa ma non facendo superare il precedente livello di volume perché gli investitori più attenti saranno già usciti dal mercato prevedendo la prossima inversione. A questo punto avremo un successivo minimo senza particolari movimenti del volume: la linea congiungente i minimi alla base della testa è la neckline, e spesso è, se non orizzontale, lievemente inclinata. Il mercato segna un nuovo massimo che non raggiunge il livello della testa con volumi decisamente inferiori, segno che la forza di acquisto è ormai calata: avremo ottenuto dei deboli segnali d’inversione quali massimi non crescenti, perforazione trendline e volumi decrescenti, ma

potrebbe significare semplicemente l’inizio di un trend laterale. Il vero segnale lo otteniamo quando viene perforata la neckline: i volumi salgono particolarmente, spinti dalla frenesia delle persone a vendere una volta che hanno visto il massimo non confermato, per poi contrarsi con il successivo movimento di ritorno, un piccolo ritracciamento la cui comparsa non è particolarmente significativa, ma, se capita, “testa” la

neckline e viene seguito da un nuovo minimo con volumi molto elevati, segno che la

inversione è completata. Se i volumi non sono alti alla rottura della neckline, aumenteranno le probabilità di avere un ritracciamento.

Tutti questi movimenti di volume aiutano parecchio l’analista aggressivo, che voglia fare operazioni prima del completamento della figura d’inversione.

Mandano segnali molto più forti per la configurazione rialzista, dato che, mentre un mercato può scendere semplicemente a causa di una bassa attività, contrariamente per salire è necessario che sia supportato da forti livelli di volume: senza di essi non avrà la spinta per sostenersi.

L’andamento della configurazione rialzista nel grafico 7 è semplicemente rovesciato rispetto a quello già visto in precedenza: avremo un minimo che sarà la prima spalla (S) seguito da un massimo e successivamente un altro minimo che sarà la testa (H); il massimo

Grafico 7: Testa e spalle rialzista. Fonte: Pring M.J., "Technical Analysis Explained", op. cit., pagg. 142

seguente permetterà di tracciare la neckline (N). Con la creazione della spalla destra e la successiva violazione della neckline avremo il completamento della configurazione.

I volumi in questa analisi ci permettono maggiore sicurezza nelle nostre previsioni: sostanzialmente simili sono i movimenti nella prima metà della configurazione rialzista rispetto a quella ribassista, anche se già dopo la formazione della testa possiamo notare un lieve aumento dei volumi che nella configurazione ribassista non vi era e che può arrivare a avere intensità maggiore persino di quello della spalla sinistra, seguito, dopo la spalla destra con volumi bassi, da un altro picco di volume in occasione della rottura della

neckline. Visto che il ritracciamenti sono molto più comuni in questo tipo di

configurazione, non è infrequente trovarsi una contrazione di volume seguito da una sua esplosione, col prezzo che sale e segna l’inizio di un nuovo mercato toro.

3.3.2 Tripli massimi e tripli minimi

Da parte della dottrina definito come una forma atipica del testa e spalle, sono due forme d’inversione distinte: triplo massimo per una inversione ribassista e triplo minimo per una rialzista. Dato che il prezzo di un qualsiasi indice o titolo manifesta sempre e per forza di cose un andamento composto da massimi e minimi alternati, per poter definire quando una loro serie sia in realtà un segnale di inversione è necessario guardare ai volumi. Nel caso dei tre massimi, il volume viene in nostro soccorso toccando picchi sempre più contenuti in presenza dei massimi, contraendosi nei punti di minimo e aumentando notevolmente con la rottura della ipotetica linea di supporto tracciata collegando i minimi. Nel caso di configurazione rialzista i volumi assumono maggiore importanza dato che una rottura a rialzo può essere ritenuta valida solo in presenza di forti volumi.

3.3.3 Doppi massimi e doppi minimi

Dopo il testa e spalle è probabilmente la formazione più facile da riconoscere. Nel caso di figura ribassista avremo due massimi (T), il primo con volumi più alti rispetto al secondo e un minimo con volumi bassi. In prossimità del secondo massimo, una prima conferma della vicina inversione viene data proprio dal basso livello dei volumi, contenuto da una azione di vendita dei compratori a breve termine e dei ribassisti. È importante che il

secondo massimo sia allo stesso livello del primo, così che se il rimbalzo dal massimo finisce sotto il minimo precedente con volumi in crescita, avremo prova della inversione. Al rialzo avremo il doppio minimo (B), con la sempre importante conferma data dai forti volumi in espansione che accompagnano un trend in crescita.

3.3.4 I triangoli

Probabilmente la figura di continuazione più comune che si può ritrovare in un grafico, ma sfortunatamente la meno affidabile dato che rappresenta anche una figura di inversione: il

trend nella sua salita (o discesa) entra in una breve fase laterale da cui esce confermando o

andando contro tendenza. Proprio per questo uno sguardo ai volumi può far presagire al

trader quale sarà il movimento di prezzo. Viene generalmente diviso in tre configurazioni:

• simmetrico, e può essere sia rialzista che ribassista; • rettangolo ascendente, che è solo rialzista;

• rettangolo discendente, esclusivamente ribassista.

La configurazione più comune è quella rappresentata dal triangolo simmetrico: esso si caratterizza per essere composto da una serie di massimi decrescenti e minimi crescenti che vanno a incanalarsi in un ipotetico cono creato tracciando le due trendlines da cui uscirà confermando o ribaltando il trend in corso. Solitamente sono richiesti almeno due Grafico 8: Doppio massimo e doppio minimo. Fonte: Pring M.J., "Technical Analysis Explained", op.cit., pagg. 149-151

massimi e due minimi seguenti, per un totale di quattro punti di reazione, per avere la configurazione, ma non è inusuale trovarne alcune con sei punti (tre massimi e tre minimi). Durante la formazione della configurazione il volume dovrebbe diminuire, a conferma di un momento di incertezza, per poi aumentare notevolmente in prossimità della rottura della

trendline verso l’alto, per sorreggere l’aumento nel prezzo; una rottura verso il basso non

necessita di un forte aumento di volume, ma anzi un loro aumento eccessivo potrebbe dar avvisaglia di un falso segnale. Il successivo movimento di ritorno si manifesterà allora con volumi deboli che poi aumenteranno con il prosieguo del trend.

Passando ai triangoli, ascendenti o discendenti che siano, ci accorgiamo che presentano la stessa conformazione. Nel caso di triangolo ascendente avremo due o tre massimi allo stesso livello e dei minimi crescenti, nel discendente due o tre minimi allo stesso livello e dei massimi discendenti: questo è dovuto alla maggior pressione rispettivamente dei compratori e dei venditori. Preme sottolineare che anche in queste due figure avremo una diminuzione del volume e rispettivo aumento sulla rottura della trendline.

È possibile trovare una certa somiglianza tra queste figure e un doppio o triplo massimo/minimo: infatti prima del completamento di un triangolo ascendente avremo la formazione di un doppio massimo, che fornisce indicazioni contrarie. La differenza viene data proprio dai volumi: prendendo l’esempio di un uptrend, laddove nella configurazione

Grafico 9: Triangolo simmetrico. Fonte: Pring M.J., "Technical Analysis Explained",op. cit., pagg. 158

d’inversione il volume si contraeva nei punti di massimo, nel triangolo i volumi, seppur diminuendo, continuano a espandersi lievemente nella direzione del trend. Stesso discorso può essere ripetuto per i doppi minimi e il triangolo discendente.

3.3.5 Il rettangolo

Figura molto semplice da individuare, richiama una certa somiglianza con un triangolo con la peculiarità di presentare trendlines parallele, il che indica massimi e minimi allo stesso livello. Il prezzo si “incanala” in una sorta di tunnel per poi uscirne e confermare il

trend.

Lo studio del volume in questo caso è quantomai fondamentale data l’incertezza dei prezzi e sarà molto utile per l’analista capire quali movimenti sono accompagnati da volumi alti: a tal proposito, se in un uptrend, i rialzi sono accompagnati da volumi forti e i ribassi da volumi deboli, è probabile che la formazione dia continuità al trend; al contrario, se i movimenti a ribasso sono accompagnati da forti volumi potremmo essere di fronte a una inversione di tendenza.

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