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Il viaggio virtuale nei rifiuti che i bambini possono fare con Waste Travel 360°® ha origine nel 2016, da un’idea della Dott.ssa Marialoreta Mucci, in collaborazione con la start-up PearlEye 360 per la progettazione tecnica e con il contributo dei Consorzi di filiera per il trattamento e recupero dei rifiuti20, le aziende di raccolta e riciclo, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e il supporto di Samsung che ha fornito la strumentazione (visori e cellulari) per far partire il progetto. Da febbraio 2017, con prima tappa Messina, i formatori di Ancitel EA girano l’Italia accompagnando le classi elementari e medie alla risposta alla domanda che da bambini ci siamo fatti tutti: ma i rifiuti, una volta posizionati nel cassonetto (o, preferibilmente, fuori dalla porta di casa), dov’è che vanno?

Waste Travel 360°® viene costantemente aggiornato ed è oggi alla versione 3.0, con ben quindici percorsi di rifiuti (rispetto al primo gruppo iniziale che afferiva solo al circuito CONAI) da seguire nel loro viaggio da “oggetto di cui il detentore si disfi, abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi”21 a una nuova vita.

La piattaforma virtuale è così strutturata. Dopo un’introduzione che fornisce ai bambini la nozione di “Antropocene”, termine con cui dagli anni ’80 si è soliti indicare l’era geologica in cui attualmente viviamo a causa degli impatti umani che hanno alterato l’equilibrio naturale,

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Questi quelli presenti nella fase iniziale: CIAl – Consorzio Imballaggi Alluminio; Comieco – carta e cartone, Corepla – imballaggi in plastica, Coreve – vetro; Ricrea - acciaio, CDCNPA – Centro di Coordinamento Pile e Accumulatori; Rilegno per il legno; CIC – Consorzio Italiano Compostatori; CONAU – Consorzio Nazionale Abiti e Accessori Usati; CoBat (Consorzio Batterie usate); CONIP – Consorzio Nazionale Imballaggi Platici; Ecopneus – pneumatici; CONOU – Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati. A questi si è successivamente aggiunto Greentire per gli pneumatici.

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Come all’art. 183 comma 1 del Decreto Legislativo 152/2006 “Norma in materia ambientale”, modificato dal D.Lgs 205/2010.

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si viene proiettati nel rendering di una villetta. All’interno delle varie stanze troviamo oggetti di uso comune che, una volta arrivati alla fine del loro ciclo, chi abita nella casa andrà a buttare. Ad esempio, dalla cucina potremo seguire lo scarto organico, dalla camera il percorso del tablet quando smetterà di funzionare, dal bagno i flaconi di bagnoschiuma e via dicendo, fino a coprire lo spettro di tutti gli oggetti che possiamo trovare a casa, compresi gli pneumatici e la batteria dell’auto.

Sono stati realizzati, in collaborazione con gli impianti di trattamento e recupero come quello di Revet a Pontedera, l’impianto di rigenerazione oli usati della ex Viscolube (oggi Itelyum) e il Polo Ecologico Acea di Pinerolo, dei video e foto a 360° delle varie fasi che il rifiuto attraversa, partendo dal conferimento e la raccolta, passando per lo stoccaggio, la selezione e il trattamento, per finire con i nuovi prodotti in cui il rifiuto viene trasformato e valorizzato: nuovi oggetti, bottiglie e maglie da calcio per la plastica; compost e biometano per l’organico; finanche energia elettrica tramite la combustione del Combustibile Solido Secondario ottenuto dal rifiuto secco indifferenziato!

L’esperienza, possibile grazie a visori 3D, è assolutamente immersiva e dal 2017 riscuote enorme successo fra i ragazzi. La giornata è organizzata in questo modo: un gruppo di classi (da due a quattro classi, a seconda delle esigenze delle varie realtà) viene radunato in una sala sufficientemente grande, dotata di LIM o videoproiettore. Il formatore di Ancitel EA, nello specifico la collega Lia Trofin, introduce l’argomento raccontando “la favola del colibrì”22 e mostrando a video un percorso scelto, per una mezz’ora. Successivamente, a turno, ai bambini viene consegnato il Samsung Gear, il visore 360°, con un cellulare con la piattaforma installata. Tramite la modalità VR i bambini vengono catapultati nell’impianto di trattamento, e fanno un viaggio virtuale senza muoversi dalla sala. Essendo un’esperienza particolarmente immersiva, appunto, dopo qualche minuto si chiama il cambio e il gruppo di bimbi successivo può “entrare” a sua volta nell’impianto, scegliendo se continuare il percorso iniziato dall’utente precedente o ricominciare da capo. Chi non indossa il visore intanto può fare i giochini di un quaderno che Ancitel EA regala a ogni tappa, chiedendo ai ragazzi di strappare l’ultima pagina e restituirla dopo avere scritto un pensiero sull’attività e un messaggio sull’importanza dell’economia circolare.

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Una leggenda africana per i bambini, il cui insegnamento morale è che bisogna sempre dare il massimo e fare tutto ciò che è possibile, indipendentemente da quanto piccoli si possa essere. La storia si presta molto bene in ottica di salvaguardia ambientale.

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Ho personalmente gestito il piano di progetto per le tappe volute dai Consorzi di filiera per il periodo ottobre 2019 – gennaio 2020, procedendo nel seguente modo. I Consorzi coinvolti, in questa fase, hanno scelto di mirare l’azione di sensibilizzazione nel Centro Italia, con particolare riferimento alle regioni Abruzzo e Molise. Ho quindi cercato di contattare gli Assessori all’Ambiente o alla Pubblica Istruzione dei singoli Comuni, o il loro Ufficio Tecnico, cui ho chiesto disponibilità di organizzare una giornata in una delle scuole del loro territorio. Una volta spiegato il progetto, ho quasi sempre trovato ampia collaborazione da parte dei dipendenti comunali, che prestano grande attenzione al tema ambientale. Tra ottobre e dicembre sono state fissate 17 delle 20 tappe previste dall’accordo con il Consorzio Nazionale degli Imballaggi e gli altri Consorzi partner, con altre tre date posticipate a gennaio e alcune extra aggiunte grazie all’interesse dei Comuni o delle scuole stesse (come nel caso dell’Istituto Comprensivo di Paglieta, la cui sede amministrativa è nell’omonimo Comune, ma la data era prevista solo per il plesso nel Comune di Torino di Sangro: dato l’interesse mostrato dalla Dirigente scolastica, abbiamo raddoppiato aggiungendo una seconda data il giorno dopo). Da segnalare anche la proficua collaborazione con Diodoro Ecologia, azienda che gestisce l’igiene urbana in alcuni territori del Centro Italia, con cui, in seguito al favorevole incontro avvenuto nella fiera Ecomondo, si sono aggiunte alcune tappe nelle città in cui operano, grazie alla loro intermediazione.

Spesso gli incontri sono introdotti proprio dal Sindaco o dall’Assessore all’Ambiente, con un saluto istituzionale che rende i ragazzi partecipi di un progetto più grande, e il momento è vissuto non solo come una scusa per non fare lezione ma come occasione di apprendimento in un modo secondo solo alla visita sul campo, che purtroppo però non è sempre possibile. Tra l’altro con questa modalità si può seguire il rifiuto che più incuriosisce, o se si è veloci anche più di uno. È da segnalare che l’esperienza non è solo foto e video, ma anche grafici, immagini e spiegazioni testuali effettuate dalla versione cartoon del rapper Blebla, autore della citata “Non mi rifiuto™”.23 Lo scorrimento tra le varie schermate avviene tramite il semplice sguardo, non avendo a disposizione altri dispositivi di controllo analogico.

In questi mesi, quindi, altri 2.500 bambini delle classi quarta e quinta elementare e prima media si sono aggiunti ai più di 25.000 coinvolti nel tour di Waste Travel 360°®. Dopo questa esperienza saranno senz’altro cittadini più consapevoli di domani, in grado già oggi di guidare

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famiglie che per disattenzione o mancanza delle conoscenze non prestano il dovuto riguardo alla raccolta differenziata. Waste Travel 360°® è un’attività patrocinata, oltre che dai singoli Enti Locali, direttamente dal Ministero dell’Ambiente24, che vede in essa la didattica adatta ai ragazzi delle nuove generazioni. Effettivamente i bambini, quando vedono i visori che indosseranno di lì a poco, accolgono la notizia sempre con grande entusiasmo.

Il “viaggio nei rifiuti” è uno strumento eccezionale, a detta non solo dei bambini ma anche dei professori e professoresse che, incuriositi anche loro, vogliono provarlo, per capire il ciclo dei rifiuti, sconosciuto a molti. Con esso i bambini toccano (quasi) con mano l’economia circolare, seguendo un oggetto che da rifiuto, nel senso più letterale del termine, diventa una nuova risorsa per diventare una nuova versione di se stesso o materiale per realizzare oggetti completamente nuovi e impensabili. Nei loro messaggi, i bambini scrivono sempre che faranno più attenzione all’ambiente cercando di conferire tutto nel modo più corretto, ma non solo: è di forte impatto infatti anche la foto a 360 gradi del deposito di stoccaggio del piazzale dei vari impianti, con enormi montagne di spazzatura accumulate. Per questo mettono spessissimo, nero su bianco, che da quel momento cercheranno di produrre meno rifiuti possibile. In questo senso possiamo dire che, anche se non esplicitamente spiegata, i ragazzi apprendono che la prevenzione, quindi la non produzione stessa del rifiuto, è il metodo più efficace per la sua gestione; come stabilisce, del resto, la Direttiva 2008/98/CE del Parlamento e del Consiglio, che indica un’ideale gerarchia per i rifiuti che può essere utile qui ricordare:

1) “prevenzione”, intesa quindi come la non produzione;

2) “preparazione per il riutilizzo”, cioè l’aggiustare un oggetto rotto per allungare il suo ciclo di vita;

3) “riciclaggio”, inteso come il recupero della materia; 4) “recupero di altro tipo”, cioè la termovalorizzazione; 5) “smaltimento”, cioè il conferimento in discarica.

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Il Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente, del Territorio e della Tutela dei Mari Salvatore Micillo ha scritto anche la prefazione per “La favola del riciclo”, la pubblicazione sul progetto Waste Travel di Ancitel Energia e Ambiente.

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Siamo certi che, nel suo piccolo, dopo questa esperienza ogni bambino fa del suo meglio per passare, pur inconsciamente, da un modello lineare di “produzione – consumo – scarto”25 a un modello di economia circolare in cui i materiali sono mantenuti appunto nel flusso di produzione per essere utilizzati più volte. E questa è la soddisfazione più grande.

Immaginaria

Martedì 19 novembre si è svolta nella scuola Dante Alighieri di Colleferro la prima tappa di Immaginaria™, “fratellino” di Waste Travel® in cui però il tema è la qualità dell’aria, in collaborazione con Liquigas, azienda leader nella distribuzione di GPL e GNL, molto impegnata sul tema dello sviluppo di una coscienza ambientale per le nuove generazioni.26 Questa fase iniziale prevede degli incontri con ragazzi di quarta e quinta elementare (successivamente anche prima media) in scuole di Roma e Frosinone, oltre alla già citata Colleferro. Queste città hanno in comune un inquinamento atmosferico a livelli critici.

Lo svolgimento tanto dell’organizzazione quanto della modalità didattica è simile a quella ampiamente consolidata per il Waste Travel 360°®.

A Colleferro siamo stati accolti dall’Assessore all’Ambiente Giulio Calamita, che ha spiegato ai ragazzi l’importanza che per la Giunta riveste l’attenzione all’ambiente, il traffico e

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In inglese “take – make – dispose”.

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Ricordiamo il progetto “1, 2, 3… Respira!” per l’anno scolastico 2018/2019, che ha coinvolto 24.000 studenti di più di 450 scuole.

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l’inquinamento dell’aria, stupendoli anche con la novità della prossima installazione di fioriere realizzate in materiale in grado di assorbire inquinanti atmosferici27 con il duplice effetto benefico di creare strade in cui sarà più piacevole camminare, e appunto un miglioramento della qualità dell’aria.

Come per Green Virtual Reality, è stata preparata una presentazione (necessariamente più breve rispetto a quella dell’educazione ambientale, per non togliere tempo all’utilizzo dei visori, per cui i ragazzi vanno matti) per preparare i ragazzi al viaggio virtuale che di lì a breve avrebbero compiuto, ad integrazione. In effetti, mentre Waste Travel 360® è più nozionistico, Immaginaria™ punta più sull’impatto visivo, in questa prima versione, che sarà sicuramente ampliata in futuro.

Riportiamo, anche questa volta, alcuni concetti chiave che abbiamo voluto trasmettere ai ragazzi nella parte più didattica.

Immaginaria™: introduzione

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? La risposta dei bambini è stata perlopiù ottimista: è mezzo pieno! In realtà è… sempre pieno, di aria. L’aria, una miscela di sostanze allo stato gassoso, è infatti ovunque.

Abbiamo brevemente raccontato ai bambini dei Global Goals dell’Agenda 2030, facendo quindi capire loro che i Governi di tutti i Paesi del mondo (proprio come il Sindaco) tengono alla qualità dell’aria, avendo previsto diversi obiettivi a riguardo.28

Si è fatta poi una distinzione, cercando di metterla nel modo più semplice possibile, tra gas climalteranti e inquinanti. I secondi infatti sono quelli (monossido di carbonio, particolato atmosferico, biossido di zolfo e di azoto ecc.), prevalentemente di origine antropica che

27 Determinazione dirigenziale del Comune di Colleferro 607 del 1 ottobre 2019, avente ad oggetto “Impegno di

spesa per affidamento incarico professionale per progettazione tecnico-ambientale di fioriere con capacità di assorbimento degli inquinanti atmosferici”.

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Identifichiamo nello specifico i Goal 3) Buona salute, 7) Energia rinnovabile, 11) Città e comunità sostenibili, 13) Lotta ai cambiamenti climatici; senza contare tutte le implicazioni poi che l’aria pulita può avere anche su tutti gli altri, sia per la sfera umana (possiamo vivere dieci giorni senza bere, venti senza mangiare, ma non più di qualche minuto senza respirare) che per flora e fauna.

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restano nella nostra atmosfera e sono pericolosi per la salute umana. I primi, invece, sono spesso anche di origine naturale (siamo noi stessi a produrre anidride carbonica, ad esempio; oppure il vapore acqueo!) oltre che antropica e contribuiscono ad aumentare lo strato di gas attorno al pianeta che impedisce al calore del sole di disperdersi al di fuori del pianeta, conducendo al cosiddetto riscaldamento globale. È stato spiegato anche cosa sia l’effetto serra: non necessariamente un fenomeno negativo (se non ci fosse non esisterebbe la vita che conosciamo, visto che la temperatura media del pianeta sarebbe di -20°) ma inaccettabile e pericoloso ai livelli attuali, a causa delle grandi concentrazioni di, appunto, gas climalteranti immessi dall’uomo in atmosfera, in particolare negli ultimi due secoli con la rivoluzione industriale.

Abbiamo poi spiegato quali sono le attività umane che principalmente riversano in atmosfera questi gas pericolosi per la salute e/o per l’ambiente: trasporti, industrie e, soprattutto, riscaldamenti domestici. Si è raccontato loro dei benefici delle energie da fonti rinnovabili, purtroppo allo stato attuale non ancora del tutto affidabili, né alla portata di tutti. Le macchine elettriche hanno costi ancora elevati, e l’energia prodotta da fonti rinnovabili necessita di ampi spazi (si pensi alle distese di pannelli fotovoltaici o i grandi parchi eolici) e una rete che ancora non arriva ovunque. In questo momento, purtroppo, non possiamo ancora rinunciare alle fonti fossili, ma possiamo scegliere i combustibili meno impattanti fra tutti: il GNL (gas naturale liquido) e il GPL (gas di petrolio liquefatti). Bruciare un gas è infatti più semplice che bruciare un solido. Abbiamo usato la metafora dei Lego: un blocco unico è più difficile da smontare dei pezzi sfusi. Similmente, gli atomi di un oggetto solido sono più uniti e coesi di quelli che compongono materia allo stato gassoso.

Per lo stesso principio, fra i combustibili ad oggi utilizzati per riscaldare la casa è sempre il gas il migliore a livello di emissioni, rispetto a gasolio, pellet per le apposite stufe o legna per il camino.

Infine, un accenno alle novità e i benefici della sharing economy, quali i servizi di condivisione di auto, moto e biciclette, nonché l’appello mai troppo ripetuto di utilizzare i mezzi pubblici.

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Finita quella che, in tutta onestà, ci si aspettava che per i ragazzi fosse la parte più noiosa, e che invece si è rivelata una piacevole chiacchierata, a turno i bambini hanno finalmente utilizzato i visori, per qualche minuto. In Immaginaria™ sono stati catapultati in volo su un drone sopra una città, nel traffico urbano e in un polo industriale moderno e futuristico tramite rendering, fino ad arrivare alla città ideale in cui vivremo tra qualche anno che trarrà la sua energia solo da fonti green. La resa grafica degli inquinanti è stata realizzata sotto forma di “simpatici” mostriciattoli e la realizzazione del tour virtuale affidata a PearlEye 360, la start- up con cui già Ancitel Energia e Ambiente ha collaborato in passato. I bambini hanno apprezzato tantissimo questa esperienza.

A margine dell’utilizzo dei visori, chi già aveva fatto o era in attesa si è divertito a risolvere i giochini, anche in questo caso, di un quadernino in tema, lasciandoci l’ultima pagina con un messaggio per il futuro del pianeta, con i migliori che verranno raccolti in una pubblicazione come già accaduto per “La favola del riciclo”, la pubblicazione di Ancitel EA che racconta la genesi del progetto di realtà virtuale e riporta alcuni dei commenti più significativi dei ragazzi. Un paio erano anche ‘oltre’ le tematiche trattata, come quello di un bambino che proponeva di costruire case più alte per avere più spazio per parchi e giardini, le cui piante assorbono anidride carbonica, o Elena che si augura “macchine con a bordo più persone, invece che una sola, perché così c’è molto meno traffico”. Più o meno tutti auspicano un mondo dove le macchine elettriche siano alla portata di tutti, e un cambiamento delle nostre abitudini anche riguardo all’uso degli imballaggi.

Questa prima fase sperimentale del progetto terminerà a metà gennaio con una sessione che coinvolgerà una scuola del Municipio I di Roma nella bellissima cornice della sala convegni di San Salvatore in Lauro con una conferenza stampa a cui saranno invitati rappresentanti delle scuole e istituzioni coinvolte, oltre che di Liquigas, partner del progetto.

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