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Scott, W Butterfield, G.E Street

2.3.2 William Butterfield

Uno dei personaggio favoriti dai Camdeniani fu William Butterield58 che

aveva introdotto un’interpretazione individuale dell’architettura gotica e aveva favorito l’utilizzo, all’interno dei progetti, della policromia.

Il restauro necessitava di un buon livello d'intervento sia nella parte strutturale sia negli arrangiamenti, mirando costantemente alla produzione di un ediicio «sano ed eiciente59». Nei suoi progetti ha utilizzato

sottofondi, ventilazione a pavimento e introdotto grondaie, canali di scolo e riscaldamento. Non favorì necessariamente il restauro in un solo periodo e nel 1861, quando ricostruì la torre della cappella al Winchester College, constatò che si dovessero riutilizzare «la maggior parte delle vecchie opere nella ricostruzione», ma sottoposto l'ediicio ad un attento esame scoprì che la supericie era più rovinata del previsto:

Pietre che sembravano in buone condizioni si staccavano quando toccate con un temperino, e modanature che sembravano sane, si sgretolavano tra il mio pollice e il mio dito. Sarà necessario gran parte del nuovo lavoro esterno. Ancora qualche anno metterebbe la superficie della Torre in uno stato di gran lunga peggiore di adesso. Dovrei salvare e riutilizzare con cura ogni vecchio stampo e pietra superficiale che probabilmente non durerà, anche se potrebbe essere in qualche modo in uno stato imperfetto60.

Anche Butterield divenne un bersaglio per il successivo movimento anti- restauro, e nel 1900, il RIBA Journal scrisse di lui:

Siamo meravigliati che lui possa apprezzare così tanto e risparmiare così poco. Disprezzava l’insipida e vuota ristrutturazione di Scott, era del tutto cieco alla tenera e delicata astensione di Pearson [...] Possiamo rimpiangere per il nostro bene e per la sua reputazione che è stato

58) William Butterield (1814–1900) è stato un architetto inglese, esponente del revival Gotico e associato con il movimento di Oxford.

59) THOMPSON, P. William Butterield, architetto vittoriano. Cambridge: MIT Press, 1971. p. 415

60) Butterield a Sir William Heathcote, 1 e 17 Giugno 1861 in THOMPSON, P. William

Butterield, architetto vittoriano. Cambridge: MIT Press, 1971. p. 415

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sempre chiamato a trattare con un singolo tessuto antico61.

Durante la seconda metà del XIX secolo, la igura di Butterield fu associata a quella di Street poichè i due nutrivano una rivalità, derivata dal fatto che erano gli architetti più importanti del periodo e si contendevano i lavori di restauro e di nuova ediicazione.

Butterield è conosciuto, in primo luogo, per la sua architettura più famo- sa, All Saint Margaret Street a Londra iniziata nel 1850-1859 e completata intorno al 1870. Ruskin dice di All Saint che:

È il primo pezzo di architettura che ho visto, costruito in tempi mo- derni, che è libero da ogni segno di timidezza o incapacità [...] sfida il confronto senza paura con il lavoro più nobile di tutti i tempi. Fatto ciò, possiamo fare qualsiasi cosa: non ci devono essere limiti alla nostra speranza o alla nostra fiducia62.

Gli audaci esperimenti di Butterield con l’utilizzo della policromia struttu- rale avevano un’importanza fondamentale e come spiega Paul Thompson erano:

test della teoria di Ruskin, All Saints influenzò in un certo senso tutti gli innumerevoli esempi di colori costruttivi che caratterizzarono il resto del diciannovesimo secolo diffondendosi gradualmente verso gli angoli più remoti dell’influenza europea e verso il basso attraverso il strati sociali di gusto63.

61) RIBA Journal Vol. VII, 1900. p.242

62) RUSKIN, J. The Stone of Venice. Volume 1. The Foundations. London, Smith, Elder & Co, 1851.

63) THOMPSON, P. William Butterield, architetto vittoriano. Cambridge: MIT Press, 1971.

Fig 18 ▲

William Butterield, ritratto e Chiesa di All Saint Margaret Street esterno e interno, 1850-1859. Butterield utilizzò la policromia strutturale intervallando mattoni rossi e neri.

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3.1 La Vita e la Formazione

George Edmund Street era un architetto inglese nato ad Woodford, Essex, il 20 giugno 1824, il terzo iglio di Thomas Street avvocato a Philpot Lane, Londra e della sua seconda moglie, Mary Anne Millington di Farlington, Hants.

Quando il giovane George aveva sei anni la famiglia si trasferì a Cam- berwell e scese nel Mitcham. Nel 1839 il padre di Street si ritirò e la famiglia si trasferì a Crediton in Devon. È qui che Street, esplorando i monumenti medievali in campagna, cercava un nuovo soggetto per la sua matita. Il fra- tello maggiore, otto anni più anziano di lui, provava interesse verso le chie- se parrocchiali medievali inglesi e la sua ammirazione si era trasferita su George, le cui abilità di disegnatore presto superarono quelle del fratello. Nel 1840, mentre era ancora un ragazzo di soli 16 anni e nonostante il suo interesse per l’architettura, George fu inviato con suo fratello maggiore all’impresa familiare di Philpot Lane. La sua natura artistica non trovò nulla nella routine dell’uicio ogni ora rubata al lavoro, ogni vacanza, lo aveva avvicinato nella sua concezione; particolari che rimarranno inculcati nella sua testa1.

Dopo la morte di suo padre, Street tornò a casa, lasciando il fratello mag- giore aidatario dell’impresa familiare e si trasferì a Exeter con la madre e la sorella. Da questo momento, probabilmente per la prima volta, rivolse seriamente la sua attenzione all’architettura. Il iglio Arthur scrisse nel suo libro Memory of George Edmund Street. R.A. 1824-1881:

A lui [si riferisce al fratello del padre] si deve il primo addestramento di mio padre, e questa, la loro prima escursione, che doveva essere se- guita da molte altre, è interessante perché segna un’epoca importante nella vita di mio padre, anche se sfortunatamente non riesco a trovare nessuna delle sue impressioni su carta2.», e continua Arthur: «L’amore

per l’architettura ecclesiastica crebbe su di lui rapidamente, e con esso crebbe l’amore per i servizi che, uditi sotto il tetto di una cattedrale,

1) STREET, A.E. Memory of George Edmund Street. R.A. 1824-1881, Londra, 1888. 2) Ibidem.

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