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Wo de xianshi, wo de zhuyi : Yan Lianke, il realismo e il mitorealismo

CAPITOLO 2 Yan Lianke

2.1 Il figlio indegno del realismo

2.1.3 Wo de xianshi, wo de zhuyi : Yan Lianke, il realismo e il mitorealismo

Nel saggio “Scoprire il romanzo”, Yan Lianke definisce se stesso come il figlio indegno del realismo: il suo stile appartiene alla corrente realista, ma allo stesso tempo, così come il figlio adolescente si ribella al genitore, la rinnega.

Yan sostiene che esistano quattro tipi di realismo letterario nella letteratura cinese:

1. Le réalisme fallacieux, où le réel exprimé est celui d’une société sous contrainte, une image falsifiée et contrôlée.

2. Le réalisme mondain, où le réel est considéré sous son aspect extérieur et superficiel. 3. Le réalisme vital, où le réel est vu sous l’aspect de l’expérience et de la vie.

4. Le réalisme spirituel, où l’expression du réel consiste en une exploration des profondeurs de l’âme humaine. 103

Quello definito réalisme fallacieux (“realismo falso”), è il realismo tipico degli scritti prodotti sotto i regimi politici forti e totalizzanti, in cui l’ideologia politica permea ogni aspetto della vita del popolo e si veicola anche attraverso la letteratura e l’arte. Yan si riferisce agli scritti realistici del romanticismo rivoluzionario, tipico del periodo maoista, ma anche ad una scrittura esistente tutt’oggi a causa del sistema di censura e auto-censura a cui si è accennato precedentemente. La realtà descritta non è specchio del reale, ma ne costituisce una costruzione fittizia. Le réalisme mondain (“realismo mondano”), rinchiude in sé la letteratura che si propone di imitare la realtà soffermandosi al suo strato superficiale, quello più facile da intravedere e analizzare: «Sur ce point, l’imitation de la réflexion et de la profondeur, il y a des points communs entre réalisme mondain et réalisme fallacieux. Mais si le second se construit sur la base d’une absence de conscience commune, c’est de l’expérience commune que le premier est le fruit.» Il réalisme vital, (“realismo vitale”), si concentra sulle 104

esperienze di vita dei personaggi, i quali sono perfettamente incastonati nel loro tempo e nella

“La mia realtà, il mio -ismo”, è il titolo di un saggio, scritto da Yan Lianke stesso e pubblicato nel 2011, in cui viene trattato il

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tema del realismo letterario e del mito-realismo.

Yan Lianke, À la découverte du roman, e-pub ed., Arles, Editions Philippe Picquier, 2017, ebook, Sylvie, Gentil (trad.).

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Ivi.

società. Infine, il réalisme spirituel (“realismo spirituale”), è l’ultima tappa, il realismo più profondo, che mira alla narrazione dell’animo umano attraverso la creazione di modelli immortali, che possono essere contestualizzati al di là dell’ambientazione della narrazione. Yan afferma che il primo scrittore cinese ad aver attraversato la scala descritta finora, ad aver portato la sua letteratura da uno stadio di reale mondano a quello spiritale, fu Lu Xun.

Leggendo i romanzi e i racconti di Yan Lianke, si percepisce la volontà dell’autore di rappresentare la Cina vera e di narrarne non solo ciò che la caratterizza esteriormente, ma soprattutto ciò che ne costituisce l’essenza. Nel tempo storico in cui viviamo, che non è altro che il prodotto di un processo lungo e contorto di modernizzazione, è necessario tralasciare i modelli del realismo già conosciuti e trovare un modo efficace per rappresentare la realtà che si percepisce:

鲁迅看到家乡的都是痛和恨,沈从⽂看到的都是湘西⽆限的美,我恰恰觉得,⽣活中 美的东西少到⼏乎不在, ⽽荒诞的东西多到⽆处不在,它不是⾛进你眼睛⾥,⽽是⼀ 下⼦、⼀下⼦打进你的眼睛⾥,打进你的⼼灵⾥去。 105

Ciò che Lu Xun vedeva nella sua terra natia era dolore e odio, ciò che Shen Congwen vedeva nello Henan occidentale era una bellezza senza limiti. Io ritengo che nella vita non ci sia quasi più spazio per la bellezza, mentre l’assurdo è ovunque. Esso non si mostra ai tuoi occhi, ma fulmineo invade la tua vista e la tua anima, attraversandoli.

Da questa necessità nasce il termine shenshizhuyi 神实主义, coniato proprio da Yan Lianke, traducibile come “mitorealismo”. Il carattere shen 神 (spirito) e shi 实 (reale) , nonostante abbiano due significati opposti, si ricongiungono in questa parola per rappresentare l’essenza di un realismo spirituale: una realtà che apparentemente non esiste, che non è possibile vedere poiché oscurata a sua volta dalla realtà stessa, ovvero quella prettamente fenomenica. La Cina è un paese controverso, spesso difficile da comprendere, che si inserisce in un sistema mondiale in cui modernità e benessere non sempre coesistono. Il mitorealismo non intrattiene una relazione di casualità diretta con le vicende della vita: esso si lega allo spirito dell’individuo, il quale possiede a sua volta un legame con l’essenza delle cose e della realtà. Grazie all’estremizzazione della situazioni dell'esperienza umana e ad 106

Yan Lianke 阎连科, Wo de xianshi wo de zhuyi 我的现实我的主义 (La mia realtà, il mio -ismo), Pechino, Zhongguo renmin

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daxue chubanshe, 2011, p. 23. Yan Lianke, À la découverte, cit.

una visione grottesca della vita, Yan Lianke riesce a comunicare quanto di assurdo ci sia nella realtà, un assurdo che spesso passa sotto i nostri occhi senza essere riconosciuto. Secondo Yan, la Cina è un posto perfetto per uno scrittore poiché sfondo di eventi incredibili, surreali. 107

À l'intérieur de la littérature mondiale, la littérature chinoise, qui compte aujourd'hui parmi les terreaux fertiles de la littérature asiatique, n'a jamais été confrontée à une réalité aussi pleine d'espoir et de désespoir ; à une réalité aussi riche, aussi absurde, aussi troublante, offrant autant de légendes et d'histoires – le surréalisme le plus quotidien, les ténèbres les plus réalistes. […] Le réel est, à tous les instants, ébouriffant et contraire à la raison et à la logique, mais, en même temps, pourvu d'une réalité, d'une logique internes, que les gens ne voient pas, plein d'absurdité, d'un réalisme mythique complexe, d'événements et de réalités désordonnés. 108

Il messaggio dell’autore è chiaro: la realtà è così assurda che è possibile descriverla solo tramite situazioni altrettanto assurde.

La formulazione del concetto di mitorealismo nasce anche in seguito ad uno studio approfondito che Yan ha condotto sulle tradizioni letterarie occidentali. Con l’apertura economica e culturale della Cina, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, la possibilità di entrare in contatto con opere straniere rese appetibile la letteratura occidentale, riaprendo, di conseguenza, anche il dibattito letterario interno. Yan si definisce un amante della letteratura occidentale, soprattutto quella del XIX secolo, della quale egli ammira scrittori come Hugo e Dostoevskij. Un’autore occidentale importante, la cui influenza è stata decisiva per la 109

formazione letteraria di Yan, è senza dubbio Kafka, nelle cui opere è presente quella che Yan Lianke definisce la “casualità zero”. In presenza della casualità zero, quindi la non esistenza del legame tra causa ed effetto, «[…] on a l’impression de marcher en pleine campagne, quelque part où il n’y aurait pas de sentier, et de ce fait, ou de celui de l’absence de signalisation, vous ne savez ni où vous en êtes, ni où vous arrêter, ni de quelle façon.». 110

L’autore differenzia anche tra la realtà interna e la realtà esterna: la prima risiede nell’animo

Jiang Chenxin, “An interview with Yan Lianke”, Words without borders, Novembre 2012, https://www.wordswithoutborders.org/

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article/an-interview-with-yan-lianke (ultima data di consultazione 6/06/2020).

Yan Lianke 阎连科, Sabastian, Veg, “Le Ciel et la vie choisissent celui qui perçoit l'obscurité. Discours de réception du prix Kafka

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2014 “, Communications, 2016, 99, p. 14.

Taciana, Fisac, “¿Traición o innovación? La influencia europea en la creación literaria del escritor chino contemporáneo Yan

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Lianke”, Araucaria. Revista Iberoamericana de Filosofía, Política, Humanidades y Relaciones Internacionales, 2018, 40, p. 152. Yan Lianke, cit., À la découverte.

dei personaggi, la seconda è data dalla realtà fattuale, dando vita ad uno scontro tra la realtà intima dell’individuo e quella espressa dalla società.

L’apparition du réel interne dans le roman – qu’il se manifeste en tant que fable, symbole, ou comme un réel concret, authentique et fragmenté – nous a permis à nous, lecteurs, de comprendre qu’en sus des très grandes différences sur les plans intellectuel, conceptuel et technique entre le roman traditionnel du XIXe siècle et celui du XXe, il en était une autre, relevant du mode de pensée et de la nature intrinsèque au récit, la manière qu’a l’écrivain de se confronter au monde et à l’être humain. Une différence qui se manifeste à la fois au niveau de l’écriture et de sa théorie, radicalement autres dans la narration du réel intime de l’homme et du réel extérieur de la société. 111

Secondo Yan, tra gli scrittori che sono riusciti ad esprimere in modo efficace la relazione tra realtà interna e realtà esterna vi sono Virginia Woolf, James Joyce, George Orwell e, in generale, tutti gli autori che rientrano in quel periodo letterario che sposta la sua attenzione verso la psiche dei personaggi, ovvero quello del XX secolo.