CAPITOLO' PRIMO
L. WORO DELLE RUOTE A PALE 109
unquarto)diquellaconcui muovonsiinmediale sin-goleparti della corrente. Conosciuta questavelocità, si
può semprecalcolare a qual caduta corrisponda, ricor-rendoalleregole che abbiarnriferiteparlandodelleleggi delmovimentoaccelerato.
Fig.23
—
Iliiolaa pale curve.Ora,lateoria insegua chelaforza agente soprauna ruota a paleimmersainunacorrente,come leruotedei molini galleggianti,èegualeal pesod’unacolonna d’ac-quaavente perbasela parteimmersadella superficiedi unapala,eperaltezza l’altezza di caduta corrispondente ad una velocità eguale alla differenza fra la velocità dell’acqua e ,quella della ruota. Cilimitiamo a questa sola indicazione, poiché bastaa mostrarvi in qual guisa si proceda per misurarela forza agente sopra questa speciediruote.L’entrare inmaggioriparticolariesigerebbe considerazionidipuramatematicachecisiampropostidi escluderedaquestolibriccino.
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110 ELEMENTI DIMECCANICA
Le
ruotedei battellia vapore(fig.24), somigliano molto alleruote apale.Purel’ufficio cuiadempionoèben diverso.Leruote a paledelle cartiere, delle officine, deiruolini,ecc., imprimonoallemacchineilmovimento.Leruotedei bat-tellilo ricevono invecedallemacchinea vapore. In luogo dicomandare, obbediscono; in luogoditrovarsi a con-tattocolmotore, sono acontattocon laresistenza.
Non
cedono all’impulso dell’acqua,ma
viceversa neimprimono all’acquaunimpulso,il chenon ècertoun vantaggio,Fi".24
—
Ruotadei battellia vapore.poichétutta laforzaspesa a metterel’acquainmovimento, èunaforzache per nulla contribuisce afarprogredireil battello.
È
questaunadelle cause che suggeriscono l’in-troduzione dell’ elice nelle navi(fig. 25)-, specie di vite cortaegrossa colverme molto saliente, la quale scac-ciando l’acqua all’indietro,inmodo
che per reazioneil battellovaavanti,ha ilvantaggio di agitarmeno
l’acqua e dinonimprimerle tante ondulazioniinutili.Le
ruote orizzontali, detteancheturbine, ruotea cuc-chiai,ecc.,sonoruote a paledipiccolo diametro.L’asse diqueste ruoteinluogodiessereorizzontaleè verticale, lepalesono più omeno
curve epiù omeno
inclinate.Questeruotevengonoracchiuse, solitamente,inunbacino immobile.Alcunevolte l’acquaarrivadaunafessura pra-ticataverso il basso delbacinoeva acolpire le pale
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TURBINE 111
analogamente allacorrente d’un fiume. Tal’ altra volta l’acqua agisce colproprio peso sdrucciolando lungo le palecomesopraunpianoinclinatocostretto ad indietreg-giare sotto aquesto sforzo, od ancora comeil vento sdrucciolasullealideimolini. Altrevolte infine,l’acqua agiscein vij:tùdellaforzacentrifugasviluppata dal mo-vimentorotatorio dellaruota. Lateoriadi queste varie specie di ruote richiede, onde essere compresa, studii troppo elevati, perilchenon possiamo darvene neppure
idatiprincipali.Ci bastadirviche queste ruoteassai leg-giere,pochissimovoluminose,d’economicacostruzione, ren-donograndissimi servigiall’industria etendono a sosti-tuirsiallevecchie ruote verticali,quando nonsitratta di utilizzare delle quantità d’acquatroppo considerevoli, o dellecadute troppopiccole.
Fig.25
—
Elice.Abbiam
dettochelaforzaagentesulleruote idraulicheè eguale a quella che sarebbe necessaria a sollevareinun mi-nutosecondoilpesodell’acquamotriceche scorra sulla ruotanello stesso tratto ditempo adaltezzaeguale a quella corrispondente alla velocità da cui l’acqua è animata.Ma
in praticasièbenlontanidall’aver ruoteche utiliz-zino,trasmettendola alle macchine cui devonomettereDigitizedbyGoogle
112 ELEMENTIDIMECCANICA.
in movimento,latotalitàdi codestaforza. Partene as-sorbonogliattriti,unaquantitàd’acquasemprenotevole spruzzaesiperde senza aver agitoinalcun
modo
sulla ruota,altre circostanze ancora producono dispendio di forzasenza alcun vantaggioperl’efFetto che vuoisi con-seguire.Perquestivariimotivi l'effettoutiledelle ordi-narieruotea pale piane è inmedia soltanto 4 decimi dellaforzaspesa,èdi7 deciminelleruotea palecurve dettealla Poncelet, dalnome
delloro inventore,e8 de-cimiperleturbinemegliocostrutte.Havvi poi una terzaspeciediruoteidrauliche,poco noteepocousitate,che possonsi indifferentemente collo-care verticalmente, orizzontalmente od inposizione in-clinata. Questeruotediconzia reazione.
Non
lemenzio-neremmo
neppuresenonciporgesserooccasione di par-larvid’unparticolarmodo
concuileforzepossono agire.Immaginate una botte piena d’acqua, collocata per lungo ed orizzontalmentesu d’unleggierovagonedi fer-rovia.L’acquache riempielabottenepreme egualmente
iduefondi.Perciò botteevagone sonoimmobili.Apriamo unlargo foroversoilbassod’unodeiduefondi. L’acqua sgorgherà da questo foroed appunto per questo non eserciterà pressione alcuna sulla porzione difondo che fusottratta ondepraticarviilforo. Dunque,lapressione esercitata dallagravitàdell’acqua sul fondo non forato sarà maggioredellapressione esercitatasull’altro fondo';
basterà questadifferenzaper faravanzareil vagone daf lato opposto a quelloincuièpraticatoilforo.
La
forza chefa avanzareilvagoneaquestomodo,eche nel caso nostroè la gravità,ricevette ilnome
diforzadireazione.
Un
razzoèintutto analogoallanostra botte.È una
piccolabotte,unpiccolo cilindrodicartone,uno deicui fondi è foratoper dar passaggioad unamiccia.Non
ap-pena accendetela miccia tenendola rivolta all’ingiù, ilDigitizedbyGooglc
RUOTE A REAZIONE 113
fuoco propagasinell’interno delrazzoedinfiammala pol-vere.
La
combustionedellapolvere producegas chepreme violentementeleparetiedifondi delcilindro, lepareti sonoegualmente premute,ma
deiduefondiè maggior-mente premutoquellononforato,ilche obbligailrazzo aslanciarsinell’ariaverticalmenteodobliquamente,a se-condaeh’ eisitroyavainposizioneverticale edinclinata nell’istante dell’accensione della miccia. Avrete senza dubbioassistitomolte volte ai fuochi d’artifìcio; avrete quindi piacere a conoscere il perchè della salita dei razzi.Immaginiamo dunque untubo apertoalledueestremità, avente laformadiuna
Z
(fig. 26).Perpendicolarmenteal piano, alla facciadel tubo, supponiamounvaso comuni-cantecoidue ramideltubo.Inferiormentea questo vaso, e comese continuasse,
fis-siamo un pernogirevole in unarallaecollochiamoall’ in-girodellapartesuperioredel vasouncollareentroalquale potràgirareliberamente. Or-bene,sefaremo giungere del-l’acqua nel vaso pelsuo o-rificiosuperiore, quest’acqua premerà controi gomiti del tubo a
Z
e non contro le sue estremitàaperte, per le qualisgorgherà.La
forza di reazione costringerà vaso e tuboagirare. Ciò cheinlinguaggiodafuochi d’ artificio, ovvero in pirotecnica, dicesi soli ofuochi girevoli, èin meccanica ruote a reazione;inquestela pressione delElementidiMeccanica. 8
s l
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114 ELEMENTIDIMECCANICA
gas prodottadall’infiammazionedellapolvereèsostituita dallapressionedovutaallagravitàdell’acqua.
Ilvento èanch’esso,comel’acqua,un motore; è
meno
utilizzato perchènonè costanteeperchèlasuavelocità, è soggetta adirregolaritàcontinue.
Abbiam
detto,parlando delpianoinclinato,come agisca il vento sulle ali dei molini,speciedi ruotele cui pale sono di tela.Senza
ritornaresull’argomento,cisembraperòutileildire al-cunchédella velocitàedellaforzad’impulsionedelvento, poichél’ideachese ne hageneralmenteè moltoerronea.La
velocità del vento varia frai2edi20 metri al minutosecondo.La
velocitàdei venti considerati rapi-dissimi,diquei ventiche obbligano inaviganti a chiu-derelevelesuperiori, noneccedei12 metri,ed èper conseguenzainferiore allavelocitàdeiconvogliferroviarii.I venti dotati di velocità superiore ai 18 metri sono prodottidavere tempeste,esoltantoinAmerica,alle
An-tille, inmezzoad uragani eccezionali sì,
ma
terribili,la velocitàdelvento giungeai40etalvoltaai 50metrial minutosecondo.Pergiudicare sperimentalmentedellaforzad’impulsione del vento corrispondenteallediversesuevelocità si ri-corseavariiingegnosi apparecchi.
Ne
citeremounosolo, che comprenderete certamente. Collochiamo sopra ruotaieun
vagone assai leggiero, da potersimettere in movi-mentoconlaforzapiùlieve.Fissiamo sopra questovagone unalastradilamieradiferro aventeun metroquadrato disuperficie.Attacchiamoviunacorda che faremo passare sopraunapuleggiafissatafra le rotaie, ed all’estremità libera diquesta corda, che faremo discendereinunpozzo, sospendiamo unpeso conveniente. Ilvento farà cammi-nareilvagoneconunacertavelocità,edilpeso percor-rerà, salendo,uncertonumerodimetriadogniminuto secondo. Ciò servirà a darci immediatamente la misura dellaforzadelvento.DigilizedbyGoogle
IMPULSIONEBEL VENTO 115
Questeesperienzemostraronoche l’impulsionedelvento dotatodellavelocità di2, 6, 9, 12, 15e20metri,sopra
una
lastraaventeun metroquadrato di superficiesulla qualeilventosoffiiperpendicolarmente, è rispettivamente di7,22, 32, 43, 54e72chilogrammi. Supererebbei300 chilogramminellespaventose velocità prodottedalle tem-pestedelleregioniequatoriali,perciòsicomprende come possanosradicarealberiannosierovesciareanchei me-gliocostruttiedifici.Avreteuditoripetere talvolta che ilvento arrestò il
corsodeiconvoglisulleferrovie.Ciònonèassolutamente impossibile,
ma
non devesiimmaginareche si tratti di ventoopponentesidirettamentealla direzionedel convo-glio.La
superficied’unconvoglio veduto difaccianon giungeai 6 metri quadrati,edi più grandi venti della nostraEuropa noneserciterebbero adunque su di essa cheunapressioneinferioreai 500chilogrammi. Ilcam-mino
delconvoglioècontrariatodal vento che lo col-piscedifianco.Lo
sviluppo della superficie del fianco d’unconvogliopuògiungereai300 metriquadratiedilvento puòsov’essaesercitareunapressionefino di20,000 chilogrammi.Quest’enormepressionespingeilconvoglio contro le rotaieopposte allato da cuisoffia ilvento, obbligano la sporgenza delle ruote adappoggiarsicon forzaalfiancodellarotaia, eproduce unattritochepuò essere talmente considerevoledanonbastarea vincerlola forzadellamacchina.
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116 ELEMENTIDIMECCANICA.
CAPITOLO
V.Le pompe.
—
Lostrettoioidraulico.Foiclièabbiamoincominciato a passareinrivistai di-versimotori, avendo giàparlatodell’acquae delvento,
dovremmo
oraoccuparci delcalorico. Tuttavia, siccome lameccanicanon utilizza ilcalorico che mediante mac-chinea vapore, cosìcisipermetterà dideviareun po-chinodalcamminochedobbiamseguire,perdirequalche cosa intornoagli organi principalidicodeste macchine.Senza conoscere,almeno superficialmente, inqual
modo
sonocostrutte efunzionano lepompe,sarebbe impossibile comprendereladescrizionecheavremoafaredella mac-china a vapore.L’ariachecicircondaèpesante.Abbiamgiàdettoche un metrocubico d’ariapesacirca lchil-,300.Setuttaquanta
l’atmosferaavessesoltantoun metrodispessore,ciascun metroquadrato componentela superficiedellaTerra sop-porterebbe soltantoilpeso d’unmetro cubicod’aria,ogni metroquadratoproverebbe quindilapressionedilchu-,300.
Ma
superiormente a questometrocubicod’aria senetrovaun
altro,poiunaltro,emoltialtriancora,inguisa che il peso di tutti questi metri cubici d’aria sovrapposti producesopra ognimetro quadratodisuperficiela pres-sionedicirca10,000 chilogrammi.Non
affrettatevi a concluderneche lo spessore dello strato d’aria che investe lanostra Terra siadi chilo-grammi10,000divisiper 1,300,dunquedi7,692 metri.Yi ingannereste,emolto:lospessoredello stratod’aria checicirconda,lospessorecioèdell’atmosfera,è quasi dieci voltepiù considerevole, poichéladensitàe
conseguente-DigitizedbyGoogle
PRESSIONEATMOSFERICA 317
mente ilpeso delmetro cubico d’aria va diminuendo tantopiù quanto piùsivainalto nell’atmosfera.
Ma
seèproprio vero chelapressioneesercitata dall’aria ètalmente grande,ammettendochelasuperficie delcorpoumano
sia di0m,40, ne verrebbe cheporteremmo sulle spalleilpesononindifferente di4,000 chilogrammi;della qual cosa
dovremmo
pure esserceneaccorti.Tuttavia ciò succede senza checene avvediamo,poiché questa pres-sionesiesercitaad un temposopratutti inostriorgani tanto interni quantoesterni,l’una equilibral’altra, ed inoltre bisogna notare chesiamoorganizzati inmodo
da resistervi,edavendolasempre sopportata, ci è impossi-bilel’accorgercidisopportarla. Questa pressionenon può produrci alcuna sensazione, poiché ognisensazione sup-pone una nuovamodificazione; supponecheun cambia-mentosiproducaneinostri organi,mentreinvece questa pressionenon èuna novità peinostriorgani,nonè cosa impreveduta,nonsolovicisiamoabituati,ma
èper noiuna
necessità.Un’altra obbiezionevisipresenterà certo allamente.
Quando
iosonoinistrada,onell’apertacampagna,direte, porto invero sullespallecodestalungaepesante colonna d’aria;ma
chiudendomi nellamiastanza l’altezza della colonnad’aria eh’ iosopportononsuperailsoffitto,eper conseguenzainluogod’esserealta70chilometri, saràalta solitamente dai3 ai4 metrisoltanto.Essa dovrebbeper conseguenza essere moltomeno
pesante; ed io dovrei almeno accorgermidiquesta notevole diminuzione nella pressione che sopporto.È
verissimo; sela stanzaèben chiusanon soppor-terete direttamentetutto il pesodella colonna atmosfe-rica;ma
sopporterete, il che tornaprecisamentelostesso, lapressioned’unamollatesadacodestacolonna. Questa mollaèl’ariachevicirconda; poichénondovete obliareDigitizedbyGoogle
118
/
ELEMENTIDIMECCANICA.
chel’aria è elastica.Ognivolumed’ariacompressodalpeso deivolumid’aria soprastanti tende,al cessarediquesta compressione,adaumentardivolume, areagirecontro ciò chelocirconda,con forza egualeallapressione esercitata sovr’essodallacolonna atmosferica.Avete un bel chiu-derviinstanza,nonpotreteper questosottrarviacodesta pressione.Supponeteun vaso pienodi
gomma
elastica, sullacuiboccasiinnalziunacolonna formatadellastessa materia.Ilpesodellacolonnacomprimeràlagomma
ela-stica contenuta nelvaso,la qualein virtù di codesta compressione ne premerà con forza lepareti. Tagliate lacolonnacomprimente usando una lama beneaffilata, e subito dopo chiudete solidamente ed ermeticamente la boccadelvaso.La gomma
elasticacontenutavinoncesserà dipremernelepareti;soltantoquesta pressionenonsarà piùunaconseguenza delpeso sopportato, bensìuna con-seguenzadell’elasticitàdellagomma. La
stessa cosaavviene relativamenteall’aria, nellastanzaed inqualsiasi luogo preservato perunacausaqualsiasidalladirettainfluenza dell’aria esterna.Orachecisiamointesi, prendiamo unlungotubo ed immergiamoloinunpozzo,in
modo
che l’estremità in-ferioredeltubo peschidiunmetroad esempionell’acqua delpozzo.È
chiaroche l’acquache entrerà neltubo e quelladel pozzo rimarrannoallo stesso livello, poiché tanto l’una quantol’altra trovansisoggette alla stessa pressione,allapressionedellacolonna atmosferica. Chiu-diamo esattissimamente l’estremità superiore del tubo, non per questo cangieranno lecose:l’acqua racchiusa nel tubo non proveràalcuna diminuzione di pressione come non neprovate voichiudendocontuttacuraleporte ele finestredella vostra stanza;quell’acquasarà ancora compressadall’elasticitàdell’ariacontenuta nel tubo.Con un mezzo qualunque, sopprimiamo la massima
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PRESSIONE ATMOSFERICA. 119
partediquest’aria,diminuiremocosì latensionedi que-sta molla; cosa succederà?
La
colonnad’ariache gravita sull’acquadelpozzo èpesante soloperchè èattrattadalla Terra;nonobbedisceaquest’attrazioneperchèèimpedita dall’acqua che essa non puòspingeredanessunaparte, perlarvisistrada.Sevi fosse,a qualche profondità,un foro nella parete del pozzo, e sealdi là di questo forononvifossenèterranèaltroche opponesse osta-colo all’acqua,ilpesodellacolonna atmosferica obblighe-rebbe l’acquaad andarsenetutta pel foro. Questo foro che primanonesisteva, esisteadesso;questo foro èl’ ori-ficioinferioredeltubo.Sel’acquadelpozzo scappa per dilà,il suo livello dovrà abbassarsi e lacolonnad’aria, discendendo an-ch’essa,potrà finalmente obbedireall’attrazione terrestre.
Ma,direte voi,l’acquaperandarsene perquell’ orificiosarà costrettaasalire,edilsalire è cosa contraria alla sua natura.
Ma
perchè?chi vihadettocheilsalire èproprio contrarioallanatura dell’acqua?La
vediamo pur salire nei pozziartesiani eneizampilli.Diteinvece che,come ognialtrocorpo,l’acquanonsalequandonullavela co-stringa,edalloradireteilvero.L’acqua èspintadalpesodell’aria; devedunque ne-cessariamentesalireneltubo, a
meno
chenonincontriun ostacolo che neimpediscalasalita;ma
nonpuò incon-trareostacoli, poiché il tubo nulla contiene, avendone ormaiestrattatuttal’ariacheviera prima.Finoa quale altezzasaliràquest’acqua?fino all’altezza di10metricirca c nonpiù.E
perchè?Lo
vedremosubito.Supponiamoche,giuntal’acquaall’altezza di10metri, sichiudaconunsottilfogliodipergamenal’orificio in-ferioredeltubo; questofogliodipergamenasaràpremuto da unlato:anzituttodalpeso diun metrod’acqua, se iltuboèimmersodi unmetro nell’acqua delpozzo, e
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120 ELEMENTI DIMECCANICA
poi dal peso della colonna atmosferica chepreme so-praquest’acqud;dall’altrolatoquelfogliosarà
premuto
nell’interno del tubo, dal peso della colonna d’acqua alta un metrochevi sitrovafindaprima,e dellaquale nonoccorre tener calcolo,poichéèequilibrata dalpeso
dellacolonna altaun metro dicuiabbiamgiàdiscorso;
saràinoltre premutodallacolonna d’acquadi10 metri sollevatasineltubo.
Dunque
ilfogliodipergamena è pre-muto daunapartedalpesodellacolonna atmosferica e dall’altradaunacolonnad’acquaalta10metri;ma
que-stepressioni sono eguali,poichéabbiamdettochela pres-sionedell’ariasopralasuperfìciediun metro quadrato è di10,000 chilogrammi; e siccomeun metro cubo d’ac-quapesa,comegiàsappiamo,1000chilogrammi,cosìuna
colonnad’acquaavente per baseun metroquadrato eper altezza10metri,peserebbedel pari10,000chilogrammi.Analogamente un decimodi metro quadrato subirebbe dall’arialapressionedi1000chilogrammi,edeguale sa-rebbeilpesod’una colonna d’acqua avente un decimo dimetroquadrato per baseeper altezza10metri,e del pari qualsivogliasuperfìcie esposta alla pressione del-l’aria subisce unapressioneeguale a quella derivante daunacolonna d’acqua d’egualbase,avente10metridi altezza.
È
dunqueimpossibile chel’acquasiinnalzioltre a 10 metri superiormenteall’acqua rimastanel pozzo;converrebbe chela colonna atmosferica potessesollevare unpesomaggioredelproprio.
Già damoltisecolisisapeva che operandoilvuotoin untuboimmersonell’acqua,l’acquavisiinnalza,
ma
sol-tantofinoaunacerta altezza,senzamaisuperarla.Un
grande italiano,Galileo Galilei(1),l’illustrepensatorecondannato*
(1)NatoinPisail 15febbraio1564,mortonella villa diArcetri presso Firenzeilgiorno 9 gennaio1641.
(1)NatoinPisail 15febbraio1564,mortonella villa diArcetri presso Firenzeilgiorno 9 gennaio1641.