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1.4 Yu Jian

1.4.2 Yu Jian nel panorama della letteratura e la questione della lingua

Yu Jian viene considerato parte, almeno per la sua prima produzione, del gruppo di poeti della “Terza Generazione” (disan dai 第三代). Questo gruppo include un vasto numero di poeti che, a partire dalla metà degli anni ’80, hanno intrapreso vie poetiche nuove, contro lo stile della precedente “Seconda Generazione” (dier dai 弟二代), rappresentata principalmente dall’avanguardia della poesia oscura (menglong 朦胧). Nonostante la varietà di stili e correnti, in generale hanno tutti rifiutato la visione dei predecessori, tanto per la concezione storico-politica, che per quella estetica, considerando il loro stile artificiale152.

Se questo gruppo iniziò ad attirare l’attenzione della critica nel 1984, già negli anni precedenti si era avviata una composizione poetica diversa da quella dei “poeti oscuri” e vennero fondate numerose società di poesia sperimentale, le quali pubblicavano in modo autonomo le loro riviste non ufficiali. Tra le principali la Haishang 海上 ( In mare,) di Shanghai; le riviste Feifei 非非(non e non) e Manghan 莽汉 (Cafone,) del Sichuan e Tamen 他们(Loro) di Nanjing, nella quale vennero pubblicate le prime composizioni di Yu Jian153.

Yu Jian fa parte anche di quei poeti e letterati che hanno vissuto in prima persona il periodo della Rivoluzione Culturale154. Negli anni successivi, la memoria di quanto vissuto è stata trasmessa tanto in letteratura che in forma cinematografica, in quella che è stata definita shanghen wenxue 伤 痕文学 (letteratura delle “cicatrici”)155. Se da una parte, in via del tutto generale, la narrativa fu il

genere che più dominava la produzione letteraria legata a questi eventi del vicino passato, dall’altra anche la poesia fu coinvolta e si formarono delle nuove correnti poetiche fin dagli anni successivi alla fine della rivoluzione. Un esempio, i poeti oscuri, che furono influenzati proprio dalla memoria di questo periodo nella loro composizione, sebbene alcuni fossero già attivi durante la rivoluzione

152 Crespi, John A. “Poetic Memory: Recalling the Cultural Revolution in the Poems of Yu Jian and Sun Wenbo.” New

Perspectives on Contemporary Chinese Poetry, op.cit., pp. 165–83.

153 Hong, Zicheng. “The New Poetry Tide.” A History of Contemporary Chinese Literature, Brill, 2007, pp. 335–65. 154 Yu, Jian, and Simon Patton. “Small Town.” Chinese Literature Today, vol. 3, no. 1–2, Taylor & Francis, Sept. 2013,

pp. 95–119

155 Hong, Zicheng. “Fiction during the First Half of the 1980s.” A History of Contemporary Chinese Literature, BRILL,

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stessa156 e nel loro caso non si possa, quindi, parlare di memoria in senso stretto, quanto piuttosto di reazione a quanto stava avvenendo. Inoltre, anche nei casi in cui la memoria è stata alla base dei componimenti, resta pur sempre impeto degli orrori vissuti e di una volontà di ribellione. Il loro linguaggio ricco di simbolismi, intenzionalmente ambiguo, che rifletteva un punto di vista pienamente personale, era, infatti, in piena opposizione ai canoni precedenti157.

Nella produzione di Yu Jian non mancano, allo stesso modo, dei componimenti che riportano in forma poetica le sue memorie di questo periodo. Un esempio è la serie di dodici poesie dal titolo

Wangshi er san 往事二三 (Due o tre cose dal passato), tutte ambientate a Kunming, dove il poeta è cresciuto158. Egli vi riporta proprie esperienze personali, superando, però, i canoni della narrativa, che, in genere, seguiva un ordine cronologico degli eventi dei protagonisti, partendo dall'infanzia e arrivando fino all'età adulta; esplorando il superamento dell'innocenza dell'età giovanile, il disincanto politico e l'autorealizzazione post-rivoluzionaria. Le poesie di Yu Jian, invece, in modo comparabile ad un altro poeta cinese contemporaneo, Su Wenbo 孙文波, non hanno un riferimento temporale e non rappresentano una fuga dall'oppressione politica e psicologica, costituendo, così, un'alternativa alle modalità espressive dominanti. I componimenti di Yu Jian sono, piuttosto, degli aneddoti che, presi singolarmente, offrono una visione particolare, per quanto distaccata, della rivoluzione culturale, mentre nell'insieme forniscono un’idea di discontinuità, dello sforzo che il poeta fa nel ricordare quei momenti sparsi nel passato, riflettendo la dimensione interna, personale e complessa di questo ricordare159.

Yu Jian, ancora, si può considerare parte di un sottogruppo, di cui fanno parte anche Han Dong e Sun Wenbo, caratterizzato dal rifiuto di uno stile elevato, a favore di una lingua colloquiale, prosastica ed inserita nel quotidiano. Il panorama della poesia cinese contemporanea, infatti, è caratterizzato, fin dai primi anni '80, da uno scontro tra i sostenitori di una scrittura colloquiale (kouyu, 口 语 ), o “popolare” (minjian, 民 间 ), e i sostenitori di una scrittura invece elevata e formale (shumianyu书面语), o “intellettuale” (zhishi fenzi 知识分子)160. In questo senso, Yu Jian si inserisce

nelle fasi più recenti di quel lungo processo iniziato fin dalle guerre dell’Oppio (1839-40; 1856-60) -

156 Van Crevel, Maghiel. “From Reading to Writing: The Birth of Obscure Poetry.” Language Shattered Contemporary

Chinese Poetry and Duoduo, 1996, pp. 42–55.

157 Van Crevel, Maghiel. “Avant-Garde Poetry from China: Text, Context and Metatext.” Chinese Poetry in Times of

Mind, Mayhem and Money, op.cit., pp. 1–61.

158 于坚:在故乡废墟上写作的人|界面新闻. https://www.jiemian.com/article/1953033.html.

159 Crespi, John A. “Poetic Memory: Recalling the Cultural Revolution in the Poems of Yu Jian and Sun Wenbo.” New

Perspectives on Contemporary Chinese Poetry, op.cit., pp. 165–83

160 Tra i maggiori poeti di quest'ultima fazione Bei Dao 北岛 (1949) e Shu Ting 舒婷 (1952), mentre Yu Jian e l'amico

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e la conseguente apertura all’esterno dell’impero cinese – che determinò forti cambiamenti nella letteratura e, soprattutto, nella lingua161.