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SISTEMI DI GESTIONE PER LA SICUREZZA NELLA SUNACQUEA INDUSTRIALE

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(1)

Giacomo Simonini

Sistemi di Gestione per la Sicurezza

nella Subacquea Industriale

Tesi di Laurea Magistrale

Università di Pisa

30 Aprile 2014

(2)

Un sentito abbraccio allo studio Pandolfi ed ai miei amici che mi hanno

supportato.

Un ringraziamento con tutto il cuore alla mia fidanzata Nicole che mi ha

sempre spronato e mi ha condotto per mano al traguardo. Senza di te la

strada sarebbe stata molto più dura.

Un'infinita riconoscenza ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto

in tutto quello che ho fatto con pazienza e gentilezza; senza di voi non

sarei arrivato in fondo ed invece sono qui...

(3)

UNIVERSITÀ DI PISA

Facoltà di Ingegneria

Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale

Sistemi di Gestione per la Sicurezza nella

Subacquea Industriale

Relatore Candidato

Prof. Ing. Gionata Carmignani Dott. Giacomo Simonini

Tutor Aziendale

Ing. Orlando Pandolfi Dott. essa Maria Pop

(4)

I

ndice

Introduzione ... 1

Definizioni ricorrenti ... 1

Sezione 1: Le Organizzazioni Coinvolte ... 13

Studio di Ingegneria Pandolfi ... 13

CNS International ... 18

RINA - Registro Italiano NAvale ... 20

MISE - MInistero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche (DGRME) ... 24

Sezione 2: Analisi del Sistema Gestione Sicurezza di C.N.S. International .. 26

I Sistemi di Gestione Sicurezza - Cosa sono e perché farli ... 26

La Norma OHSAS 18001 ... 28

Che cosa è la norma OHSAS 18001, punti chiave e vantaggi ... 29

Il lavoro svolto ... 35

Sezione 3: Documento di Valutazione dei Rischi del Sito Lavorativo ... 38

Il Decreto legge 81/08 ... 38

Il Documento di Valutazione dei Rischi ... 41

Requisiti del documento ... 44

Struttura del documento ... 46

Elementi focali ... 46

Sezione 4: Valutazione del Rischio Chimico e Sistema COSHH ... 50

(5)

Cosa sono le frasi H e le frasi P? ... 53

I pittogrammi ... 54

Cosa è stato fatto ... 58

Il programma A.R.Chi.M.E.D.E. ... 59

Il documento di valutazione del Rischio Chimico ... 63

Le schede COSHH ... 64

Sezione 5: Progetto MISE Riguardo i "Near Miss" ... 70

Cosa sono i "Near Miss"? ... 70

Il progetto ministeriale ... 73

Il lavoro svolto ... 75

La definizione di cosa sia un "Near Miss" ... 75

Perchè un'azienda dovrebbe segnalare i propri near miss ... 79

Raccolta dati sui near miss ... 80

Monitoraggio della situazione ... 80

Come muovere i primi passi ... 81

Note finali ... 82

Bibliografia e Sitografia: ... I

Bibliografia ... I

(6)

I

ntroduzione

Questa tesi di laurea rappresenta la sintesi del mio lavoro svolto durante il tirocinio presso lo "Studio di Ingegneria Pandolfi" dal 15 Maggio 2013 al 15 Ottobre 2013.

Il documento è strutturato in cinque sezioni. Ogni sezione, eccetto lo prima che ha lo scopo di presentare gli enti coinvolti, rappresenta un progetto portato avanti durante il periodo del tirocinio.

D

efinizioni ricorrenti

Pericolo: fonte, situazione o atto potenzialmente dannoso in termini di lesioni

o malattia lavorativa od una combinazione di questi;

Identificazione dei pericoli: processo di riconoscimento di un pericolo e di

definizione delle sue caratteristiche.

Pericolo per la sicurezza: I Rischi per la Sicurezza, o Rischi di natura

(7)

infortuni, ovvero di danni o menomazioni fisiche (più o meno gravi) subite dalle persone addette alle varie attività lavorative, in conseguenza di un impatto fisico-traumatico di diversa natura (meccanica, elettrica, chimica, termica, etc.).

Lo studio delle cause e dei relativi interventi di prevenzione e/o protezione nei confronti di tali tipi di rischi deve mirare alla ricerca di un ‘Idoneo equilibrio bio-meccanico tra UOMO e STRUTTURA, MACCHINA, IMPIANTO’ sulla base dei più moderni concetti ergonomici.

Pericolo per la salute: I Rischi per la salute, o Rischi igienico - ambientali,

sono quelli responsabili della potenziale compromissione dell’equilibrio biologico del personale addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano l’emissione nell’ambiente di fattori ambientali di rischio, di natura chimica, fisica e biologica, con seguente esposizione del personale addetto. Lo studio delle cause e dei relativi interventi di prevenzione e/o di protezione nei confronti di tali tipi di rischio deve mirare alla ricerca di un "Idoneo equilibrio bio - ambientale tra UOMO E AMBIENTE DI LAVORO".

Pericolo trasversale: Tali rischi, sono individuabili all’interno della

complessa articolazione che caratterizza il rapporto tra “l’operatore” e “l’organizzazione del lavoro” in cui è inserito. Il rapporto in parola è peraltro immerso in un "quadro" di compatibilità ed interazioni che è di tipo oltre che ergonomico anche psicologico ed organizzativo. La coerenza di tale "quadro", pertanto può essere analizzata anche all’interno di possibili trasversalità tra rischi per la sicurezza e rischi per la salute.

(8)

Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno

nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione;

Il rischio (R) è funzione della magnitudo (M) o gravità (G) del danno provocato e della probabilità (P) o frequenza del verificarsi del danno.

R = G x P

Rischio accettabile: rischio che è stato ridotto ad un livello che può essere

tollerato da un’organizzazione, in riferimento ai suoi obblighi Legali e alla propria politica OH&S.

Non conformità: Non soddisfacimento di un requisito. Una non conformità

può essere una qualunque deviazione da standard lavorativi, metodi, procedure, requisiti legali, requisiti del sistema di gestione per la sicurezza.

Valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i

rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza;

Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale,

svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di

(9)

apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549, e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; il volontario, come definito dalla legge 1° agosto 1991, n. 266; i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile; il volontario che effettua il servizio civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468 , e successive modificazioni;

Datore di lavoro (DL) : il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il

lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio

(10)

avente autonomia gestionale, individuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo;

Azienda: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico

o privato;

Unità produttiva: stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o

all’erogazione di servizi, dotati di autonomia finanziaria e tecnico funzionale;

Dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri

gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa;

Preposto: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti

di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa;

(11)

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) : persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 del D.Lgs. 81/08 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

Servizio di prevenzione e protezione dei rischi: insieme delle persone,

sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori;

Addetto al servizio di prevenzione e protezione : persona in possesso

delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 del D.Lgs. 81/08, facente parte del servizio di prevenzione e protezione dei rischi

Medico competente: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti

formativi e professionali di cui all’articolo 38 del D.Lgs. 81/08, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, dello stesso D.Lgs., con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto; i requisiti formativi e professionali del medico competente sono quelli indicati all’ art. 38 del D.Lgs. 81/08.

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS): persona eletta o

designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro;

(12)

Sorveglianza sanitaria: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello

stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa;

Salute : stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente

solo in un’assenza di malattia o d’infermità;

Malattia lavorativa: avverse condizioni fisiche o mentali identificate, dovute

(o peggiorate) all’attività lavorativa e/o a situazioni collegate al lavoro.

Evento OH&S (“incident”): avvenimento collegato al lavoro che porta (o

che potrebbe portare) ad un infortunio o a malattia lavorativa (indipendentemente dalla gravità) o alla morte.

Un incidente è un evento che ha portato ad infortunio, malattia lavorativa o fatalità. Un evento che non da luogo a malattie lavorative, infortuni o fatalità è detto anche “quasi incidente” (near miss), (near hit), (close call) o (dangerous occurrence).

Sistema di promozione della salute e sicurezza : complesso dei soggetti

istituzionali che concorrono, con la partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori;

(13)

Prevenzione: Il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche

secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno;

Agente: L’agente chimico, fisico o biologico, presente durante il lavoro

e potenzialmente dannoso per la salute.

Norma tecnica: specifica tecnica, approvata e pubblicata da

un’organizzazione internazionale, da un organismo europeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria;

Buone prassi: soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la

normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle regioni, dall’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all’articolo 51 del D.Lgs. 81/08, validate dalla Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6 del D.Lgs. 81/08, previa istruttoria tecnica dell’ISPESL, che provvede a assicurarne la più ampia diffusione;

(14)

Linee Guida: atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della

normativa in materia di salute e sicurezza predisposti dai ministeri, dalle regioni, dall’ISPESL e dall’INAIL e approvati in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;

Formazione: processo educativo attraverso il quale trasferire ai

lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi;

Informazione: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili

alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro;

Addestramento: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai

lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro;

Responsabilità sociale delle Imprese: integrazione volontaria delle

preoccupazioni sociali ed ecologiche delle aziende e organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.

(15)

Attività lavorativa subacquea di BASSO FONDALE: qualsiasi tipo di

operazione subacquea da svolgersi, a scopo non diportistico, da una batimetrica di 0 mt. e fino ad una batimetrica di – 50 mt. (meno/cinquanta), condotta utilizzando aria compressa per la respirazione ed eseguita da sommozzatori equipaggiati con ombelicale collegato direttamente alla superficie.

Attività lavorativa subacquea di ALTO FONDALE: qualsiasi tipo di

operazione subacquea da svolgersi, da una batimetrica superiore ai – 50 mt. (meno/cinquanta), con l’uso di impianti per alti fondali e camera di decompressione.

Operatore Tecnico Subacqueo (OTS o Diver): è un sommozzatore

professionista che si immerge per eseguire opere ed interventi in ambiente subacqueo per conto di aziende specializzate nel settore. La formazione professionale avviene in scuole dove acquisisce la qualifica di OTS (in inglese Diver) La qualifica è OTS BF (basso fondale) per interventi fino alla profondità di 50 metri. OTS AF (alto fondale) per profondità superiori ai 50 metri.

Inshore diving: tutte le attività lavorative subacquee in prossimità della costa

per effettuare lavori di ingegneria civile, in banchine, porti, fiumi, canali sotterranei, canali, laghi, stagni, serbatoi e vasche o piscine artificialmente costruiti; lavori connessi all’ambiente marino ed allevamenti ittici, che implicano il rigoroso rispetto delle norme su salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

(16)

L'inshore diving non comprende le immersioni: profonde oltre i 50 m. o in connessione con impianti offshore e gasdotti, immersioni tecniche con utilizzo di campana chiusa o saturazione; immersioni effettuate dalle navi con impiego di posizionamento dinamico. Immersioni per le quali esiste una qualifica che li riconduce alle immersioni previste per l’Offshore Diving.

Offshore diving: tutte le attività lavorative subacquee in collegamento con gli

impianti offshore, pozzi, gasdotti, immersioni tecniche con utilizzo di campana chiusa e tecniche di saturazione, immersioni effettuate dalle navi con l'impiego di posizionamento dinamico.

Permit To Work (PTW): procedura da seguire per tutte le attività ritenute a

rischio. Si tratta di un sistema di autorizzazioni da ottenere prima di effettuare determinati tipi di lavoro.

Tool Box Talk (TBT): sono brevi discussioni quotidiane o presentazioni su

argomenti specifici. Esse durano in genere non più di 15 minuti. Spesso i partecipanti si riuniscono attorno alla cassetta degli attrezzi di progetto, da cui ne è derivato il nome. Il discorso si concentra su uno specifico argomento e lo affronta in termini semplici. Anche se non deve essere obbligatoriamente sulla sicurezza non è raro che lo sia. Una tool box talk prevede la possibilità per un superiore di sottolineare l’importanza di un particolare problema o una procedura e di rispondere ad eventuali domante o fare commenti.

Piano di sollevamento (Lifting plan): il piano documentato in cui si descrive

(17)

comprende il diagramma di flusso delle operazioni, le nomine del team, la portata e le caratteristiche delle macchine utilizzate e le checklist di sicurezza.

Familiarizzazione: processo in cui vengono descritte le principali

caratteristiche di un sistema o macchinario per quanto riguarda le attività e gli aspetti di sicurezza.

Lift Bag: una lift bag è un elemento dell’attrezzatura subacquea, costituita da

un sacchetto robusto a tenuta d'aria con cinghie, che viene utilizzato per sollevare oggetti pesanti subacquei mediante galleggiamento della borsa. L'oggetto pesante può essere spostato orizzontalmente sott'acqua dal subacqueo od inviato accompagnati alla superficie.

R.O.V.: Remotely Operated Vehicle (o più correttamente R.O.U.V., Remotely

Operated Underwater Vehicle) è un robot teleoperato usato in applicazioni sottomarine. SI differenzia da un veicolo sottomarino autonomo per la necessità di collegamento, generalmente via cavo, con un operatore. È usualmente dotato di telecamere e bracci meccanici, e viene spesso utilizzato per monitorare le attrezzature sottomarine delle piattaforme petrolifere, oppure eseguire operazione di manutenzione particolarmente difficoltose.

(18)

Figura 1 - Logo

S

ezione 1: Le Organizzazioni

Coinvolte

In questa sezione vengono presentati gli enti con cui e per cui ho lavorato durante il periodo del tirocinio. Abbiamo in primis lo Studio di ingegneria Pandolfi dove ho svolto il tirocinio. Abbiamo la CNS International, cliente dello studio Pandolfi, per cui sono stati fatti diversi lavori. Abbiamo il RINA che è l'ente di certificazione a cui la CNS si è rivolta. Infine abbiamo il ministero dello sviluppo economico per il quale è stato svolto un lavoro iniziale per un progetto.

S

tudio di Ingegneria Pandolfi

Lo Studio di Ingegneria PANDOLFI offre progettazione e consulenza per lo sviluppo di cave di materiale lapideo e di stabilimenti di trasformazione. Offre inoltre consulenza qualificata per la sicurezza e la qualità nei settori cave ed estrazione di materiale lapideo, laboratori di

trasformazione materiali lapidei, industrial diving, navalmeccanica, nautica e industria meccanica.

(19)

Lo studio è specializzato nell’applicazione delle serie di norme UNI-EN-ISO 9000 e OHSAS 18001 possedendo una pluriennale esperienza acquisita nella assistenza ad imprese di diversi settori produttivi e dei servizi.

Situato a Carrara, centro internazionale del lapideo, è dotato di una struttura centrale che supporta una rete di consulenze specifiche, anche universitarie, per soddisfare le esigenze in ingegneria mineraria e organizzazione aziendale, con particolare riferimento alla sicurezza e alla qualità. Lo Studio offre esperienza ventennale al servizio degli operatori ed è dotato di moderne tecnologie. Numerose sono le esperienze di settore svolte dai tecnici competenti dello Studio di ingegneria Pandolfi che si avvale di personale qualificato.

Lo Studio Pandolfi e Associati (Orlando Pandolfi e Gianluca Lombardi) supporta le aziende clienti anche per le loro esigenze edilizie. La realizzazione e manutenzione dei luoghi di lavoro comporta infatti competenze trasversali e contatto stretto con le funzioni aziendali che devono fruire degli spazi dove svolgere l’attività di produzione.

Lo Studio assiste le aziende per ottemperare ai requisiti per la sicurezza

(20)

sui luoghi di lavoro (H&S - Health and Safety):

 Sviluppo di sistemi gestionali sia nella sicurezza (OHSAS 18001) che nella qualità (ISO 9001).

 La consulenza sui sistemi di gestione si basa su una metodologia ciclica PDCA: Plan-Do-Check-Act (Pianificare, Attuare, Verificare, Agire) che consente di assistere l’azienda passo passo nelle sue attività con la redazione di manuale, procedure e istruzioni tecniche.

 Il team è composto da tecnici esperti nei settori: Diving industriale, offshore, settore estrattivo, navalmeccanica e servizi.

In particolare nel settore lapideo fornisce sevizi in tutte le fasi della vita della cava ovvero:

1. Durante la fase di progettazione - per progettare con la migliore resa

in sicurezza possibile

“La montagna è viva e insegna a lavorare nel tempo”. La massa rocciosa è percorsa da fratture, litoclasi e variazioni di materiale. La sicurezza dei lavoratori è al primo posto e bisogna studiare la struttura intima della montagna per prevenire i rischi, modellando nel modo opportuno i gradoni e la tecchia.

Rilievi topografici e analisi tecniche di alto profilo sono poi la base per sistemi di monitoraggio e controllo continuo della stabilità.

A fianco della sicurezza vi è la necessità di estrarre i blocchi di dimensioni ottimali, utili per i telai e dunque il disegno della cava deve avere un giusto “verso” ed essere in sintonia con la natura della montagna.

(21)

 Rilievo scan e modellazione 3D del giacimento per le scelte strategiche nello sviluppo della coltivazione. Massimizzazione della produzione in blocchi.

 Stesura del piano di coltivazione comprensivo di documentazione topografica, geologica, geomeccanica (QDP)

 Resa e sicurezza. Meccanica delle rocce e degli ammassi rocciosi.  Sistemi di monitoraggio degli ammassi rocciosi con strumentazione

tradizionale e innovativa. Interferometria RADAR.

 Scelta delle metodologie di coltivazione e analisi dei processi lavorativi per produrre in sicurezza (DSS).

2. Durante la fase di avvio alla produzione - Per aprire la cava con il

giusto verso di coltivazione

La corretta apertura della cava è molto importante perché definisce la forma della successiva coltivazione, consentendo di mettere a frutto nel miglior modo il giacimento. Lo Studio Pandolfi è a fianco dei cavatori locali. Esperti capocava italiani potranno supportare i cavatori locali.

Lo studio può organizzare stage per i cavatori esteri in Italia.

 Consulenza per la scelta di macchine e impianti ottimali per lo sfruttamento del giacimento

 Risorse umane: Selezione formazione e informazione, addestramento delle figure specialistiche di cava

 Direzione lavori e coordinamento delle attività con tecnici italiani. Apertura del giacimento e messa in produzione.

(22)

3. Durante la fase di produzione e marketing - Per coltivare negli anni

la cava e vendere al meglio

La cava deve vivere per lungo tempo e cambia anno dopo anno, sia per il tipo di materiale, che per la geometria delle fratture.

Molte innovazioni tecnologiche sono introdotte nel tempo.

Lo Studio Pandolfi supporta costantemente il cavatore nel tempo per la gestione della cava e il marketing del materiale.

 Assistenza continua e monitoraggio dell’andamento della produzione con visite periodiche in sito

 Integrazione, modifiche e miglioramento periodico del piano di coltivazione (QDP)

 DSS_ Monitoraggio e Riesame

 Assistenza per i canali commerciali per la vendita del materiale estratto  Conformità alle normative europee del materiale estratto e della

produzione finale.

(23)

Figura 3 - Logo CNS International

C

NS International

C.N.S. International s.r.l. è una compagnia che si occupa di subacquea industriale fondata nel 1986 da un gruppo di sommozzatori esperti, supervisori alle immersioni e capocantieri di

provenienza SAIPEM (Gruppo ENI). La risorsa più importante della CNS risiede nell’esperienza e nella perizia del personale.

CNS fornisce servizi subacquei (sia di alto sia di basso fondale), servizi di ispezione e collaudo linee, interro di linee ed osservazione tramite R.O.V. alle principali Società contrattiste del settore ovunque nel mondo.

CNS, per le operazioni subacquee, impiega solo personale certificato dall’IMCA ovvero personale cha dapprima ha ricevuto una formazione di base presso le Scuole Diving italiane per subacquei professionisti per poi essere certificato IMCA tramite dei corsi autorizzati dall’ente.

Ogni subacqueo impiegato da CNS passa attraverso una severa selezione, possiede un proprio Log-Book personale (in accordo con le più importanti normative internazionali) ed è coperto da una assicurazione a livello mondiale.

CNS opera nel rispetto della normativa italiana sul lavoro e secondo gli standard di immersione del Mare del Nord.

(24)

CNS offre vari tipi di servizi subacquei; tra i più importanti troviamo:  Servizi di posizionamento tubature/cavi dopo lo scavo guida  Servizi di diving di alto e basso fondale

 Servizio di monitoraggio e ispezione con ROV (Remote Operated

(25)

Figura 4 - Logo RINA

R

INA - Registro Italiano NAvale

Con oltre 150 anni di storia, il Gruppo RINA è un operatore globale capace di fornire attraverso le proprie società servizi di classificazione, certificazione, collaudo, ispezione, formazione e consulenza in

ambito marine, energia, trasporti e infrastrutture, certificazione, ambiente e innovazione.

RINA S.p.A. è la holding del Gruppo, fornisce alle società operative i servizi centrali di staff quali amministrazione e finanza, gestione del personale, sistemi aziendali, comunicazione, servizi legali.

Le attività del Gruppo sono svolte da società operative dotate di una Governance e di risorse indipendenti, nel rispetto dei principi e delle regole attinenti i diversi settori di attività.

Il Gruppo RINA è strutturato in due rami principali separati:

i servizi di classificazione navale, certificazione collaudo e ispezione (cd. “TIC-Services” ), che sono affidati a RINA Services S.p.A. e alle sue controllate RINA Check S.r.l. , Agroqualità S.p.A. .

le attività di ingegneria e consulenza (“ E–Services ”), sono offerte principalmente da D’Appolonia S.p.A. e dalle sue controllate C.Engineering S.r.l. e da Projenia S.r.l. .

(26)

Altre società che fanno parte del Gruppo RINA sono:  SOA RINA S.p.A.

 SOGEA S.c.ar.l.

 Logmarin Advisors S.r.l.

 ITA (Istituto di Tecnologie Avanzate) S.r.l.  POLARIS S.r.l.

 Tecnolab S.r.l.  SSM S.r.l.

Tramite le diverse società, il Gruppo RINA è presente con oltre 150 uffici in 53 Paesi e impiega circa 2100 dipendenti, totalizzando ricavi per 280 milioni di euro (anno 2012).

Nel 2009 vi è stato iltrasferimento di tutte le attività operative, delle autorizzazioni e degli accreditamenti relativi alla Classificazione, Cerificazione, verifica e controllo da RINA S.p.A. a RINA Services S.p.A.

RINA Services S.p.A.è la società delGruppo RINAche si occupa di fornire servizi di classificazione navale, certificazione, collaudo e ispezione (TIC Services).RINA Services, opera come soggetto indipendente e mette a disposizione la propria esperienza e competenza attraverso un’ampia offerta di servizi tesi a supportare l’industria e la comunità ed a migliorare le attività e la qualità della vita.

RINA Servicesè presente nei settori navale, ambientale, energia, infrastrutture e dei trasporti, logistica, sicurezza, immobiliare, agroalimentare, della qualità e della responsabilità sociale. Con i propri servizi,RINA Servicesoffre valutazione di conformità, controllo, certificazione, secondo norme nazionali ed internazionali, relativamente a materiali, progetti, processi, tecnologie, prodotti, impianti e personale, compreso lo svolgimento di specifiche attività

(27)

per conto di Amministrazioni Pubbliche e altre Autorità.

La classificazione e la certificazione in ambito navale rappresentano l'attività storica. In quest'ambito, l’attività diRINA Servicesè riconosciuta dall'Amministrazione italiana e da altre 100 Amministrazioni marittime di bandiera. Grazie all’esperienza e alla competenza tecnologica maturate,RINA Servicesha assunto un ruolo di primo piano anche nell’offerta di servizi innovativi e tecnologicamente avanzati a supporto dell'intera industria marittima.

Le competenze maturate nel settore navale hanno permesso nel tempo una progressiva diversificazione dell' attività e lo sviluppo dei servizi di certificazione dei sistemi di gestione, prodotti, impianti e personale. I continui investimenti in ricerca e formazione hanno permesso aRINA Services di fornire servizi certificativi integrati, nell’ottica di valorizzare al meglio l’impegno di imprese e istituzioni per il rispetto degli standard volontari e cogenti.

A garanzia del valore delle sue certificazioni e valutazioni,RINA Servicesha acquisito nel corso degli anni una vasta gamma di riconoscimenti internazionali, comunitari e nazionali, rilasciati da Enti/Organismi di accreditamento quali:ACCREDIA, ANAB, INMETRO, SAAS, ISPRA, EMAS, SWEDAC, UNFCCC, ANSF, MINISTERI COMPETENTI.

RINA Servicesè membro del Comitato di Direzione delCEOC(International Confederation of inspection and certification organizations) ed è inoltre membro di CONFORMAe della FederazioneCISQ(Certificazione Italiana Sistema Qualità Aziendale), che raccolgono i principali enti di certificazione nazionali.RINAaderisce all'accordo internazionaleIQNet(The International

(28)

Certification Network), che rappresenta il più grande network internazionale della certificazione dei sistemi di gestione per la qualità, l'ambiente e la sicurezza.

RINA Servicesha puntato sullo sviluppo di servizi ad alto valore aggiunto, per soddisfare le diverse esigenze del mercato e della collettività e orientare le organizzazioni verso il miglioramento continuo.

(29)

Figura 5 - Logo

M

ISE - MInistero dello Sviluppo Economico -

Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed

Energetiche (DGRME)

IlDecreto del Presidente della Repubblica 28 novembre 2008 n. 197"Regolamento di riorganizzazione del Ministero dello sviluppo economico" ha ridefinito la struttura del

Ministero dello sviluppo economico ora organizzato in 4 Dipartimenti e 16 Direzioni Generali.

ConDecreto Ministeriale 22 giugno 2012"Modifica del Decreto Ministeriale

7 maggio 2009 di individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale del Ministero dello sviluppo economico" sono stati definiti i compiti delle 8 Divisioni in cui la Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche si articola.

In Italia le risorse minerarie, quali gli idrocarburi, appartengono al patrimonio indisponibile dello Stato. Non procedendo direttamente al loro sfruttamento, l'Amministrazione assegna questo compito in concessione ad operatori privati, dopo averne verificato le capacità tecnico-economiche e mantenendo comunque sullo svolgimento delle attività una vigilanza finalizzata ai controlli sulla sicurezza ed a garantire il buon governo dei giacimenti, oltre che il puntuale rispetto della normativa che disciplina l'intero settore upstream idrocarburi (prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi liquidi e gassosi nella terraferma e nelle aree marine ricadenti sotto la giurisdizione nazionale).

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I compiti del DGRME sono:

 Definizione di priorità, linee guida e programmi di sviluppo minerario nazionale;

 Funzioni e compiti di Ufficio nazionale minerario idrocarburi e geotermia - Direzione UNMIG;

 Relazioni con le organizzazioni internazionali, con gli organismi comunitari e con le amministrazioni di altri Stati nel settore delle risorse minerarie;

 Promozione di intese con le Regioni e le amministrazioni locali per assicurare in tutto il territorio nazionale condizioni e procedure coordinate delle attività minerarie di interesse strategico per il Paese;  Programmazione, autorizzazione, gestione e controllo delle attività di

prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio delle risorse del sottosuolo, in particolare degli idrocarburi e dei relativi impianti in mare;

 Definizione di accordi in ambito europeo, bilaterale, multilaterale e internazionale per la ricerca e lo sfruttamento di risorse minerarie in acque internazionali;

 Promozione e assistenza per interventi di sviluppo degli idrocarburi e delle risorse minerarie in paesi terzi di interesse per la politica di sicurezza dell'approvvigionamento e di competitività nazionale;

 Sviluppo delle tecnologie per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio dell'anidride carbonica;

 Normativa tecnica per gli impianti di produzione, trasporto e stoccaggio dell'energia e la sicurezza mineraria;

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S

ezione 2: Analisi del Sistema

Gestione Sicurezza di C.N.S.

International

In questa sezione vedremo come è stata fatta l'analisi sul sistema di gestione sicurezza utilizzato in C.N.S. in raffronto alla norma volontaria internazionale OHSAS 18001:2007

I

Sistemi di Gestione Sicurezza - Cosa sono e

perché farli

Organizzazioni di ogni tipo si preoccupano sempre più di conseguire e dimostrare delle solide prestazioni in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro (SSLL) controllando i rischi inerenti ad essa correlata, coerentemente con la propria politica e i propri obiettivi, e lo fanno nel contesto di una legislazione sempre più rigida, di sviluppo di politiche economiche e di altre misure che alimentano buone prassi per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro, e di una preoccupazione sempre maggiore delle parti interessate riguardo le questioni inerenti. Molte organizzazioni hanno intrapreso dei “riesami” o degli “audit” per la SSLL al fine di valutare le proprie prestazioni

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in tema di SSLL. Da soli, però, questi “riesami” e questi “audit” possono non essere sufficienti per dare a un’organizzazione la sicurezza che le sue prestazioni non solo soddisfano, ma continueranno a soddisfare, i requisiti legali e della politica. Per essere efficaci, devono essere condotti all’interno di un sistema di gestione strutturato che sia integrato nell’organizzazione.

Il settore del diving industriale in particolare è regolato (per richieste internazionali) da norme molto stringenti in quanto a sicurezza. Per essere competitivi all'estero bisogna attenersi a quelli che sono i regolamenti dell'HSE inglese (l'organo di vigilanza sulla sicurezza inglese - Health & Safety Executive) e soprattutto dell'IMCA (International Marine Contractors Association). Questi enti stabiliscono linee guida ferree sulla gestione della sicurezza in maniera similare alla norma OHSAS 18001 anche se molto più specifici. Essere membri IMCA garantisce già un ottimo livello di sicurezza dell'azienda.

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L

a Norma OHSAS 18001

L'OHSAS 18001 è una norma internazionale che riguarda i sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro. Aiuta le aziende ad affrontare con efficacia ed efficienza le tematiche della sicurezza e della protezione, inoltre guida le aziende ad assolvere meglio i propri obblighi in materia di formazione, prevenzione e sicurezza. Permette di ridurre i rischi cui sono esposti il personale, i clienti, i visitatori ed il pubblico in generale.

La norma si articola in un Programma di Gestione basato su una identificazione delle aree di rischio presenti in azienda e della loro valutazione. Interviene sulla struttura dell’azienda e le responsabilità assegnate al personale. Interviene sul controllo operativo dei processi. Influenza la predisposizione dei mezzi e dei dispositivi di emergenze per fronteggiare i rischi. Migliora le prestazioni relative alla sicurezza attraverso monitoraggio e misurazione.

La sottoscrizione della norma OHSAS 18001 è utile alle aziende. Non solo perché aiuta a diminuire il numero di potenziali crisi in ambito sicurezza e salute (con i relativi arresti produttivi, complicazioni legali e sindacali, perdita di immagine...) ma anche perché aiuta a portare l’azienda alla conformità con le normative nazionali ed internazionali e migliora il clima aziendale – dimostrando l’impegno ed il rispetto dell’azienda verso le proprie persone.

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Che cosa è la norma OHSAS 18001, punti chiave e vantaggi

Lo standard OHSAS 18001, frutto del lavoro congiunto di Enti di Normazione Nazionali, Enti di Certificazione e consulenti esperti in materia, è stato sviluppato per rispondere ad una precisa domanda del mercato che chiedeva con insistenza uno standard univoco per i Sistemi di Gestione della salute e sicureza dei lavoratori.

Nell'aprile 1999, dalla collaborazione di 14 tra i principali Enti di Certificazione Internazionali e da alcuni importanti Enti di normazione Nazionale, è dunque nato l'OHSAS (Occupational Health and Safety Assessment), uno standard conforme ai principi indicati nella specifica BS 8800, la Guida ai Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori edita nel 1996 dal British Standards Institution (BSI). In seguito, nel gennaio 2000, è stata pubblicata un'apposita guida al nuovo standard dal titolo "OHSAS 18002: Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori - Linee guida per l'implementazione dello standard OHSAS 18001".

Il 1° luglio 2007 è stata pubblicata dal British Standards Institution la nuova versione della norma OHSAS 18001 che sostituisce la precedente versione OHSAS 18001:1999.

L’edizione 2007 rappresenta la prima emissione di una vera e propria “norma” come tale riconosciuta a livello internazionale ed offre un modello per realizzare un Sistema di Gestione della Sicurezza volto alla prevenzione e al controllo dei rischi riguardanti la salute e sicurezza dei lavoratori.

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Lo standard OHSAS 18001 può essere adottato da qualsiasi Organizzazione operante in tutti i tipi di settori e attività e ha lo scopo di rendere sistematici per un'azienda, il controllo, la conoscenza e la consapevolezza di tutti i possibili rischi insiti nelle situazioni di operatività normale e straordinaria. La certificazione OHSAS 18001 si incentra sulla gestione della salute e della sicurezza sul lavoro e richiede alle Organizzazioni un miglioramento continuo, fornendo così a tutti gli interlocutori la garanzia di conformità alle politiche di sicurezza specificate. In particolare è applicabile a qualunque Organizzazione che voglia:

 stabilire un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro (SGSSL) per eliminare o minimizzare i rischi per il personale e per le altre parti interessate che potrebbero essere esposte ai pericoli SSL associati con le proprie attività;

 implementare, mantenere e migliorare continuamente un SGSSL;

 assicurare se stessa della sua conformità con la sua politica riguardo salute e sicurezza sul lavoro stabilita;

Per Salute e Sicurezza sul Lavoro si intendono le condizioni ed i fattori che influenzano o possono influenzare la salute e la sicurezza dei lavoratori dipendenti o degli altri lavoratori (inclusi i lavoratori temporanei ed il personale degli appaltatori) i visitatori ed ogni altra persona nell'ambiente di lavoro.

La norma OHSAS 18001 rappresenta uno strumento organizzativo che consente di gestire in modo organico e sistematico la sicurezza dei lavoratori senza sconvolgere la struttura organizzativa aziendale, puntando sui seguenti requisiti:

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 adozione di una politica per la gestione della sicurezza: impegno dell'Alta Direzione a definire ed a seguire una politica di prevenzione degli infortuni ed a fornire le risorse in maniera adeguata;

 identificazione dei pericoli, valutazione dei rischi e individuazione delle modalità di controllo, in stretta connessione alle prescrizioni legislative o altre adottate: occorre effettuare una valutazione del rischio connesso alle attività dell'Organizzazione, pianificando e perseguendo specifici obiettivi di miglioramento;

 definizione di programmi e obiettivi specifici attuando la logica del Plan Do Check Act (PDCA o Ciclo di Deming vedi Figura 1);

 definizione di compiti e responsabilità;

 formazione, addestramento e coinvolgimento del personale: pianificare ed effettuare la formazione al personale in base alle competenze, responsabilità ed ai rischi specifici;

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 modalità di consultazione e comunicazione con i dipendenti e le parti interessate. Partecipazione, consultazione e comunicazione: coinvolgere tutto il personale in tutte le fasi del sistema di Gestione, gestire i flussi informativi, coinvolgendo dipendenti, appaltatori e visitatori;

 gestione controllata della documentazione (identificabilità, disponibilità e rintracciabilità rispetto alle attività, al servizio od al prodotto);

 attuazione delle modalità di controllo delle attività connesse a rischi significativi identificati, inclusi processi, quali la progettazione e la manutenzione: verifiche ispettive ed Audit interni al fine di monitorare l'andamento delle prestazioni del sistema;

 preparazione di misure (indicatori) atte a individuare, prevenire e controllare i possibili eventi accidentali (infortuni e mancati incidenti) ed emergenze;

 monitoraggio e misurazione delle prestazioni del sistema per la sicurezza e salute, nonché per il mantenimento della conformità legislativa;

 definizione e realizzazione di controlli sistematici (infortuni, incidenti, non conformità, azioni correttive e preventive) e periodici sull'adeguatezza del sistema gestionale. Analisi degli incidenti e dei quasi incidenti per valutare le cause degli infortuni e dei quasi incidenti, con ricerca della causa ed adottando azioni correttive e preventive;  individuazione e valutazione dei rischi e pericoli connessi alle attività

svolte da terzi presso il sito dell'organizzazione;

 responsabilità della Direzione: l'Alta Direzione infatti ha la responsabilità finale riguardo il sistema di gestione e la Salute e la Sicurezza nell'ambiente di lavoro, L'Alta Direzione deve dimostrare il suo impegno assicurando la disponibilità di risorse; definendo ruoli, responsabilità e deleghe, documentando e comunicando; nominando un Rappresentante della Direzione che assicuri l'attuazione, la gestione e

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 Riesame della Direzione: al fine di monitorare il sistema, svolgere periodicamente dei riesami a fronte degli obiettivi stabiliti, per assicurare una continua adeguatezza ed efficacia del Sistema di Gestione della Sicurezza, evidenziando eventuali necessità di miglioramento al fine di minimizzare il rischio e migliorare le prestazioni in termini di sicurezza.

Un sistema di gestione per la sicurezza basato sulla norma 18001 ha i vantaggi di:

 controllare e mantenere della conformità legislativa e monitoraggio della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

 accedere alle agevolazioni nelle procedure di finanziamento e semplificazioni burocratiche/amministrative.

 disporre di uno strumento di supporto nelle decisioni di investimento o di cambiamento tecnologico.

 disporre di uno strumento di salvaguardia del patrimonio aziendale.  migliorare la cultura della sicurezza nell'organizzazione.

 dimostrare l'impegno nella tutela dei lavoratori, de beni e delle strutture migliorando la soddisfazione e la motivazione nei dipendenti.

 garantire un approccio sistematico e preordinato alle emergenze derivate da infortuni od incidenti.

 migliorare il rapporto e la comunicazione con le Autorità.

 migliorare l'immagine aziendale verso il cliente esterno e interno.

 essere facilmente integrabile con i sistemi di gestione qualità (ISO 9001) e ambientale (ISO 14001).

 ridurre il premio INAIL.

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 avere benefici economici. Infatti Una ricerca condotta (2011) dall’ “International Social Security Association” in trecento aziende provenienti da quindici nazioni di ogni parte del mondo, ha evidenziato come gli investimenti in prevenzione abbiano un ritorno economico in diversi aspetti della azienda e producono un rapporto tra costi benefici (ROP Return on prevention) pari a 2,2.

Secondo la ricerca a fronte di un investimento in prevenzione per ogni lavoratore pari a 1334 € si producono benefici 2,2 volte superiori (pari a circa 2.900 € ).

Inoltre, per la legislazione italiana, abbiamo un riscontro molto forte nell'art. 30 (Modelli di organizzazione e di gestione) del D. Lgs 81/2008, ovvero che "in sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti."

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I

l lavoro svolto

Inizialmente è stato analizzato tutto il materiale presente riguardante le procedure operative, la sicurezza e la qualità. L'azienda è già certificata secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008 (Norma ISO della qualità) per cui presenta già un sistema strutturato per la gestione documentale con manuali riguardanti la qualità, la sicurezza e le procedure di diving, con riferimenti a procedure e form (moduli per le registrazioni) specifici.

Per quanto riguarda la sicurezza sono presenti quattro manuali specifici divisi per argomenti e due manuali per il diving:

 Il manuale del sistema che ne presenta il funzionamento e le parti principali tra cui le procedure più importanti (con i relativi form).

 Il manuale che presenta tutti gli aspetti della sicurezza che riguardano le procedure a terra ed in nave.

 Il manuale che presenta tutti gli aspetti della sicurezza che riguardano le procedura in acqua (sia di basso che di alto fondale).

 Il manuale che mostra le tabelle generiche di identificazione dei rischi principali.

 Il manuale che presenta le procedure di sicurezza durante le immersioni con basso fondale.

 Il manuale che presenta le procedure di sicurezza durante le immersioni con alto fondale

A seguito dell'analisi sono state realizzate due tabelle; una tabella di comparazione tra la norma OHSAS 18001 e la documentazione presente per avere una chiara percezione di dove la documentazione risponda ai requisiti

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della norma ed una tabella delle lacune e mancanze del sistema rispetto alla norma.

La prima tabella, denominata "tabella comparativa" mostra quali siano le parti del manuale, i documenti, le procedure, i form e le registrazioni che si rispondono ad un dato punto della norma.

La tabella era quindi strutturata come segue:

Punto della Norma

Manuale Procedure Form/ Registrazioni Documenti

Ad es.: 4.5.5 Audit interni Rif. alla posizione nel manuale in cui si trova l'eventuale adempimento Tutte le procedure coinvolte o che soddisfano il punto della norma Tutti i form di registrazione dell'avvenuta esecuzione delle attività/procedure Tutte le tipologie di documenti aziendali di riferimento

La seconda tabella invece denominata "gap analysis" contiene note, commenti e spunti per il miglioramento riguardo ogni paragrafo della norma. Inoltre suggerisce una lista di modifiche per migliorare il sistema stesso.

Punti e sottopunti della norma Note/commenti

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Dall'analisi è risultato che il sistema gestione sicurezza utilizzato da CNS ha una buona aderenza a quanto specificato nella norma OHSAS 18001 poiché risponde in maniera corretta ed esaustiva a quasi tutti i punti e sottopunti della norma. Ovviamente esistono comunque parti che sarebbe meglio rivedere come ad esempio la comunicazione, la formazione e la definizione degli obiettivi.

(43)

S

ezione 3: Documento di Valutazione

dei Rischi del Sito Lavorativo

In questa sezione analizzeremo il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), una pietra miliare su cui si fonda un buon sistema di gestione della sicurezza.

I

l Decreto legge 81/08

Il primo e indiscutibile riferimento in Italia per quanto riguarda lanormativa sulla sicurezza del lavoroè ilDecreto legislativo 81 08, meglio noto come D.Lgs 81/08, a volte detto“Decreto 81”e per tutti gli addetti ai lavori chiamato spesso semplicemente il“Testo unico sulla sicurezza”. Tutti i nomi, i nomignoli, gli appellativi che sopporta questo decreto legislativo, possono essere già indicativi di quanto esso sia preminente e di quanto chiunque voglia formarsi e informarsi su come ci si comporta nel nostro Paese per quanto riguarda il lavoro sicuro e legale non debba prescindere da esso.

Il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in seguito coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106, ha sostituito il vecchio D.Lgs. 626/94, rappresentando, ora, il principale riferimento normativo in Italia sulla sicurezza in ambito

Legge di Gumperson:

"La probabilità che qualche cosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità" da: "Le Leggi di Murphy" - A. Bloch

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lavorativo. Al momento, l’ultima versione disponibile del decreto è la revisione pubblicata a maggio 2013, composta da 306 articoli e 51 allegati volti a far chiarezza in un panorama ampio e complesso.

Il Testo unico è lasicurezza sul lavoro in Italia. La legge sulla sicurezza attualmente in vigore, che ha riassunto e ordinato in sé le normative antecedenti, a volte suddivise per settore, dalla storia e dalla cronologia differenti. È la raccolta ordinata e compiuta di articoli, commi, allegati, nella quale il legislatore indica ad aziende, datori di lavoro e lavoratori quanto è essenziale e obbligatorio fare in riferimento allaprevenzione, allatutela della salute fisica e mentale, in ogni ambiente di lavoro. Alla valutazione dei rischi e alla sorveglianza sanitaria, al primo soccorso e all’antincendio. Si riferisce come citato a datori di lavoro e lavoratori, e contemporaneamente e di conseguenza a tutte lefigure professionali che debbono popolare i luoghi di lavoroe sulle cui particolari mansioni e responsabilità vengono suddivisi gli accorgimenti abitudinari, le prassi utili per la sicurezza. RSPP, RLS, preposto, addetto al primo soccorso, addetto antincendio e infine medico competente. Soggetti per i quali il Testo prevede un’adeguata formazione e un relativo e periodico aggiornamento.

Il campo di applicazione del decreto, come si può capire, è molto vasto, poiché comprende qualsiasi impresa (anche autonoma o familiare), tutti i lavoratori (inclusi quelli aventi contratti a progetto) e ogni tipologia di rischio. La struttura del Testo Unico presenta una suddivisione in 13 titoli: Disposizioni generali (Titolo I), Luoghi di lavoro (Titolo II), Uso delle attrezzature di lavoro e dei DPI (Titolo III), Cantieri temporanei o mobili (Titolo IV), Segnaletica di sicurezza (Titolo V), Movimentazione manuale dei carichi (Titolo VI), Videoterminali (Titolo VII), Agenti fisici (Titolo VIII), Sostanze pericolose (Titolo IX), Agenti biologici (Titolo X), Atmosfere esplosive (Titolo XI), Disposizioni penali (Titolo XII) e Disposizioni finali (Titolo XIII).

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Al testo degli articoli del decreto sono stati aggiunti altri 51 allegati

tecnici che riportano in modo sistematico e coordinato le prescrizioni tecniche

di quasi tutte le norme più importanti emanate in Italia dal dopoguerra ad oggi.

Il Testo unico attualmente in vigore, nella forma in cui possiamo leggerlo adesso ha integrato nel suo corpo normativo delle modifiche apportate nel 2009 dal“Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106”. Un decreto approvato poco più di un anno dopo la pubblicazione del 2008 e che ha apportato al corpo originario delle modifiche riguardanti sostanzialmente i datori di lavoro, il documento valutazione rischi, il rischio interferenza in cantiere, la sorveglianza sanitaria.

Attenzione, non siamo in presenza di due testi complementari o contrapposti. Si è trattato di integrazioni assorbite dal Testo unico che è e rimane una sola e unica legge. Capiterà a molti in rete o in altri siti di leggere “D.lgs 81/08 integrato con D.lgs 106/09” o diciture simili. Bene, in questo caso ci si trova davanti al Testo unico attualmente in vigore, non a leggi differenti o terze. Il d.lgs. 81/2008 propone quindi un sistema di gestione della sicurezza e della salute in ambito lavorativo preventivo e permanente, attraverso:

 l'individuazione dei fattori e delle sorgenti di rischi;  la riduzione, che deve tendere al minimo del rischio;  il continuo controllo delle misure preventive messe in atto;

 l'elaborazione di una strategia aziendale che comprenda tutti i fattori di una organizzazioni (tecnologie, organizzazione, condizioni operative...)

Il decreto, inoltre, ha definito in modo chiaro le responsabilità e le figure in ambito aziendale per quanto concerne la sicurezza e la salute dei lavoratori.

(46)

I

l Documento di Valutazione dei Rischi

IlDocumento di Valutazione dei Rischi("DVR") rappresenta la mappatura deirischipresenti in un'azienda. Deve contenere tutte le procedure necessarie per l'attuazione delle misure diprevenzioneeprotezioneda realizzare ed i ruoli di chi deve realizzarle. È un adempimento formale a testimonianza dell'analisi sui rischi effettuata dal datore di lavoro.

Ecco i principali contenuti del nuovo DVR secondo il D. Lgs. 81/08 (art. 28 e 29):

articolo 28: oggetto della valutazione dei rischi

 La valutazione dei rischi anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli allo stress lavoro-correlato, quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri paesi.

 Il DVR, redatto a conclusione della valutazione, deve avere data certa e contenere:

a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;

b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione;

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c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;

d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;

e) l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio;

f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione ed addestramento.

 Il contenuto del documento deve altresì rispettare le indicazioni previste dalle specifiche norme sulla valutazione dei rischi contenute nei successivi titoli del D. Lgs. 81/08.

articolo 29: modalità di effettuazione della valutazione dei rischi

L’art. 29 tratta delle modalità di effettuazione della valutazione dei rischi. Ecco i casi previsti.

 Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il DVR in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente.

(48)

 Le attività del punto precedente sono realizzate previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

 La valutazione ed il DVR devono essere rielaborati, nel rispetto delle modalità dei due punti precedenti, in occasione di modifiche del processo produttivo o dell’organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenziano la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione devono essere aggiornate.

 Il DVR ed il DUVRI devono essere custoditi presso l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi.

 Autocertificazione (comma 5) - attenzione alla scadenza del 2012. I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori effettuano la valutazione dei rischi di cui al presente articolo sulla base delle procedure standardizzate di cui all’articolo 6, comma 8, lettera f).  Fino alla scadenza del diciottesimo mese successivo all’entrata in

vigore del decreto interministeriale di cui all’articolo 6, comma 8, lettera f) e comunque, non oltre il 30 giugno 2012, gli stessi datori di lavoro possono autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi…

 Per le aziende fino a 50 lavoratori (con esclusione di quelle con rischi particolari) è prevista entro il 31 dicembre 2010, l’elaborazione di procedure standardizzate di effettuazione della valutazione dei rischi che tengano conto dei profili di rischio e degli indici infortunistici di settore (a cura della Commissione consultiva permanente per salute e sicurezza sul lavoro).

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Requisiti del documento

In azienda era già presente un documento di valutazione del rischio riguardante le attività svolte presso l'officina (denominata anche yard) ma non vi era ancora un documento complessivo per tutte le attività svolte al di fuori della sede, ovvero nei siti lavorativi in mare aperto. Le attività di diving infatti facevano riferimento a documenti redatti ad-hoc per i vari siti lavorativi ma non vi era un documento completo che desse una panoramica di quali siano tutti gli obblighi, i doveri ed i rischi durante questo tipo di lavoro.

Per questo l'azienda ha pensato di redarre un solo documento a cui fare riferimento contenente tutte queste informazioni. Il nuovo documento di sito contiene:

 una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale sono stati specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;

 L’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a);

 Il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;

 L’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;

 L’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio;

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 L’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.

Inoltre il documento individua:

 i lavoratori così come definiti all’art. 2, comma 1, lettera a) del D. Lgs. 81/08.

 Le singole fasi lavorative a cui ciascun lavoratore può essere addetto.  I rischi a cui sono soggetti i lavoratori in funzione delle fasi lavorative a

cui possono essere addetti.

 Analizza le metodologie operative ed i dispositivi di sicurezza già predisposti .

 Analizza e valuta i rischi a cui è esposto ogni singolo lavoratore.

 Ricerca le metodologie operative, gli accorgimenti tecnici, le procedure di sistema che, una volta attuate, porterebbero ad ottenere un grado di sicurezza accettabile.

 Analizza e valuta i rischi residui comunque presenti anche dopo l’attuazione di quanto previsto per il raggiungimento di un grado di sicurezza accettabile.

 Identifica eventuali D.P.I. necessari a garantire un grado di sicurezza accettabile.

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Struttura del documento

Il nuovo documento si articola in 5 sezioni distinte:

 Sezione 1: La prima sezione è una sezione introduttiva in cui si presentano il documento stesso, l’azienda, le principali attività e le attrezzature utilizzate.

 Sezione 2: La seconda sezione spiega la procedura ed i criteri utilizzati per la valutazione dei rischi.

 Sezione 3: La terza sezione entra nello specifico e presenta i rischi associati alle fasi lavorative, alle macchine ed ai luoghi di lavoro. In questa sezione inoltre troviamo le misure da intraprendere per ridurre il rischio e le responsabilità specifiche.

 Sezione 4: La quarta sezione pone invece l’attenzione su misure di prevenzione generiche aggiuntive riguardo ad alcuni rischi specifici.  Sezione 5: La quinta sezione, infine, riassume i rischi per ciascuna

mansione precisando le fasi e le aree che coinvolgono la mansione.

Elementi focali

Di seguito riportiamo qualche caratteristica interessante delle varie sezioni.

Sezione 1

Nella sezione 1 oltre alle informazioni sull'azienda e sulle responsabilità delle varie funzioni vengono descritte le attività lavorative tipiche, range delle

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caratteristiche ambientali del lugo di lavoro (temperatura ambiente, forza del vento, forza del mare, ecc...), la legislazione di riferimento, le fasi lavorativi (divise in fasi sempre presenti, fasi lavorative specifiche dell'incarico e fasi di supporto) e le attrezzature.

Sezione 2

La sezione 2 esplica la procedura di valutazione del rischio data da una tabella multicriteria che considera il rischio secondo la gravità (rispetto alle persone, rispetto all'ambiente, rispetto alla reputazione e rispetto all'attività) e la probabilità di accadimento.

Riferimenti

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