• Non ci sono risultati.

L'ECCESSO DI SODIO NELLA DIETA E L'APPORTO INADEGUATO DI POTASSIO DA PARTE DEI PAZIENTI IPERTESI IN ITALIA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "L'ECCESSO DI SODIO NELLA DIETA E L'APPORTO INADEGUATO DI POTASSIO DA PARTE DEI PAZIENTI IPERTESI IN ITALIA"

Copied!
40
0
0

Testo completo

(1)

FACOLTÁ DI MEDICINA E CHIRURGIA

Corso di Laurea in MEDICINA E CHIRURGIA

L'ECCESSO DI SODIO NELLA DIETA E L’APPORTO

INADEGUATO DI POTASSIO DA PARTE DEI PAZIENTI IPERTESI IN ITALIA

Relatore: Chiar.mo Prof. Giampao lo Bernini

Ca ndidata: Gostina Anna

(2)
(3)

INDICE

BACKGROUND 01

INTRODUZIONE 07

1 METODI 08

1.1 Studio sulla popolazio ne 0 08

1.2 Procedura di stu dio 0 10

1.2 .1 Pressio ne sang uigna e misurazioni antropometriche 10

1.2 .2 Raccolta delle urine nelle 24 ore 11

1.3 Analisi statistica 12

2 RISULTATI 1 3

3 DISCUSSIONE 21

3.1 Il consum o di sale da pa rte dei pa zienti ipertesi 21 3.2 L’a ssunzione di potassio nell’alimentazione 25 3.3 Altri risultati rilevanti dello studio 26

3.4 Punti di forza e limitazioni 28

(4)
(5)

BACKGROUND

L'ipertensione è un’epidemia in contin uo au mento nel mo ndo occidentale contemporan eo .

Ne è colp ito circa il 25 % della popolazio ne adu lta mond iale e la sua inciden za do vrebbe au mentare del 60 % entro il 20 25, quando un totale di 1,56 miliardi di pazienti dovrebbe esserne affetto. (1)

La pression e sangu igna elev ata è u n forte fattore di rischio per la mo rbidità e la mortalità cardio vascolare e renale, compresa la malattia coronarica, la malattia cerebrovascolare ischemica ed emorrag ica, l’in su fficienza cardiaca e la d isfu nzio ne renale cronica. (2)

Un co rretto stile alimentare e d i vita pu ò essere d i grande aiuto nel controllare i valori di pressione arteriosa entro i limiti di norma. Nelle forme più leggere di ipertensione, l’adozio ne d i corrette abitudini alimentari può rapp resen tare add irittu ra l’unica terapia.

In associazio ne alla terapia farmacolog ica, u n’alimentazione

adeguata è d i gran de aiuto, in quanto au menta l’efficacia dei farmaci anti-ip ertensivi permettend o di ridurne la posologia ed il nu mero (in caso di associazione di più farmaci). (2-3)

Le strategie d ietetiche attualmente raccoman date per abbassare la pressione arteriosa includono :

- la riduzio ne dell' assunzione di sale,

- l’au mento d ell'assunzione di potassio ,

(6)

- la moderazione d el consumo di alco l, e

- l'adozione di mo delli alimentari "h eart-friendly" equilibrati,

co me la d ieta DASH. (4)

La teoria di Gu yto n supp orta un ruolo fondamentale del rene per la gestione del sod io e per l’omeo stasi della pressione a lungo termine.

I magg iori meccanismi patofisiologici che sottolineano

l’associazio ne tra sale e p ressione son o l’espan sione del volume del fluido intravascolare e le disfunzioni vascolari, risultanti entrambi da una magg iore assunzione di sale.

L'aumento della pressio ne che segue l’assu nzio ne d el sale è seguito da u n feno meno chiamato natriu resi, in cui un aumento della pressione di perfusion e ren ale p orta ad u na maggiore escrezione di sodio e liquido.

Nell’ipertension e essenziale, tuttav ia, l'escrezione renale di sodio è funzionalmente co mp ro messa.

La maggior parte dell’assunzio ne di sale durante il giorno (75-80 %) proviene da alimenti trasformati, mentre solo il 12 % p roviene da fonti naturali, e circa il 1 0% prov ien e da sale aggiu nto du rante la preparazione o il consumo di cibo.

La misura più accurata del consu mo d i sale nella dieta è la quantità di sodio escreta in una racco lta delle urine nelle 24 ore, dal mo mento che o ltre il 90% di sodio assu nto nella dieta viene eliminato per via renale.

(7)

Studi clinici sperimentali hanno rilevato una forte correlazione tra l'assunzione di sodio e

- l’ipertrofia ventricolare sinistra,

- la fibrosi d el miocardio,

- l’irrigidimento delle arterie,

- l’alterazione dell’aggregazione piastrinica,

- l’obliterazione aterosclero tica delle arterie,

- la calcolo si u ro renale, e

- la riduzio ne della massa ossea a causa di un au mento

dell'escrezio ne renale di calcio.

Il collegamento diretto tra l'assunzion e di sale nella dieta e l’ipertensione è supportato da una grande base di ricerca che co mprende pro ve animali, studi epidemiologici, stud i clinici, e meta-analisi. (2)

Secon do la medicin a basata sull’ev idenza, quella più forte è fornit a da studi clinici randomizzati con trollati, come ad esempio lo studio “DASH-sodio”, lo studio di “Hyp ertension Preventio n (TOHP) I e II”, e stu di non farmacolog ici negli anziani “TONE”.

Lo studio DASH-so dio ha rivelato un a risposta d iretta e progressiva di riduzione della pressione arteriosa a seguito della diminuzione di assunzione di sodio, ind ipendente dalla dieta seg uita.

L’analisi d ei so ttogru ppi di qu esto studio h a dimostrato inoltre che il rid otto apporto di so dio potrebbe abbassare la pressione arterio sa in tutti i partecipanti di età compresa tra 30 e 54 anni, uomini e

(8)

do nne, persone di colore e non, so ggetti ipertesi e soggetti non ipertesi, sebbene co n variazioni individ uali. (5)

Lo studio TONE ha dimo strato che una riduzione di sodio mod erata di soli 0,9 g / giorno era in grado di rid urre del 30% la necessità di ricorrere ad extra farmaci anti-ipertensivi in p azienti anziani ipertesi.

Uno studio trasversale che ha dimostrato una significativa associazione tra escrezio ne urin aria di sodio n elle 24 o re e la prevalenza di ipertensione, era L’INTERSALT, International Stud y of Salt and Blood Pressure. (2)

In questo studio di pop olazion e, è stato d imostrato che, per ogni riduzione di escrezion e di so dio di 100 mmo l (2,3 g / gio rn o), c'è stata una rid uzione sig nificativa di pression e arteriosa sistolica da 3-6 mmHg sia in pazienti no rmotesi che ipertesi.

Un altro stu dio epidemiolo gico è stato l’INTERMAP, In ternational Populatio n Stud y on Macronutrients and Blood Pressure, che ha dimostrato che i paesi con le po polazio ni ad elevato risch io ictus co me la Cina e il Giappone sono caratterizzate da un a maggiore assunzione di sodio rispetto ai paesi con minore incidenza di ictus, co me il Regno Unito e gli S tati Uniti. (2)

In un lungo p eriod o di osservazione di follo w-up d i TOHP I e II, è stato dimostrato che i sog getti con p re-ipertension e coinvolti in una sperimentazio ne di diminuzion e di assunzione di sodio hanno riportato, do po 10-15 anni d alla fin e della sperimentazione, un rischio card iovascolare più basso d el 2 5-30%. (2)

(9)

Gli autori di q uesto studio stimano che, se po tesse essere gradualmente raggiunta u na modesta riduzion e di assunzione di sale di solo 1 g / giorn o entro un d ecen nio, tale intervento sarebbe molto più con venien te ed efficace che prescrivere farmaci anti-ipertensivi. Sulla base di tale studio e d i altre importanti meta-analisi e reports, la stragrande maggioranza d elle società scientifiche, tra cui l'American Medical Association , l' American Heart Association , l’American So ciet y of H ypertension , e l’OMS, hanno u nanimemente approvato politich e per ridurre l'assu nzione di sale nella dieta, no nostante po tenziali preo ccupazioni per la valutazione d i un rischio teo rico connesso con d iete impoverite di sale. (2)

E' ino ltre degno d i nota che le diete a basso contenuto di sale sono un elemento cruciale non solo per la prevenzione ed il trattamento dell’ip ertensione, ma anche p er la prevenzio ne ed il trattamento de l diabete mellito , come indicato nelle linee g uida d all’Associazione per lo Stud io del Diabete.

Secon do u n comitato d ell'Institute of Medicine, l‘assu nzione ottimale di sodio è attualmente considerata a 65 mmo l / giorno (o 1,5 g / giorno, o 3,8 g NaCl / giorno). (2)

Tutti insieme, questi dati co nferman o un ruolo causale

dell’assu nzione di so dio in eccesso (e l’eventuale concomitante insufficiente assun zione di potassio) nella in duzione di una elevata pressione arteriosa e di malattie card iovascolari (CVD) e sostengono la n ecessità di strateg ie a livello nazion ale per abbassare l’assunzione di sale e aumentare l' assunzione di potassio nella po polazione g enerale per prevenire le malattie cardiovascolari. (6)

(10)

Ci sono stime verificate da diversi studi indipendenti del rapporto costo -efficacia di un simile approccio. (7)

L'assunzione di po tassio n ella d ieta sembra anche avere un impatto sulla p ressione arteriosa e sul rischio di malattie cardiovascolari. Numerosi stu di, tra cui il DASH, han no dimo strato che una maggiore

assunzione d i potassio nella dieta è associata a valori

sig nificativamente più b assi d i pressione arterio sa. (8-10 )

In uno studio rando mizzato contro llato durato 1 an no, i pazienti ipertesi, assegnati ad una dieta ricca di potassio, hanno raggiunto e mantenuto il controllo di p ressio ne arterio sa co n un consumo d i farmaci sign ificativ amente inferiore a quello necessario al gruppo di controllo. (11)

Una recente meta-analisi di stu di prospettici ha dimostrato che un'assunzione di potassio p ari ad u na med ia / giorno su perio re a 42 mmol è associata ad u n rischio inferiore del 21% di ictus. (12)

In Italia, il grup po di lavoro interdisciplinare per la riduzion e d i assunzione d i sale (il programma d egli studi MINISAL-GIRCSI e MINISAL-SIIA), con la co llab orazione d i o tto società scientifiche, ha propo sto un programma di strategia globale finalizzato alla riduzione g raduale del consu mo di sale nella pop olazione in co mbinazione co n un au mento d i alimenti ricchi di potassio (fonte: sito web http://www.meno salep iusalute.it).

Il primo passo di q uesta strategia è stata la realizzazio ne di un programma nazion ale riconosciu to dal Min istero della Salut e italiano per la valutazione dell’assunzio ne di sodio nella dieta a

(11)

campioni rap presen tativi della popolazione generale italiana adulta (35-79 anni), della popo lazione gio vane in età 6-18 anni, e della po polazione d i ipertesi adulta. (6)

I risultati del so ndaggio sono stati recentemente pubblicati. (14 ) Lo scopo d el presente lavoro è l’analisi dei risultati d ell'in dagine sull’assu nzione di sodio e po tassio nella dieta di u n campione nazionale d i popolazione adulta ed ip ertesa in base a sesso ed età, realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Iperten sione e le sue sezioni regionali.

INTRODUZIONE

Lo scopo dello stud io era di valutare l'apporto di so dio e potassio in relazione all’età, al sesso e alla distribuzio ne per region e e la loro associazione con le caratteristiche antropometriche in un campione di popo lazione italiana adu lta di ip ertesi.

Metodo: 1232 pazienti ipertesi so no stati reclutati da 47 centri ricon osciuti dalla Società Italiana dell' Iperten sione Arteriosa.

I partecip anti iscritti eran o in trattamento anti-iperten sivo stab ile. Sono stati misurati ed utilizzati co me riferimento per l’assunzione media di so dio e potassio, gli in dici antropometrici, la pressione arterio sa, il sodio nelle urine nelle 24 ore, l’escrezione d i potassio. Risultati: l'assunzione media di sodio è stata 172 mmo l (o 1 0,1 g di sale / giorno ) tra gli uo mini e 138 mmol (o 8,1 g ) tra le d onne, senza alcuna differenza tra le aree geografich e.

(12)

Oltre il 90% degli uomini e l’81% delle donn e ha avuto un co nsumo superio re all'assunzione standard raccomandata di 5 g / die.

L'assunzione media di potassio era 63 e 56 mmol, risp ettivamente, negli uo mini e nelle d onne, sen za differenze geografiche con quasi il 92 % degli uomini e il 95 % delle do nne che hanno avuto un appo rto inferio re alla dose raccomandata (100 mmol / die o 3,9 g / giorno). C’è stata u na sig nificativa tendenza ad una diminuzion e gradu ale dell’assu nzione di sodio rispetto all'età in entrambi i sessi.

C'è stata anche una diretta associazio ne tra BMI (Bod y Mass Index) e l'assunzion e d i sodio in en trambi i sessi, questa associazione è indip en dente dall’età.

Conclusione: in questo campion e nazionale della p opolazione italiana di ipertesi, l'assu nzio ne di sodio nella dieta è di gran lunga superio re alla dose raccomand ata e l'assun zion e di p otassio molto inferio re rispetto alla quantità consigliata, e questo è stato valido per tutte le aree g eografiche.

Pazienti ipertesi in sov rappeso e obesi avevan o livelli di assunzione di sodio particolarmente elevati.

1 METODI

1.1 Studio sulla popolazio ne

Lo stud io sulla pop olazion e ha avu to luogo tra Gen naio 201 0 e Maggio 2011 . Sono stati reclutati 128 4 pazienti ipertesi provenienti

(13)

da 47 cen tri ricono sciuti dalla Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa e distribuiti in 20 regioni italian e.

Un database completo per gli sco pi del p resente studio è stato reso disponibile per 1.23 2 d i loro (vedi una app endice per i dettag li, http://links.lww.com/HJH/A289) che son o stati inclusi nell'analisi. Per essere ammessi allo stu dio, i pazienti dovev ano essere stati sottopo sti allo screening standard per la diag nosi di ip ertensio ne con valutazione del danno degli organi-bersaglio in b ase alle linee guida ESH (Società Euro pea dell’Ipertensione Arteriosa) / ESC (Società Europ ea di Cardiologia) del 2007. (15 )

Inoltre, essi dovev ano essere in trattamento an ti-ipertensivo stabile (modifiche dello stile di vita e / o sotto terapia farmacolog ica) da almen o 6 mesi.

I partecipanti han no co mpilato un questionario sulla propria storia

medica, sono stati sottoposti a misurazione d egli indici

antro pometrici, della pressio ne arteriosa, e ad una racco lta di urine delle 24 ore.

Il protocollo dello stu dio MINIS AL è stato approv ato d al co mitato scien tifico del Ministero della Salute e dai comitati etici locali. Tutti i p artecipanti hanno dato il loro con senso scritto alle indagini.

(14)

1.2 Pro cedure di studio

1.2 .1 Pressio ne sanguign a e le misurazioni antropometriche

Dopo aver mantenu to in posizione o gni partecipante per almeno 10 minuti, son o state misurate la p ressio ne arteriosa sistolica e diastolica con disp ositivi auto matici validati secondo le lin ee g uida ESH / ESC. (15)

Sono state utilizzate fasce di misurazione d i dimen sio ni adatte a seconda delle dimensioni del braccio d el partecipante.

Sono state fatte d ue misu razio ni di pressione arteriosa e frequenza cardiaca a distanza di d ue minuti l’una dall’altra, p rima con il paziente seduto e d opo due min uti co n il p aziente in piedi.

I p artecipanti sono stati classificati con “pressione sotto co ntrollo” se la loro pressio ne arterio sa media da seduti aveva dato valori inferio ri a 14 0/90 mmHg .

Il BMI è stato calcolato co me peso (kg) d iviso per l’altezza al quadrato (m2).

La circonferenza della vita è stata misurata a livello d ell'ombelico con il partecipante in piedi, con add ome rilassato, braccia lungo og ni lato , e p iedi u niti.

Le misu razio ni sono state effettuate con u n nastro d i p lastica flessib ile, non elastico , co n approssimazio ne d i 0,1 cm.

(15)

1.2 .2 Raccolta delle urine nelle 24 ore

Il giorno del test, i partecipanti hanno ricevuto istruzioni dettagliate per l' esecuzione di una raccolta delle urine nelle 24 ore e son o stati dotati di u n contenitore di plastica S ARSTED di 3 litri.

I partecipanti h ann o effettuato la raccolta delle urine nelle 2 4 ore in mo do casuale duran te la settimana.

Una volta che la raccolta è stata co nsegnata, è stato calco lato il volu me totale di urina e quattro campioni di urina sono stati estratti do po essere stati agitati.

I campion i sono stati immediatamente congelati: tre di loro sono stati tenuti a -30° C p er la misurazione di sodio, potassio e creatinina e il quarto campione è stato conservato nel caso fosse necessario rip etere la misurazione.

La titolazion e di sodio, potassio e creatin ina è stata eseguita dal lab oratorio centrale di Nap oli.

Le concentrazioni di sodio e di potassio nell’urina so no state misurate da un elettro do Ion -selettivo mentre la creatinin a urinaria è stata misurata con un metodo den ominato reazio ne Kinetic Jaffe' , utilizzando un’apparecchiatura ABX Pentra 400 (HORIBA ABX, Roma, Italia).

Il controllo d i qualità è stato effettuato u sand o campio ni di riferimento specifici di urina da UrichemGo BIO-DEV (Milano , Italia).

(16)

L'erro re tecnico era 0,73 % per il sodio, 1,16% per il potassio e 1,1 2% p er la creatinina.

Un grup po di camp ioni è stato escluso dall' analisi se il volu me d elle urine delle 24 ore era inferiore a 500 ml o la sua creatinina per kg d i peso corpo reo era inferiore a 2 SD rispetto alla media della po polazione (vedi append ice 1, http ://links.lww.com/HJH/A2 89).

1.3 Analisi S ta tistica

L'analisi statistica è stata effettu ata utilizzand o la statistica Pack-age per le scienze sociali (versio ne SPSS-PC 1 5; SPSS Inc., Chicago , Illinois, USA).

A causa delle significative differenze tra uo mini e donne relativamente all’escrezione di sodio, potassio e creatinina, le analisi sono state separate in b ase al sesso.

Il rapporto di escrezio ne delle 24 ore di sodio, potassio e creatinina in base all’età è stato valutato mediante analisi della varianza (ANOVA).

I rappo rti di escrezio ne di sodio delle 24 ore in b ase all’in dice di massa corporea, alla circon ferenza v ita ed alla p osizio ne geog rafica sono stati valutati attraverso l'analisi d ella covarian za con aggiustamen to in base all’età.

(17)

2 RISULTATI

Le principali caratteristiche dei 63 1 uomini (di età 58,6 +- 13,1 ) e delle 601 donne (59,9 +- 12,4 ) partecipanti allo studio sono ripo rtati nella tabella 1 con indicazione della p rovenien za geografica.

T a b e l l a 1 . Ca r a t t e r i s t i c h e r i l e v a n t i d e l l o s t u d i o M I N I SA L - S I I A s u l l a p o p o l a zi o n e

VIARIABLES MEAN (95% CI) RANGE MEAN (95% CI) RANGE MEAN (95% CI) RANGE MEAN (95% CI) RANGE

AGE (YEARS) 58.6 (58-59.6) 19-89 58.3 (56.6-60.0) 22-80 59.4 (57.8-61.1) 21-89 57.7 (55.6-59.9) 19-87

BMI (KG/M2) 27.8 (27.5-28.1) 19-45 27.6 (27.1-28.1) 19-45 27.6 (27.1-28.0) 20-42 28.3 (27.7-28.8) 19-43

SBP (MMHG) 135.4 (134.1-136.6) 89-188 136.8 (134.6-138.9) 89-184 135.5 (133.5-137.5) 100-188 133.4 (131.0-135.7) 102-175

DBP (MMHG) 81.7 (80.9-82.5) 50-116 82.8 (81.5-84.2) 56-112 81.6 (80.4-82.8) 56-116 80.4 (78.8-82.0) 50-110

HEART RATE (BPM) 70.5 (69.7-71.4) 46-118 71.1 (69.5-72.6) 48-118 70.6 (69.2-71.9) 46-100 69.8 (68.2-71.3) 46-113

VIRIABLES MEAN (95% CI) RANGE MEAN (95% CI) RANGE MEAN (95% CI) RANGE MEAN (95% CI) RANGE

AGE (YEARS) 59.9 (58.9-60.9) 25-89 60.1 (58.3-61.9) 28-84 60.4 (58.9-61.9) 30-89 59.0 (57.1-60.9) 25-88 BMI (KG/M2) 27.6 (27.2-28.0) 16-45 26.6 (25.9-27.3) 16-41 28.2 (27.5-29.0) 18-45 27.9 (27.3-28.6) 20-39 SBP (MMHG) 133.3 (132.0-134.6) 91-198 135.2 (132.8-137.6) 95-188 135.5 (133.4-137.6) 90-198 128.3 (126.0-130.5) 95-165 DBP (MMHG) 80.1 (79.3-81.0) 50-116 81.7 (80.2-83.1) 56-115 81.2 (79.9-82.5) 50-110 77.1 (75.5-78.6) 50-100 HEART RATE (BPM) 71.9 (71.1-72.7) 46-133 72.2 (70.6-73.7) 46-105 72.7 (71.3-74.2) 51-133 70.6 (69.3-71.9) 50-99 WOMEN

ALL (N = 631) NORTH (N = 217) CENTER (N = 247) SOUTH (N = 167) MEN

(18)

Non sono state o sservate differenze sostanziali di età e BMI tra uo mini e donne pro venienti dalle diverse aree geografiche mentre la pressione arterio sa era leggermente ma significativamente più b assa nelle regioni del sud.

In accordo a quanto sopra, la percentuale di controllo

dell’ip ertensione era più alta al sud che al centro-nord (totale 59%, sud 7 0%, centro Italia 57%, nord 53%).

Inoltre, rig uard o alla stratificazion e della p ressio ne arteriosa in accordo alle linee guida ES H/ESC (Tabella 2), la prevalenza di pazienti con una p ressio ne arteriosa ottimale era significativamente più alta al sud rispetto alle reg ioni del cen tro e n ord Italia.

T a b e l l a 2 . D i v i s i o n e d e l l a p r e s s i o n e s a n g u i g n a n e l l e d i v e r s e a r e e g e o g r a f i c h e i n I t a l i a

Il 53 % dei partecipan ti ha dichiarato di aver ricevuto consigli su co me ridurre l’assunzione di sale dal proprio medico di famiglia, mentre il 31% di q uesto grupp o ha dichiarato di aver seguito poco o nulla le prescrizioni fornite dal medico.

OPTIMAL NORMAL HIGH-NORMAL GRADE 1 GRADE 2 OR 3 ISH

<120/80 MMHG 120-129/80-84 130-139/80-85 140-159/90-99 >160/>100 >140/<90 NORTH (N=409) 9% 20% 23% 19% 8% 21% CENTER (N=478) 11% 21% 25% 17% 7% 19% SOUTH (N=345) 20% 22% 27% 15% 5% 10% ALL (N=1232) 13% 21% 25% 17% 7% 17% REGIONS

(19)

Il 4 4% dei partecip anti h a detto invece di non aver ricevuto alcuna indicazione dal proprio medico curante.

Il 3% d ei partecipanti non ha risposto a questa do manda.

La stima di assunzion e media di sodio no n è stata differente tra i partecipan ti che hanno dichiarato di aver ricevuto consigli relativi all’assun zione di sodio nella dieta (1 59, 7 mmol) e quelli ch e hanno detto di non averli ricev uti (156,1 mmol).

In contrasto, n el grup po che ha ricevuto consigli dal medico, una quantità significativamen te inferiore di assun zione di sodio è stata registrata tra i pazienti che hanno segu ito i consigli del medico contro coloro che hanno dichiarato di aver segu ito po co o per niente le racco mandazio ni del pro prio dottore: 149,4 contro 171,2 mmol / 24 h.

Lad dove il v olume totale di urina nelle 24 ore è stato simile negli uo mini e nelle donne (18 73 ml / 24h contro 1860 ml / 2 4h), è stata registrata una differen za del 34 % nell’escrezione di creatinin a tra i due sessi (14 69 mg / 24h negli uomini e 969 mg / 24 h nelle donne), risultato atteso considerando la differen za d i massa musco lare nei due sessi (Appendix 2 http://links.lww.co m/HJH/A28 9).

La frequenza di d istribu zion e d i escrezion e urinaria di so dio e potassio nelle 24 ore è mostrata in Fig. 1 a e 1b.

(20)

Fi gu r a 1 . Es c r e z i o n e n e l l e u r i n e d i s o d i o ( a ) e p o t as s i o ( b ) i n u o m i ni e d o n n e

Nel 90,5 % degli uomini e nell’81,4 % delle donne è stata registrata

una escrezione di sodio superiore alla dose giorn aliera

corrispondente alla assun zione di sod io raccomand ata dalle linee-guida p ari a 85 mmol o 5g / giorno.

La differenza tra i sessi è stata 34 mmo l / 24h o il 2 0%.

Nell’8,4 % degli u omini e nel 5 % delle don ne l’escrezione di potassio nelle 24 o re è stata più alta di 100 mmo l, che è anche la do se raccoman data di assu nzio ne di po tassio.

(21)

La d ifferenza d i escrezion e di potassio tra uo mini e do nne è stata di 7,4 mmol / 24 h.

Il rapporto medio sodio (85 mmol) / p otassio (100 mmol) è stato d i 2,9 9 negli u omini e di 2,71 nelle do nne, circa 3 vo lte p iù alto rispetto al livello ottimale di 0 ,85.

Solamente l’1,6% di tutti i partecipanti ha mostrato un rappo rto sodio / potassio più basso di 0,8 5 senza differenze tra i due sessi (1,7 negli uomini e 1,5 n elle don ne).

Una correlazione esiste anche tra escrezione d i sodio e potassio; i pazienti con mag giore assu nzio ne di sodio so no risultati anche quelli con la maggio re assunzione di potassio.

La Tabella 3 a pagina seguente mostra la tendenza delle variabili sotto inv estigazio ne in base all’età.

(22)

T a b e l l a 3 . Es c r e z i o n e d i s o d i o , p o t a s si o e cr e a t i n i n a n e l l e 2 4 o r e e v o l u m e d e l l e u r i n e p e r q u a r t i l i d i e t à i n b a s e al s es s o U o m i ni I q u a r t i l e : 1 9 -5 0 a n n i I I q u a r t i l e : 5 1 -6 0 I I I q u ar t i l e : 6 1 -6 8 I V q u ar t i l e : 6 9 -8 9 D o n n e I q u a r t i l e : 2 5 -5 1 a n n i I I q u a r t i l e : 5 2 -6 1 I I I q u ar t i l e : 6 2 -6 9 I V q u ar t i l e : 7 0 -8 9

L’escrezione di so dio diminuisce progressiv amente tra i quartili d i età sia negli uomini ch e nelle donne.

AGE QUARTILES MEAN 95% CI MEAN 95% CI MEAN 95% CI MEAN 95% CI

MEN (N = 631) I (N=174) 185.4 174.2-196.7 62.6 58.6-66.6 1652 1569-1735 1781 1685-1877 II (N=146) 174.0 162.0-185.9 66.1 61.7-70.5 1553 1462-1644 1857 1744-1971 III (N=154) 171.3 159.7-182.8 66.3 62.4-70.3 1466 1378-1555 1899 1785-2014 IV (N=157) 156.3 145.8-166.7 58.1 54.4-61.7 1190 1102-1278 1963 1858-2068 P FOR TREND WOMEN (N= 601) I (N=159) 145.4 134.5-156.3 59.1 54.3-63.8 1156 1073-1240 1768 1667-1869 II (N=154) 143.8 133.5-154.0 58.0 53.6-62.4 1002 927-1077 1823 1711-1936 III (N=152) 127.9 119.2-136.6 55.6 52.2-59.0 894 842-946 1924 1809-2039 IV (N=136) 132.8 123.8-141.9 49.8 45.9-53.6 794 725-863 1937 1812-2059 P FOR TREND

SODIUM (MMOL/24H) POTASSIUM (MMOL/24H) CREATININE (MG/24H) URINE VOLUME (ML/24H)

0.015 0.002 <0.001 0.018

(23)

Un trend simile ma meno definito è stato osservato per l’escrezione di potassio.

L’escrezione di creatinina nelle urine è stata progressivamente più bassa con l’aumentare dell’età sia negli uomini che nelle donne. Al con trario, è stata osservata in entramb i i sessi una tendenza verso un volu me più alto delle urine nelle 24 ore con l’aumento dell’età. Questo è stato messo in parallelo con un a proporzione di pazienti sotto trattamento diuretico progressivamente più alta per quartile di età (totale: 23,5, 3 2,1 , 38 ,1, e 43,2 %; uomini: 23,0, 26,0, 36,8 , e 38,7; donne: 24,1, 37,9, 39,5 e 47,8 %).

Come mo strato in Tabella 4 (pag ina seg uente), c’è stata una associazione diretta tra BM I e l’assu nzio ne media di sod io sia negli uo mini che nelle don ne: queste associazioni so no risultate statisticamente sign ificativ e e indipen denti dall’età.

(24)

T a b e l l a 4 . Es c r e z i o n e n e l l e u r i n e d i s o d i o , p o t a s s i o e c r e a t i n i n a e v o l u m e p e r q u ar t i l e d i BM I i n b a s e ad e t à e s e s s o

Un’associazio ne diretta tra BMI e assu nzio ne di potassio è stata rilevata n elle don ne ma non negli uo mini.

L’escrezione media di creatinina nelle 24 ore è stata direttamente associata con il BMI, sia n egli uomini che nelle do nne, men tre associazioni deboli o assenti so no state rilevate tra BMI e volu me delle u rin e.

Non ci sono state differenze significative nell’escrezio ne d i sodio, potassio e creatin ina tra aree g eografiche.

MEAN 95% CI MEAN 95% CI MEAN 95% CI MEAN 95% CI

MEN (N = 631) I (N=157) 165.3 154.0-176.5 62.2 58.1-66.2 1397.4 1309.3-1485.5 1954.6 1848.0-2161.2 II (N=158) 163.7 152.6-175.0 60.9 56.9-65.0 1420.8 1333.2-1508.4 1839.9 1733.9-1945.9 III (N=158) 173.6 162.4-184.8 65.4 61.3-69.4 1475.6 1388.0-1563.2 1865.6 1759.6-1971.6 IV (N=158) 185.6 174.3-196.8 64.4 60.3-68.4 1583.0 1495.1-1670.9 1831.9 1725.6-1938.2 P FOR TREND WOMEN (N= 601) I (N=151) 124.5 114.9-134.1 53.7 49.6-57.8 928.8 859.0-998.7 1897.7 1785.7-2009.7 II (N=152) 126.9 117.4-136.5 53.0 48.9-57.1 905.2 835.6-974.7 1866.9 1755.4-1978.4 III (N=149) 148.1 138.4-157.7 56.7 52.6-60.9 985.7 915.4-1056.1 1849.9 1737.2-1962.6 IV (N=149) 151.8 142.1-161.4 59.9 55.8-64.1 1056.3 986.0-1126.5 1823.3 1717.7-1936.0 P FOR TREND

BMI QUARTILES SODIUM (MMOL/24H) POTASSIUM (MMOL/24H) CREATININE (MG/24H) URINE VOLUME (ML/24H)

0.006 0.264 0.002 0.021

(25)

Per un’analisi di correlazione, l'assu nzio ne media di sodio è direttamente associata all’au mento di pressione arteriosa diastolica negli uo min i, ma non nelle do nne.

Una tendenza significativa per valori crescenti d i pressione arteriosa diastolica è stata rilevata, tra quartili, per l’assunzione di sod io negli uomini: ag giustan dolo per età e in dice di massa corpo rea, la forza dell'associazione si riduce significativamente.

Non è stata rilevata alcun a relazione con la pressione arteriosa sistolica.

Allo stesso mo do, no n è stata osservata alcuna relazione tra l'escrezione di potassio e la pression e arteriosa.

Una associazion e diretta tra il rapporto so dio / p otassio nelle urine e pressione arteriosa diastolica è risultata evidente negli uomini, ma no n nelle donn e; anch e questa associazione è stata indebolita dopo aggiustamen to per età e per indice di massa corporea.

3. DISCUSS IONE

3.1 Il consum o di sale da pa rte dei pa zienti italiani ipertesi

I dati p resentati in questo stu dio, pro venien ti da u n campione nazionale di u omini e don ne nella fascia di età 19 -89 an ni in cura presso Centri d i Ipertensione, dimostrano in modo inequivocabile che il con su mo medio di sodio n ella dieta da parte dei pazienti ipertesi italiani supera, in linea d i massima, le racco mandazioni

(26)

nazionali e internazionali e che qu esto vale in tu tte le regio ni, in tutte le categorie di età, ed in entrambi i sessi.

La recente p ubblicazion e italiana Dietar y Referen ce Intak es raccomanda un liv ello di 1,5 g di sod io (3,7 5 g di sale) fino all'età di 59 anni e 1,1 g al giorno (2,75 g di sale) sopra 60 anni, sen za differenze di sesso. (16)

Un ap porto dietetico standard è stato fissato a 2,0 g di sale / giorno , in linea con le attuali raccoman dazioni dell' OMS. (17)

Analizzando l'escrezione u rinaria nelle 24 ore come una stima dell’assu nzione di sodio per i partecipan ti alla ricerca, l' assunzione media di sodio è risultata essere 3,9 g (o 9,8 g di sale) al giorno negli uo min i e 3,2 g (o 7,9 g di sale) n elle donne.

Gli uomini hann o avuto un appo rto di so dio sig nificativamente più alto rispetto alle donne, probabilmente a causa di un a maggiore assunzione di alimenti e di energ ia.

Quan do si confrontano i singo li livelli di assunzione di sodio con le raccomandazioni nazion ali di recen te pu bblicazione (16), è evidente che l'assu nzio ne di sodio è stata superata, rispetto ai livelli di raccomandazione, d al 90% negli uomini e dall’8 1% n elle don ne. L'eccesso di assunzione di sale con la dieta n ella popolazione MINISAL dei pazienti ipertesi è stata osservato in tutte le categorie di età e non ci so no state d ifferen ze nel consumo di sale tra le diverse regio ni, con solo un a ten denza insignificante a min ori consumi nelle regioni centrali rispetto alle aree settentrio nali e meridionali che mostran o assunzion i simili.

(27)

I risultati d ella presente indagine p osso no essere confrontati con quelli recentemente otten uti su un campione di popolazione italiana nell'ambito dello stesso programma MINISAL-GIRCSI. (14)

Questa ricerca dimostra che i pazienti ip ertesi seguiti hanno registrato un consumo di sale solo leggermente inferiore rispetto ad un campione di pop olazion e generica con u na differenza di 17 mmol (o 1 g) al g io rno per gli u omini e 1 0 mmo l (0,6 g) per le don ne.

Da u n sondaggio di un campione non selezionato di lavoratori di sesso maschile, clinicamente sani, effettuato nel 1977 in Campania, è stata registrata una escrezione urinaria media di so dio nelle 24 ore pari a 18 0 mmo l / giorno . [18]

Più di recente, in un follow-up del 2 002-200 4 della Olivetti Heart Stud y, è stato rilevato un apporto di sodio medio nella dieta di 203 mmol / giorn o in un ampio campione di 9 40 u omin i di età compresa tra 3 3-82 anni. [1 9]

I risultati MINISAL po sson o essere con frontati con quelli raccolti

dallo stu dio INTERSALT (198 5-1987) da 52 campio ni di

po polazione in tutto il mo ndo [1], in cui i quattro paesi italiani di Bassiano, Gubb io, Mirano, e Napoli hanno fatto registrare valori medi d i consumo di sale pari a 2-3 g superiori rispetto a quelli osservati nella po polazione ipertesa MINISAL-SIIA.

Un altro dato rilevan te di qu esto studio è stata la diretta associazione osservata tra indice di massa corporea e l' assunzione media di sale.

(28)

Questa osservazione è in linea con i risultati ottenuti recen temente nel campione MINISAL della p opolazione generale italian a [14] e con q uelli osservati nella po polazio ne Olivetti Heart Stud y [19], do ve in entrambi i campioni l’escrezione di sodio è risultata essere

sig nificativamente associata con BMI e con altri indici

antro pometrici di adiposità.

Gli altissimi coefficienti di correlazione (0,7-0,8) tra sodio e

assunzione di energia rilevati negli studi p recedenti [2 0]

suggeriscon o che l' aumento di apporto di so dio in relazion e ad un più alto indice di massa corporea e valo ri più alti di in dici di

adiposità è essenzialmente un a consegu en za della maggior

assunzione di cibo e del maggior co nsumo di calo rie.

Degn o di nota, tuttavia, è il dato d erivante da nostri precedenti stu di, che d imostrano ch e anomalie nel riassorbimento tubulare renale di sod io si verificano in sog getti sovrappeso e obesi, con conseguen te esp ansion e del vo lume del liquido extracellulare ed una sensibilità più alta al sodio [2 1,2 2].

Pertanto, la combinazio ne tra un’elev ata assu nzio ne di sale e l'alta sensibilità al sale è una caratteristica decisamente preoccupante per gli ind ividui in sovrap peso e obesi, a maggior rag ione tra i pazienti ipertesi.

(29)

3.2 L'assun zion e di potassio nella dieta da parte dei p azienti ipertesi italian i

L'assunzione giorn aliera d i potassio nella popolazione ipertesa MINISAL era molto al di sotto d ella dose raccomand ata sia negli uo mini ch e nelle d onne, in tu tte le catego rie di età, e in tutte le regio ni.

Mentre l'italiano Dietary Reference Intakes [16] ha definito un adeguato apporto di potassio p ari a 3,9 g / gio rn o per gli in divid ui adulti di ogni età e di entrambi i sessi, l’assu nzio ne media d i potassio è stata di 2,46 g negli uo mini e 2,18 g nelle donne.

Quan do si confrontano i singoli livelli di assunzione di potassio con le raccomandazioni nazionali, oltre il 92% degli uomini e il 95% delle don ne ipertese avevano assunto po tassio sotto l'appo rto adeguato.

Queste percen tuali so no simili a quelle trovate dall' indagine MINISAL di un campio ne nazionale d i pop olazione adulta [14]. In maniera similare per qu anto rig uarda l'assunzion e di sodio, l'assunzione di potassio tende a diminuire con l'età: questa ten denza è stata più ev idente e statisticamente sig nificativa nelle do nne ed è stata proporzionalmente maggiore rispetto alla parallela riduzione dell'apporto di sodio , il che sugg erisce che entrambi sono stati sostanzialmen te leg ati alla min ore assunzione di cibo e di calorie e, rispetto al potassio , per un'ulteriore riduzione n el consumo di frutta, verdura, e pro babilmente latticin i.

(30)

Allo stesso modo, la tendenza ad una debole associazione diretta tra l'assunzione di p otassio, l'assunzione di sod io e l’indice d i massa corporea, pu ò essere spiegato da una maggiore assun zione di cibo e di calo rie da parte di in dividui in sovrapp eso e obesi.

3.3 Altri risultati rilevanti dello studio

La constatazione che qu asi uno ogni d ue p artecipanti a questa indagin e non aveva ricevuto consigli per ridu rre l'assunzione di sale dai lo ro medici è un motivo di preoccupazione p er le associazioni dei medici di base, gli operatori sanitari respon sabili delle cliniche di cura dell’ipertensione, e le auto rità sanitarie pu bbliche.

Preoccupante è an che la sostan ziale mancanza di differenza nella escrezione urinaria di so dio media nelle 24 o re (solo 3,5 mmol) osservata tra coloro che avevano ricevuto i consigli e tra coloro che hanno detto di non aver ricevuto consigli in questo senso, in quanto indica, in generale, la scarsa accoglienza alle raccomandazioni del medico.

In ogni caso, vi è stata una differenza media di 22 mmo l nell'escrezio ne di so dio nelle 24 ore tra chi ha dichiarato di aver seguito e coloro che han no detto di non aver seg uito la prescrizion e del medico, un a sig nificativa, anche se relativ amen te piccola, differenza corrispo ndente a 1,3 g d i sale.

Poiché l’escrezion e del v olume med io di urina e l'escrezione d i creatinina urinaria in questa po polazio ne d i ipertesi era molto simile a qu ella osservata nel camp ione nazionale della popolazione adulta

(31)

generale indagato in parallelo come parte d ello stesso pro gramma MINISAL-GIRCSI [14], è stato possibile un confro nto indiretto dei risultati ottenu ti nelle due popolazioni di studio.

Dal confronto è emerso ch e, a fronte di assunzioni d i sodio stimate di 10 ,9 e 8,5 g di sale al giorno risp ettivamente neg li uomini e nelle do nne n el camp ione di popolazion e generale MINISAL adulta, l'assunzione media di sale n ella po polazion e d i pazienti ipertesi MINISAL era inferiore rispettiv amen te di 0 ,8 e 0 ,4 g , una differenza piuttosto picco la, mentre l'assunzione di p otassio stimata era identica nelle d ue pop olazioni.

Complessivamente, questi risultati indicano la necessità di un impeg no più sistematico e responsabile dei medici di base, degli specialisti in ipertensione, e nei professionisti della salute pub blica generale rispetto alle raccomand azioni dietetich e e, in particolare, per la riduzione d ell'assunzio ne di sale.

A q uesto propo sito, i nostri dati son o in linea con q uelli ripo rtati da Meneton [24], che hanno riferito ch e i pazienti ipertesi mantengono un modello di alimentazione malsano che tende a p erpetuare il loro disturbo.

In apparente contrasto con q ueste osservazioni, la percentuale d i pazienti con ipertensione co ntrollata in questo studio è stata superio re a quella osservata in un p recedente rapporto dal sondaggio di un campione di p opolazione generale italiana [25 ].

Inoltre, relativamente alla stratificazione della p ressione arterio sa secondo le linee guida ESH / ESC, nel n ostro studio abbiamo

(32)

riscontrato una maggiore percentuale di pazien ti n el ran ge 'ottimale' o 'normale' di pressione arterio sa in co nfronto con la recente analisi di Volp e [26 ].

Sebbene queste differenze potrebbero essere ricondotte al

mo nitoraggio più intensivo d i pressione arteriosa attuato in cen tri di ipertensione di terzo livello, non pu ò essere escluso il verificarsi d i un problema di selezio ne che po rta a questi risultati diversi.

3.4 Punti di forza e limitazioni

Quello che è stato descritto è stato il primo son daggio nazionale sull’assu nzione nella dieta alimentare di sodio e potassio da parte d i pazienti ipertesi in Italia e raccoglie le u niche informazioni finora disponibili derivanti da studi locali relativamente piccoli.

Il tasso di risposta della popolazione invitata a partecipare rispetto alla richiesta di fornire una raccolta delle urine delle 24 h è stata mo lto alta (98,2 %), il ch e ind ica che il campio ne di popolazion e per il qu ale vengo no forniti i risultati è infatti rappresentativo della no stra popolazione target.

Il sondag gio è stato u n passo essenziale d i u na strategia nazio nale che mira ad una graduale riduzione del con su mo di sale a livello

della popolazione, nel quadro del programma ministeriale

“Guadagnare Salute”.

Oltre ad avere co lmato questa lacu na, un pu nto di forza dello studio è stato l'uso di raccolta delle urine delle 24 ore per la valutazione

(33)

dell’assu nzione di sodio e di potassio nella dieta, secondo le raccomandazioni OMS [17].

La raccolta delle u rin e delle 24 ore cattura il 90% o più del sodio e potassio ingeriti in condizion i normali di vita q uotid iana [27].

Non è influenzato d ai limiti ricon osciuti d alla difficoltà di stimare la quantità di sale ag giunto durante la cottura e del sale consumato a tav ola.

Un'altra forza dello stu dio era la prestazione delle misurazio ni biochimiche in u n laborato rio centrale presso l'Università di Napoli, mantenendo la variabilità di misura al minimo attraverso uno stretto sistema di controllo di qualità.

Il co involgimento dei p artecipanti al nostro studio è stato eccezio nalmente alto, dimostrato dal fatto che solamente l' 1,8% degli ind ividui a cui è stato ch iesto d i fornire le urine non ha portato a termine il compito.

Anche se l'indisponibilità di u no stru mento accurato al 1 00% per l'accertamento d elle raccolte di urine delle 24 ore è, in linea di principio, una limitazio ne di q uesto come di precedenti indag ini, il ritro vamento di un' escrezione di creatinina urinaria per kg di peso corporeo nel rang e previsto era rassicurante, così co me è stato

rassicurante anche il rilevamento d elle differen ze attese

nell’escrezion e urinaria di creatinin a tra i pazien ti maschi e femmine ed in relazione all' età, riflettendo differenze di massa muscolare tra i sessi e a seconda del processo di inv ecchiamento .

(34)

Un'altra limitazio ne dello studio è stata la dispo nibilità di un singola raccolta delle u rine delle 24 h da ciascun partecipante allo studio, causando errori di classificazio ne dell’assunzione in dividuale dell’elettro lita (in realtà, non è l'ob iettivo primario dello stud io), stante la intraind ividu alità largamente riconosciu ta con frontata con

la variabilità interindividuale giorno per giorno a 24 h

dell'escrezio ne urinaria di sodio [28].

Questa limitazione metodologica, unitamente all'effetto confondente del con tinuo trattamento farmacolo gico, ha alterato la possibilità d i valutare le v ere associazioni biolo giche ch e si verifican o tra assunzione di sodio e di potassio con le altre variabili og getto dell’in dagine, in partico lare la pressione arteriosa.

Una maggiore assunzione di sodio è stata significativ a anche se debolmente associata con livelli più alti di DPB negli u omini ma non nelle donne e nessuna associazione è stata registrata tra l’assunzione di so dio e potassio con pressione arteriosa sistolica in entrambi i sessi.

Riassu mendo, in qu esto grande camp ione di pazienti ipertesi italiani reclutati in centri per la cura dell’ip erten sione di terzo livello, il consumo di sale nella dieta è stato alto q uasi quanto q uello osservato in un campione rappresen tativo di popolazione adulta generale ed il do ppio rispetto alla dose racco mandata dal WHO e dai recenti stud i Dietary Reference Intake.

Il con su mo di sale è stato p iù alto neg li u omini rispetto alle do nne, nei più giovani rispetto ai più anziani, e in p ersone sovrappeso o obesi rispetto ai pazienti di peso n ormale.

(35)

Al co ntrario, l'assunzion e di potassio è risultata sicuramente inferio re all’assu nzione racco mandata in base alle età, al sesso, e alle categorie d i peso, suggeren do fortemente ch e un appo rto insufficiente di frutta e verdura è co mbinato con il consumo di cib i tropp o salati da parte dei pazienti ipertesi italiani.

C'è stata inoltre evid enza anche di u n impegn o in su fficien te degli operato ri d i sanità pubblica per il compito di raccomandazione degli stili di vita e n el pub blico di una mancata risposta d ei pazienti alle indicazioni dei medici.

Complessivamente, i risu ltati di questo studio indicano che vi è un potenziale ampiamente non sfru ttato per il miglioramento del controllo dell’ip erten sione arteriosa e di con seguenza p er la prevenzione delle complicazio ni card iovascolari tra i pazienti ipertesi in Italia. Tutti gli operatori del settore dovrebbero quindi investire più temp o e sforzi per motiv are il cambiamen to dello stile di vita e per fornire adeguata co nsulenza dietetica con particolare attenzione ai livelli più approp riati di assu nzio ne di sodio e di potassio.

(36)

BIBLIOGRAFIA

1. Kearney PM, Whelton M, Reyn olds K, Reviews et al. Global burden of h ypertension: analysis of worldwid e data. Lancet. 20 05;365:21 7–223.

2. (Chrysi Koliaki e Nicholas Katsilambros, Reviews “Dietary sodium, po tassiu m, and alcohol: k ey p layers in the p atho ph ysiolog y, prevention, and treatment o f human hypertension”)Koliaki C, Sanidas E, Dalianis N, et al. Relationship between established cardiov ascular risk facto rs and specific coronary angiographic findings in a large coh ort of Greek catheterized patien ts. Angiology. 20 11;62:74– 80.

3. Chobanian AV, Bak ris GL, Black HR, Reviews et al. Seventh report of the Joint National Committee on Prevention, Detection , Evaluatio n, and Treatment of High Blood Pressure. H ypertension. 20 03;42:120 6–1252 .

4. Appel L, Brands M, Dan iels S, Reviews et al. Dietary approaches to prev ent and treat h ypertension. A S cien tific Statement fro m the American Heart Association . H yp ertensio n. 2006;47:2 96– 30 8.

5. Sacks FM, S vetkey LP, Volmer WM , et al: Effects on blood pressure of reduced dietary sodium and Dietar y Approaches to Stop Hypertension (DASH) d iet. DASH-S odiu m Collaborative Research Gro up. N En gl J Med 2001; 34 4:3-10.

6. Strazzullo P, Cairella G, Camp ano zzi A, Carcea M, Galeo ne D, GallettiF , et al., GIRCSI Working Gro up. Po pulation based strateg y

(37)

for dietary salt in take reduction: Italian initiatives in the European framework. Nutr Metab Cardio vasc Dis 2012; 2 2:16 1–166.

7. Cappuccio FP, Capewell S, Lincoln P, McPherson K. Policy optio ns to reduce p opulation salt intake. BMJ 2011 ; 343:d49 95. 8. Capp uccio FP. Sodium, po tassium, calciu m and magnesiu m an d cardiov ascular risk. J Cardiovasc Risk 2000; 7:1–3.

9. Hajjar IM, Grim CE, George V, Kotchen TA. Impact of diet on blood pressure and age-related chang es in blood pressure in the US po pulation: analys is o f NHANES III. Arch Intern Med 200 1; 16 1:589–593.

10. Appel LJ, Moo re TJ, Obarzanek E, Vollmer WM, Svetke y LP, Sacks FM, et al. A clinical trial of th e effects of dietar y pattern s on blood pressure. DASH Collab orative Research Grou p. N Engl J Med 19 97; 3 36:1 117-1124.

11. S iani A, Strazzu llo P, Giacco A, Pacioni D, Celen tano E, Mancini M. Increasing the dietary po tassiu m intake reduces the need for antihypertensive medication . Ann Intern Med 19 91; 115:7 53– 75 9.

12. D’Elia L, Barba G, Cappu ccio FP, S trazzullo P. Potassium intake, stroke an d cardio vascular disease: a meta-anal ysis of prospective studies. J Am Coll Cardio l 2011; 57:1210–1 219.

13. Interdisciplinary Working Group for Redu ction of Salt Intake in Italy (GIRCSI). www.menosalepiu salute.it. [Accessed 24 May 20 13].

(38)

14. Donfrancesco C, Ippolito R, Lo Noce C, Palmieri L, Iacone R, Russo O, et al. Excess dietary sodiu m and inadequate potassium intake in Italy: results of the M INISAL stud y. Nutr Metab Cardiovasc Dis 20 13; 23:850–8 56.

15. Mancia G, De Backer G, Do miniczak A, Cifkova R, Fag ard R, Germano G, et al., Euro pean Society of Hypertension; European

Society o f Card iolog y. 200 7 ESH-ESC Guid elines for the

management of arterial hypertension: the task fo rce for the management of arterial h yp ertensio n of the European Society of Hypertension (ESH) and of the European Societ y of Cardiolog y (ESC). Blood Press 2007 ; 16:1 35–232 .

16. Ad hoc Committee of the Italian Societ y of Hu man Nutrition (SINU) and the In stitute for Food Research and Nutrition (INRAN). Dietary reference intakes of nutrients and energ y for the Italian po pulation. Summary documen t presented at the XXXV SINU Scientific Meeting, Bologn a, 2 2–23 October 2 012.

17. World Health Org anizatio n. Reducin g salt intake in populations: report of a WHO fo rum and tech nical meeting. Geneva, Switzerlan d: WHO; 2 007:1e6 0.

18. Strazzullo P, Trevisan M, Farinaro E, Cap puccio FP, Ferrara LA, Mancini M. Characteristics of the association between salt intake and blo od p ressure in a sample of male working po pulation in southern Italy. Eur Heart J 1 983; 4:60 8–6 13.

19. Venezia A, Barba G, Russo O, Capasso C, De Luca V, Farinaro E, et al. Dietary sodium intake in a samp le of adult male population

(39)

in southern Italy: results of the Olivetti Heart Stud y. Eur J Clin Nutr 20 10; 6 4:51 8–524.

20. Institute o f Medicin e of the National Academies. Strategies to reduce sodiu m intake in the United States. Washin gton, DC: The National Academies Press; 2010 .

21. Strazzullo P, Barba G, Cappuccio FP, Siani A, Trevisan M, Farin aro E,et al. Altered renal sodium handling in men with abdominal adip osity: a link to h ypertension. J H yp ertens 2001; 19:2157–2164.

22. S trazzullo P, Barbato A, Galletti F, Barba G, Siani A, Iacone R, et al. Abno rmalities of renal so dium handlin g in the metabolic syndro me.Results of the Olivetti Heart stud y. J H yp erten s 2 006; 24:1633–1639.

23. Meneton P, Lafay L, Tard A, Du four A, Ireland J, Me´nard J, Volatier JL. Dietary sources and co rrelates o f sod ium and potassium intakes in the French general po pulation. Eur J Clin Nutr 200 9; 63:1169–1175.

24. Meneto n P, Kesse-Gu yot E, Fezeu L, Galan P, Hercberg S, Me´nard J. Distin ctive u nhealth y eating pattern in free-living middle-aged h ypertensives when co mpared with d yslipidemic or overweigh t patients.J Hypertens 20 13; 31:15 54–156 3.

25. De Giusti M, Dito E, Pagliaro B, Burocch i S, Laurino FI, Tocc i G, et al. A survey on blood pressure levels and h ypertension control in a sample of th e Italian general populatio n. High Blood Press Cardiovasc Prev 2012; 19:129–13 5.

(40)

26. Volpe M, Tocci G, Trimarco B, Rosei EA, Borg hi C, Ambrosioni E, et al. Blood pressure control in Italy: results of recen t surveys on hypertension. J Hypertens 2 007; 25:1 491 –1498.

27. Th e regulation of sodium and chlorid e balance. In: Seldin DW, Giebisch G, editors. The regulation o f sodium and chloride balance. New York: Rav en press Ltd.; 1990.

28. Liu K, Cooper R, McKeever J, McKeever P, B ying ton R, Stamler J. Assessment of the associatio n between habitual salt intak e and high blood pressure: method olog ical problems. Am J Epidemiol 19 79; 1 10:2 19–226

Riferimenti

Documenti correlati

PIL nel 2020. Sul versante delle entrate, le misure di riduzione del disavanzo per il 2020 compren- dono: 1) tasse sul gioco d'azzardo (inferiore allo 0,1% del PIL);

Per stabilire invece la presenza o meno di un coagulo endoluminale, è necessario sia prelevare campioni di sangue attraverso il catetere per analizzarli sia

Infatti, un esperimento più articolato rispetto a quello preliminare sopraindicato ci ha permesso di costruire una curva di taratura che permette un legame tra il delta

Sbardella E, Isidori AM, Arnaldi G, Arosio M, Barone C, Benso A, Berardi R, Capasso G, Caprio M, Ceccato F, Corona G, Della Casa S, De Nicola L, Faustini- Fustini M, Fiaccadori

· Altre condizioni d'uso che influenzano l'esposizione sul lavoratore Evitare il contatto con gli occhi. Tenere lontano da

 valutare l’evoluzione del consumo medio giornaliero di sodio, potassio (indicativo dell’utilizzo di frutta e verdura nella comune alimentazione) e iodio pro-capite attraverso

Proteine del latte, aromi (contiene solfiti), caffè istantaneo in polvere (5,7%), preparazione di grassi vegetali (sciroppo di glucosio, latte scremato in polvere, olio di

Fertilizzante in agricoltura, medicina viene utilizzato come antidoto per il veleno del fungo Digitale Purpurea e in dosi massicce nelle iniezioni letali