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TOPOGRAFIA CRISTIANA DELLA TOSCANA SETTENTRIONALE DALLE ORIGINI AL X SECOLO D.C.

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(1)

P

ONTIFICIO

I

STITUTO DI

A

RCHEOLOGIA

C

RISTIANA

Tesi di Dottorato

T

OPOGRAFIA CRISTIANA DELLA

T

OSCANA SETTENTRIONALE

DALLE ORIGINI AL

X

SECOLO D

.C.

Città del Vaticano MMXVII

CO-RELATORE Prof. Marco VALENTI

CANDIDATO

Dott. Gabriele Castiglia

RELATORE

Prof. Philippe PERGOLA

(2)

I Indice Capitolo I ... 1 LA RICERCA ... 1

Genesi ed obiettivi della ricerca ... 1

Metodologia della ricerca ... 3

Struttura della ricerca ... 21

Capitolo II ... 23

LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ante IV SECOLO D.C.) ... 23

Il territorio e le modalità insediative ... 23

Le città ... 47

Lucca ... 47

Firenze ... 69

Pisa ... 78

Volterra, Fiesole e Pistoia ... 82

Capitolo III ... 91

LE CITTÀ DELLA TUSCIA ANNONARIA IN ETÀ TARDO ANTICA (III-VI SECOLO D.C.) ... 91

Quadri politico-istituzionali nella Tuscia tardo antica ... 91

Quadri urbani generali ... 96

Lucca ... 100

Le mura ... 102

Riconversione degli spazi urbani e dell’edilizia residenziale ... 104

Sepolture intra muros ... 105

Aree artigianali e commerci ... 106

Firenze ... 108

Le mura ... 110

Edifici di gioco e spettacolo ... 112

Impianti termali ... 113

Edilizia privata e attività artigianali ... 115

Sepolture urbane ... 116

Fiesole ... 118

Pisa ... 120

Volterra ... 125

Pistoia ... 129

La formazione dello ‘spazio cristiano’ in ambito urbano. ... 132

I complessi episcopali ... 137

(3)

II Firenze ... 151 Pisa ... 161 Pistoia ... 168 Volterra ... 170 Fiesole ... 171

La formazione della rete ecclesiale nelle città della Tuscia Annonaria in epoca tardo antica (IV-VI sec. d.C.): chiese urbane e suburbane ... 174

Lucca ... 174

Firenze ... 178

Capitolo IV ... 190

LA TUSCIA ANNONARIA RURALE IN ETÀ TARDO ANTICA (III-VI SECOLO D.C.) ... 190

Premessa ... 190

Assetti istituzionali ed insediativi delle campagne tardo antiche ... 192

Rileggendo Cinzio Violante: gli studi sull’‘inecclesiamento’ delle campagne toscane e le ragioni di un dibattito da rilanciare ... 220

La formazione della rete ecclesiastica nelle campagne tardo antiche ... 229

Sant’Ippolito di Anniano (Santa Maria a Monte – PI) ... 229

San Genesio – vicus Wallari (San Miniato – PI) ... 236

San Pietro in Campo (Montecarlo – LU) ... 239

San Piero a Grado (PI) ... 242

Plebs de Neure (Pieve a Nievole - PT) ... 248

Contesti ‘dubbi’ ... 252

Capitolo V ... 256

LE CITTÀ NELL’ALTO MEDIOEVO (VII-X SECOLO D.C.) ... 256

Premessa ... 256

Lucca ... 258

Lucca dal ducato longobardo alla frammentazione della Marca di Tuscia: quadro generale ... 258

Lucca – Le mura in età altomedievale ... 266

Lucca – Gli edifici pubblici ... 269

Lucca - L’edilizia privata: per un tentativo di superamento di paradigmi destrutturanti ... 273

Lucca – Lo sviluppo della rete ecclesiastica nell’alto medioevo ... 279

Lucca - Il complesso episcopale nell’alto medioevo ... 290

Lucca – S. Frediano nell’altomedioevo ... 308

Lucca – S. Michele in Foro ... 310

Lucca – S. Ponziano ... 314

Pistoia ... 318

Pistoia - Assetti ed evoluzioni topografiche nei secoli altomedievali ... 321

Pistoia - La topografia cristiana in età longobarda e carolingia ... 324

Firenze ... 330

Firenze - La cinta muraria ... 330

Firenze - Edifici e spazi pubblici tra morfogenesi e riconversioni d’uso ... 332

Firenze - L’edilizia privata ... 334

Firenze - L’edilizia ecclesiastica nell’alto medioevo ... 335

Fiesole ... 351

Pisa ... 355

Pisa - L’organizzazione degli spazi urbani, tra dissesti idrogeologici ed effimere cinte murarie ... 355

(4)

III

Pisa - L’edilizia privata ... 361

Pisa - Le aree funerarie ... 363

Pisa - Gli edifici di culto cristiano ... 366

Volterra ... 373

Capitolo VI ... 382

LE CAMPAGNE NELL’ALTO MEDIOEVO (VII-X SECOLO) ... 382

Premessa ... 382

L’insediamento nella Tuscia settentrionale dal VII al X secolo d.C.: tendenze e modelli. ... 386

Il consolidamento della rete ecclesiale nei paesaggi rurali della Tuscia altomedievale. ... 405

San Genesio/vicus Wallari ... 406

Sant’Ippolito di Anniano e Santa Maria a Monte: transizioni gerarchiche ed incastellamento .. 410

San Pietro in Campo e l’evoluzione di una chiesa nella lunga durata ... 423

San Piero a Grado: un santuario alla foce dell’Arno ... 425

Architetture ecclesiastiche e possedimenti ecclesiastici in lucchesia ... 429

San Giusto a Marlia ... 429

San Martino in Ducentola ... 441

Santa Maria in Gallicano ... 445

Santi Martino e Giovanni ad Arliano ... 450

San Pantaleone ad Elici ... 455

I manufatti scultorei come testimonianza di una koiné longobarda ? ... 461

Chiese e sistemi insediativi: il caso di San Michele a Camaiore tra archeologia e storia. ... 469

Chiese castrensi e problemi insediativi ... 479

Capitolo VII ... 493

RIFLESSIONI CONCLUSIVE ... 493

LA Tuscia Annonaria in età tardo antica (III-VI secolo d.C.): tra città e campagna ... 493

Città e campagne nell’alto medioevo (VII-X secolo d.C.) tra rotture e analogie: un progressivo e mutuale dialogo? ... 515

BIBLIOGRAFIA ... 530

Fonti primarie ... 530

Fonti secondarie ... 532

(5)

CAPITOLO I – LA RICERCA 1 CAPITOLO I LARICERCA

GENESI ED OBIETTIVI DELLA RICERCA

L’idea di questo studio nasce in seno ad un progetto di più ampio respiro, il C.A.R.E. (Corpus Architecturae Religiosae Europeae), il cui obiettivo principe è la schedatura sistematica degli edifici cristiani dal IV al X secolo d.C. in tutto il territorio europeo1. Il progetto ha origini relativamente recenti (sebbene si debba evidenziare come la sua genesi affondi, però, nel pionerisitico lavoro di N. Duval sulle chiese dell’Algeria2, ampliato poi nel 20143 e nella monumentale opera di P. Chevalier sulle chiese della Dalmazia4), essendo stato concepito nel 2001, durante uno degli incontri dell’IRCLAMA (International Research Center

for Late Antiquity and Middle Ages), tenutosi a Poreč (Croazia), quando una serie di

importanti studiosi iniziò a sviluppare l’idea della compilazione di un corpus dedicato espressamente alle chiese europee di epoca tardo antica ed alto medievale. Senza volersi soffermare in maniera dettagliata sullo status e la strutturazione del C.A.R.E. (per cui si rimanda alla bibliografia appena citata in nota), ci si limiterà ad evidenziare come esso sia configurato in maniera ‘piramidale’, con a capo M. Jurković e Gian Pietro Brogiolo, cui fanno

1 Bisogna evidenziare come la nascita del progetto CARE affondi, però, le proprie origini nel pionerisitico lavoro

di N. Duval sulle chiese dell’Algeria (DUVAL 1992), ampliato poi nel 2014 (BARATTE, BEJAOUI, DUVAL, BERRAHO, GUI, JACQUEST 2014) e nella monumentale opera di P. Chevalier sulle chiese della Dalmazia (CHEVALIER 1995-1996). Per una storia del progetto, dalle sue origini, si veda BROGIOLO, JURKOVIĆ 2012; per un aggiornamento sullo stato degli studi nelle varie nazioni si veda l’intero numero monografico di Hortus Artium Medievalium del 2012 (n. 18). Si rimanda inoltre alla futura edizione del recentissimo convegno dell’IRCLAMA (International Research Center for Late Antiquity and Middle Ages), tenutosi a Poreč (Croazia) dal 25 al 28 maggio 2017, dedicato proprio agli ultimissimi risultati del C.A.R.E.

2

DUVAL 1992. 3

BARATTE, BEJAOUI, DUVAL, BERRAHO, GUI, JACQUEST 2014. 4CHEVALIER 1995-1996.

“in downplaying the institution of the church, as opposed to religion, we fail to recognize the elephant in the sitting room”

(I. WOOD, Review article: Landscapes compared, in Early

Medieval Europe, 15 (2007) pp. 223-237)

(6)

CAPITOLO I – LA RICERCA

2 riferimento una serie di responsabili nazionali e regionali, deputati al coordinamento degli schedatori (fig. 1).

Fig. 1: i paesi europei coinvolti nel C.A.R.E. (da BROGIOLO, JURKOVIĆ 2012).

Nello specifico, a chi scrive è stata affidata la catalogazione degli edifici che vanno a ricadere in buona parte della Toscana settentrionale (province di Lucca, Firenze, Prato e Pistoia), sotto la guida di Philippe Pergola (Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana) e Marco Valenti dell’Università degli studi di Siena, responsabile della regione Toscana. La scelta di questo territorio nasce sia da un ‘portato’ di scuola e formazione personale, dal momento che chi scrive si è già occupato in parte di tale zona, ma anche dalla necessità di approfondire e tentare di portare a sintesi determinate tematiche: la carenza di sunti globali sulla topografia e l’edilizia cristiana in territorio toscano, infatti – dettata principalmente dal perseguimento di linee di ricerca orientate su differenti problematiche storiografiche (vedi

(7)

CAPITOLO I – LA RICERCA

3 altri punti di vista (insediamento, scambi economici, formazione dei villaggi di altura, ‘incastellamento’, etc.), si caratterizza come uno dei più sistematicamente studiati in Italia.

Sotto tale presupposto, dunque, la straordinaria opportunità fornita da uno strumento come il C.A.R.E. ha costituito l’input per avviare, finalmente, un primo tentativo di sintesi sulla topografia cristiana tardo antica ed altomedievale di lunga durata nella zona centro-settentrionale della regione; è forse superfluo sottolineare come, ovviamente, il fine principale della ricerca non sia stata una mera catalogazione a se stante ma, evidentemente, quello di inserire i dati da essa ricavati nella sovrastruttura di dinamiche insediative tout court, su un ampia cronologia. La trama degli edifici ecclesiastici – urbani, suburbani e rurali – è stata pertanto inscritta in più estese ‘questioni tematiche’ e, dunque, analizzata in rapporto alle complesse morfogenesi che portarono alla formazione delle città post classiche, alla fine delle

villae, alla formazione dei paesaggi alto medievali, al processo dell’ ‘incastellamento’, al

sistema di riscossione delle decime, etc.

Non si intende, in questa sede, presentare una storia degli studi nel territorio espletata in maniera ‘canonica’: chi scrive, infatti, ha ritenuto più coerente, nell’economia complessiva del lavoro, uno scaglionamento del racconto delle ricerche pregresse in vari punti dell’opera, contestualizzandole di volta in volta in base all’arco cronologico e territoriale progressivamente trattato. Questa scelta, dunque, è stata finalizzata principalmente a rendere la ricerca maggiormente fruibile per il lettore, senza appesantire in maniera eccessiva lo svolgimento della stessa: ad esempio, nel capitolo dedicato alle campagne in età tardo antica, è stato inserito un paragrafo espressamente dedicato agli studi pregressi sul tema e sulle tendenze ed i modelli da essi ingenerati, in modo da avere una maggior ‘immediatezza’ nella percezione delle problematiche storico-topografiche ed archeologiche sollevate per ogni ambito cronologico e ‘micro-territoriale’, per poi approdare, nelle considerazioni conclusive, ad un tentativo di sintesi organica tra vecchi paradigmi e nuove istanze ed ipotesi.

METODOLOGIA DELLA RICERCA

L’approccio scelto nell’affrontare questo tipo di studio ha, dunque, previsto innanzitutto una schedatura sistematica di tutte le evidenze inerenti gli edifici cristiani del territorio dal IV al X secolo compresi, senza alcuna scelta ‘gerarchica’ a monte, ovverosia comprendendo fonti scritte, dati archeologici, letture degli elevati e, nei contesti più fortunati, combinando tutte queste informazioni. Di conseguenza, non è stato infrequente imbattersi in chiese ormai scomparse, la cui sola memoria storica era un’unica attestazione in un

(8)

CAPITOLO I – LA RICERCA

4 documento altomedievale, così come in siti per cui, di contro, è stato invece possibile attingere ampiamente dalle fonti scritte e che hanno, al contempo, goduto di importanti e programmatiche campagne di scavo; raramente, però, si è anche verificata, durante sopralluoghi sul campo, l’eventualità di imbattersi in strutture ecclesiali del tutto sconosciute alle fonti ante X secolo ma che, invece, andavano a restituire inediti ed inaspettati lacerti di elevato ascrivibili all’arco cronologico qui discusso. La base di partenza, pertanto, è stata quella di ricorrere alla metodica consultazione dei corpora editi di fonti scritte e, in contemporanea, dei dati archeologici pubblicati nelle sedi più disparate, dalle riviste agli atti di convegni, dalle monografie alle semplici notizie di scavo: in secondo luogo, un passo fondamentale, una volta individuati i contesti ‘chiave’, è stato quello di realizzare sopralluoghi mirati sui monumenti, onde verificare le informazioni edite e, soprattutto, approfondire la lettura degli elevati superstiti e, più in generale, la contestualizzazione dei manufatti.

La catalogazione delle varie informazioni è stata canalizzata all’interno di una banca dati digitale, di stampo relazionale, in cui sono state archiviate tutte le nozioni fondamentali per ogni singolo edificio (fig. 2).

Fig. 2: esempio di scheda dalla banca dati relazionale.

Questo strumento si è rivelato di grande importanza, garantendo la possibilità di effettuare interrogazioni quasi immediate su cronologia e funzioni di ogni singolo edificio, ma

(9)

CAPITOLO I – LA RICERCA

5 anche di realizzare quantificazioni territoriali scandite per arco temporale5. In totale sono stati schedati 251 edifici, per i quali sono state realizzate anche una serie di tabelle più ‘snelle’ e di più facile consultazione rispetto al database informatico (proposte qui di seguito), in cui sono state inserite semplicemente provincia e comune in cui attualmente ricade ogni singolo edificio, la sua dedica e le sue prime attestazioni, desumibili rispettivamente sia dalle fonti scritte che su base archeologico-strutturale6.

FINE IV–V SECOLO D.C.

PROVINCIA COMUNE DEDICA I

ATTESTAZIONE NELLE FONTI

I ATTESTAZIONE MATERIALE

LUCCA LUCCA S. Frigdiani 685 d.C. Fine IV-inizi V sec. d.C.

(scavo)

LUCCA LUCCA SS. Giovanni e Reparata 754 d.C. Fine IV-inizi V sec. d.C.

(scavo)

Pisa Pisa

(loc. S. Piero a Grado)

S. Piero a Grado 729 d.C. Fine IV-inizi V sec. d.C. (scavo)

Pisa Santa Maria a

Monte

S. Ippolito di Anniano 787 d.C. Fine IV-inizi V sec. d.C. (scavo)

Lucca Montecarlo S. Petri

(San Pietro in Campo)

846 d.C. Fine IV-inizi V sec. d.C. (scavo)

FIRENZE FIRENZE S. Iohanni

S. Reparata

852 d.C. Fine IV-inizi V sec. d.C. (scavo) FIRENZE FIRENZE (suburbana) S. Lorenzo 393 d.C. - FIRENZE FIRENZE (suburbana)

S.Felicita 972 d.C. Inizi V sec. d.C. (scavo)

FIRENZE FIRENZE S.Cecilia IX-X sec. d.C. V-VI sec. d.C.

(scavo)

5Questo strumento riprende, in parte, l’impostazione strutturale dell’archivio on-line ‘ufficiale’ del C.A.R.E. (http://arcmed.lettere.unipd.it/care/index.php/Pagina_principale).

6

Per gli edifici urbani e suburbani, nella denominazione del comune, è stato usato il carattere maiuscoletto (ad esempio LUCCA o LUCCA (suburbana), mentre per quelli rurali il semplice corsivo (ad esempio: Lucca)

VIII SECOLO D.C.

PROVINCIA COMUNE DEDICA I

ATTESTAZIONE NELLE FONTI

I ATTESTAZIONE MATERIALE

Pistoia Pistoia Cellensis ecclesia 700 d.C. -

Pistoia Pistoia S. Michele in Forcole 709 d.C. -

Lucca Pieve al

Serchio

Plebs S. Petri 714 d.C. ante XII sec. d.C.

Pisa San

Miniato

San Genesio 715 d.C. VII sec. d.C. (scavo)

Pistoia Marliana

(loc. Furfalo)

S. Andrea 716 d.C. XI-XII sec. d.C.

Pistoia Pistoia (?) (S. Andrea)

S. Andree ubi est

(10)

CAPITOLO I – LA RICERCA

6 baptisterium, una cum

eglesia S. Hierusalem

LUCCA LUCCA

(suburbana)

S. Michele in Cipriano (oggi S. Micheletto). La

prima attestazione nel 720 d.C. (SCHIAPARELLI,

I-28) ci dice che era dotata di un ospedale

viduam, pupillum et orfanum recipiendum.

720 d.C. Rifatta in gran parte in epoca romanica, attesta la

presenza di pilastrini ascrivibili all’ VIII sec.

d.C. (BELLI BARSALI-Corpus, pp. 33 ss.) LUCCA LUCCA (suburbana) S. Silvestro in Placule. La prima attestazione nel 720 d.C. ci dice che era dotata di un sinedoco

vel balneo cum fundamentis vel ortas

720 d.C. Distrutta nel XVI sec. d.C.

LUCCA LUCCA

(suburbana)

S. Maria Ursimanni (la prima menzione è del

720 d.C. – SCHIAPARELLI I, n. 30: è

interessante come il fondatore dica aedificavi

ecclesia proprio in

territorio meo). Nell’

808 d.C. è detta mon[asterium] B. Genitricis Dei Marie sita

prope porta S. Donati, qui vocitatur Ursimanni

(BARSOCCHINI, V-2, n. 351)

720 d.C. Distrutta nel XVI sec. d.C.

LUCCA LUCCA S. Martino

(eccl. S. martini in Episcopio – SCHIAPARELLI, I n. 35) 724 d.C. (nel 780 d.C. vi vennero traslate le reliquie di S. Regolo dalla diocesi di Populonia) XI sec. d.C. Lucca Lucca (loc.Sesto a Moriano)

Santa Maria 725 d.C. post XII sec. d.C.

LUCCA LUCCA SS. Secondo, Gaudenzio

e Colombano (fondata nel 730 d.C.

extra muros civitatis lucensis, nel locus ubi dicitur Apulia, nel lato esterno alle mura, a S-E-

SCHIAPARELLI, I, n. 48)

730 d.C. -

LUCCA LUCCA S. Giorgio

(eccl. S. Georgii infra civitatem nel 738– SCHIAPARELLI, I n. 65; eccl. Beatissimi Georgii sita in civitate lucense

nel 747 d.C. - SCHIAPARELLI, I n. 90 ;

(11)

CAPITOLO I – LA RICERCA

7 prope porta S. Donati

nel 917 d.C. - BARSOCCHINI, V,3 n. 1178) LUCCA LUCCA (suburbana) SS. Gervasio e Protasio (la prima menzione è nel

768 d.C. – SCHIAPARELLI, II, n. 214; ecclesia S. Gervasi

et Protasi sita foras civitate ista lucense nel 900 d.C.: BERTINI, IV-2,

n. 52). Era probabilmente connessa a S. Maria Forisportam, la quale è infatti definita

ad porta S. Cervasi) 739 d.C. - Lucca Lucca (loc. Nozzano) S. Pietro (ecclesia Beati Sancti

Petri) 739 d.C. - LUCCA LUCCA (suburbana) S. Pietro Maggiore (prima attestazione nel

740 d.C.– SCHIAPARELLI, I n. 73.

Topograficamente è posta in Silice e presso la

porta beati S. Petri, dunque nel suburbio meridionale della città

740 d.C. -

PISTOIA PISTOIA S. Petri, Pauli et

Anastasi intra Pistoriensem civitatem

748 d.C. -

PISTOIA PISTOIA

(suburbana) S. Bartholomei foras muro civitatis Pistoriensis

748 d.C. -

PISA PISA S. Pietro in Vinculis 749 d.C. VIII secolo d.C.

(reimpieghi)

PISA PISA S. Cristina 749 d.C. VIII secolo d.C.

(reimpieghi)

Pisa Cascina SS. Maria Assunta e

Giovanni Battista 750 d.C. VIII-IX secolo (architettura e reimpieghi) Lucca Capannori (loc. Lunata - Tempagnan o) Sant’Agata 750 d.C. - Lucca Capannori (loc. Lunata)

San Frediano 752 d.C. XII secolo d.C. (architettura)

Lucca Lucca

(loc. Moriano)

S. Cassianino 754 d.C. 1852 d.C. (anno in cui venne completamente ricostruita)

Lucca Pietrasanta S. Salvatore de

Monasterio

754 d.C. -

(in gran parte rifatta nel XVIII sec. d.C.)

Lucca Camaiore S. Frediano in Griciano 755 d.C. -

Lucca Bagni di

Lucca

S. Martino di Torre (in ipso loco Turre […]

(12)

CAPITOLO I – LA RICERCA

8 ecclesia Sancti Martini)

LUCCA LUCCA SS. Gemignano, Paolo e

Andrea (SCHIAPARELLI, II n. 127) 757 d.C. - Pisa Lupeta-Vicopisano San Mamiliano/San Iacopo 757 d.C. VIII sec. d.C. (reimpieghi) Lucca Capannori (loc. Marlia) San Donato 759 d.C. - LUCCA LUCCA (suburbana)

S. Michele de Scragio (la prima menzione risale al

759 d.C. – SCHIAPARELLI, II, n. 136, come prope muro civitatis ista lucense; nel

780 d.C. è non longe ab orbem uius lucensis civitatis fondatam – BARSOCCHINI, V-2, n.

177)

759 d.C. -

(distrutta prima del 1555 d.C.) Lucca Capannori (loc. Villa Basilica - Pariana) S. Michele Arcangelo 760 d.C. - LUCCA LUCCA (suburbana) S. Donato (La prima menzione è

del 760 d.C. -SCHIAPARELLI, II n. 143)

. Nell’ 819 d.C. è detta eccl. sedalem S. Donati sita prope murum huius

lucanae civitatis(BERTINI, IV, 2

app., n. 20)

760 d.C. -

(distrutta nel 1513 d.C.)

Lucca Camaiore S. Pietro di Camaiore

(in campo majore) 761 d.C. post XII sec. d.C.

LUCCA LUCCA

(suburbana)

S. Pietro Sumualdi (La prima menzione è

del 763 d.C. -SCHIAPARELLI, II n. 170)

. Nell’ 800 d.C. è detto monasterium S. Petri quod dicitur Summuald,

situm prope murum huius civitatis (BERTINI,

IV-I, n. 123)

763 d.C. post XII sec. d.C.

Lucca ignoto

(loc. Lunata)

San Martino 764 d.C. -

LUCCA LUCCA S. Romano

(monasterio S. Marie et S. Romani) (BARSOCCHINI, V-2, n.

236)

764 d.C. -

LUCCA LUCCA S. Maria in Via

(ecclesie S. Marie hic infra civitate ista

(13)

CAPITOLO I – LA RICERCA 9 lucense) (SCHIAPARELLI, II, n. 175) La denominazione in via risale agli anni 1063 e 1065 (GUIDI-PARENTI, I,

nn. 179, 306, 324)

LUCCA LUCCA S. Michele

(cum curte et puteum cum granario et ipsa sala […]hic infra muro

civitate Lucense) (SCHIAPARELLI, II, n. 178) 764 d.C. - PISTOIA PISTOIA (suburbana) S. Bartholomei foras muro civitatis Pisotoriensis 764 d.C. - PISTOIA PISTOIA (suburbana) (monasterium) S. Silvestri prope pistoiamuro civitatis Pistoriae 764 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) (monasterium) S. Angeli (Montincunule)

764 d.C. -

LUCCA LUCCA SS. Maria e Donato 765 d.C -

Lucca Capannori

(loc. Lammari)

San Savino de vico Asularis

765 d.C. -

Pisa Santa

Maria a Monte

S. Maria ad Montem 766 d.C. VIII sec. d.C. (scavo)

Pistoia Pistoia (?) monasterium S.

Bartholomei

767 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) oratorium Beati Petri et S. Mariae

767 d.C. -

LUCCA LUCCA

(suburbana)

S. Maria Forisportam (la prima menzione è nel

768 d.C., come ecclesia S. Marie, qui est ad

porta S. Cervasi- SCHIAPARELLI, II, n.

214)

768 d.C. post XII sec. d.C.

Lucca Pescaglia

(Monsagrat i)

S. Reparata (sancte Reparate prope

monasterio S. martini qui fuit quondam

Sicheradi) 768 d.C. - Lucca Pescaglia (loc. Monsagrati ) S. Martino in Freddana 768 d.C. - (ricostruita quasi interamente nel XVI sec.

d.C.)

Lucca Capannori

(loc. Lunata)

San Pietro 770 d.C. -

LUCCA LUCCA S. Dalmazio

(bassilica S. Dalmati) (SCHIAPARELLI, II, n.

256)

771 d.C. -

(distrutta nel 1640)

(14)

CAPITOLO I – LA RICERCA 10 (monasterio S. Georgi) PISTOIA PISTOIA (suburbana) S. Archangeli Michaeli foras muro civitatis

Pistoriensis

775 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Marie 776 d.C. -

LUCCA LUCCA S. Pietro

(Prope civitate Lucense et fluvio qui vocatur Serclo-BARSOCCHINI,

V-2, n. 162)

776 d.C. -

(molto probabilmente distrutta prima del 1555

d.C.)

Lucca Lucca

(loc. Antraccoli)

San Michele 777 d.C. -

Pisa Cascina S.Iacopo (già S. Torpè) 780 d.C. VIII-IX sec.

(reimpieghi) Pistoia Pistoia (?) oratorium beate Virginis

et Beati Petri in locus qui dicitur Croci

782 d.C. -

LUCCA LUCCA SS. Pietro e Gregorio

(ecclesia et monasterio SS. Petri et Gregorii infra hanc Lucanam

civitatem) (BERTINI, IV-2, n. 92)

783 d.C. -

(distrutta nel 1807)

LUCCA LUCCA Monasterio in Luca,

quod Allo dux edificavit (MGH, Dipl. Karolinorum, III, Berlin

1966, p. 266); nel 899 d.C. è detto in Brisciano

(BARSOCCHINI, V-2, n. 1033); nel 1053 è noto come eccl. Domini et Salvatoris (DEGLI AZZI,

I, n. 149)

783 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) oratorium Petri, Pauli et Anastasi

784 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Georgi 784 d.C. -

LUCCA LUCCA S. Tommaso

(SCHIAPARELLI, II, N. 131); nel 785 d.C. [eccl. S. Thomati et S. Quirici] e nell’818 d.C. è detta

infra hanc civitatem (BARSOCCHINI, V-2, 201, 420) 785 d.C. XII sec. d.C. Lucca Lucca (loc. Antraccoli)

SS. Quirico e Giulitta 786 d.C. post XII sec. d.C.

LUCCA LUCCA SS. Salvatore e Simplicio

(ecclesia SS. Salvatori et Simplici ( BERTINI, IV-1, n. 98); nel 990 d.C. è detta sita infra civitatem

lucensem prope pusterulam S. Romani) (BARSOCCHINI, V-3, n.

1647)

(15)

CAPITOLO I – LA RICERCA

11

LUCCA LUCCA S. Nazario

(eccl. S. Eufemie et Nazari ( BERTINI, IV-1, n. 101); nell’ 893 d.C. è detta eccl. S. Eufemie et Nazari sita intra civitate ista lucense prope eccl.

S. Alexandri) (BARSOCCHINI, V-2, n.

990)

787 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) monasterium S. Marie et S. Angeli 789 d.C. - Pistoia Pistoia (?) (È sicuramente nell’ambito della giurisdizione del comes di Pistoia, in quanto in un documento più tardo - nell’ 877 d.C. - viene menzionato come in comitatu Pistoriensi) (monasterium) S. Thome Apostoli 789 d.C. -

LUCCA LUCCA Monasterio S. Genesii

(ante 790 d.C.: Breve de ipse Monasterio de Luca qui pertinent de S. Petro

de Roma – BARSOCCHINI, V-2, n.

293)

Ante 790 d.C. -

LUCCA LUCCA S. Donnini (ante 790

d.C.: Breve de ipse Monasterio de Luca qui pertinent de S. Petro de Roma – BARSOCCHINI,

V-2, n. 293)

Ante 790 d.C. VIII sec. d.C. ca. (architettura)

LUCCA LUCCA Eccl. S. Teodori (ante

790 d.C.: Breve de ipse Monasterio de Luca qui pertinent de S. Petro de Roma – BARSOCCHINI,

V-2, n. 293)

Ante 790 d.C. -

LUCCA LUCCA Mon[asterium] S.

Pauli(ante 790 d.C.: Breve de ipse Monasterio de Luca qui pertinent de S. Petro de Roma – BARSOCCHINI, V-2, n. 293) Ante 790 d.C. - LUCCA LUCCA (suburbana) S. Vitale in Placule (prima menzione del 790

d.C. come in loco Placule prope muros

huius civitatis – BARSOCCHINI, V-2, n.

231)

790 d.C. -

(probabilmente distrutta nel XVI sec. d.C.)

(16)

CAPITOLO I – LA RICERCA 12 LUCCA LUCCA (suburbana) SS. Giacomo e Filippo in Placule o de Arena (poi

S. Ponziano) – BARSOCCHINI, V-2, n.

231) Dal 923 d.C. almeno è associata anche

la dedica a S. Ponziano: monasterium quod Jacobus diac. Lucensis

civis in suo proprio predio construxit foris

muro ejusdem civitatis..in honore SS. Apostolorum Philippi et

Jacobi et S. Pontiani martiris cuius gloriosum corpus ibidem requiescit ( BARSOCCHINI, V-2, n.

1647)

790 d.C. -

(probabilmente distrutta nel XVI sec. d.C.)

Lucca ignoto (loc.Tempa gnano) San Matteo 790 d.C. - Lucca Lucca (loc.Piccior ana)

Ecclesia S.cti Laurentii 792 d.C. post XI sec. d.C.

Lucca Brancoli SS. Maria e Pietro 794 d.C.

LUCCA LUCCA San Michele in foro 795 d.C. VIII sec. d.C.

(scavo)

Pisa San

Giuliano Terme

S. Maria a Pappiana 796 d.C. VIII. sec. d.C. (architetura-reimpieghi)

Lucca Villa

Basilica

S. Benedetto 797 d.C. -

(distrutta prima del 954 d.C.) Lucca Villa Basilica S. Paolo 797 d.C. - Lucca Lucca (loc. Montuolo) S. Martino (ecclesia Sancti Martini)

797 d.C. -

LUCCA LUCCA Eccl. Domini et

Salvatoris et S. Petri infra civitatem nostra

luc. Prope eccl. S. Martini (BARSOCCHINI, V-2, nn. 261-262) 797 d.C. - Lucca Lucca (loc. Moriano) San Gemignano di Moriano 800 d.C. - Lucca Lucca (loc. Moriano) San Pietro 800 d.C. -

LUCCA LUCCA Monasterium S. Simeoni

et S.cte Marie –nell’800 d.C. (BARSOCCHINI, V-2,

289); nell’ 839 d.C. è ricordato come infra hanc civitatem recta

(17)

CAPITOLO I – LA RICERCA 13 muro civitatis (BARSOCCHINI, V-2, 553) e, nel 917 d.C., come prope muro civitatis (BARSOCCHINI,

V-2, 1176) IX SECOLO D.C.

PROVINCIA COMUNE DEDICA I

ATTESTAZIONE NELLE FONTI I ATTESTAZIONE MATERIALE Lucca Capannori (loc. Lammari)

Santa Maria in vico Alais

801 d.C. -

PISTOIA PISTOIA S. Petri intra

Pistoriensem civitatem

804 d.C. -

LUCCA LUCCA S. Maria ad Praesepe in

hanc lucana urbe sub episcopali cura (BERTINI, IV-2, 6);

viene restaurata nell’818 d.C. in quanto nuper diruta e dotata di

un ciborio di legno (cum columnis ligneis

ipsum altare fecit)

805 d.C. -

LUCCA LUCCA SS. Maria e Pietro

(BERTINI, IV-2, 6: fu fatta erigere da un tal

Natale, homo transpadanus e magister casarius […] infra hanc civitatem in fundamento meo)

805 d.C. -

LUCCA LUCCA SS. Maria e Ippolito

(DEGLI AZZI, II n. 100: in Luca)

806 d.C. -

Lucca Capannori

(loc. Marlia)

San Terenzio 806 d.C. VIII-IXsec. d.C. (pluteo) Lucca Lucca (loc.Picciorana) Sant’Agata 808 d.C. - Lucca Capannori (loc. Lammari) San Cristoforo di Lammari 812 d.C. IX sec. d.C. (?) (pilastrino) Pistoia Pescia (loc. Collodi)

SS. Martino e Giorgio 817 d.C. post XII-XIII sec. d.C.

Lucca Camaiore SS. Giovanni e Battista 817 d.C. post XII sec. d.C.

LUCCA LUCCA

(suburbana)

S. Lucia– BERTINI, IV-2, n. 16: mon. S. Lucie sito infra hanc civitate

lucense)

818 d.C. -

Lucca Camaiore S. Michele de

Corsanico

818 d.C. -

Lucca Camaiore S. Pietro di Nocchi

(S. Petri in Noccle) 818 d.C. - Lucca Capannori (loc. Segromigno in S. Laurentii in Saugrominio

(18)

CAPITOLO I – LA RICERCA

14 Monte)

Pistoia Pistoia (?) S. Georgi in loco

Spalliore

827 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Mariae sita loco

Pacationo

831 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Martini loco

noncupante Domitiano 831 d.C. - LUCCA LUCCA (suburbana) S. Bartolomeo in Silice (sita prope[…]loco Cipriano – BARSOCCHINI, V-2, n. 529) 833 d.C. - LUCCA LUCCA (suburbana)

S. Euplo in Silice (prima menzione al’anno 839 d.C., in BERTINI IV-2,

n. 34 – in BARSOCCHINI, V-2, n. 1039, nell’anno 900 è detta prope porta S. Petri, il che ne attesta la sussistenza nel suburbio meridionale della città)

839 d.C. - Lucca Capannori (loc. Segromigno in Monte) S. Quirici prope Sugrominio 847 d.C. IX sec. d.C. (architettura)

Pistoia Pistoia (?) monasterium S.

Salvatoris de Alina

848 d.C. -

FIRENZE FIRENZE S. Andrea dell’Arco 852 d.C. -

Lucca Lucca

(loc. Flesso)

S. Angelo di Subsilvule (beati S. Angeli sito in

suprascripto loco Subsilvule)

853 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Marie in loco

noncupante Mucelli 854 d.C. - LUCCA LUCCA (suburbana) S. Pietro de Curtina (BARSOCCHINI, V-2, n. 729: la menzione de Curtina, però, risale al 1144: GUIDI-PARENTI,

I, n. 975)

856 d.C. -

(distrutta nel XIX sec. d.C.)

Pistoia Pistoia (?) monasterium Campora 861 d.C. -

Pisa Vicopisano S. Benedetto a Settimo 861 d.C. -

LUCCA LUCCA monasterium de

Sextuno in Luca

861 d.C. -

LUCCA LUCCA SS. Pietro ad vincula

(BARSOCCHINI, V-2, n. 760: eccl. S. Petri que dicitur ad Vincula et S.

Geminiani)

862 d.C. -

risulta distrutta nel 928 d.C.: prope fundamento eccl. cui vocab. fuit S.

Petri qui dicitur ad Vincula (BARSOCCHINI,

V-3, n. 1346)

LUCCA LUCCA S. Cerbone

(BARSOCCHINI, V-2, n. 757; in BARSOCCHINI,

V-2, n. 839, nell’ 862 d.C., è detta sita infra hanc lucana civitate)

862 d.C. -

risulta distrutta nel 928 d.C.: prope fundamento eccl. cui vocab. fuit S.

Petri qui dicitur ad Vincula (BARSOCCHINI,

(19)

CAPITOLO I – LA RICERCA 15 V-3, n. 1346) Lucca ignoto (loc. Lunata)

Eccl. Sancte Marie 864 d.C. -

Lucca Lucca

(loc. Moriano)

San Giorgio in Vico Sundrilascio

866 d.C. -

Firenze Scandicci San Giuliano a Settimo 866 d.C. XII sec. d.C.

Lucca Capannori

(loc. San Gennaro)

S. Gennaro 873 d.C. IX-X sec. d.C. (architettura)

LUCCA LUCCA S. Petri Bellerifonsi

(BARSOCCHINI, V-2, n. 809) 874 d.C. - Lucca Lucca (loc. Flesso) S. Maria di Fagnano 874 d.C. - (ricostruita integralmente nel XIX sec. d.C.)

Firenze Montespertoli Santa Maria a Coeli

Aula

875 d.C. XII sec. d.C.

Lucca Capannori

(loc. Lammari)

Domini et Salvatoris 882 d.C. -

Lucca Camaiore S. Giorgio in Feruniano 882 d.C. -

Pisa Calcinaia SS. Giovanni Battista e

Piero

883 d.C. VIII secolo d.C.

(reimpieghi)

Firenze San Casciano

Val di Pesa

Santa Cecilia a Decimo 884 d.C. XII sec. d.C.

Lucca Lucca

(loc. Marlia)

San Pancrazio 885 d.C. XI-XII sec. d.C. (architettura)

Lucca Pietrasanta S. Felicita 885 d.C. post XIV sec. d.C.

Lucca Camaiore S. Andrea in

Quarquitana 885 d.C. - Lucca Pietrasanta (Loc. S. Felicita) S. Gemignano 886 d.C. -

Lucca Stazzema S. Maria in Statime 886 d.C. post XII sec. d.C.

Lucca Lucca (loc. Arliano) S. Martino in Ariliano (dal 913 d.C. S. Giovanni Battista) 892 d.C. IX sec. d.C. (architettura)

Lucca Massarosa S. Ambrogio

(ecclesia plebis cui vocabulum est S. Ambrosi et S. Johannis Batiste, quod est plebem baptismalem sita in loco

et finibus Ilice)

892 d.C. IX-X sec. d.C.

(architettura)

Lucca Capannori

(loc. Marlia)

in loco Ducentula prope Ecclesia Sancti Martini

893 d.C. - LUCCA LUCCA (suburbana) S. Alessandro Maggiore (BARSOCCHINI, V-2, n. 990) 893 d.C. -

FIRENZE FIRENZE S. Michele in Orto 895 d.C. -

LUCCA LUCCA

(suburbana)

S. Bartolomeo prope Silice (ad Siliciem prope eccl. S. Petri - BARSOCCHINI, V-2, n.

1002)

897 d.C. VIII sec. d.C.

(scavo – vedi CIAMPOLTRINI 2014)

(20)

CAPITOLO I – LA RICERCA

16 X SECOLO D.C.

PROVINCIA COMUNE DEDICA I

ATTESTAZIONE NELLE FONTI

I ATTESTAZIONE MATERIALE

LUCCA LUCCA S. Giulia 900 d.C. XIII-XIV sec. d.C.

(rifatta nel 1299) PISTOIA PISTOIA (suburbana? Atto rogato Piunte, prope civitate Pistorium) S. Silvestri 903 d.C.

-Firenze San Casciano

Val di Pesa

Santo Stefano a Campoli 903 d.C. XII sec. d.C.

Lucca Capannori (loc. Lammari) SS. Giovanni Battista e Maria 904 d.C. IX-X sec. d.C. Lucca Lucca (loc. San Cassiano a Vico) S. Lorenzo 904 d.C. -

Pistoia Quarrata Plebs in Quarrata 905 d.C. -

Pistoia Pescia

(loc. Vellano)

SS. Martino e Sisto 910 d.C. -

Lucca Capannori S.Bartolomeo 914 d.C. VIII sec. d.C. (elementi

scultorei) XI sec. d.C. (architettura)

LUCCA LUCCA S. Michele – (prima

menzione, inerente la fondazione in territorio suo da parte di Aliprando, risale al 915 d.C.: BARSOCCHINI, V-3, n. 1158) 915 d.C. -

Lucca Capannori SS. Maria e Giovanni 918 d.C. XVI sec. d.C.

Natali (BARSOCCHINI, V-2, n. 1033)

LUCCA LUCCA S. Giorgio (eccl. S.

Georgi muro istius civitatis: BARSOCCHINI,

V-2, n. 1033)

899 d.C. -

scomparsa: doveva però trovarsi presso la posterula Guirigala o

Wiriguala (BELLI BARSALI 1973, p. 538)

LUCCA LUCCA S. Benedetto de Porta S.

Gervasi: BARSOCCHINI, V-2, n. 1043) Oggi nota come S. Benedetto in Gottella

900 d.C. -

scomparsa: doveva però trovarsi presso la posterula Guirigala o Wiriguala (BELLI BARSALI 1973, p. 538) FIRENZE FIRENZE (suburbana)

S. Pier Scheraggio 1066 d.C. IX sec. d.C.

(scavo e archit.)

FIRENZE FIRENZE S. Trinità 1077 d.C. IX sec. d.C.

(scavo e archit.)

Lucca Camaiore San Michele 1180 d.C. IX sec. d.C.

(21)

CAPITOLO I – LA RICERCA

17 (loc. Marlia)

Pistoia Pistoia (?) S. Donnini sita Isinpori 930 d.C. -

FIRENZE FIRENZE S. Maria Maggiore 931 d.C. -

Firenze Borgo San

Lorenzo

Pieve di San Lorenzo 934 d.C. XII sec. d.C.

Pisa Vicopisano SS. Maria e Giovanni 934 d.C. X-XI sec. d.C.

(architettura, reimpieghi)

LUCCA LUCCA S. Leone – (la prima

menzione risale al 935 d.C. (BARSOCCHINI, V-3, n. 1233); nel 971 d.C.

viene citata come sita hic Luca prope mon. b.s.

benedicti e hic infra civitate ista lucense prope eccl. S. Benedicti

-BARSOCCHINI, V-3, n. 1427)

935 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Angeli qui dicitur

Plaza

940 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Pauli prope

Memoreto 940 d.C. - LUCCA LUCCA (suburbana) S. Benedetto in Palazzo – BARSOCCHINI, V-3, n. 1281) 941 d.C. - LUCCA LUCCA (suburbana) S. Stefano in Palazzo – BARSOCCHINI, V-3, n. 1281) 941 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Pauli et S. Iohannis Baptiste

944 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Quirici Piscia Maiore 944 d.C. -

PISTOIA PISTOIA S. Margarite, infra

civitate Pistoria

945 d.C. -

FIRENZE FIRENZE

(suburbana)

S. Pancrazio Prima metà X -

Firenze Borgo San

Lorenzo

San Giovanni Maggiore 934 d.C. XII sec. d.C.

Pistoia Pistoia (?) S. Brancatii, sita Celle 953 d.C. -

PISTOIA PISTOIA S. Mercurialis infra

civitate Pistoria

954 d.C. -

Lucca Lucca

(loc. Moriano)

S. Apollinare 954 d.C. -

Lucca Moriano S. Stefano in Murriano 955 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) Eccl. Sancte Cristine 956 d.C. -

Pistoia Montale S. Iohannis sita Villiano 957 d.C. -

Lucca Capannori

(loc. Marlia)

S. Donnino 960 d.C. XII sec. d.C.

Lucca Massarosa S. Maria di Schiava 962 d.C. post XV sec. d.C.

LUCCA LUCCA S. Anastasio in Lischia

(BARSOCCHINI, V-3, n. 1398)

964 d.C. post XII sec. d.C.

Firenze Signa SS. Lorenzo e Giovanni

Battista

964 d.C.

Firenze Bagno a Ripoli San Pietro a Ripoli 966 d.C. XII sec. d.C.

Lucca Camaiore

(loc.

S. Giorgio di Orbicciano 967 d.C. - (ricostruita quasi

(22)

CAPITOLO I – LA RICERCA

18

Orbicciano) interamente nel XVIII sec.

d.C.)

Pistoia Pistoia (?) S. Iusti 967 d.C. -

FIRENZE FIRENZE S. Stefano 969 d.C. -

Lucca Lucca

(loc. Saltocchio)

S. Andrea 972 d.C. VIII-IX secolo (?) (frammento di ciborio)

Pistoia Pistoia (?) S. Petri in loco

Candecla

973 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Petri in loco Casise 973 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S.Andree non longe da

fluvio Bura

973 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Petri in Verciunis 976 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Petri sito Assanbla 976 d.C. -

LUCCA LUCCA S. Sensio

(BARSOCCHINI, V-3, n. 1475)

976 d.C. Distrutta nel XIX sec. d.C.

Firenze Gambassi

Terme

S. Maria Assunta a Chianni

977 d.C. XII sec. d.C.

FIRENZE FIRENZE Badia Fiorentina 978 d.C. IX sec. d.C.

(scavo e archit.)

PISTOIA PISTOIA S. Margarite, infra

urbem Pistoriae

979 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Salvatoris 979 d.C. -

Lucca Lucca S. Stefano 981 d.C. -

Lucca Pescaglia (loc. Monsagrati) S. Maria in Loppeglia 983 d.C. - (ricostruita quasi integralmente in più momenti post XVI sec.

d.C.) Lucca Pescaglia (loc. Monsagrati) S. Pietro di Fiano 983 d.C. - (ricostruita quasi integralmente nella prima

metà del XX sec. d.C.)

FIRENZE FIRENZE

(suburbana)

S. Maria Novella 983 d.C. -

Lucca Capannori

(loc. Matraia)

S. Michele 984 d.C. post XI sec. d.C.

Firenze Scarperia Sant’Agata di Mugello 984 d.C. XII sec. d.C.

Pistoia Pistoia (?) S. Lorenti 985 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) S. Lorenti ubi

Carmignanula vocatur

985 d.C. -

FIRENZE FIRENZE S. Martino al Vescovo 986 d.C. -

Firenze Certaldo San Donato a Lucardo 987 d.C. XII sec. d.C.

Lucca Lucca

(loc. Flesso)

S. Martino di Ripafratta 987 d.C. -

Lucca Capannori

(loc. Marlia)

S. Giusto 987 d.C. IX-X sec. d.C. (architettura) Lucca Capannori (loc. Segromigno in Monte) S. Maria di Gragnano 988 d.C. -

Firenze Tavarnelle Val di Pesa

San Pietro in Bossolo 988 d.C. XII sec. d.C.

Firenze Scandicci San Salvatore a Settimo 988 d.C. XII sec. d.C.

Firenze Tavarnelle Val di Pesa

(23)

CAPITOLO I – LA RICERCA

19 Pistoia Pistoia (?) plebs S. Iohannis sita

Satornana

989 d.C. -

Firenze Barberino Val

d’Elsa

Sant’Appiano 990 d.C. XII sec. d.C.

Firenze Certaldo San Lazzaro a Lucardo 990 d.C. XII sec. d.C.

Firenze Gambassi

Terme

S. Maria Assunta a Chianni

990 d.C. XII sec. d.C.

Firenze Castelfiorentino SS. Pietro e Paolo a Coiano

990 d.C. XII sec. d.C.

Pisa Calenzano-San

Miniato

SS. Maria e Lucia 991 d.C. -

Lucca ignoto S. Bartolomeo 992 d.C. post XIII sec. d.C.

Pistoia Pistoia (?) Plebs S. Iusti et S.

Iohannis Baptista sito Paterno

994 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) (monasterium) S.

Salvatoris in loco Sexto

996 d.C. -

FIRENZE FIRENZE S. Pietro in Ciel aureo 996 d.C. -

Pisa

Verruca-Vicopisano

Abbazia di S. Michele 996 d.C. X sec. d.C.

(scavi, architettura, reimpieghi)

Lucca Lucca

(loc. Moriano)

S. Concordio 997 d.C. post 1708 d.C. (ricostruzione quasi totale)

Firenze Barberino Val

d’Elsa

San Rufiniano a Monsanto

998 d.C. XII sec. d.C.

Firenze Barberino Val

d’Elsa

San Filippo presso Ponzano

998 d.C. XII sec. d.C.

Firenze Certaldo San Giovanni Battista in

Jerusalem

998 d.C. XII sec. d.C.

Firenze Certaldo Santa Margherita a

Sciano

998 d.C. XII sec. d.C.

Prato Montemurlo S. Giorgio a

Montemurlo

998 d.C. XII/XIII sec. d.C.

Prato Artimino S. Leonardo ad Artimino 998 d.C. XII/XIII sec. d.C.

Pistoia Pistoia (?) S. Martini in Alina 998 d.C. -

Pistoia Pistoia (?) SS. Solvatoris et S.

Donati et S. Martini in loco Septimus 998 d.C. - Prato Carmignano (loc. Seano) plebs de Seiano 998 d.C. -

Lucca Villa Basilica S. Maria in villa 1014 d.C. IX-X sec. d.C.

(architettura)

Lucca Villa Basilica

(loc. Boveglio)

S. Ginese in Buvellino 1014 d.C. post XI sec. d.C. (è ipotizzabile una fase di X in base all’architettura)

Lucca Villa Basilica SS. Martino e Lorenzo 1014 d.C. -

(viene inserita perché il documento del 1014 d.C. non è l’atto di fondazione

e si ritiene, dunque, plausibile l’esistenza dell’edificio almeno alla

fine del X sec. d.C.)

Pisa

Caprona-Vicopisano

(24)

CAPITOLO I – LA RICERCA

20 La redazione di un’ampia archiviazione di dati ha, conseguentemente, comportato un inziale approccio allo studio di tipo rigidamente ‘quantitativo’: chi scrive, infatti, ritiene che nell’affrontare qualsiasi tipo di ricerca su ampia scala, soprattutto se di stampo territoriale-topografico, i ‘numeri’, intesi in senso lato, siano imprescindibili. Tale filosofia di lavoro, maturata in lunghi anni presso l’ateneo senese, si basa sul principio per cui l’archeologo in prima istanza, in questo tipo di studi, scavi dei ‘numeri’ (che possono essere siti, unità residenziali, reperti ceramici, archeozoologici, etc.), che, in seconda battuta, devono essere filtrati e ponderati, insomma ‘pensati’, aggiungendo un valore ‘qualitativo’ ad uno, incipitario, meramente ‘quantitativo’7 (fig. 3).

Fig. 3: il libro del 1991 di M. Fletcher e G.R. Lock, tra i principali fautori dell’approccio quantitativo-statistico al dato archeologico.

7

Questo tipo di approccio è mutuato dal fondamentale lavoro di M. Fletcher e G. R. Lock del 1991, Digging Numbers: Elementary Statistics for Archaeologists (FLETCHER, LOCK 1991).

(25)

CAPITOLO I – LA RICERCA

21 Ne consegue che in primo luogo, una volta esaurita la fase di schedatura, lo studio sia stato impostato su quantificazioni statistiche sulla lunga durata, onde valutare l’impatto dell’edilizia ecclesiastica sulle città e sul territorio, garantendo, dunque, l’elaborazione di prime tendenze. Ovviamente, in seconda istanza, l’analisi puntuale di ogni singolo edificio (o gruppo di edifici) in relazione a più ampie dinamiche, quali (solo a titolo esemplificativo) il rapporto coi tessuti urbani precedenti e coevi, con la progressiva disgregazione dei paesaggi rurali di età classica, etc., ha consentito di ‘storicizzare’ e di contestualizzare la mole di dati ‘grezzi’.

STRUTTURA DELLA RICERCA

La ricerca qui presentata è stata articolata in un numero relativamente limitato di capitoli, scanditi per macro-blocchi cronologici, scelta che potrebbe apparire arbitraria ma che, di fatto, trova un’importante ricaduta nelle vicende storico-politiche del territorio, come si vedrà. Dopo questa parte introduttivo-metodologica, verrà discussa la realtà insediativa della zona corrispondente all’attuale Toscana settentrionale, avanti il IV secolo d.C., trattando uniformemente contesti urbani e rurali: questo capitolo sarà più sintetico rispetto a quelli dedicati ai secoli dal IV al X, esulando dalla diretta pertinenza cronologica della ricerca in oggetto, ma sarà comunque importante per definire l’humus di preesistenze in cui si incardinarono le evoluzioni della Tuscia post-classica, seguendo i dettami metodologici definiti dalla scuola francese già, in nuce, dagli anni sessanta del XX secolo e sfociati nei sedici volumi della Topographie chrétienne des cités de la Gaule des origines au milieu du

VIIIe siècle8.

Successivamente, saranno proposti quattro differenti capitoli, due rispettivamente dedicati alle città ed alle campagne in età tardo antica (IV-VI secolo d.C.) e altri due, indirizzati egualmente ad ambiti urbani e rurali, ma in epoca altomedievale (VII-X secolo d.C.): come già chiosato, la scelta di suddivisione cronologica, non è frutto di una scelta ‘soggettiva’, ma corrisponde ad importanti cambiamenti politico-amministrativi che si verificarono nel territorio. Il IV secolo d.C., seppur in un momento non precisamente definibile ad annum, costituì una vera e propria rivoluzione negli assetti governativi e gestionali dell’areale, che venne diviso in due zonali separati, la Tuscia Annonaria, a nord, e

8 L’impresa della Topographie chrétienne des cités de la Gaule, pur incentrata evidentemente su città e suburbia,

ha comunque definito un metodo che desse attenzione anche al ‘pregresso’, in parte estendibile anche alle aree rurali. Per un sunto si veda PRÉVOT, M. GAILLARD, N. GAUTHIER 2014; GAUTHIER 2014; per la storia della ‘nascita’ del metodo, si veda anche PERGOLA 2014 (ivi bibl.).

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CAPITOLO I – LA RICERCA

22 la Tuscia Suburbicaria, a sud (vedi infra)9. Anche i decenni di passaggio dal VI al VII secolo d.C. costituirono un’ulteriore ‘rivoluzione’ (evidentemente, non solo in Toscana), con la formazione della Tuscia Langobardorum. Proprio in tale ‘fatto storico’ risiede la scelta del secondo macro-blocco cronologico, che proprio con in VII secolo inizia: la decisone di estendere questa seconda partizione fino al X, ovviamente, non sta a significare che questa forchetta più ampia sia stata considerata come un lungo periodo senza soluzione di continuità. Vedremo in corso d’opera come l’avvento della dominazione franca fu, inizialmente, graduale, ma decisamente ‘impattante’ in un prospettiva più ampia ma, cionondimeno, si è deciso di dedicare all’alto medioevo capitoli articolati su una narrazione continua, in modo da conferire più organicità alla lettura dello studio.

La ricerca, infine, si conclude con un capitolo di considerazioni conclusive, in cui le peculiarità del territorio qui studiato sono state calate all’interno di alcune delle più ampie tematiche presenti nel dibattito e discusse in merito alle varie linee interpretative prodotte dalla comunità scientifica.

9

Sulle morfogenesi del territorio e le innovazioni politiche e culturali, si veda il recentissimo CRACCO RUGGINI 2016 (nei capitoli dedicati alla Tuscia tardo antica, si troverà, in nota, ulteriore bibliografia di riferimento).

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CAPITOLO II – LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ANTE IV SECOLO D.C.)

23 CAPITOLO II

LATOSCANASETTENTRIONALEINEPOCACLASSICA

(ANTE IVSECOLOD.C.)

IL TERRITORIO E LE MODALITÀ INSEDIATIVE

La Regio VII – Etruria venne stabilita in età augustea, dopo che nel corso del I secolo a.C. il processo di ‘romanizzazione’ del territorio si era ormai completato e radicato10 (fig. 4).

Fig. 4: cartografia dell’Etruria in età augustea.

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CAPITOLO II – LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ANTE IV SECOLO D.C.)

24 Cionondimeno, non è ancora ben chiaro quale fosse l’effettivo livello di sviluppo economico dell’areale all’epoca del proprio inserimento nel sistema delle regiones promosso da Augusto: secondo W.V. Harris l’Etruria sarebbe stata già florida e produttiva11, mentre T. Frank vedeva in quest’area un bacino in profonda depressione12, mentre P.A. Brunt, alcuni decenni dopo, si assestava su una posizione interpretativa intermedia e meno generalizzante, vedendo nelle aree costiere e in quelle interne situazioni profondamente differenziate, ove il litorale sarebbe stato in recessione, mentre l’hinterland avrebbe goduto di maggior prosperità, in virtù di un canale di comunicazioni più immediato con Roma13.

Un recente ed importante studio di R. Witcher dell’Università di Durham ha raccolto tutti i dati provenienti dalle attività di ricognizione effettuate nel territorio toscano, tentando di sviscerarne le tendenze per quanto attiene la prima età imperiale e confrontandole anche con i modelli sopra tratteggiati14. Questa ricerca ha in parte confermato la lectio avanzata da P.A. Brunt, evidenziando un’effettiva differenziazione nelle tendenze insediative sulla media e larga scala tra le zone costiere e quelle interne: il raffronto quantitativo-percentuale, infatti, ha ben rilevato come fino alla piena prima età imperiale la densità degli agglomerati antropici fosse piuttosto ondivaga, attestandosi su soluzioni di modalità di sfruttamento del territorio tradotte in ‘maglie larghe’, mentre man mano che la quantificazione procedeva verso l’interno tali valori venivano progressivamente – ma inequivocabilmente – controvertiti, con una maggior densità e solidità dei setti demici15.

Passando ad un’analisi più dettagliata delle forme di antropizzazione dell’Etruria prima del IV secolo d.C., non si può non partire dalla discussione di quello che il magistrale scavo della villa di Settefinestre (fig. 5), nell’ager Cosanus, ha imposto come modello trainante dei paesaggi economici (ma, se vogliamo, anche sociali) del territorio qui in esame, ovverosia quello del sistema legato alla villa schiavistica16. Nel sottofondo storico di grandi politiche espansionistiche da parte di Roma, le aristocrazie poterono riversare significativi investimenti nella creazione di grandi proprietà rurali, in cui vennero sistematicamente impiegati gli schiavi come perno delle attività di più differenziata ed eterogenea manodopera, 11 HARRIS 1971, pp. 316-317. 12FRANK 1940, p. 123. 13BRUNT 1971, p. 350-353. 14 WITCHER 2013. 15 WITCHER 2013, p. 237. 16

Per lo scavo di Settefinestre e la sua ‘modellizzazione’, si veda CARANDINI 1985. Si veda anche CARANDINI, CAMBI, CELUZZA, FENTRESS 2002, passim.

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CAPITOLO II – LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ANTE IV SECOLO D.C.)

25 con una divisione delle specializzazioni che vide nella villa di Settefinestre una sorta di archetipo17. Tale schema, tra la fine del I e i primi decenni del II secolo d.C., avrebbe intrapreso una china di ridimensionamento, fino ad incunearsi in quella che è stata definita come “crisi del modello schiavistico della produzione”18: questa progressiva disgregazione del sistema è stata brillantemente portata a sintesi ancora una volta da R. Witcher, che ne ha tracciato le ricadute materiali, affermando che “tre sono le fasi visibili archeologicamente che possono essere definite e testate contro le testimonianze: 1) l’emergenza di un numero di grandi ville lungo dispersi insediamenti durante il II secolo a.C.; 2) una diminuzione a picco di numero di piccoli siti (fattorie) durante i primi secoli d.C. con ville che ora dominano il territorio; 3) declino nel numero di ville come di fattorie nel II secolo d.C.19”.

Fig. 5: la villa di Settefinestre: in alto ricostruzione assonometrica del plesso e, in basso, planimetria dell’area deputata alla produzione vinicola (rielaborazione dell’a. da CARANDINI 1985).

17

Per un inquadramento generale del problema, CARANDINI 1981. 18

CARANDINI 1981. 19WITCHER 2013, p. 239.

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CAPITOLO II – LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ANTE IV SECOLO D.C.)

26 Il modello produttivo presente nel territorio in esame trova importanti riscontri archeologici in una serie di altre importanti ville costiere, come San Vincenzino, messa in opera nelle proprie fasi iniziali già dal I secolo a.C. e destinata a divenire sito di straordinaria importanza –attraverso spettacolari trame evolutive – fino alla più matura tarda antichità e, financo, nell’alto medioevo (vedi infra)20. Sorta sui resti di un preesistente agglomerato di età ellenistica, conobbe un grande sviluppo legato alle attività produttive soprattutto a partire dall’età giulio-claudia, periodo in cui vennero apprestati una serie di importanti ambienti destinati alla produzione del vino e dell’olio su larga scala21 (figg. 6-7), inaugurando una vocazione legata strettamente alle attività agricole da immettere nei canali di mercato che divenne caratterizzante in pressoché tutta la continuità di vita del plesso (vedi infra).

Fig. 6: fase giulio-claudia della villa di San Vincenzino: in alto, l’impianto produttivo (da DONATI 2012).

20

DONATI 2012. 21DONATI 2012, p. 152.

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CAPITOLO II – LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ANTE IV SECOLO D.C.)

27 Fig. 7: fase giulio-claudia della villa di San Vincenzino: in alto, particolare dell’impianto produttivo e, in basso,

alcuni dei dolia in esso inseriti (rielaborazione dell’a. da DONATI 2012).

Un altro caso di villa che proprio in età giulio-claudia vide l’inserimento di strutture legate alla produzione è quello di Massaciuccoli ma, indubbiamente, il sito a vocazione commerciale più importante fu quello di San Gaetano di Vada, congiunto mutuamente al vicinissimo porto di Vada Volaterrana: qui, in un amplissimo insediamento multifunzionale, nel corso del I secolo d.C. furono realizzati monumentali horrea, che con pochi dubbi dovevano andare a costituire la canalizzazione dei vettori commerciali in arrivo a e in partenza dallo scalo di Vada Volaterrana22(fig. 8). Come bene attestano le fonti e le ricognizioni archeologiche, il litorale toscano in età imperiale era inoltre dotato di una serie di

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CAPITOLO II – LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ANTE IV SECOLO D.C.)

28 importantissimi approdi commerciali, quali Portus Pisanus, Populonium, Falesia, portus

Talamonis, portus Hercolis, portus Fenilie23 che, peraltro, avrebbero garantito una persistenza dei flussi commerciali anche nei secoli tardo romani (vedi infra). Tra di essi, il Portus

Pisanus (o comunque, alcune delle strutture ad esso afferenti) è quello che in tempi recenti ha

restituito alcune tra le più significative evidenze archeologiche inerenti gli articolati sistemi commerciali attestati nei profili costieri: campagne di approfondimento stratigrafico avviatesi a partire dal 2005 nelle località il Deserto, il Palazzotto e S. Stefano dei Lupi (LI), hanno portato alla luce un insieme di apprestamenti da ricondurre ad importanti scali marittimi.

Fig. 8: in alto, collocazione topografica del quartiere portuale di Vada Volaterrana e, in basso lo scavo degli horrea e loro ricostruzione grafica (da www.diggingvada.com).

23CANTINi 2010, p. 169 e CANTINI 2015.

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CAPITOLO II – LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ANTE IV SECOLO D.C.)

29 In particolare è stata intercettata parte di un esteso sistema di edifici litoranei, tra i quali spicca un ambiente quadrangolare di circa 5 metri di lato, affrontato da un portico profondo tre metri e lungo circa dieci, definito dall’alternanza di pilastri24 (fig. 9). Inoltre, nella zona a Nord-Est del saggio è stato evidenziato un potente livello limo-sabbioso tagliato da una serie di alloggi per pali lignei (alcuni dei quali ancora preservati in situ in virtù delle condizioni di elevatissima umidità del deposito) disposti a distanze regolari ed intervallati da blocchi quadrangolari di calcarenite, che vanno a costituire le evidenti tracce di un approdo portuale25. Da un punto di vista cronologico, tali emergenze si collocano in uno spettro piuttosto ampio, definibile tra la fine del II secolo d.C. e la prima metà del VI secolo d.C., indice di un significativo successo e vitalità nella longue durée del complesso26: in un’ottica più ampia, l’insieme di evidenze qui documentate sarebbe indicatore di uno scalo commerciale marittimo, che doveva assolvere alla funzione di organismo di transito per le merci in partenza ed in arrivo, se è corretta l’interpretazione di horrea attribuita alla successione di ambienti emersi durante le ricerche27.

Fig. 9: località il Deserto – pianta delle strutture identificate ed attribuite a parte dell’impianto del Portus Pisanus (da DUCCI, PASQUINUCCI, GENOVESI 2006).

24

DUCCI, PASQUINUCCI, GENOVESI 2006. 25

DUCCI 2005, p. 235. 26

DUCCI, PASQUINUCCI, GENOVESI 2006, p. 244. 27DUCCI, PASQUINUCCI, GENOVESI 2006, p. 245.

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CAPITOLO II – LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ANTE IV SECOLO D.C.)

30 Questi dati, dunque, vanno decisamente a controvertere alcuni dei modelli proposti ormai decenni orsono, sostenitori di un ruolo debole delle aree costiere nell’Etruria primo imperiale (vedi supra) che, anzi, si vennero ad imporre come elemento di vivace traino commerciale, economico ed insediativo, con una pluralità di nodi antropici atti ad irreggimentare i flussi di scambio tra litorale ed hinterland e viceversa, anche su vastissima scala, come ben certifica la pluralità di merci rinvenute nei magazzini portuali.

Andando inoltre a valutare i siti indagati archeologicamente nell’entroterra, e facendo dialogare questi dati con quelli desumibili dalle ricognizioni, quanto emerge è un panorama ancora una volta multi-sfaccettato: il sito di Fossa Nera di Porcari, nei pressi di Lucca, è esemplificativo di come non fossero solo le grandi villae ad impattare quali gangli di punta dei sistemi produttivi ma, piuttosto, come esistesse anche un sottobosco di nuclei – che potemmo definire ‘minori’ o ‘secondari’– che alimentavano un processo economico pluristratificato (fig. 10).

Fig. 10: Fossa Nera di Porcari: a sinistra, planimetria del contesto e, a destra, particolare delle strutture deputate alla produzione vinicola (rielaborazione dell’a. da ZECCHINI 2005a).

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CAPITOLO II – LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ANTE IV SECOLO D.C.)

31 A Fossa Nera, nel II secolo a.C., fu impiantato un insediamento che, a partire dai primi decenni del I secolo d.C. (e, dunque, in una cronologia assolutamente coerente con quella documentata in altri contesti), fu dotato delle attrezzature necessarie alla produzione vinicola, rivolta non solo al soddisfacimento di esigenze ‘interne’, ma anche all’incanalamento di un importante surplus nelle reti di mercato28. Da un punto di vista strutturale, la tipologia insediativa di Fossa Nera di Porcari si definiva secondo un edificio riconducibile alle canoniche icnografie delle fattorie, ovverosia un ampio ambiente rettangolare, spezzato al proprio interno in numerose stanze, alcune delle quali probabilmente ad assegnazione residenziale ed altre finalizzate sia all’installazione delle officine vinarie che di quelle olearie29.

Un contesto in parte analogo è quello indagato nel territorio comunale di Capannori (LU), presso Via dei Martiri Lunatesi (fig. 11).

Fig. 11: lo scavo di via Martiri Lunatesi (rielaborazione dell’a. da CIAMPOLTRINI 2004b).

28

CIAMPOLTRINI 2004b. 29ZECCHINI 2005a, p. 357.

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CAPITOLO II – LA TOSCANA SETTENTRIONALE IN EPOCA CLASSICA (ANTE IV SECOLO D.C.)

32 Esso si inserisce nell’ambito dell’imponente programma di centuriazione dell’agro lucchese, successivo alla deduzione coloniale della città (vedi infra), e si caratterizza per una prima fase scarsamente discernibile, a causa dei significativi rifacimenti occorsi nelle epoche successive. Cionondimeno, il primo impianto sembrerebbe ricadere in una cronologia di inizi I secolo d.C., della quale è ricostruibile solamente un grande ambiente rettangolare (ca. 12 x 8 m), i cui perimetrali erano caratterizzati da basamenti in ciottoli di fiume ed elevati in pisè, la cui destinazione non è, però, molto chiara30. Dati ben più tangibili si hanno per la seconda fase, databile alla fine del I secolo d.C., che previde un consistente ampliamento del vano più antico in direzione occidentale, aggiungendo ulteriori ambienti, per un totale di sei31 (fig. 12).

Fig. 12: particolari di alcune emergenze del sito identificato presso via dei Martiri Lunatesi: focolare, crollo di tubuli ed esempio di tecnica muraria (rielaborazione dell’a. da CIAMPOLTRINI 2004b).

L’evidente allargamento del sito e la sua scomposizione in un articolato sistema di stanze implicarono un innalzamento del livello di ‘complessità interna’ della fattoria, che si

30

CIAMPOLTRINI, GIANNONI 2009, p. 74. 31

CIAMPOLTRINI, GIANNONI 2009, pp. 76-78. La cronologia a fine I secolo d.C. è agganciata ad un bollo in planta pedis rinvenuto in una coppetta in sigillata italica, recante il nome Sex(tus) M(urrius) Cal(idius?), che nel corpus dei vasi aretini rimanda proprio a tale datazione, che si stabilisce, dunque, come terminus post quem (CVA, 1200-1201).

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