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Easy-Desk Soluzione per lavorare da casa

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Academic year: 2021

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OBIETTIVO

Progettazione di un sistema comprendente piano e seduta al

fine di agevolare l’utente nel lavoro da casa.

Il risultato finale dovrà permettere di lavorare in

posi-zione eretta e in seduta classica, poichè alternando le

due posture si evitano problemi muscolo scheletrici.

Il prodotto dovrà essere trasportabile in modo da poter

lavo-rare in ogni ambiente domestico ed essere richiuso in fase di

non utilizzo al fine di ridurre il suo ingombro. Meccanismi di

utilizzo e regolazione intuitivi e non complessi.

Nel Giugno 2017 viene approvato dal Ministero del Lavoro

e delle Politiche Sociali, una nuova modalità di esecuzione

del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato

dall’as-senza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi,

cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente

e datore di lavoro.

Le aziende notano un risparmio economico e un aumento

della produttività del lavoratore il quale però si ritrova a

dover cambiare radicalmente le proprie abitudini

lavorati-ve per adattarsi a questa trasformazione.

Con l’impatto del COVID-19 questo cambiamento è stato

repentino e di massa. L’impossibilità di recarsi in ufficio ha

spinto migliaia di aziende e lavoratori ad adottare lo smart

working.

Nascono nuove figure di lavoratore da casa e sorgono

nuo-ve necessità spaziali e funzionali.

Non tutte le abitazioni hanno a disposizione uno studio o

semplicemente un luogo appartato in cui concentrarsi.

I disturbi nella sfera domestica sono maggiori rispetto ad

un ufficio e trovare la propria comfort-zone risulta sempre

complicato, spingendo gli elementi del nucleo abititativo

ad adattare ogni possibile area della casa al proprio modo

di lavorare.

EASY-DESK

Smart working solution

VANTAGGI

Con un prodotto si possono adempiere a più tipologie e

postu-re lavorative, i meccanismi sono intuitivi e adatti ad ogni target.

Non è ingombrante sia sotto l’aspetto dimensionale sia visivo e

si può trasportare all’interno dell’area domestica per trovare la

propria comfort-zone ed aumentare la propria produttività.

Terminata l’attività lavorativa si chiude e si ripone.

CONCEPT

Piano e seduta ruotano attorno ad una cerniera bloccabile

per-mettendo di lavorare seduti e in postura eretta. Lo schienale del

sedile funge da supporto in semiseduta nel momento in cui si

lavora in piedi.

La distanza del piano è regolabile in quattro step per adattarlo

al meglio alle esigenze e alle stature. Il sistema è richiudibile su

stesso facendo ruotare la struttura del sedile attorno ad un

per-no che guida la trasformazione.

Corso di Laurea in Design Industriale e Ambientale - TESI DI LAUREA

Relatore Lucia Pietroni

Co-Relatore Jacopo Mascitti

(2)

Corso di Laurea in Design Industriale e Ambientale - TESI DI LAUREA

Relatore Lucia Pietroni

Co-Relatore Jacopo Mascitti

Studente Giacomo Simoncini a.a. 2019-2020

REGOLAZIONE DISTANZA

DEL PIANO

ROTAZIONE PIANO E SEDILE

CHIUSURA DEL SISTEMA

Il sistema è richiudibile su stesso facendo

ruota-re la struttura del sedile attorno ad un perno che

guida la trasformazione.

Applicando una leggera pressione sulla struttura

del sedile essa sale sulla struttura del piano grazie

ad un piano inclinato. Il perno a sezione quadra

perde il suo vincolo naturale e può ruotare

sbloc-cando il sistema.

ACCESSORIO

Due cuscini, uno per schienale e seduta (A),

un altro per offrire un morbido sostegno in

“semi-seduta” (B), collegati fra di loro da

ban-de elastiche, si infila nel sedile come un

calzi-no aumentandone il comfort in entrambe le

posture lavorative.

Perno, con molla in compressione, a intersecare e

bloccare la rotazione delle cerniere.

Sistema semplice e adatto ad ogni target.

Incastro a coda di rondine con blocco (a molla)

e quattro step. Fissato sul piano, che scorre sulla

cerniera del medesimo.

LAVORARE

SEDUTI

LAVORARE

IN PIEDI

A

B

(3)

10 11 N° 12 13 1 14 2 3 Piano tavolo Rotella 4 5

Guida per piano tavolo

6 7

Cerniera per piano tavolo

Guida per chiusura strutture

Giunzione per cerniera sedile

Tav N. 14

8

1

Scala 1:5

Tutte le quote sono espresse in mm

Smartworking System Giacomo Simoncini

Descrizione componente Progetto

Tesi di laurea in Disegno Industriale e Ambientale Relatore: Lucia Pietroni

Corelatore: Jacopo Mascitti A F C D E 8 7 6 5 3 2 1 7 6 5 4 3 2 1 9

Giunzione per cerniera piano tavolo

E D C B F A Esploso 8 Varie 14 12 4

Struttura piano tavolo

Struttura sedile 2 3 4 5 13 B 6 7 11 Studente

Blocco per cerniera piano tavolo

10 8 Materiale 9 Nome componente Impugnatura struttura

Blocco per cerniera sedile Cerniera per sedile

Sedile

520

740

1200

in mm in mm in mm

COMPONENTI:

1. Piano tavolo

2. Guida per piano tavolo

3. Cerniera per piano tavolo

4. Giunzione per cerniera piano tavolo

5. Struttura piano tavolo

6. Blocco per cerniera piano tavolo

7. Impugnatura struttura

8. Rotella

9. Guida per chiusura strutture

10. Struttura sedile

11. Blocco per cerniera sedile

12. Giunzione per cerniera sedile

13. Cerniera sedile

14. Sedile

410 740 888 700 500 412

ACERO

Piano e seduta

Struttura, cerniere, guide e

viteria

Impugnatura e rotelle

ACCIAIO POLIURETANO

Corso di Laurea in Design Industriale e Ambientale - TESI DI LAUREA

Relatore Lucia Pietroni

Co-Relatore Jacopo Mascitti

Studente Giacomo Simoncini a.a. 2019-2020

Corso di Laurea in Design Industriale e Ambientale - TESI DI LAUREA

Relatore Lucia Pietroni

Co-Relatore Jacopo Mascitti

Studente Giacomo Simoncini a.a. 2019-2020

DIMENSIONI E INGOMBRI

DETTAGLIO GUIDA

CHIUSURA

Il sistema presenta un piano 700x500 mm, che

una volta ruotato offre un piano di appoggio di

700x300 mm; un sedile 506x400 mm con uno

schienale 506x206 mm.

Le dimensioni complessive del sistema aperto

sono di 1200x700x740(h) mm, una volta chiuso

l’ingombro si riduce a 888x700x740(h) mm.

MATERIALI

LAVORARE

SEDUTI

25 25 31 62 25

(4)

UNICAM

Facoltà di Architettura e Design “Eduardo Vittoria”

Tesi di Laurea in Design Industriale e Ambientale Relatore Lucia Pietroni Co-Relatore Jacopo Mascitti Studente Giacomo Simoncini

EASY-DESK

(5)

Tesi di Laurea in Design Industriale e Ambientale

(6)

INDICE

Smartworking

Ambiente e postazione

Target e necessità

Obiettivi di progetto

Ricerca antropometrica

Macro-componenti

Concept

Utilizzo

Ambientazioni

Tavole tecniche

Bibliografia e sitografia

1

8

11

13

16

25

36

50

53

57

74

(7)

SMART WORKING

o Telelavoro

“Una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”.

Osservatorio del Politecnico di Milano

Direttiva n. 3 del 2017 in materia

di lavoro agile

Nel Giugno 2017 viene approvato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, una nuova modalità di esecuzio-ne del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli ora-ri o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accor-do tra dipendente e datore di lavoro.

(8)

SMART WORKING

Analisi

Le aziende notano un risparmio econo-mico e un aumento della produttività del lavoratore il quale però si ritrova a dover cambiare radicalmente le proprie abitudi-ni lavorative per adattarsi a questa trasfor-mazione.

Con l’impatto del COVID-19 questo cam-biamento è stato repentino e di massa. L’impossibilità di recarsi in ufficio ha spin-to migliaia di aziende e lavoraspin-tori ad adot-tare lo smart working.

Nascono nuove figure di lavoratore da casa e sorgono nuove necessità spaziali e funzionali.

Non tutte le abitazioni hanno a disposizio-ne uno studio o semplicemente un luogo appartato in cui concentrarsi.

I disturbi nella sfera domestica sono mag-giori rispetto ad un ufficio e trovare la pro-pria comfort-zone risulta sempre compli-cato, spingendo gli elementi del nucleo abititativo ad adattare ogni possibile area della casa al proprio modo di lavorare.

(9)

Nel 2018 il numero di Smart worker è stato pari al 7% della forza lavoro con differenze fra Grandi Imprese e Piccole Medie Imprese

Piccole Medie Imprese Grandi Imprese

36%

35%

26%

7%

15%

4%

con modalità strutturate

Tipologie:

in fase estensiva

a pieno regime

con progetto strutturato

in modo informale

iniziative non strutturate

SMARTWORKING

Diffusione

(10)

Grandi Imprese

Fiducia nel lavoratore

scala 1-10

Nord

Centro

Sud

Piccole Medie Imprese

conciliazione vita-lavoro

aumento produttività benefici conciliativi

orientamento al risultato

63%

5.8

5.7

6.0

63%

48%

54%

SMARTWORKING

Motivazioni

4

(11)

Azienda

15€ al giorno in media fra buoni pasto, indennità di

trasferta, spese

immobile ( luce, riscaldamento, affitto) e straordinari;

40 ore di tempo libero in piu all’anno 90 minuti al giorno

guadagnati, di cui 50 reinvestiti nel lavoro;

Riduzione dello spazio occupato in azienda da 23 a 17

m2 a dipendente;

Il 95% di obbietivi raggiunti.

Su 850 smart worker si risparmia 900 mila euro

all’anno. 50/70 Km al giorno risparmiati 135 kg di CO2 in meno all’anno.

Lavoratore

SMARTWORKING

Risparmio

5

(12)

15% aumento della produttività del singolo;

22 753 000 occupati (2016) costo medio 27 800 € Il 70% potenziali futuri smart worker.

Previsto un aumento del 17 - 36%;

13,7 miliardi di euro risparmiati.

Le prime aziende che hanno adottato lo smart working:

Nazionale: Vodafone Internazionale: Amazon

I settori :

Assistenza virtule,

Direzione sviluppo aziendale, Interprete, Grafica, Consulenze, Analisi di sistema, Sviluppo software, Ingegnieria, Commerciale Osservatorio del Politecnico di Milano Fonte:

SMARTWORKING

Incremento

6

(13)

L’impatto della pandemia COVID-19 ha trasformato le abitudini del cittadino e, di conseguenza, anche del lavoratore e delle aziende. Queste ultime hanno puntato tutto sullo smart working per rmantenere attivi i servizi e il business.

Il cambiamento:

Nuova organizzazione spazio domestico

Spazio Virtuale

Digital Attitude

2 Milioni di italiani lavorano in smart working durante il periodo di crisi (vs 570k del 2019);

+30% del traffico web nel mese di Marzo 2020;

+56% di flusso su Youtube in ambito arredo e

miglioramento spazi domestici.

Centro di Ricerca IKEA of Sweden Fonte:

SMARTWORKING

Impatto COVID-19

(14)

AMBIENTE

Spostarsi per evitare i disturbi

SMARTWORKING

Impatto COVID-19

In ambiente domestico si è vulnerabili a più elementi di disturbo: rumori esterni, temperatura inadeguata, illuminazione scarsa, rumori e altre distrazioni come: familiari, animali domestici, ecc.

Avere un luogo personale tagliato fuori da questi agenti di disturbo non è sempre possibile.

Poter adattare ogni area all’attività lavorativa, spostandosi da ambiente in am-biente, diventa fondamentale.

(15)

POSTAZIONE

Disturbi Muscolo Scheletrici

La maggior parte dei DMS lavo-ro correlati si sviluppa nel tempo. Di solito la causa dei DMS non è una sola, spesso vi concorrono vari fattori di rischio, tra cui fattori fisici e biomeccanici, organizzativi e psi-cosociali nonché quelli individuali. I fattori di rischio fisici e biomeccanici possono includere:

• movimentazione dei carichi, specialmente durante le fasi di flessione e torsione;

• movimenti ripetitivi o che richiedo-no urichiedo-no sforzo;

• posture scomode e statiche;

• vibrazioni, scarsa illuminazione o ambienti di lavoro freddi;

• ritmi intensi di lavoro;

• rimanere seduti o in piedi a lungo nella stessa posizione.

Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Fonte:

9

POSTAZIONE

Disturbi Muscolo Scheletrici

La maggior parte dei DMS lavo-ro correlati si sviluppa nel tempo. Di solito la causa dei DMS non è una sola, spesso vi concorrono vari fattori di rischio, tra cui fattori fisici e biomeccanici, organizzativi e psi-cosociali nonché quelli individuali. I fattori di rischio fisici e biomeccanici possono includere:

• movimentazione dei carichi, specialmente durante le fasi di flessione e torsione;

• movimenti ripetitivi o che richiedo-no urichiedo-no sforzo;

• posture scomode e statiche;

• vibrazioni, scarsa illuminazione o ambienti di lavoro freddi;

• ritmi intensi di lavoro;

• rimanere seduti o in piedi a lungo nella stessa posizione.

Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Fonte:

(16)

STAND-UP

WORKING

Studi dimostrano che dopo un pasto, i livelli di zucchero nel sangue tornano alla normalità più velocemente nei gior-ni in cui una persona trascorre più tem-po in piedi. Lavorare in piedi, piuttosto che seduto, può ridurre il rischio di dolo-re alla spalla e alla schiena.

Altri potenziali benefici per la salute di lavorare in piedi sono assunti in base alla constatazione che lunghe ore di seduta sono collegate con un rischio maggiore di:

• obesità • diabete

• problemi cardiovascolari

Alternare 40 min di lavoro seduto a 20 min di lavoro in piedi è considerato un atteggiamento dinamico in grado di aumentare la concentrazione ed evitare i problemi elencati sopra.

“Harvard Publishing” Harvard Medical School

Fonte:

10

STAND-UP

WORKING

Studi dimostrano che dopo un pasto, i livelli di zucchero nel sangue tornano alla normalità più velocemente nei gior-ni in cui una persona trascorre più tem-po in piedi. Lavorare in piedi, piuttosto che seduto, può ridurre il rischio di dolo-re alla spalla e alla schiena.

Altri potenziali benefici per la salute di lavorare in piedi sono assunti in base alla constatazione che lunghe ore di seduta sono collegate con un rischio maggiore di:

• obesità • diabete

• problemi cardiovascolari

Alternare 40 min di lavoro seduto a 20 min di lavoro in piedi è considerato un atteggiamento dinamico in grado di aumentare la concentrazione ed evitare i problemi elencati sopra.

“Harvard Publishing” Harvard Medical School

(17)

TARGET

Profili

MARTA , Consulente,

42 anni

“ Non ho un orario pre-ciso di lavoro, odio stare seduta mentre parlo al telefono con i miei clienti, mi muovo, giro e consulto cose sul pc.”

SOFIA, Giornalista,

31 anni

“Sono una mamma lavoratrice, scrivo da casa. Dove lavoro? Dipende dove si

addormenta mia figlia Giulia.”

LUCA, Web Designer,

27 anni

“Vivo in una casa in centro, mi serve solo un appoggio per fare le mie cose che non occupi molto spazio.”

(18)

NECESSITÁ

Analisi

LAVORARE ANCHE IN PIEDI

Avere la possibilità di lavorare seduto, in piedi e alternare le due posture.

LAVORARE IN PIU AMBIENTI DELLA CASA

Poter lavorare in ogni zona della casa evitando disturbi e ricercando la propria comfort-zone.

RIDUZIONE INGOMBRO

Poter riporre o richiudere la propria postazione in fase di non utilizzo, adattabile a dimensioni abitative

ridotte.

(19)

Progettazione di un sistema che comprenda piano e seduta al fine di agevolare l’utente nel lavoro da casa. Il risultato finale dovrà permettere di lavorare in posizione eretta e in sedu-ta classica, poichè alternando le due posture si evitano problemi muscolo scheletrici. Il prodotto dovrà essere trasportabile in modo da poter lavo-rare in ogni ambiente domestico ed essere richiuso in fase di non utiliz-zo al fine di ridurre il suo ingombro. Meccanismi di utilizzo e regolazione intuitivi e non complessi.

OBIETTIVI DI

PROGETTO

(20)

Elementi fondamentali:

1. PIANO

2. SEDUTA

3. STRUTTURA di sostegno

Il sistema:

PIANO

SISTEMA

SEDUTA

SISTEMA

Connessione funzionale

Due prodotti connessi a livello funzionale generano un sistema, nel quale ogni dimensione, forma, materiale e funzione sono variabili che si influenzano a vicenda.

(21)

Elementi fondamentali:

1. ASPETTI TECNICI DEI MATERIALI

2. DIMENSIONI PIANO E SEDUTA

3. DIMENSIONI ANTROPOMETRICHE

Il sistema:

OGGETTO

SISTEMA

CORPO

SISTEMA

Relazione con l’uomo

Nel caso in cui due prodotti connessi a livello funzionale subiscano l’interazione dell’uomo, nel sistema entra un altro elemento: l’ antropometria.

L’antropometria ci aiuta a reperire dati e informazioni per adattare un prodotto ad un percentile medio o specializzarlo per una determinata casistica.

(22)

Dimensioni statiche:

relative alla statura, circonferenza

del cranio, lunghezza delle braccia,

misurate in posizioni statiche.

Dimensioni dinamiche:

dimensioni del corpo in movimento,

lo spazio occupato durante lo

spostamento e durante lo

svolgi-mento di attività.

RICERCA

ANTROPOMETRICA

UniFirenze

“Le misufre antropometriche” Fonte:

(23)

Larghezza

massima del corpo

Profondità

massima del corpo

Lunghezza del

corpo in posizione

seduta

Lunghezza gambe

distese in posizione

seduta

LE MISURE

Dimensioni massimali

Uomini (19-65)

Donne (19-65)

50°

95°

50°

95°

480

255

1215

985

355

225

1130

875

530

290

1340

1070

429

280

1236

962

580

330

1465

1160

485

325

1350

1055

in mm

17

(24)

Donne (19-65)

60

46

72

55

89

67

59

48

75

58

93

73

60

49

77

63

95

83

58

54

76

66

94

88

61

48

75

59

93

75

61

51

77

61

94

79

Centro-Nord

>18

>18

>35

>50

>35

>50

Sud

fasce d’età

percentile

in Kg

LE MISURE

Peso

50°

95°

18

(25)

1651

1525

1755

1630

1872

1728

1629

1509

1720

1590

1827

1685

1584

1476

1688

1562

1790

1654

1579

1449

1676

1537

1769

1635

1598

1520

1725

1601

1839

1695

1579

1489

1702

1575

1817

1678

Centro-Nord

>18

>18

>35

>50

>35

>50

Sud

fasce d’età

percentile

in mm

LE MISURE

Statura

50°

95°

19

(26)

Sud

in mm

846

208

905

860

969

909

822

780

878

829

937

981

815

760

866

816

925

868

812

750

862

802

925

864

837

798

894

850

950

900

824

787

882

834

944

888

Centro-Nord

>18

>18

>35

>50

>35

>50

Sud

fasce d’età

percentile

in mm

LE MISURE

Altezze del gomito

50°

95°

(27)

193

208

247

250

301

294

176

186

227

232

276

273

181

183

232

229

283

281

185

170

228

223

278

273

199

206

252

248

300

284

196

196

261

236

305

284

Centro-Nord

>18

>18

>35

>50

>35

>50

Sud

fasce d’età

percentile

in mm

LE MISURE

Altezza da seduto

50°

95°

21

(28)

Sud

in mm

Descrive graficamente lo spazio occupato dalla persona, l’asse maggiore e l’asse minore descrivono la sua massima larghezza e profondità del corpo.

Prendendo come riferi-mento un 95° percenti-le e aggiungendo al suo ingombro 25 mm di vestia-rio gli assi dell’ellisse sono 63 e 38 cm.

ELISSE CORPOREA

Antropometria

Fonte S. Pheasant, 1997 Fonte:

22

(29)

Area di movimento dei go-miti, descritta dal primo cerchio e corrisponde all’e-stensione delle braccia della donna del 5° percentile e del terzo cerchio che corrispon-de all’estensione corrispon-delle brac-cia dell’uomo del 95° percen-tile.

ELISSE CORPOREA

Elbow room

Fonte S. Pheasant, 1997 Fonte:

23

(30)

ZONE DI NORMALE

RAGGIUNGIBILITÁ

Eastman Kodak Company, 1983 Fonte:

Sono le zone raggiungibili comodamente, ossia attra-verso movimenti che non comportano sforzo. Le zone di raggiungibilità sono rap-presentate graficamente da-gli archi descritti dalla mano attraverso il movimento delle braccia e si riferisco-no alle dimensioni minime e massime di tali archi, os-sia alla dimensione relativa alla donna del 5° percentile e all’uomo del 95°.

(31)

MACRO-COMPONENTI

PIANO

SEDUTA

(32)

SEDUTA

Laptop

Piano

Requisiti minimi piano:

Larghezza: 700 mm Profondità: 500 mm

Distanza schermo-utilizzatore: da 350 a 600mm Distanza fra bordo del piano e tastiera: 150mm Area per utilizzo mouse: 250x200mm

Dimensioni medie laptop: Larghezza min: 300 mm Larghezza max: 460 mm Profondità min: 210 mm Profondità max: 320 mm Foglio A4 (210 × 297 mm)

PIANO

Dimensioni

(33)

PIANO

Materiale

LEGNO

POLIMERI PLASTICI

strutturali

TRAZIONE

COMPRESSIONE

FLESSIONE

TORSIONE

TAGLIO

DUREZZA

FATICA

RESILIENZA

USURA

LEGGEREZZA

ECOSOSTENIBILITÀ

27

(34)

PIANO

Legno

Questi marchi identificano il legname proveniente da fo-reste fruite in modo corret-to e responsabile, rispettan-do le normative ambientali e garantendone la tracciabilità.

Legni ecosostenibili:

melo, il pioppo, il faggio, l’olmo, il tiglio, il rovere, il pero, il platano, il noce, il frassino, il ciliegio, l’acero.

(35)

Un legno forte migliore della betulla e

durevole nel tempo, anch’esso

abbon-dante e facilmente reperibile. L’acero Canadese rappresenta lo standard più utilizzato nella costruzione di tavole da skate street. La lavorazione, esegui-ta bagnando gli strati di legno, deve essere accurata per evitare di creare bolle negli strati.

Un piano non è sollecitato dalla stessa quantità di peso che assorbe una tavo-la da skateboarding ma l’acero rimane un materiale leggero e resistente alla flessione, dunque adatto al piano da progettare.

LEGNO DI ACERO

(36)

Rapporto con obiettivi di progetto:

La necessitò del nostro target non è di avere una seduta su cui passare lunghi lassi di tempo in maniera statica, bensì di avere una seduta maneggevole, in grado da assolvere anche da sostegno in “semi-seduta” durante lo stand up working e sopratutto che non incida nel peso complessivo da dover poi trasportare .

“Semi-seduta”

Durante l’alternare di postura seduta ed eretta è prevista una “semi-seduta” cioè un appoggio intermedio fra le due posizione che deve essere transitorio.

Il concetto fondamentale è di avere una postura lavoritiva dinamica che compren-da anche questa sfumatura dello stand up working.

SEDUTA

Caretteristiche e dimensioni

Dimensioni medie sedili:

Larghezza: da 470 a 530 mm Profondità: da 480 a 460 mm

Caratteristiche necessarie:

• Curvatura a ridosso delle ginocchia per evitare problemi di circolazione sanguinea.

• Materiale resistente alla flessione e ai carichi di peso.

(37)

SEDUTA

Materiale

LEGNO

POLIMERI PLASTICI

strutturali

TRAZIONE

COMPRESSIONE

FLESSIONE

TORSIONE

TAGLIO

DUREZZA

FATICA

RESILIENZA

USURA

LEGGEREZZA

ECOSOSTENIBILITÀ

31

(38)

SEDUTA

Materiale

Compensato impiallacciato

Tamburato

Truciolare impiallacciato

Massicccio, massello

Multristrato

Compensato impiallacciato

Tamburato

Truciolare impiallacciato

Massicccio, massello

Multistrato

LEGGEREZZA

RESISTENZA

FLESSIONE e CARICO

32

(39)

Come lo skateboard, il sedile dovrà resi-stere ad un carico di peso e ad una flessio-ne delle sue estremità, il legno di acero rimane la scelta migliore.

I track (ruote in coppia) nello skateboard sono le uniche parti agganciate con viti, in queste giunzioni ( in grado di resistere a urti, flessioni e carichi di peso) viene scari-cato tutto il peso.

Tutto ciò è teso ad avvalorare la resisten-za e l’adeguatezresisten-za di questo legno, lavo-rato in multistlavo-rato, anche a giunzione

con elementi metallici tramite viteria.

DI NUOVO

LEGNO DI ACERO

(40)

Altezza piano Seduto: 730-740 mm In piedi: da 950 a 1050 cm Altezza sedile Seduto: da 470 a 560 mm

STRUTTURA

Dimensioni

Semi-seduta

Posizione intermedia fra la postura eretta e seduta classica, si poggia il sedere no-nostante la maggior parte del peso sia comunque scaricatoa sulle gambe

Altezza “semiseduta”

Una media fra le caratteristiche antropometriche dei vari percentili come la statu-ra e l’altezza del gomito.

La quota ha un margine fra 640 e i 700mm.

Stabilità e isostatica

È fondamentale che piano e sedile siano leggeri per non creare carico di punta per un equilibrio del sistema.

Altro requisito è che la proiezione a terra di piano e sedile rientrino nella larghezza della base.

Distribuzione del peso

La maggior parte del peso sarà scaricato dalla struttura del sedile.

L’acciaio è un materiale resistente ma evitando saldature e punti di giunzione si aumenta la resa statica e l’ammortizzazione del peso, la quale è valorizzata mag-giormente se il profilo prevede curvature.

(41)

CASO STUDIO

Mezzadro Castiglioni & Zanotta

“Mezzadro è un messaggio forte e chiaro di libertà nella

definizione dell’ambiente spaziale domestico.”

Nel 1970 Zanotta mette in pro-duzione, chiamandolo meta-foricamente Mezzadro, il “sedi-le metallico mol“sedi-leggiato” che i fratelli Castiglioni avevano disegnato nel 1957 (insieme al sedile Sella, in produzione dal 1983) per la mostra

“For-me e colori nella casa d’oggi”

allestita a Villa Olmo di Como. La struttura in acciaio scarica il peso grazie alla curvatura di-venendo sia un sostegno resi-stente sia un ammortizzatore.

(42)

CONCEPT

(43)

FRONT SIDE TOP

(44)

CONCEPT

Dimensioni

10°

La seduta è inclinata di 10° al fine di assorbire il peso del soggetto, scaricarlo lungo la struttura curvata, e tornare planare al terreno. 520 740 1200 in mm

38

(45)

CONCEPT

Dimensioni

700 in mm 500 412

39

(46)

ACERO

Piano e seduta Struttura, cerniere,

guide e viteria Impugnatura e rotelle

ACCIAIO POLIURETANO

CONCEPT

(47)

COMPONENTI:

1. Piano tavolo

2. Guida per piano tavolo 3. Cerniera per piano tavolo

4. Giunzione per cerniera piano tavolo 5. Struttura piano tavolo

6. Blocco per cerniera piano tavolo 7. Impugnatura struttura

8. Rotella

9. Guida per chiusura strutture 10. Struttura sedile

11. Blocco per cerniera sedile 12. Giunzione per cerniera sedile 13. Cerniera sedile 14. Sedile 3 4 C 5 6 B Descrizione componente 7 8 F 1 2 A Materiale Smartworking System A 3 Sedile

Cerniera per sedile

Giunzione per cerniera sedile Blocco per cerniera sedile Struttura sedile

F

Rotella

Impugnatura struttura

Blocco per cerniera piano tavolo Giunzione per cerniera piano tavolo Cerniera per piano tavolo

Guida per piano tavolo Piano tavolo 10 11 13 12 14 8 7 6 4 3 2 1 N° Nome componente B 4

Tesi di laurea in Disegno Industriale e Ambientale Relatore: Lucia Pietroni

Corelatore: Jacopo Mascitti

14 13 12 11 10 9 8 C 7 6 5 5 4 3 9 2 1 Tav N. 14 D 5 E Varie Esploso 6 Studente 7

Struttura piano tavolo

8 Progetto

E

Guida per chiusura strutture

1 2

D

Giacomo Simoncini

Tutte le quote sono espresse in mm

Scala 1:5

CONCEPT

Esploso componenti

(48)

Incastro a coda di rondine con blocco (a molla) e 4 step. Fissato sulpiano , che scorre sulla cerniera del piano

CONCEPT

(49)

CONCEPT

Regolazione distanza del piano

in mm

(50)

in mm

Perno, con molla in compressione, a inter-secare e bloccare la rotazione delle cerniere

CONCEPT

(51)

FRONT

CONCEPT

350 725 1000

45

(52)

CONCEPT

Meccanismo di blocco

Perno, con molla in compressione, a inter-secare e bloccare la rotazione delle cerniere

(53)

CONCEPT

(54)

CONCEPT

Dimensione sistema chiuso

410

740

888

(55)

CONCEPT

Trasporto

(56)

UTILIZZO

(57)

UTILIZZO

(58)
(59)

VUOTO LIVING CON CUSC

(60)
(61)
(62)

IN PIEDI CON TV

(63)

TAVOLE TECNICHE

(64)

6 5 4 2 1 Tav N. 1 E D 50 0 700 C B F Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 3 A Giaco m o Sim onc in i M ate rial e 7 Descriz ion e com po nen te Prog et to Stu den te Sc ala 1:20 10 5 A B C D E F 8 Com plet o 7 6 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti 5 4 3 2 1 8 Var ie Sm artw orking S ystem 44 3 12 00 52 0

(65)

7 6 5 3 2 1 7 6 5 4 38 2 1 R 128 4 12 700 50 0 8 Tav N. 2 M ultristrato di Ac ero E D Giaco m o Sim onc in i C M ate rial e Descriz ion e com po nen te B Prog et to F Sm artw orking S ystem Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A Pian o ta volo A B F 30 0 C D E Sc ala 1:20

(66)

45 B 67 F M ate rial e 8 1 A 23 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm A F 4 B C 5 Stu den te D E 6 Acciai o Tav N. 3 7 Prog et to Giaco m o Sim onc in i 8 E 1 D 23 C Descriz ion e com po nen te Sm artw orking S ystem 6 Gui da per pian o ta volo 403 26 21 0 Sc ala 1:10

(67)

7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 3 Ø1 8 2 SEZ . A - A A 1 A 60 12 403 Tav N. 4 Acciai o Cerniera per pian o ta volo E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D Giaco m o Sim onc in i C 24 M ate rial e Descriz ion e com po nen te B 23 5 Prog et to F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D E F Sc ala 1:10 A Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti 403 Stu den te Prog et to 12 1 Descriz ion e com po nen te 60 E D C B 23 M ate rial e 45 23 5 A 67 Giaco m o Sim onc in i 8 1 Sm artw orking S ystem 23 Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 45 Cerniera per pian o ta volo A 67 Acciai o 8 E Tav N. 4 D C Sc ala 1:5 B A F F 24 SEZ . A - A Ø1 8 A Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti 403 Stu den te Prog et to 12 1 Descriz ion e com po nen te 60 E D C B 23 M ate rial e 45 23 5 A 67 Giaco m o Sim onc in i 8 1 Sm artw orking S ystem 23 Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 45 Cerniera per pian o ta volo A 67 Acciai o 8 E

Tav

N. 4

D C

Sc

ala 1:5

B A F F 24 SEZ . A - A Ø1 8

(68)

2 1 8 6 5 4 2 1 Sc ala 1:10 Ø10 E 3 D C Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 7 B F M ate rial e 3 A 418 Descriz ion e com po nen te Prog et to Stu den te A B C D E F Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti 8 7 6 5 4 7 Giaco m o Sim onc in i Sm artw orking S ystem Ø14 Giun zion e ce rn ie ra per p ia no tavol o Acciai o Tav N. 5 Ø24

(69)

60° 4 3 2 1 E D C Tav N. 6 12 B SEZ. A - A 5 F Acciai o A Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem Giaco m o Sim onc in i M ate rial e Descriz ion e com po nen te Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A F B C D E 8 7 Prog et to 6 5 4 3 2 1 8 Str uttu ra p iano tav olo 7 700 60 70 0 6 A Sc ala 1:20

(70)

7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 Ø6 3 Ø1 4 Ø2 0 2 A 1 A 12 15 10 SEZ . A - A Acciai o, P olipropi le ne Bloc co pe r cernier a Tav N. 7 E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D 60 Giaco m o Sim onc in i C M ate rial e 24 Descriz ion e com po nen te B Prog et to F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D E F Ø4 Sc ala 1:2

(71)

34 C 56 B Descriz ion e com po nen te SEZ . B - B 7 66 68 8 F 100 B 1 B 2 A M ate rial e Sm artw orking S ystem A 3 F B 4 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A C D 5 Im pu gn atur a E A Tav N. 8 Pol iureta no ad alta den sit à 6 Stu den te 78 Prog et to E 1 95 2 40 D 60 Giaco m o Sim onc in i 12 Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm SEZ . A - A Sc ala 1:5

(72)

7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 3 2 R7 1 R2 50 SEZ . A - A A A Tav N. 9 Acciai o, Poliureta no alta den sit à Rote lla E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D Giaco m o Sim onc in i C M ate rial e Descriz ion e com po nen te B Prog et to F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D F R5 E Sc ala 1:2

(73)

7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 3 2 A SEZ . A - A 1 A 14 3 28 Gui da per chius ura str uttu re Acciai o Tav N. 10 E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D Giaco m o Sim onc in i C M ate rial e 25 Descriz ion e com po nen te B Prog et to 35 F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D E F Sc ala 1:2

(74)

7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 3 60° SEZ . A - A 2 A 1 A Tav N. 11 475 60 62 24 Acciai o Str uttu ra s edi le E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D Giaco m o Sim onc in i 12 C M ate rial e Descriz ion e com po nen te 24 B Prog et to F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D E F Sc ala 1:20 60° 67 Giaco m o Sim onc in i 8 A F E Sm artw orking S ystem 70 0 B C DD E C Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm SEZ. A - A B A F Sc ala 1:10 12 A A 1 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti Str uttu ra p iano tav olo 23 Stu den te 45 Prog et to Acciai o Tav N. 6 67 8 1 Descriz ion e com po nen te 700 23 M ate rial e 45 60

60°

6

5

4

3

2

1

E

Tav

N. 6

D

7

C

700

B

F

Sc

ala 1:10

Tut

te

le qu

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n mm

A

Giaco

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M

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A

B

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F

8

7

6

5

Sm

artw

orking

S

ystem

4

3

Str

uttu

ra

p

iano

tav

olo

Acciai

o

2

60

70

0

12

1

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AA

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60°

6

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AA

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(75)

7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 3 R8 2 R 12 Tav N. 12 1 SEZ . A - A A A 60 12 20 0 Acciai o Cerniera sedi le E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D Giaco m o Sim onc in i 403 C M ate rial e Descriz ion e com po nen te B Prog et to F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D E F Sc ala 1: 10

(76)

5 4 3 1 8 7 5 4 3 2 16 Sc ala 1: 10 36.84 Tav N. 13 2 E D Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 6 Sm artw orking S ystem C B Descriz ion e com po nen te F A Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A F Prog et to B C M ate rial e D Giaco m o Sim onc in i E 8 Sed ile M ultistrato di Ac acia 7 506 40 0 206 12

(77)

34 C 56 B Descriz ion e com po nen te 78 F 12 A M ate rial e Sm artw orking S ystem A 3 Sed ile Ce rniera per s edile Giun zione p er c erniera s edile Blocc o per c er niera s ed ile Str ut tura s edile F Ro tel la Im pugnatur a str utt ur a Blocc o per c er niera pi ano t avo lo Giun zione p er c erniera pi ano t avolo Ce rniera per piano t avo lo Guid a p er piano tavo lo Pian o tavo lo 10 11 12 13 14 8 7 6 4 3 2 1 N° No m e com ponent e B 4 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti 14 13 12 11 10 9 8 C 7 6 5 5 4 3 9 2 1 Tav N. 14 D 5 E Var ie Espl oso 6 Stu den te 7 Str ut tura pi ano t av ol o 8 Prog et to E Guid a per c hius ura s trutt ur e 12 D Giaco m o Sim onc in i Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sc ala 1:10

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23 4 5 Descriz ion e com po nen te Com plet o S tand -up w or kin g 6 A F 7 M ate rial e B C 8 D E E 20 0 725 D C Giaco m o Sim onc in i Tav N. 15 B 1 F Sm artw orking S ystem 35 0 23 A 45 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti Var ie 67 Stu den te 8 1 Prog et to Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 30 0 1000 Sc ala 1:20

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6 5 4 2 1 8 6 5 4 3 27 1 410 E 3 Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Var ie D 7 C M ate rial e B F Prog et to Stu den te A Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A B F Descriz ion e com po nen te C D Giaco m o Sim onc in i Sm artw orking S ystem E 8 Com plet o ch iu so 88 8 Sc ala 1:10 Tav N . 16

(80)

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Riferimenti

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