OBIETTIVO
Progettazione di un sistema comprendente piano e seduta al
fine di agevolare l’utente nel lavoro da casa.
Il risultato finale dovrà permettere di lavorare in
posi-zione eretta e in seduta classica, poichè alternando le
due posture si evitano problemi muscolo scheletrici.
Il prodotto dovrà essere trasportabile in modo da poter
lavo-rare in ogni ambiente domestico ed essere richiuso in fase di
non utilizzo al fine di ridurre il suo ingombro. Meccanismi di
utilizzo e regolazione intuitivi e non complessi.
Nel Giugno 2017 viene approvato dal Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali, una nuova modalità di esecuzione
del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato
dall’as-senza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi,
cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente
e datore di lavoro.
Le aziende notano un risparmio economico e un aumento
della produttività del lavoratore il quale però si ritrova a
dover cambiare radicalmente le proprie abitudini
lavorati-ve per adattarsi a questa trasformazione.
Con l’impatto del COVID-19 questo cambiamento è stato
repentino e di massa. L’impossibilità di recarsi in ufficio ha
spinto migliaia di aziende e lavoratori ad adottare lo smart
working.
Nascono nuove figure di lavoratore da casa e sorgono
nuo-ve necessità spaziali e funzionali.
Non tutte le abitazioni hanno a disposizione uno studio o
semplicemente un luogo appartato in cui concentrarsi.
I disturbi nella sfera domestica sono maggiori rispetto ad
un ufficio e trovare la propria comfort-zone risulta sempre
complicato, spingendo gli elementi del nucleo abititativo
ad adattare ogni possibile area della casa al proprio modo
di lavorare.
EASY-DESK
Smart working solution
VANTAGGI
Con un prodotto si possono adempiere a più tipologie e
postu-re lavorative, i meccanismi sono intuitivi e adatti ad ogni target.
Non è ingombrante sia sotto l’aspetto dimensionale sia visivo e
si può trasportare all’interno dell’area domestica per trovare la
propria comfort-zone ed aumentare la propria produttività.
Terminata l’attività lavorativa si chiude e si ripone.
CONCEPT
Piano e seduta ruotano attorno ad una cerniera bloccabile
per-mettendo di lavorare seduti e in postura eretta. Lo schienale del
sedile funge da supporto in semiseduta nel momento in cui si
lavora in piedi.
La distanza del piano è regolabile in quattro step per adattarlo
al meglio alle esigenze e alle stature. Il sistema è richiudibile su
stesso facendo ruotare la struttura del sedile attorno ad un
per-no che guida la trasformazione.
Corso di Laurea in Design Industriale e Ambientale - TESI DI LAUREA
Relatore Lucia Pietroni
Co-Relatore Jacopo Mascitti
Corso di Laurea in Design Industriale e Ambientale - TESI DI LAUREA
Relatore Lucia Pietroni
Co-Relatore Jacopo Mascitti
Studente Giacomo Simoncini a.a. 2019-2020
REGOLAZIONE DISTANZA
DEL PIANO
ROTAZIONE PIANO E SEDILE
CHIUSURA DEL SISTEMA
Il sistema è richiudibile su stesso facendo
ruota-re la struttura del sedile attorno ad un perno che
guida la trasformazione.
Applicando una leggera pressione sulla struttura
del sedile essa sale sulla struttura del piano grazie
ad un piano inclinato. Il perno a sezione quadra
perde il suo vincolo naturale e può ruotare
sbloc-cando il sistema.
ACCESSORIO
Due cuscini, uno per schienale e seduta (A),
un altro per offrire un morbido sostegno in
“semi-seduta” (B), collegati fra di loro da
ban-de elastiche, si infila nel sedile come un
calzi-no aumentandone il comfort in entrambe le
posture lavorative.
Perno, con molla in compressione, a intersecare e
bloccare la rotazione delle cerniere.
Sistema semplice e adatto ad ogni target.
Incastro a coda di rondine con blocco (a molla)
e quattro step. Fissato sul piano, che scorre sulla
cerniera del medesimo.
LAVORARE
SEDUTI
LAVORARE
IN PIEDI
A
B
10 11 N° 12 13 1 14 2 3 Piano tavolo Rotella 4 5
Guida per piano tavolo
6 7
Cerniera per piano tavolo
Guida per chiusura strutture
Giunzione per cerniera sedile
Tav N. 14
8
1
Scala 1:5
Tutte le quote sono espresse in mm
Smartworking System Giacomo Simoncini
Descrizione componente Progetto
Tesi di laurea in Disegno Industriale e Ambientale Relatore: Lucia Pietroni
Corelatore: Jacopo Mascitti A F C D E 8 7 6 5 3 2 1 7 6 5 4 3 2 1 9
Giunzione per cerniera piano tavolo
E D C B F A Esploso 8 Varie 14 12 4
Struttura piano tavolo
Struttura sedile 2 3 4 5 13 B 6 7 11 Studente
Blocco per cerniera piano tavolo
10 8 Materiale 9 Nome componente Impugnatura struttura
Blocco per cerniera sedile Cerniera per sedile
Sedile
520
740
1200
in mm in mm in mmCOMPONENTI:
1. Piano tavolo
2. Guida per piano tavolo
3. Cerniera per piano tavolo
4. Giunzione per cerniera piano tavolo
5. Struttura piano tavolo
6. Blocco per cerniera piano tavolo
7. Impugnatura struttura
8. Rotella
9. Guida per chiusura strutture
10. Struttura sedile
11. Blocco per cerniera sedile
12. Giunzione per cerniera sedile
13. Cerniera sedile
14. Sedile
410 740 888 700 500 412ACERO
Piano e seduta
Struttura, cerniere, guide e
viteria
Impugnatura e rotelle
ACCIAIO POLIURETANO
Corso di Laurea in Design Industriale e Ambientale - TESI DI LAUREA
Relatore Lucia Pietroni
Co-Relatore Jacopo Mascitti
Studente Giacomo Simoncini a.a. 2019-2020
Corso di Laurea in Design Industriale e Ambientale - TESI DI LAUREA
Relatore Lucia Pietroni
Co-Relatore Jacopo Mascitti
Studente Giacomo Simoncini a.a. 2019-2020
DIMENSIONI E INGOMBRI
DETTAGLIO GUIDA
CHIUSURA
Il sistema presenta un piano 700x500 mm, che
una volta ruotato offre un piano di appoggio di
700x300 mm; un sedile 506x400 mm con uno
schienale 506x206 mm.
Le dimensioni complessive del sistema aperto
sono di 1200x700x740(h) mm, una volta chiuso
l’ingombro si riduce a 888x700x740(h) mm.
MATERIALI
LAVORARE
SEDUTI
25 25 31 62 25UNICAM
Facoltà di Architettura e Design “Eduardo Vittoria”
Tesi di Laurea in Design Industriale e Ambientale Relatore Lucia Pietroni Co-Relatore Jacopo Mascitti Studente Giacomo Simoncini
EASY-DESK
Tesi di Laurea in Design Industriale e Ambientale
INDICE
Smartworking
Ambiente e postazione
Target e necessità
Obiettivi di progetto
Ricerca antropometrica
Macro-componenti
Concept
Utilizzo
Ambientazioni
Tavole tecniche
Bibliografia e sitografia
1
8
11
13
16
25
36
50
53
57
74
SMART WORKING
o Telelavoro
“Una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”.
Osservatorio del Politecnico di Milano
Direttiva n. 3 del 2017 in materia
di lavoro agile
Nel Giugno 2017 viene approvato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, una nuova modalità di esecuzio-ne del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli ora-ri o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accor-do tra dipendente e datore di lavoro.
SMART WORKING
Analisi
Le aziende notano un risparmio econo-mico e un aumento della produttività del lavoratore il quale però si ritrova a dover cambiare radicalmente le proprie abitudi-ni lavorative per adattarsi a questa trasfor-mazione.
Con l’impatto del COVID-19 questo cam-biamento è stato repentino e di massa. L’impossibilità di recarsi in ufficio ha spin-to migliaia di aziende e lavoraspin-tori ad adot-tare lo smart working.
Nascono nuove figure di lavoratore da casa e sorgono nuove necessità spaziali e funzionali.
Non tutte le abitazioni hanno a disposizio-ne uno studio o semplicemente un luogo appartato in cui concentrarsi.
I disturbi nella sfera domestica sono mag-giori rispetto ad un ufficio e trovare la pro-pria comfort-zone risulta sempre compli-cato, spingendo gli elementi del nucleo abititativo ad adattare ogni possibile area della casa al proprio modo di lavorare.
Nel 2018 il numero di Smart worker è stato pari al 7% della forza lavoro con differenze fra Grandi Imprese e Piccole Medie Imprese
Piccole Medie Imprese Grandi Imprese
36%
35%
26%
7%
15%
4%
con modalità strutturate
Tipologie:
in fase estensiva
a pieno regime
con progetto strutturato
in modo informale
iniziative non strutturate
SMARTWORKING
Diffusione
Grandi Imprese
Fiducia nel lavoratore
scala 1-10
Nord
Centro
Sud
Piccole Medie Imprese
conciliazione vita-lavoro
aumento produttività benefici conciliativi
orientamento al risultato
63%
5.8
5.7
6.0
63%
48%
54%
SMARTWORKING
Motivazioni
4
Azienda
15€ al giorno in media fra buoni pasto, indennità di
trasferta, spese
immobile ( luce, riscaldamento, affitto) e straordinari;
40 ore di tempo libero in piu all’anno 90 minuti al giorno
guadagnati, di cui 50 reinvestiti nel lavoro;
Riduzione dello spazio occupato in azienda da 23 a 17
m2 a dipendente;
Il 95% di obbietivi raggiunti.
Su 850 smart worker si risparmia 900 mila euro
all’anno. 50/70 Km al giorno risparmiati 135 kg di CO2 in meno all’anno.
Lavoratore
SMARTWORKING
Risparmio
5
15% aumento della produttività del singolo;
22 753 000 occupati (2016) costo medio 27 800 € Il 70% potenziali futuri smart worker.
Previsto un aumento del 17 - 36%;
13,7 miliardi di euro risparmiati.
Le prime aziende che hanno adottato lo smart working:
Nazionale: Vodafone Internazionale: Amazon
I settori :
Assistenza virtule,
Direzione sviluppo aziendale, Interprete, Grafica, Consulenze, Analisi di sistema, Sviluppo software, Ingegnieria, Commerciale Osservatorio del Politecnico di Milano Fonte:
SMARTWORKING
Incremento
6
L’impatto della pandemia COVID-19 ha trasformato le abitudini del cittadino e, di conseguenza, anche del lavoratore e delle aziende. Queste ultime hanno puntato tutto sullo smart working per rmantenere attivi i servizi e il business.
Il cambiamento:
Nuova organizzazione spazio domestico
Spazio Virtuale
Digital Attitude
2 Milioni di italiani lavorano in smart working durante il periodo di crisi (vs 570k del 2019);
+30% del traffico web nel mese di Marzo 2020;
+56% di flusso su Youtube in ambito arredo e
miglioramento spazi domestici.
Centro di Ricerca IKEA of Sweden Fonte:
SMARTWORKING
Impatto COVID-19
AMBIENTE
Spostarsi per evitare i disturbi
SMARTWORKING
Impatto COVID-19
In ambiente domestico si è vulnerabili a più elementi di disturbo: rumori esterni, temperatura inadeguata, illuminazione scarsa, rumori e altre distrazioni come: familiari, animali domestici, ecc.
Avere un luogo personale tagliato fuori da questi agenti di disturbo non è sempre possibile.
Poter adattare ogni area all’attività lavorativa, spostandosi da ambiente in am-biente, diventa fondamentale.
POSTAZIONE
Disturbi Muscolo Scheletrici
La maggior parte dei DMS lavo-ro correlati si sviluppa nel tempo. Di solito la causa dei DMS non è una sola, spesso vi concorrono vari fattori di rischio, tra cui fattori fisici e biomeccanici, organizzativi e psi-cosociali nonché quelli individuali. I fattori di rischio fisici e biomeccanici possono includere:
• movimentazione dei carichi, specialmente durante le fasi di flessione e torsione;
• movimenti ripetitivi o che richiedo-no urichiedo-no sforzo;
• posture scomode e statiche;
• vibrazioni, scarsa illuminazione o ambienti di lavoro freddi;
• ritmi intensi di lavoro;
• rimanere seduti o in piedi a lungo nella stessa posizione.
Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
Fonte:
9
POSTAZIONE
Disturbi Muscolo Scheletrici
La maggior parte dei DMS lavo-ro correlati si sviluppa nel tempo. Di solito la causa dei DMS non è una sola, spesso vi concorrono vari fattori di rischio, tra cui fattori fisici e biomeccanici, organizzativi e psi-cosociali nonché quelli individuali. I fattori di rischio fisici e biomeccanici possono includere:
• movimentazione dei carichi, specialmente durante le fasi di flessione e torsione;
• movimenti ripetitivi o che richiedo-no urichiedo-no sforzo;
• posture scomode e statiche;
• vibrazioni, scarsa illuminazione o ambienti di lavoro freddi;
• ritmi intensi di lavoro;
• rimanere seduti o in piedi a lungo nella stessa posizione.
Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
Fonte:
STAND-UP
WORKING
Studi dimostrano che dopo un pasto, i livelli di zucchero nel sangue tornano alla normalità più velocemente nei gior-ni in cui una persona trascorre più tem-po in piedi. Lavorare in piedi, piuttosto che seduto, può ridurre il rischio di dolo-re alla spalla e alla schiena.
Altri potenziali benefici per la salute di lavorare in piedi sono assunti in base alla constatazione che lunghe ore di seduta sono collegate con un rischio maggiore di:
• obesità • diabete
• problemi cardiovascolari
Alternare 40 min di lavoro seduto a 20 min di lavoro in piedi è considerato un atteggiamento dinamico in grado di aumentare la concentrazione ed evitare i problemi elencati sopra.
“Harvard Publishing” Harvard Medical School
Fonte:
10
STAND-UP
WORKING
Studi dimostrano che dopo un pasto, i livelli di zucchero nel sangue tornano alla normalità più velocemente nei gior-ni in cui una persona trascorre più tem-po in piedi. Lavorare in piedi, piuttosto che seduto, può ridurre il rischio di dolo-re alla spalla e alla schiena.
Altri potenziali benefici per la salute di lavorare in piedi sono assunti in base alla constatazione che lunghe ore di seduta sono collegate con un rischio maggiore di:
• obesità • diabete
• problemi cardiovascolari
Alternare 40 min di lavoro seduto a 20 min di lavoro in piedi è considerato un atteggiamento dinamico in grado di aumentare la concentrazione ed evitare i problemi elencati sopra.
“Harvard Publishing” Harvard Medical School
TARGET
Profili
MARTA , Consulente,
42 anni
“ Non ho un orario pre-ciso di lavoro, odio stare seduta mentre parlo al telefono con i miei clienti, mi muovo, giro e consulto cose sul pc.”
SOFIA, Giornalista,
31 anni
“Sono una mamma lavoratrice, scrivo da casa. Dove lavoro? Dipende dove si
addormenta mia figlia Giulia.”
LUCA, Web Designer,
27 anni
“Vivo in una casa in centro, mi serve solo un appoggio per fare le mie cose che non occupi molto spazio.”
NECESSITÁ
Analisi
LAVORARE ANCHE IN PIEDI
Avere la possibilità di lavorare seduto, in piedi e alternare le due posture.
LAVORARE IN PIU AMBIENTI DELLA CASA
Poter lavorare in ogni zona della casa evitando disturbi e ricercando la propria comfort-zone.
RIDUZIONE INGOMBRO
Poter riporre o richiudere la propria postazione in fase di non utilizzo, adattabile a dimensioni abitative
ridotte.
Progettazione di un sistema che comprenda piano e seduta al fine di agevolare l’utente nel lavoro da casa. Il risultato finale dovrà permettere di lavorare in posizione eretta e in sedu-ta classica, poichè alternando le due posture si evitano problemi muscolo scheletrici. Il prodotto dovrà essere trasportabile in modo da poter lavo-rare in ogni ambiente domestico ed essere richiuso in fase di non utiliz-zo al fine di ridurre il suo ingombro. Meccanismi di utilizzo e regolazione intuitivi e non complessi.
OBIETTIVI DI
PROGETTO
Elementi fondamentali:
1. PIANO
2. SEDUTA
3. STRUTTURA di sostegno
Il sistema:
PIANO
SISTEMA
SEDUTA
SISTEMA
Connessione funzionale
Due prodotti connessi a livello funzionale generano un sistema, nel quale ogni dimensione, forma, materiale e funzione sono variabili che si influenzano a vicenda.
Elementi fondamentali:
1. ASPETTI TECNICI DEI MATERIALI
2. DIMENSIONI PIANO E SEDUTA
3. DIMENSIONI ANTROPOMETRICHE
Il sistema:
OGGETTO
SISTEMA
CORPO
SISTEMA
Relazione con l’uomo
Nel caso in cui due prodotti connessi a livello funzionale subiscano l’interazione dell’uomo, nel sistema entra un altro elemento: l’ antropometria.
L’antropometria ci aiuta a reperire dati e informazioni per adattare un prodotto ad un percentile medio o specializzarlo per una determinata casistica.
Dimensioni statiche:
relative alla statura, circonferenza
del cranio, lunghezza delle braccia,
misurate in posizioni statiche.
Dimensioni dinamiche:
dimensioni del corpo in movimento,
lo spazio occupato durante lo
spostamento e durante lo
svolgi-mento di attività.
RICERCA
ANTROPOMETRICA
UniFirenze
“Le misufre antropometriche” Fonte:
Larghezza
massima del corpo
Profondità
massima del corpo
Lunghezza del
corpo in posizione
seduta
Lunghezza gambe
distese in posizione
seduta
LE MISURE
Dimensioni massimali
Uomini (19-65)
Donne (19-65)
5°
50°
95°
5°
50°
95°
480
255
1215
985
355
225
1130
875
530
290
1340
1070
429
280
1236
962
580
330
1465
1160
485
325
1350
1055
in mm
17
Donne (19-65)
5°
60
46
72
55
89
67
59
48
75
58
93
73
60
49
77
63
95
83
58
54
76
66
94
88
61
48
75
59
93
75
61
51
77
61
94
79
Centro-Nord
>18
>18
>35
>50
>35
>50
Sud
fasce d’età
percentile
in Kg
LE MISURE
Peso
50°
95°
18
5°
1651
1525
1755
1630
1872
1728
1629
1509
1720
1590
1827
1685
1584
1476
1688
1562
1790
1654
1579
1449
1676
1537
1769
1635
1598
1520
1725
1601
1839
1695
1579
1489
1702
1575
1817
1678
Centro-Nord
>18
>18
>35
>50
>35
>50
Sud
fasce d’età
percentile
in mm
LE MISURE
Statura
50°
95°
19
Sud
in mm
5°
846
208
905
860
969
909
822
780
878
829
937
981
815
760
866
816
925
868
812
750
862
802
925
864
837
798
894
850
950
900
824
787
882
834
944
888
Centro-Nord
>18
>18
>35
>50
>35
>50
Sud
fasce d’età
percentile
in mm
LE MISURE
Altezze del gomito
50°
95°
5°
193
208
247
250
301
294
176
186
227
232
276
273
181
183
232
229
283
281
185
170
228
223
278
273
199
206
252
248
300
284
196
196
261
236
305
284
Centro-Nord
>18
>18
>35
>50
>35
>50
Sud
fasce d’età
percentile
in mm
LE MISURE
Altezza da seduto
50°
95°
21
Sud
in mm
Descrive graficamente lo spazio occupato dalla persona, l’asse maggiore e l’asse minore descrivono la sua massima larghezza e profondità del corpo.
Prendendo come riferi-mento un 95° percenti-le e aggiungendo al suo ingombro 25 mm di vestia-rio gli assi dell’ellisse sono 63 e 38 cm.
ELISSE CORPOREA
Antropometria
Fonte S. Pheasant, 1997 Fonte:22
Area di movimento dei go-miti, descritta dal primo cerchio e corrisponde all’e-stensione delle braccia della donna del 5° percentile e del terzo cerchio che corrispon-de all’estensione corrispon-delle brac-cia dell’uomo del 95° percen-tile.
ELISSE CORPOREA
Elbow room
Fonte S. Pheasant, 1997 Fonte:23
ZONE DI NORMALE
RAGGIUNGIBILITÁ
Eastman Kodak Company, 1983 Fonte:
Sono le zone raggiungibili comodamente, ossia attra-verso movimenti che non comportano sforzo. Le zone di raggiungibilità sono rap-presentate graficamente da-gli archi descritti dalla mano attraverso il movimento delle braccia e si riferisco-no alle dimensioni minime e massime di tali archi, os-sia alla dimensione relativa alla donna del 5° percentile e all’uomo del 95°.
MACRO-COMPONENTI
PIANO
SEDUTA
SEDUTA
Laptop
Piano
Requisiti minimi piano:
Larghezza: 700 mm Profondità: 500 mm
Distanza schermo-utilizzatore: da 350 a 600mm Distanza fra bordo del piano e tastiera: 150mm Area per utilizzo mouse: 250x200mm
Dimensioni medie laptop: Larghezza min: 300 mm Larghezza max: 460 mm Profondità min: 210 mm Profondità max: 320 mm Foglio A4 (210 × 297 mm)
PIANO
Dimensioni
PIANO
Materiale
LEGNO
POLIMERI PLASTICI
strutturali
TRAZIONE
COMPRESSIONE
FLESSIONE
TORSIONE
TAGLIO
DUREZZA
FATICA
RESILIENZA
USURA
LEGGEREZZA
ECOSOSTENIBILITÀ
27
PIANO
Legno
Questi marchi identificano il legname proveniente da fo-reste fruite in modo corret-to e responsabile, rispettan-do le normative ambientali e garantendone la tracciabilità.
Legni ecosostenibili:
melo, il pioppo, il faggio, l’olmo, il tiglio, il rovere, il pero, il platano, il noce, il frassino, il ciliegio, l’acero.
Un legno forte migliore della betulla e
durevole nel tempo, anch’esso
abbon-dante e facilmente reperibile. L’acero Canadese rappresenta lo standard più utilizzato nella costruzione di tavole da skate street. La lavorazione, esegui-ta bagnando gli strati di legno, deve essere accurata per evitare di creare bolle negli strati.
Un piano non è sollecitato dalla stessa quantità di peso che assorbe una tavo-la da skateboarding ma l’acero rimane un materiale leggero e resistente alla flessione, dunque adatto al piano da progettare.
LEGNO DI ACERO
Rapporto con obiettivi di progetto:
La necessitò del nostro target non è di avere una seduta su cui passare lunghi lassi di tempo in maniera statica, bensì di avere una seduta maneggevole, in grado da assolvere anche da sostegno in “semi-seduta” durante lo stand up working e sopratutto che non incida nel peso complessivo da dover poi trasportare .
“Semi-seduta”
Durante l’alternare di postura seduta ed eretta è prevista una “semi-seduta” cioè un appoggio intermedio fra le due posizione che deve essere transitorio.
Il concetto fondamentale è di avere una postura lavoritiva dinamica che compren-da anche questa sfumatura dello stand up working.
SEDUTA
Caretteristiche e dimensioni
Dimensioni medie sedili:
Larghezza: da 470 a 530 mm Profondità: da 480 a 460 mm
Caratteristiche necessarie:
• Curvatura a ridosso delle ginocchia per evitare problemi di circolazione sanguinea.
• Materiale resistente alla flessione e ai carichi di peso.
SEDUTA
Materiale
LEGNO
POLIMERI PLASTICI
strutturali
TRAZIONE
COMPRESSIONE
FLESSIONE
TORSIONE
TAGLIO
DUREZZA
FATICA
RESILIENZA
USURA
LEGGEREZZA
ECOSOSTENIBILITÀ
31
SEDUTA
Materiale
Compensato impiallacciato
Tamburato
Truciolare impiallacciato
Massicccio, massello
Multristrato
Compensato impiallacciato
Tamburato
Truciolare impiallacciato
Massicccio, massello
Multistrato
LEGGEREZZA
RESISTENZA
FLESSIONE e CARICO
32
Come lo skateboard, il sedile dovrà resi-stere ad un carico di peso e ad una flessio-ne delle sue estremità, il legno di acero rimane la scelta migliore.
I track (ruote in coppia) nello skateboard sono le uniche parti agganciate con viti, in queste giunzioni ( in grado di resistere a urti, flessioni e carichi di peso) viene scari-cato tutto il peso.
Tutto ciò è teso ad avvalorare la resisten-za e l’adeguatezresisten-za di questo legno, lavo-rato in multistlavo-rato, anche a giunzione
con elementi metallici tramite viteria.
DI NUOVO
LEGNO DI ACERO
Altezza piano Seduto: 730-740 mm In piedi: da 950 a 1050 cm Altezza sedile Seduto: da 470 a 560 mm
STRUTTURA
Dimensioni
Semi-sedutaPosizione intermedia fra la postura eretta e seduta classica, si poggia il sedere no-nostante la maggior parte del peso sia comunque scaricatoa sulle gambe
Altezza “semiseduta”
Una media fra le caratteristiche antropometriche dei vari percentili come la statu-ra e l’altezza del gomito.
La quota ha un margine fra 640 e i 700mm.
Stabilità e isostatica
È fondamentale che piano e sedile siano leggeri per non creare carico di punta per un equilibrio del sistema.
Altro requisito è che la proiezione a terra di piano e sedile rientrino nella larghezza della base.
Distribuzione del peso
La maggior parte del peso sarà scaricato dalla struttura del sedile.
L’acciaio è un materiale resistente ma evitando saldature e punti di giunzione si aumenta la resa statica e l’ammortizzazione del peso, la quale è valorizzata mag-giormente se il profilo prevede curvature.
CASO STUDIO
Mezzadro Castiglioni & Zanotta
“Mezzadro è un messaggio forte e chiaro di libertà nella
definizione dell’ambiente spaziale domestico.”
Nel 1970 Zanotta mette in pro-duzione, chiamandolo meta-foricamente Mezzadro, il “sedi-le metallico mol“sedi-leggiato” che i fratelli Castiglioni avevano disegnato nel 1957 (insieme al sedile Sella, in produzione dal 1983) per la mostra
“For-me e colori nella casa d’oggi”
allestita a Villa Olmo di Como. La struttura in acciaio scarica il peso grazie alla curvatura di-venendo sia un sostegno resi-stente sia un ammortizzatore.
CONCEPT
FRONT SIDE TOP
CONCEPT
Dimensioni
10°
La seduta è inclinata di 10° al fine di assorbire il peso del soggetto, scaricarlo lungo la struttura curvata, e tornare planare al terreno. 520 740 1200 in mm
38
CONCEPT
Dimensioni
700 in mm 500 41239
ACERO
Piano e seduta Struttura, cerniere,
guide e viteria Impugnatura e rotelle
ACCIAIO POLIURETANO
CONCEPT
COMPONENTI:
1. Piano tavolo
2. Guida per piano tavolo 3. Cerniera per piano tavolo
4. Giunzione per cerniera piano tavolo 5. Struttura piano tavolo
6. Blocco per cerniera piano tavolo 7. Impugnatura struttura
8. Rotella
9. Guida per chiusura strutture 10. Struttura sedile
11. Blocco per cerniera sedile 12. Giunzione per cerniera sedile 13. Cerniera sedile 14. Sedile 3 4 C 5 6 B Descrizione componente 7 8 F 1 2 A Materiale Smartworking System A 3 Sedile
Cerniera per sedile
Giunzione per cerniera sedile Blocco per cerniera sedile Struttura sedile
F
Rotella
Impugnatura struttura
Blocco per cerniera piano tavolo Giunzione per cerniera piano tavolo Cerniera per piano tavolo
Guida per piano tavolo Piano tavolo 10 11 13 12 14 8 7 6 4 3 2 1 N° Nome componente B 4
Tesi di laurea in Disegno Industriale e Ambientale Relatore: Lucia Pietroni
Corelatore: Jacopo Mascitti
14 13 12 11 10 9 8 C 7 6 5 5 4 3 9 2 1 Tav N. 14 D 5 E Varie Esploso 6 Studente 7
Struttura piano tavolo
8 Progetto
E
Guida per chiusura strutture
1 2
D
Giacomo Simoncini
Tutte le quote sono espresse in mm
Scala 1:5
CONCEPT
Esploso componenti
Incastro a coda di rondine con blocco (a molla) e 4 step. Fissato sulpiano , che scorre sulla cerniera del piano
CONCEPT
CONCEPT
Regolazione distanza del piano
in mm
in mm
Perno, con molla in compressione, a inter-secare e bloccare la rotazione delle cerniere
CONCEPT
FRONT
CONCEPT
350 725 100045
CONCEPT
Meccanismo di blocco
Perno, con molla in compressione, a inter-secare e bloccare la rotazione delle cerniere
CONCEPT
CONCEPT
Dimensione sistema chiuso
410
740
888
CONCEPT
Trasporto
UTILIZZO
UTILIZZO
VUOTO LIVING CON CUSC
IN PIEDI CON TV
TAVOLE TECNICHE
6 5 4 2 1 Tav N. 1 E D 50 0 700 C B F Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 3 A Giaco m o Sim onc in i M ate rial e 7 Descriz ion e com po nen te Prog et to Stu den te Sc ala 1:20 10 5 A B C D E F 8 Com plet o 7 6 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti 5 4 3 2 1 8 Var ie Sm artw orking S ystem 44 3 12 00 52 0
7 6 5 3 2 1 7 6 5 4 38 2 1 R 128 4 12 700 50 0 8 Tav N. 2 M ultristrato di Ac ero E D Giaco m o Sim onc in i C M ate rial e Descriz ion e com po nen te B Prog et to F Sm artw orking S ystem Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A Pian o ta volo A B F 30 0 C D E Sc ala 1:20
45 B 67 F M ate rial e 8 1 A 23 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm A F 4 B C 5 Stu den te D E 6 Acciai o Tav N. 3 7 Prog et to Giaco m o Sim onc in i 8 E 1 D 23 C Descriz ion e com po nen te Sm artw orking S ystem 6 Gui da per pian o ta volo 403 26 21 0 Sc ala 1:10
7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 3 Ø1 8 2 SEZ . A - A A 1 A 60 12 403 Tav N. 4 Acciai o Cerniera per pian o ta volo E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D Giaco m o Sim onc in i C 24 M ate rial e Descriz ion e com po nen te B 23 5 Prog et to F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D E F Sc ala 1:10 A Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti 403 Stu den te Prog et to 12 1 Descriz ion e com po nen te 60 E D C B 23 M ate rial e 45 23 5 A 67 Giaco m o Sim onc in i 8 1 Sm artw orking S ystem 23 Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 45 Cerniera per pian o ta volo A 67 Acciai o 8 E Tav N. 4 D C Sc ala 1:5 B A F F 24 SEZ . A - A Ø1 8 A Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti 403 Stu den te Prog et to 12 1 Descriz ion e com po nen te 60 E D C B 23 M ate rial e 45 23 5 A 67 Giaco m o Sim onc in i 8 1 Sm artw orking S ystem 23 Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 45 Cerniera per pian o ta volo A 67 Acciai o 8 E
Tav
N. 4
D CSc
ala 1:5
B A F F 24 SEZ . A - A Ø1 82 1 8 6 5 4 2 1 Sc ala 1:10 Ø10 E 3 D C Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 7 B F M ate rial e 3 A 418 Descriz ion e com po nen te Prog et to Stu den te A B C D E F Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti 8 7 6 5 4 7 Giaco m o Sim onc in i Sm artw orking S ystem Ø14 Giun zion e ce rn ie ra per p ia no tavol o Acciai o Tav N. 5 Ø24
60° 4 3 2 1 E D C Tav N. 6 12 B SEZ. A - A 5 F Acciai o A Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem Giaco m o Sim onc in i M ate rial e Descriz ion e com po nen te Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A F B C D E 8 7 Prog et to 6 5 4 3 2 1 8 Str uttu ra p iano tav olo 7 700 60 70 0 6 A Sc ala 1:20
7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 Ø6 3 Ø1 4 Ø2 0 2 A 1 A 12 15 10 SEZ . A - A Acciai o, P olipropi le ne Bloc co pe r cernier a Tav N. 7 E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D 60 Giaco m o Sim onc in i C M ate rial e 24 Descriz ion e com po nen te B Prog et to F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D E F Ø4 Sc ala 1:2
34 C 56 B Descriz ion e com po nen te SEZ . B - B 7 66 68 8 F 100 B 1 B 2 A M ate rial e Sm artw orking S ystem A 3 F B 4 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A C D 5 Im pu gn atur a E A Tav N. 8 Pol iureta no ad alta den sit à 6 Stu den te 78 Prog et to E 1 95 2 40 D 60 Giaco m o Sim onc in i 12 Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm SEZ . A - A Sc ala 1:5
7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 3 2 R7 1 R2 50 SEZ . A - A A A Tav N. 9 Acciai o, Poliureta no alta den sit à Rote lla E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D Giaco m o Sim onc in i C M ate rial e Descriz ion e com po nen te B Prog et to F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D F R5 E Sc ala 1:2
7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 3 2 A SEZ . A - A 1 A 14 3 28 Gui da per chius ura str uttu re Acciai o Tav N. 10 E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D Giaco m o Sim onc in i C M ate rial e 25 Descriz ion e com po nen te B Prog et to 35 F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D E F Sc ala 1:2
7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 3 60° SEZ . A - A 2 A 1 A Tav N. 11 475 60 62 24 Acciai o Str uttu ra s edi le E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D Giaco m o Sim onc in i 12 C M ate rial e Descriz ion e com po nen te 24 B Prog et to F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D E F Sc ala 1:20 60° 67 Giaco m o Sim onc in i 8 A F E Sm artw orking S ystem 70 0 B C DD E C Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm SEZ. A - A B A F Sc ala 1:10 12 A A 1 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti Str uttu ra p iano tav olo 23 Stu den te 45 Prog et to Acciai o Tav N. 6 67 8 1 Descriz ion e com po nen te 700 23 M ate rial e 45 60
60°
6
5
4
3
2
1
E
Tav
N. 6
D
7
C
700
B
F
Sc
ala 1:10
Tut
te
le qu
ot
e son
o espr
esse i
n mm
A
Giaco
m
o Sim
onc
in
i
M
ate
rial
e
Descriz
ion
e
com
po
nen
te
Prog
et
to
Stu
den
te
Tesi
di
lau
rea i
n Di
segn
o I
nd
ust
rial
e e Am
bi
ental
e
R
el
ator
e:
Luc
ia Pi
etroni
C
or
el
at
or
e: Jac
opo
Mas
cit
ti
A
B
C
D
E
F
8
7
6
5
Sm
artw
orking
S
ystem
4
3
Str
uttu
ra
p
iano
tav
olo
Acciai
o
2
60
70
0
12
1
8
AA
SEZ. A
- A
60°
6
5
4
3
2
1
E
Tav
N. 6
D
7
C
700
B
F
Sc
ala 1:10
Tut
te
le qu
ot
e son
o espr
esse i
n mm
A
Giaco
m
o Sim
onc
in
i
M
ate
rial
e
Descriz
ion
e
com
po
nen
te
Prog
et
to
Stu
den
te
Tesi
di
lau
rea i
n Di
segn
o I
nd
ust
rial
e e Am
bi
ental
e
R
el
ator
e:
Luc
ia Pi
etroni
C
or
el
at
or
e: Jac
opo
Mas
cit
ti
A
B
C
D
E
F
8
7
6
5
Sm
artw
orking
S
ystem
4
3
Str
uttu
ra
p
iano
tav
olo
Acciai
o
2
60
70
0
12
1
8
AA
SEZ. A
- A
60° 67 Giaco m o Sim onc in i 8 A F E Sm artw orking S ystem 70 0 B C DD E C Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm SEZ. A - A B A F Sc ala 1:10 12 A A 1 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti Str uttu ra p iano tav olo 23 Stu den te 45 Prog et to Acciai o Tav N. 6 67 8 1 Descriz ion e com po nen te 700 23 M ate rial e 45 6060°
6
5
4
3
2
1
E
Tav
N. 6
D
7
C
700
B
F
Sc
ala 1:10
Tut
te
le qu
ot
e son
o espr
esse i
n mm
A
Giaco
m
o Sim
onc
in
i
M
ate
rial
e
Descriz
ion
e
com
po
nen
te
Prog
et
to
Stu
den
te
Tesi
di
lau
rea i
n Di
segn
o I
nd
ust
rial
e e Am
bi
ental
e
R
el
ator
e:
Luc
ia Pi
etroni
C
or
el
at
or
e: Jac
opo
Mas
cit
ti
A
B
C
D
E
F
8
7
6
5
Sm
artw
orking
S
ystem
4
3
Str
uttu
ra
p
iano
tav
olo
Acciai
o
2
60
70
0
12
1
8
AA
SEZ. A
- A
60°
6
5
4
3
2
1
E
Tav
N. 6
D
7
C
700
B
F
Sc
ala 1:10
Tut
te
le qu
ot
e son
o espr
esse i
n mm
A
Giaco
m
o Sim
onc
in
i
M
ate
rial
e
Descriz
ion
e
com
po
nen
te
Prog
et
to
Stu
den
te
Tesi
di
lau
rea i
n Di
segn
o I
nd
ust
rial
e e Am
bi
ental
e
R
el
ator
e:
Luc
ia Pi
etroni
C
or
el
at
or
e: Jac
opo
Mas
cit
ti
A
B
C
D
E
F
8
7
6
5
Sm
artw
orking
S
ystem
4
3
Str
uttu
ra
p
iano
tav
olo
Acciai
o
2
60
70
0
12
1
8
AA
SEZ. A
- A
7 6 5 3 2 1 8 7 4 6 5 4 8 3 R8 2 R 12 Tav N. 12 1 SEZ . A - A A A 60 12 20 0 Acciai o Cerniera sedi le E Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sm artw orking S ystem D Giaco m o Sim onc in i 403 C M ate rial e Descriz ion e com po nen te B Prog et to F Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A A B C D E F Sc ala 1: 10
5 4 3 1 8 7 5 4 3 2 16 Sc ala 1: 10 36.84 Tav N. 13 2 E D Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 6 Sm artw orking S ystem C B Descriz ion e com po nen te F A Stu den te Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A F Prog et to B C M ate rial e D Giaco m o Sim onc in i E 8 Sed ile M ultistrato di Ac acia 7 506 40 0 206 12
34 C 56 B Descriz ion e com po nen te 78 F 12 A M ate rial e Sm artw orking S ystem A 3 Sed ile Ce rniera per s edile Giun zione p er c erniera s edile Blocc o per c er niera s ed ile Str ut tura s edile F Ro tel la Im pugnatur a str utt ur a Blocc o per c er niera pi ano t avo lo Giun zione p er c erniera pi ano t avolo Ce rniera per piano t avo lo Guid a p er piano tavo lo Pian o tavo lo 10 11 12 13 14 8 7 6 4 3 2 1 N° No m e com ponent e B 4 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti 14 13 12 11 10 9 8 C 7 6 5 5 4 3 9 2 1 Tav N. 14 D 5 E Var ie Espl oso 6 Stu den te 7 Str ut tura pi ano t av ol o 8 Prog et to E Guid a per c hius ura s trutt ur e 12 D Giaco m o Sim onc in i Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Sc ala 1:10
23 4 5 Descriz ion e com po nen te Com plet o S tand -up w or kin g 6 A F 7 M ate rial e B C 8 D E E 20 0 725 D C Giaco m o Sim onc in i Tav N. 15 B 1 F Sm artw orking S ystem 35 0 23 A 45 Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti Var ie 67 Stu den te 8 1 Prog et to Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm 30 0 1000 Sc ala 1:20
6 5 4 2 1 8 6 5 4 3 27 1 410 E 3 Tut te le qu ot e son o espr esse i n mm Var ie D 7 C M ate rial e B F Prog et to Stu den te A Tesi di lau rea i n Di segn o I nd ust rial e e Am bi ental e R el ator e: Luc ia Pi etroni C or el at or e: Jac opo Mas cit ti A B F Descriz ion e com po nen te C D Giaco m o Sim onc in i Sm artw orking S ystem E 8 Com plet o ch iu so 88 8 Sc ala 1:10 Tav N . 16