IL NETTUNO
ARCHITETTO DELLE ACQUE
Bologna. L’acqua per la città tra Medioevo e Rinascimento
a cura di
Francesco Ceccarelli e Emanuela Ferretti
Bononia University Press
Ufficio Tecnico Federica Franchini ( responsabile ) Riccardo Covezzi Claudio Fiorini Marketing e Comunicazione Silvia Quici ( ufficio stampa ) Silvia Di Vincenzo ( marketing/eventi corporate ) Manuela Marino ( bookshop ) Chiara Fassio ( fundraising ) Amministrazione Daniela Vignoli ( responsabile ) Nargis Guerrouj Responsabile Segreteria Elena Turrini
Modelli presenti in mostra
Il modello della fontana per la incoronazio -ne di Carlo V a Bologna esposto in mostra è stato realizzato nel laboratorio SiLab del Dipartimento di Architettura della Uni -versità di Bologna da Giacomo Gresleri e Giovanni Bacci su disegno CAD di Giaco -mo Gresleri, Luca Fabbri, Teresa Cancel
-lari, Federico Cucchi, Giulia Corazzi.
Il modello delle Cisterne di Valverde trat -to dalla incisione di Marcantonio Chiarini (1763) è stato realizzato da Carolina Al -legrini, Lisa Baldi, Noemi Covili, Lavinia Femia, Leonardo Gerboni, Giulia Nalbani, Marco Santos Mariotti Rondoni, Marghe -rita Pelluso, Grejsa Vokopola, Marianna Vorotilov nel laboratorio LaMo del Dipar -timento di Architettura della Università di
Bologna (sede di Cesena).
Il modello della Fonte Remonda tratto dal -la incisione di Marcantonio Chiarini (1763) è stato realizzato da Giulia Birarelli, Jenni Brasini, Filippo Fiorentini, Valentina Gia -niculi, Lorenzo Indio nel laboratorio LaMo del Dipartimento di Architettura della Uni
-versità di Bologna (sede di Cesena).
Ringraziamenti I cu ra to ri d es id er an o rin g ra zia re B ru no A d or ni, N ad ja A ks am ija , Sil via B at tis tin i, F ra nc es ca B o ris , A nt on io B uit on i, M ar tin a C ar oli , D o ra C at ala no , V itt o rio C av an i, G ot ta rd o C en d ro n, G ia nc ar lo D e A ng eli s, L eo na rd o D in g i, M an ue la F au sti ni F us tin i, St ef an ia F ilip p i, L ou is F ra nk , M ar co G aia ni, P ao la G io ve tti, A ch im G na nn , G ia co m o G re sle ri, A le ss an d ro H er co la ni, C la ud ia Hercolani, Klaudia Kreslehner, Antonel -la Im ole si, C la ra M ald in i, A nn a M an fro n, F ab io M ar ch i, R oc co M az ze o, M as sim o Medica, Francesco Moschini, Aurelio Muz -za re lli, G io va nn i N ald i, G ia co m o N er oz zi, St ef an o P ez zo li, F ra nc es ca P ic cin in i, Sil via R os si, M ar ia T er es a S am b in , M ar ia C ec ilia U g oli ni, A ng elo Z an ot ti, i c oll ab o ra to ri d el C on so rz io d ei C an ali d i R en o e S av en a, l’Associazione Amici delle Acque, il Grup -po Speleologico Bolognese /Unione Spe -leologica Bolognese, il personale della Ve -ne ra nd a B ib lio te ca A m b ro sia na , lo st af f d ei la b o ra to ri SiL ab (G io va nn i B ac ci) e L aM o (F ra nc es co G uli ne llo , D av id e G ia ffr id a, Marika Mangano) del dipartimento di Ar -ch ite ttu ra d ell a U niv er sit à d i B olo g na e tu tti g li stu d en ti d el co rso d i S to ria d ell a C itt à e d el T er rit o rio (c o rso d i la ur ea m ag ist ra le in A rc hit et tu ra , C am p us d i C es en a) d eg li A.A. 2015-2016 e 2016-2017. Un ringraziamento particolare al Vice -sin d ac o d i M o d en a, G ia np ie ro C av az za e all ’a ss es so ra d el C o m un e d i M o d en a, L ud o vic a C ar la F er ra ri, p er l’im p eg no p ro fu so ne lla co nc es sio ne d el p re sti to d ell a c o p ia d ell a “ S ec ch ia R ap ita ” e sp o sta in mostra.
Bononia Univ
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ress
Via Foscolo 7, 40123 Bologna
tel. (+39) 051 232 882
fax (+39) 051 221 019
©
2018 Bononia University Press
ISBN 978-88-6923-299-2
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info@buponline.com
I diritti di traduzione, di memorizzazione
elettronica, di riproduzione e di
adattamento totale o parziale, con
qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le
copie fotostatiche) sono riservati per tutti
i Paesi.
L’Editore si dichiara disponibile a regolare
eventuali spettanze per l’utilizzo delle
immagini contenute nel volume nei
confronti degli aventi diritto.
In copertina: Giovanni Boldini,
Fontana del Nettuno
, 1910
In quarta: Marcantonio Chiarini,
Se
zio
ne
delle Cisterne di Valverde
, particolare, 1763
Progetto grafico e impaginazione:
Gianluca Bollina - DoppioClickArt
Redazione: Milena Aguzzoli
Stampa: MIG - Moderna Industrie
Grafiche (Bologna)
Prima edizione: marzo 2018
IL N E T T U N O AR C H IT E T T O D E L L E A C Q UE Bologna.
L’acqua per la città tra
Medioevo e Rinascimento
16 marzo – 10 giugno 2018
Bologna, Museo ed Oratorio di Santa
Maria della Vita
Mostra organizzata da
In collaborazione con
Comune di Bologna
Università degli Studi di Bologna –
Dipartimento di Architettura Con il patrocinio di CIT TÀ METROPOLIT ANA DI BOL OGNA
Si ringrazia per il sostegno
Consorzio della Chiusa di Casalecchio
e del Canale di Reno
Consorzio della Chiusa di San Ruffillo
e del Canale di Savena
Consorzio degli Interessati nelle
Acque del Canale di Savena
Comitato scientifico Fabio Roversi-Monaco Francesco Ceccarelli Emanuela Ferretti Nadja Aksamija Nicola Aricò Jadranka Bentini Danilo Demaria Marco Gaiani Robert Gaston Giuseppina Muzzarelli Prestatori
Archivio di Stato, Bologna
Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio,
Bologna
Biblioteca Universitaria, Bologna
Biblioteca Gian Paolo Dore, Bologna
Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia
Collezione Cendron, Bologna
Comitato per Bologna Storico Artistica,
Bologna
Comune di Modena
Dingi, Bologna
Raccolte Piancastelli, Forlì
Gruppo Speleologico Bolognese, Bologna
Musei Civici d’Arte Antica, Bologna
Museo Civico Archeologico, Bologna
ASP Città di Bologna
Mostra e catalogo a cura di
Francesco Ceccarelli, Emanuela Ferretti
Testi di
Francesco Ceccarelli
Danilo Demaria
Emanuela Ferretti
Daniele Pascale Guidotti Magnani
Davide Righini
Rossella Rinaldi
Richard J. Tuttle
Schede delle opere
Benedetta Basevi
Eleonora Caggiati
Eliana Carrara
Francesco Ceccarelli
Mark Gregory D’Apuzzo
Danilo Demaria Marco Di Salvo Emanuela Ferretti Antonella Mampieri Marinella Marchesi Mirko Nottoli
Daniele Pascale Guidotti Magnani
Francesca Piccinini
Davide Righini
Rossella Rinaldi
Giovanni Sassu
Maria Pia Torricelli
Maria Cecilia Ugolini
Veronica Vestri
Angelo Zanotti
Assicurazione
XL Catlin, Milano
Lenzi Paolo Broker, Bologna
Cornici e manutenzione opere
Lamma Otello e figlio, Bologna
Laboratorio degli Angeli, Bologna
Trasporti e allestimento
Artifigurative di Alberto Rodella,
Crespellano (BO)
con Franco Oddi
Progetto d’allestimento
Cavina Terra Architetti, Bologna,
con Claudia Vullo
Immagine coordinata e progetto grafico
Mauro Luccarini
Realizzazione grafica in mostra
Quadricroma, Bologna
in-novo, Bologna
Progetto educativo
Servizi educativi di Genus Bononiae, con
Simona Pinelli
Audioguide
Gestione Multiservizi srl, Firenze
Servizi Accoglienza
Auser Volontariato, Bologna
Cooperativa Servizi Museali, Bologna
Genus Bononiae. Musei nella Città
Presidente e Amministratore delegato
Fabio Roversi-Monaco
Responsabile Coordinamento
Annalisa Bellocchi
Responsabile Museo ed Oratorio di Santa
Maria della Vita
Graziano Campanini
Ufficio Mostre
Maria Elena Barbieri (
responsabile
)
Benedetta Basevi
Mirko Nottoli
SOMMARIO
P
resentazione
Fabio Roversi-Monaco, Leone Sibani
s aggi L a fonte di piazza e L ’ architettura de LL e acque a B o L ogna ne L r inascimento Francesco Ceccarelli L’ acqua come “ materia L e de LL a costruzione ”: L e fontane e L o spazio ur B ano ne LL ’i ta L ia de L c inquecento Emanuela Ferretti i L sistema de LL e acque a B o L ogna ne L r inascimento Richard J. Tuttle L’ acquedotto romano e L e a L tre opere idrau L iche sotterranee di B o L ogna Danilo Demaria a cque , pozzi e fango , notai e cittadini . B o L ogna ne L d ue e t recento Rossella Rinaldi i disegni de LL a fontana de L n ettuno : una questione aperta Davide Righini u na piazza per iL n ettuno . n uove scoperte e pro BL emi aperti
Daniele Pascale Guidotti Magnani
i mmagini L a fontana de L n ettuno e L e cisterne di v a L verde ( 2018 )
Fotografie di Lucio Rossi
s chede B iB liografia generale Crediti fotografici Giovanni Bacci: pp. 176, 181 Marco Baldassari: pp. 44, 112-113, 114-115, 116, 117, 118, 119, 133, 165, 167, 183, 185, 186 Bologna, Archivio Comitato per Bologna
Storica e Artistica: p. 141 a destra
Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archi -g in na sio : p p . 2 2-23 , 4 6, 49 in a lto , 7 2, 7 7 in basso, 127, 128-129, 131, 160-164, 169, 170 Bologna, Biblioteca Universitaria: pp. 25, 173, 174, 175, 177-178
Bologna, Cineteca: p. 81 in alto
Bologna, Collezioni d'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bolo -gna: pp. 45, 64, 187, 188, 189, 191 Bologna, Fototeca del Polo museale dell’E -milia-Romagna: pp. 77 in alto, 79, 80 Bologna, Museo Civico Archeologico: pp. 16 in basso, 108, 109, 110, 144 E. Casagrande: p. 57 a sinistra Francesco Ceccarelli: pp. 21, 26, 49 in bas -so, 60, 61 a destra, 62, 120, 121, 134, 135, 146, 148-149, 150, 153, 156, 171 Darmstadt, Hessisches Landesmuseum: p. 71
Danilo Demaria: p. 56 in alto
Factum Arte, Madrid, © Musei Vaticani: pp. 42, 43 Emanuela Ferretti (archivio privato): 30, 36, 37, 38 a sinistra Firenze, Uffizi, Gabinetto Disegni e Stam -pe: p. 69 Forlì, Biblioteca Comunale “Aurelio Saffi”, Collezione Piancastelli: pp. 14 in basso, 140 Valentina Gabusi, Archivio di Stato di Bo -logna: pp. 14 in alto, 81 in basso, 136-137, 138-139, 145, 158
Haarlem, Teylers Museum: p. 18
L in z, G ra p his ch e S am m lu ng d es S ta d tm us eu m s L in z-N o rd ic o : p . 70 a sinistra Londra, British Museum: pp. 15, 16 in bas -so a destra, 19, 32, 124, 155 Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosia -na: pp. 16 in alto, 142 Modena, Archivio fotografico del Museo Civico d’Arte (Paolo Pugnaghi): pp. 13, 63, 122 Napoli, Biblioteca Nazionale, Laboratorio fotografico digitale, Giorgio Di Dato: p. 34 New York, Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum: p. 38 a destra, 141 a sinistra Parigi, Cabinet des dessins, Louvre, Pho -to © RMN-Grand Palais / Thierry Ol -livier: pp. 33, 68 Reggio Emilia, Biblioteca Civica Antonio Panizzi: p. 179 Roma, Accademia Nazionale di San Luca: p. 17 Roma, Biblioteca di Archeologia e Storia dell’arte: p. 70 a destra Lucio Rossi (RCR Studio Parma): pp. 10, 12, 20, 24, 40, 47, 50, 66, 86-106 Scala Archives: pp. 28, 35, 125 R. Simonetti: p. 57 a destra Vienna, Albertina: pp. 48, 157
Il Nettuno architetto delle acque
Schede
180
181
dente al punto nel quale si interrompe
la sezione precedente, prosegue fino a
c. 518r e si conclude a c. 518v con la
sottoscrizione: «Scrito et tradoto ī[n]
parma p[er] damiā di piieti del. 1538.
adi. 15. di martio. | Fini de scri. | vere.».
L’autore del testo si trova ricordato
alle cc. 45r-45v del Compendio di
An-gelo Mario Edoari da Erba, terminato
nel 1573, come «ingignero molto
ec-celente nel disegno et ne l’opera, et
tal-mente dotto dell’archittetura di
Vetru-vio, che tutta eggregiamente volgare
la commentò, et ridusse in bonissimo
disegno». Egli è infatti documentato,
insieme a Francesco Baiardi, in qualità
di mallevadore tra i fabbricieri di Santa
Maria della Steccata e Francesco
Maz zola detto il Parmigianino. Come
ri por tato da Enrico Scarabelli Zunti
(1808-1893) nel terzo volume del
suo Documenti e Memorie di Belle Arti
Parmigiane in alcune note già citate da
Bruno Adorni, il Pieti fornisce inoltre
il disegno per la realizzazione della
cappella della chiesa di Santa Maria
dei Servi, destinata ad ospitare la
Ma-donna dal collo lungo dello stesso
pitto-re, e nel 1538 per il restauro della torre
comunale. L’anno successivo ottiene
con Alessandro Muciasio la nomina a
ingegnere della riparazione della città
di Parma. Ricordato nel 1545 di
cquant’anni di età, nel 1547 si reca
in-fine fuori città per controllare il canale
Naviglio.
La traduzione manoscritta di
Da-miano Pieti, quasi «un “manuale
tec-nico” […] per uso personale e
profes-sionale» (Marcuccio 2008, p. 422) che
non venendo mai stampato ha avuto
scarsa diffusione, racchiude oltre
due-cento piccoli disegni a penna, alcuni
all’interno di riquadri, altri lungo i
margini, «testimonianza della
cultu-ra architettonica parmense del primo
Cinquecento» (Adorni 1979, p. 50).
Noto alla storiografia albertiana, ne è
stata realizzata una trascrizione in una
tesi di laurea nell’anno accademico
1989-1990, tuttora inedita. Al 2010
risale la pubblicazione di
centoventu-no delle immagini del macentoventu-noscritto in
un volume che, tuttavia, non contiene
la trascrizione del testo.
Le diciannove illustrazioni che
cor-redano il libro decimo, dedicato al
go-verno e all’uso delle acque e al restauro
degli edifici, riguardano la costruzione
di pozzi e canali, le caratteristiche di
acquedotti, condotti e cisterne, la
re-alizzazione di argini, dighe e chiuse,
gli interventi a pareti e solai, le lesioni
di murature e colonne e le correzioni
ottiche.
Il manoscritto si conclude alle
cc. 519v-520r con alcuni passi latini
tratti da Vitruvio e quattro disegni
geometrici, a c. 520v con lo schizzo
dell’interno di un’architettura e alle cc.
521r-521v con un testo
sull’architettu-ra militare. La cartulazione moderna,
eseguita a matita e suddivisa in cc. I +
1-367 + 367 bis + 368-521, si
aggiun-ge a un’antica cartulazione, realizzata
a penna.
Eleonora Caggiati
45.-46.
Cosimo Bartoli
L’architettura di Leon
Battista Alberti
1550, Firenze, Torrentino
Bologna, Biblioteca interdipartimentale di
Ingegneria e Architettura, SALA BLIN:
P.I. 53
Ripercorrendo con una maggiore
am-piezza e continuità una linea tracciata
nel secolo precedente, la
promozio-ne di interventi a scala territoriale e
l’esperienza quotidiana di ingegneri
e architetti innesca sperimentazioni
che si giovano della nuova tendenza
speculativa alla organizzazione
con-cettuale del sapere, fenomeno che si
accompagna nel XVI secolo a una
nuova fortuna dell’opera di Vitruvio
(si veda qui scheda n. 41.-42.-43.) e
di Leon Battista Alberti. Con la
de-cisa affermazione e diffusione della
stampa si diversificano e si ampliano
i fruitori delle opere e il volgare torna
a misurarsi senza complessi di
infe-riorità con il latino. In questo modo,
un sapere plurisecolare ottiene una
prima razionalizzazione, nonostante
la trasmissione delle conoscenze
av-venga ancora per tutto il Cinquecento
principalmente nel mondo empirico
del cantiere e delle sue
specializzazio-ni pratiche.
Al contesto della cultura medicea
e dell’azione di promozione del
vol-gare fiorentino come lingua
sovrare-gionale dell’arte e del sapere
tecnico-scientifico (Schlosser Magnino 1990,
p. 126; Quaglino 2015)
appartengo-no, in particolare, la traduzione di
Cosimo Bartoli (1503-1572) del De
re aedificatoria di Alberti con dedica a
Cosimo I dei Medici (1550, seconda
edizione 1565) e la seconda edizione
del trattato de L’architettura. Libro
Otto del senese Pietro Cataneo (1503
ca. - 1573-87), con dedica al figlio del
duca, il principe Francesco dei Medici
(1567, prima edizione in quattro libri
nel 1554). L’ampiezza, la
razionaliz-zazione e l’approfondimento di temi
legati all’idrologia che si riscontra nel
Il Nettuno architetto delle acque Schede
182
183
X lib ro d el De re aedific at or ia d i A l-ber ti no n è r isco ntr abile in nessun al -tro tra tta to d i arc hit ett ura (c he po tre -m o d efi nire ‘ge ne rali sta ’), m isu ran do si dire tta m en te co n V itru vio (W ulf ram 20 07 ) e , in p art e, a nch e s up era nd olo per or gan icit à e re stit uz ion e a na liti ca de gli asp ett i p re tta m en te co str utt ivi. La tr ad uz ion e a sta m pa di C osi m o Ba rto li g iun ge do po q uel la di La uro (Id . 1 54 6), da cu i si dis tin gu e p er u na m ag gio re co m pre nsi on e d el tes to la-tin o e du nq ue di u na m igli ore re stit u-zio ne di ter mini, co ncetti e descr izio -ni c he em erg e c hia ram en te a nch e n el lib ro X , d ed ica to alle ac qu e ( Fe rre tti 20 16 ). I l v olg ariz zam en to di Ba rto li m ost ra m ag gio re co nsa pe vo lez za de l-le q ues tio ni c ost rut tiv e e de gli asp ett i tec nic i a nch e r isp ett o a lla pre ced en te tra du zio ne, rim ast a m an osc ritt a, di Damiano Pieti (si veda qui sc heda n. 44.). L e a zio ni ch e d evo no sc an dir e il rap po rto fra l’u om o e la riso rsa id ric a seco ndo Alber ti so no quattr o: reper i-m en to; rac co lta ; se lez ion e s ulla b ase de lla q ua lità ; c on ser vaz ion e ( Ba rto li 1550, libr o X, capitolo III, p . 355). D op o a ver d ed ica to am pio sp azi o a i po zzi e al la modalità per la lor o co -str uz ion e, alla q ue stio ne d ell’ acq ua pio van a e ai d ive rsi t ipi di s org en ti, u n inter o capitolo (il Settimo ) è incen -tra to su i s iste m i d i c on vo glia m en to de lle ac qu e ( X , V II, 18 6). In q ue sta sez ion e d el l ibr o, d ov e s i co nc en tra no gli aspetti più tecnici del la trattazio -ne , le di ffe ren ze fra i tra du tto ri de l tes to alb ert ian o si ap pu nta no su lla res titu zio ne d i c on cet ti co m ple ssi e sopr attutto di alcuni ter mini specia -list ici. A tit olo di ese m pio si po sso no co nfr on tar e d ue br an i: « D uo i so no i m od i d el c on du rre le ac qu e, o ell e s i co nduco no per un ’solco , et per un ’ ca -nale; o ver amente el le si fanno go n-fia re pe r c an ne lle et d oci on i l’u no d i que ſti m od i, l’a cq ua no n s i m ov erà , se il lu og o d ov e tu la vu oi c on du rre no n ſar à p iù b ass o c he qu ello , o nd e e lla si hà a m uo ver e. Ma ci è questa di ffe -ren tia ch e l’ acq ua ch e s i c on du ce pe r can ale b iso gn a ch e co nti nu am en te va dia al lo ingiù col ſuo p en dio , m a qu ella , c he si fà go nfi are in q ua lch e pa rte d el via gg io si pu ò far e sali re qu alc he po co . D i q ue ste h ab bia m o à pa rla re» (B art oli 15 50 , p . 3 76 ). N ella tra duzio ne di Pieti, in vece , si legg e: «L a r eg ion è du pliz a d a c on du re le aq ue p er ch e o ver am en te ser a da der ivar e per li solic hi aquar i o ver a-mente si co nstr engr a per le fistule: in tute due , le aque no n si mo ver a-ne , ex cep to se qu e lo ch i d on da se ran da co nd ur’ no n s era no p iù ba si ch el m oto d on da se co nst ren zer a. M a l i è questa dif er entia che do nda e de -riv a la cq ua è dib iso gn o c he d ese nd a di co ntinuo … . D e q ue ste co xe da nu i e ’ d a d ire » ( c. 44 8r) . Il le tte rat o fior entino off re un a t rad uz ion e p iù lib era e int erp ret ativ a, co n l o s co po di ren de re ag evo le la co m pre nsi on e del testo alber tiano . Bar toli intr o-du ce ino ltre il ter m ine “b ott ino ” p er «sp ecu s», ch e « è q ue llo ch e è ca vat o ne l te rre no co n r ipe att orn o d al q ua le si p uò ve de re le acq ue ». P ieti (c om e an ch e La uro ), inv ece , tra du cen do «sp ecu s» co m e « sp elu nc a», m ost ra di no n co m pre nd ere a pp ien o il sen so del la f rase . Il lav or o di Cosimo Bar toli no n av rebbe pr obabilmente potuto av e-re un esito così felice senz a la cor ni -ce del la A cc ademia fior entina, di cui er ano membr i ar tisti co me Tribolo e Br onzino , e perso naggi quali Ber nar do Segni, ra ffi nato tra duttor e di Ar istote -le, e Pier Vettor i co n il suo saper e en -cic lopedico e la pr of onda co noscenz a del la lingua gr ec a ( Var ese 2007).Pietro Cataneo
L’architettura
1567, Venezia, Paolo Manuzio
Bologna, Biblioteca interdipartimentale di
Ingegneria e Architettura, SALA BLIN:
P.I. 50 N ella trattatistic a ar chitetto nic a cin -quecentesc a il trattato di Pietr o Ca -taneo – gener o del pittor e Do menico Becc afumi ed er ede , insieme a Seba -stiano Ser lio , del le car te di Baldassa -re Per uzzi – si distingue per l’appr o-fondimento dei temi legati alle acque . L’inter esse di Cataneo si radic a in pr imis nel la str atific ata tra dizio ne del -la città d’or igine , c he ha sedimentato saper i e co noscenz e di par ticolar e ri-lie vo intor no alle questio ni idr ologic he e idr aulic he , relativamente al sistema dei “bottini ” (gal ler ie sc avate fra str a-ti imper meabili di roccia) e alle oper e idr aulic he nel terr itor io: baster à ri-cor dar e i no mi di Mar iano di Ja copo detto il Ta ccola (1381-1453 ca.) e di Francesco di Giorgio Mar tini (1439-1501). Di quest ’ultimo Cataneo ha avuto modo di copiar e numer osi fogli, co me dimostr ano i suoi disegni co n-ser
vati al Gabinetto Disegni e S
tampe degli U ffi zi e di trascr iver e alcune par ti del le sue oper e (Binaghi 1994). Mar co Bi ffi ha inoltr e sottolineato il debito co ncettuale di Cataneo nei co nf ronti di Francesco di Giorgio , che si riv ela in par ticolar e dal punto di vista del -la ter minologia tecnic a. La specific a riflessio ne di Cataneo sul l’a cqua, de -clinata nei suoi molteplici aspetti, è sviluppata anc he gr azie al suo analiti -co studio del l’oper a di V itr uvio (Bi ffi 2005). Unendo esper ienz a perso nale e rif er imenti al testo del l’autor e lati -no , Cataneo dedic a un inter o capitolo agli aspetti costr uttivi degli acquedot -ti, co n osser vazio ni mir ate al co nte -nimento del la spesa e all’a do zio ne di tecnic he costr uttiv e dei co ndotti che no n danneggino la qualità del le acque (libr o VI, capitolo VI II, p. 142): «e se li acquidotti si far anno m ur ati a guisa de i nostr i di Siena, ser anno più lode -voli che se si co nducesser o le acque per canali di pio mbo o di metal lo , c ausa molte volte scor tic amento di inter ior a, mal caduco , dolor di fegato e di melz a […] Ma in cambio di quel li si fa ccia -si canno ni di buo na cr eta ben cotti e in vetr iati, che così si co nser ver anno molto meglio , co mmettendo l’un l’al -tro molto dilig entemente , e tur andoli o stucc andoli co n buo na calce albaz -zana co n olio e sieno di buo na mater for tific ati». La for mazio ne e l’oper atività Cataneo , per molti anni al ser vizio del la Repubblic a di Siena co me ing gner e militar e, mostr a la piena co guità fra le attività nel l’ambito del for tific azio ni e del le acque , in vir tù co m uni tecnic he di base quali le co plesse oper azio ni di sc av o, il co ntr del le quote , l’ar ticolata organizz azio del lav or o di un cospicuo numer o ma estr anz e, la messa in campo di noscenz e specific he su mater iali da str uzio ne div ersific ati e di eter og enee pr atic he edific ator ie (fusio ne , getto in oper a, co nsolidamento di str uttur m ur ar ie e terr apieni ecc.). È possibile che l’ar chitetto senese abbia frequen tato l’ambiente veneto: V ene zia è cor data spesso co n ammir azio ne , co par ticolar riguar do alla sua legisla zio ne . È impor tante inoltr e ricor dar che Pal ladio co nosce va e appr ezz Cataneo e il suo trattato , c he tro mo anc he nel la bibliotec a di Bar lo meo A mmannati, di cui si co nser la copia postil lata dal la stesso scultor fior entino (F err etti 2016). L ’er udito senese Ettor e Ro magnoli scr ive «egli ebbe scienz a quanto i lor o [i suoi co ntempor anei più famosi] nel l’ar edific ator ia tanto in gener e, quanto specie , abbenc hé no n av esse il genio animator e di Mic helang elo , il gusto del Pal ladio , la venustà di Br amante la simetr ica fantasia del Per uzzi, l’in gegno pur o e semplice di R aff ael Par eva che la natur a lo av esse fatto per istr uir e altr ui che per mostr ar pr atic a il suo saper e; mentr e quei gr di istr uivano co n le oper e, egli istr uiva co n gli scr itti; ma no n pag o di esser ma estr o teor ico n quel gener e, si dette all’ar te del la for tific azio ne e tanto si applicò che potè co mpeter e ancor ai nostr i gior ni la palma co n i pr