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La sepsi problema serio

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Academic year: 2021

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(1)

La sepsi è un problema serio

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La sepsi è una condizione medica che inizia con uno stimolo infettivo che causa una esagerata risposta

immune. La risposta infiammatoria che viene attivata per combattere l’infezione causa una serie di danni a livello di organi e apparati conosciuti sotto il nome di MOF.

Negli ultimi 20 anni si è riusciti solo marginalmente a ridurre l’alta mortalità per sepsi, nonostante siano emerse molte evidenze a favore di alcune strategie terapeutiche.

Tra queste la Surviving Sepsis Campaigne appare senza dubbio la migliore e più completa strategia a nostra

disposizione; nata nel 2004 e rivista nel 2008 essa si

(3)

Surviving Sepsis Campaign (SSC) guidelines for

management of severe sepsis and septic shock

Dellinger RP, Carlet JM, Masur H, Gerlach H, Calandra T, Cohen J, Gea-Banacloche J, Keh D,

Marshall JC, Parker MM, Ramsay G, Zimmerman JL, Vincent JL, Levy MM and the SSC Management

Guidelines Committee

Crit Care Med 2004;32:858-873 Intensive Care Med 2004;30:536-555

available online at

www.survivingsepsis.org

www.springerlink.com www.sccm.org

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Surviving sepsis campaigne

 Riconoscimento

 Principi guida di trattamento

 Progettazione bundles terapeutici relativi alle prime

6 ore di trattamento ed in misura specifica per il Dipartimento di Emergenza

 Modifica dell’organizzazione ospedaliera sul

principio delle “golden hours” già in atto per l’IMA o lo stroke

 Riprogettazione della risposta assistenziale

(6)

Perché ?

Patologia acuta Mortalità (%)

Stroke 9.3

Rottura di

aneurisma aortico

addominale 50.0 – 73.3

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(8)

SSC Guidelines for management of severe sepsis/septic shock

Dellinger et Al. SCCM/ESICM Critical Care Medicine & Intensive Care Medicine - April 2004

A. Rianimazione iniziale. B. Diagnosi.

C. Terapia antibiotica. D. Controllo della fonte. E. Fluidoterapia.

F. Uso dei vasopressori. G. Uso di inotropi.

H. Steroidi.

I. Drotrecogin Alfa (attivato). J. Somministrazione di

emoderivati.

K. Ventilazione meccanica nel

contesto di ALI/ARDS sepsi indotti. L. Sedazione, analgesia, e blocco neuromusculare nella sepsi. M. Controllo glicemico. N. Sostituzione renale. O. Bicarbonato.

P. Profilassi della trombosi venosa profonda.

Q. Profilassi delle ulcere da stress.

(9)

Lo scopo della terapia è riassumibile in due

cardini essenziali :

 Eradicazione del focus infettivo

 Rianimazione fluidica

Il tutto rispettando tempi di attuazione

(10)

A - LA RIANIMAZIONE INIZIALE

La Early Goal Direct Therapy rappresenta un approccio terapeutico che deve essere precocemente messo in atto nel momento stesso del riconoscimento del quadro di

sepsi severa/shock settico senza attendere il ricovero in Terapia Intensiva/Area Critica

(11)

A - LA RIANIMAZIONE INIZIALE

Pressione venosa centrale compresa tra

8 e 12 mmHg

Pressione arteriosa media ≥ 65 mmHg

Diuresi > 0,5 ml/Kg/h

Saturazione venosa centrale (ScO2 da

vena cava superiore) ≥ 70 %

(12)

A - LA RIANIMAZIONE INIZIALE

Se non si raggiunge una ScO2 ≥ 70 %

nonostante l’infusione di fluidi abbia portato

la PVC tra 8 e 12 mmHg si dovrebbero

somministrare emazie concentrate se l’Ht è

< al 30 % e/o infondere dobutamina (da 2,5

fino ad un massimo di 20 µg/Kg/min) per

ottenere questo obiettivo.

(13)

Importanza della terapia “Early Goal -

directed” nello shock settico

 Trial randomizzato

aperto, EGDT vs. terapia tradizionale

 Pazienti con shock

settico (dopo fluid

challenge test 20 ml/Kg di cristalloidi, o con  Lattato > 4 mmol/l (36 mEq/l)  Terapia standard :  PVC 8 -12

 Vasopressori per mantenere

PAS > 90 mmHg

 Diuresi > 0,5 ml/Kg/ora

 Goal - directed :

 Come sopra più

 Pz monitorati con PVC e SVcO2  Se SVcO2 < 70 % • EC fino a Ht > 30 % • Se persiste SVcO2 < 70 % dobutamina

(14)

In-hospital mortality 0 10 20 30 40 50 60 Standard therapy EGDT 28-day

mortality mortality 60-day

M o rt a li ty ( % )

EGDT : riduzione del 42 % del rischio di morte sia a 28 giorni che intraospedaliera -33 % del rischio

relativo di morte a 60 giorni

-NNT per salvare una vita in più : 6 - 8

Importanza della “Early Goal - directed

Therapy” nello shock settico

(15)

E. La fluidoterapia

La rianimazione fluidica consiste

nell’infusione di cristalloidi o di colloidi

naturali o artificiali; non c’è evidenza

che supporti la superiorità degli uni

sugli altri.

(16)

A Comparison of Albumin and Saline for Fluid Resuscitation in the Intensive Care Unit

The SAFE Study Investigators

A double-blind, randomised controlled trial of albumin 4% versus saline for fluid resuscitation involving 6997 patients. Conducted in 14 ICUs in Australia and two in New Zealand Conclusions: In patients in the ICU, use of

either 4 percent albumin or normal saline for

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E. La fluidoterapia

Il “challenge” con i fluidi in pazienti con

sospetta ipovolemia (sospetto inadeguato

circolo arterioso) deve essere eseguito con

500-1000 ml di cristalloidi o con 300-500 ml

di colloidi in 30’, ripetuti sulla base della

risposta (aumento della pressione arteriosa

e della diuresi) e della tolleranza (evidenza

di "overload" del volume intravascolare)

(19)

Recenti studi dimostrano che in corso di

sepsi severa/shock settico è da evitare

l’utilizzo dell’amido idrossietilico per la

possibilità di incremento dei casi di

(20)

F. I vasopressori

Sia la noradrenalina che la dopamina

(attraverso un catetere centrale da

posizionare al più presto) rappresentano

gli agenti vasopressori di prima scelta

per correggere l’ipotensione nello shock

settico.

(21)

F. I vasopressori

Alla luce di recenti evidenze la

noradrenalina rappresenta il

vasopressore di prima scelta nei

pazienti con shock settico.

(22)

F. I vasopressori

Basse dosi di dopamina non devono

essere usate per la protezione renale

come parte del trattamento della sepsi

grave, perché non efficaci.

(23)
(24)

F. I vasopressori

La vasopressina può essere impiegata nei

pazienti con shock refrattario alla adeguata

rianimazione coi fluidi e ad alte dosi di

vasopressori convenzionali.

Nonostante siano in corso trials con la

vasopressina, essa non è raccomandata

come vasopressore di prima scelta a

sostituzione della norepinefrina o della

dopamina.

(25)

F. I vasopressori

Tutti i pazienti in terapia con

vasopressori dovrebbero avere un

catetere arterioso posizionato il più

precocemente possibile.

(26)

G. La terapia con inotropi

Nei pazienti con bassa portata cardiaca,

nonostante un’adeguata rianimazione con

i fluidi, si dovrebbe usare la dobutamina

per aumentare la gittata cardiaca. La

dobutamina dovrebbe essere associata ai

vasopressori, quando impiegata in

(27)

B. La Diagnosi

Colture appropriate devono essere sempre ottenute prima di iniziare la terapia antibiotica.

Per ottimizzare l'identificazione degli organismi che causano l'infezione, devono essere prelevate almeno due emocolture di cui una per via percutanea ed una prelevata attraverso ciascun catetere vascolare, a meno che il catetere non sia stato introdotto di recente (< 48 ore). E’ raccomandato il prelievo prima della terapia antibiotica e secondo quanto richiesto dalla clinica, di colture da altri siti come urina,

fluido cerebrospinale, ferite, secrezioni delle vie respiratorie o altri fluidi corporei.

(28)

C. La terapia antibiotica

La terapia antibiotica endovenosa deve

essere iniziata possibilmente entro la

prima ora dal riconoscimento della sepsi

grave, dopo il prelievo delle colture

(29)

Ogni ora di ritardo nell’inizio della terapia

antibiotica empirica è associata ad un

(30)

(31)

C. La terapia antibiotica

Il regime antimicrobico iniziale deve

sempre essere rivalutato dopo 48-72 ore

sulla base dei dati microbiologici e clinici,

con lo scopo di impiegare antibiotici a

spettro più stretto per limitare lo sviluppo di

resistenze, ridurre la tossicità, ridurre i

costi. (DE-ESCALATION)

(32)

D. Il controllo del focus infettivo

In ogni paziente con sepsi grave si deve

valutare se è presente un focus infettivo

suscettibile alle misure di controllo, nello

specifico il drenaggio di un ascesso o di un

focus locale di infezione, l'asportazione di

tessuto necrotico infetto, la rimozione di un

presidio potenzialmente infetto o del controllo

definitivo di un focus che si sta infettando per

contaminazione microbica .

(33)

D. Il controllo del focus infettivo

(34)

Source control

ricerca ed eliminazione del focolaio settico

 Drenaggio  Asportazione  Rimozione presidi  Controllo definitivo  Ascesso intra-addominale  Empiema pleurico  Pielonefrite, colangite  Infarto intestinale  Fascite necrotizzante

 Necrosi pancreratica infetta  Catetere vascolare infetto  Catetere vescicale

 Tubo endotracheale colonizzato  Resezione sigma per diverticolite  Colecistectomia per colecistite

(35)

H. Gli steroidi

I Corticosteroidi endovenosi (idrocortisone

200-300 mg/die per 7 giorni in 3-4

somministrazioni o in infusione continua) sono

raccomandati in pazienti con shock settico

che, nonostante un’adeguata rianimazione

con i fluidi, richiedano terapia con

vasopressori per mantenere un’adeguata

pressione arteriosa.

(36)

H. Gli steroidi

Dosi di idrocortisone > di 300 mg

giornalieri non devono essere usate

nella sepsi grave e nello shock settico.

(37)

I.La Proteina C attivata ricombinante

umana (rhAPC)

La rhAPC è raccomandata nei pazienti ad

alto rischio di morte ( APACHE II > 25 , due

o più insufficienze d’organo indotte dalla

sepsi, shock settico, ARDS indotta dalla

sepsi) e senza controindicazioni assolute

correlate al rischio di sanguinamento o

controindicazioni relative che sbilancino il

potenziale effetto benefico.

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J. La somministrazione di emoderivati

Una volta risolta l’ipoperfusione ed in assenza di circostanze ulteriori, quali malattia coronarica

importante, emorragia acuta, acidosi lattica (vedere le raccomandazioni a proposito della rianimazione iniziale), si dovrebbero trasfondere emazie

concentrate solo quando l’Hb scende a valori < 7 g/dl fino ad un obiettivo di 7-9 g/dl.

La somministrazione di AT III non è raccomandata per il trattamento della sepsi grave e dello shock settico.

(42)

J. La somministrazione di emoderivati

• In pazienti con sepsi grave, le piastrine devono essere somministrate quando sono < 5.000/mm3

(5 x 109/L) indipendentemente dalla presenza di

sanguinamento;

• Quando invece la conta è tra 5.000 e

30.000/mm3 (5-30 x 109/L) solo se esiste un

rischio significativo di sanguinamento.

• Una conta delle piastrine più alta, >50.000/

(43)

K. La ventilazione meccanica in corso di

ALI/ARDS indotte dalla sepsi

Gli alti volumi correnti associati ad alte pressioni di plateau dovrebbero essere evitati in corso di

ALI/ARDS. Si deve avere come punto di partenza una diminuzione del volume corrente in 1-2 h fino un basso Tidal Volume (6 ml/Kg di peso corporeo previsto) come punto di arrivo, insieme

all'obiettivo del mantenimento di una pressione di fine inspirazione, pressione di plateau, < a 30 cm H2O

(44)

K. La ventilazione meccanica in corso di

ALI/ARDS indotte dalla sepsi

A meno che sia controindicato, i pazienti

ventilati meccanicamente devono essere

posizionati semiseduti con la testata del

letto sollevata a 45° per prevenire la

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M. Il controllo della glicemia

Dopo l’iniziale stabilizzazione dei pazienti con sepsi grave si deve mantenere una glicemia < 150 mg/dl (8.3 mmol/l).

Gli studi che supportano il ruolo del controllo

glicemico hanno usato insulina in infusione continua e glucosio.

Con questo protocollo la glicemia si deve monitorare frequentemente dopo l’inizio dell’infusione (da protocollo ogni 30-60’) e

regolarmente (ogni 4 h) finché la glicemia non si è stabilizzata.

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O. La terapia con bicarbonato

La terapia con bicarbonato allo scopo di migliorare l’emodinamica o di ridurre le richieste di

vasopressori non è raccomandata per il

trattamento dell’ipoperfusione con iperlattacidemia con pH > 7.15.

L’effetto della somministrazione di bicarbonato

sull’emodinamica e sulle richieste di vasopressori ad un basso pH così come gli effetti sull’esito, non sono stati studiati.

(48)

P. Profilassi della trombosi venosa

profonda

Tutti i pazienti con sepsi severa dovrebbero ricevere la profilassi per la Trombosi Venosa Profonda (TVP), indifferentemente o con

piccole dosi d’eparina non frazionata o con eparine a basso peso molecolare.

(49)

P. Profilassi della trombosi venosa

profonda

Per i pazienti settici, che hanno delle controindicazioni all’uso dell’eparina è

raccomandato l’impiego di sistemi profilattici meccanici (calze a compressione graduata o

sistemi di compressione intermittente) a meno che non coesistano vasculopatie periferiche. In pazienti ad alto rischio, come quelli in sepsi

grave e con storia di TVP è raccomandata una terapia combinata farmacologia e meccanica.

(50)

R. Considerazioni sulla limitazione del

supporto

La pianificazione delle direttive avanzate che

includono la comunicazione delle prognosi

probabili e obiettivi realistici del trattamento,

dovrebbero essere discussi con i pazienti e le

famiglie.

Si può con pensare che le decisioni per

adottare supporti meno “aggressivi” o

addirittura per la sospensione del supporto

siano prese nell'interesse del paziente.

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Suddivisione delle Linee Guida della

SSC in “BUNDLES”

“BUNDLES” sono raggruppamenti di strategie

terapeutiche. Il loro scopo è di ottimizzare i tempi di applicazione e le sequenze terapeutiche.

Ogni ospedale dovrebbe usare i “BUNDLES” per creare dei protocolli personalizzati che funzionino bene nella realtà quotidiana. Fondamentale è che TUTTI gli elementi presenti nel “BUNDLE” facciano parte dei protocolli locali

(71)

Bundle

Bundle (fascio/pacchetto):

a. insieme di interventi applicati ad un processo morboso che, se usati contemporaneamente, danno un outcome migliore rispetto alla applicazione individuale.

b. costituzione di un bundle: legare tra loro elementi terapeutici essenziali (al massimo 3-5) con dimostrata base scientifica.

c. ogni bundle dovrebbe essere semplice e poter essere

facilmente misurato e definito su ogni paziente come completato o non completato

d. Ogni struttura dovrebbe usare i bundles per creare dei protocolli personalizzati che funzionino bene nella realtà quotidiana.

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Bundles

Sepsis resuscitation bundle

0-6 ore

Sepsis management bundle

(73)

Sepsis resuscitation bundle

da completare prima possibile e comunque entro le 6 ore

 Dosaggio lattati

 Emocolture ottenute prima della somministrazione

di antibiotici

 Somministrazione di antibiotici a largo spettro

entro 3 ore dall’arrivo in ED o entro 1 ora dal ricovero in TI (optimum entro 1 ora)

 In caso di ipotensione e/o lattati > 36 mg/dl

 Fluid challenge test con 20 ml/Kg di cristalloidi o dose

equivalente di colloidi

 Somministrare vasopressori in caso di ipotensione non

responsiva al fluid challenge per mantenere una PAM > 65 mmHg

(74)

Sepsis resuscitation bundle

da completare prima possibile e comunque entro le 6 ore

 In caso di persistente ipotensione nonostante il

fluid challenge e/o in presenza di lattati > 36 mg/dl

 Raggiungere una PVC > 8 mmHg

 Raggiungere una saturazione venosa centrale di O2 >

70 %

 In caso di mancato raggiungimento di una SvcO2

> 70 % nonostante la correzione della PVC

 Somministrare EC se Ht < 30 %

(75)

Sepsis management bundle

da completare prima possibile e comunque entro le 24 ore

Controllo della glicemia < 150 mg/dl

Pressione di plateau < 30 cm H

2

O nei

pazienti ventilati

Considerare l’utilizzo di Drotrecogin alfa

secondo le Linee guida adottate

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(79)

grazie

Non possiamo quindi sottovalutare la

sepsi, ma dobbiamo considerarla uno dei maggiori problemi sanitari attuali e

creare i presupposti per garantire a tutti i pazienti un

trattamento ottimale e tempestivo in un ambiente adeguato.

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