Classificazione delle Rocce Ignee
Classificazione delle Rocce Ignee
Le due cose importanti necessarie per classificare una roccia ignea sono:
tessitura
composizione
La tessitura di una roccia ignea si riferisce essenzialmente alla grandezza e alla forma dei cristalli che la costituiscono e al rapporto con cui questi stanno gli uni con gli altri. La composizione di una roccia si basa sul riconoscimento dei minerali che
costituiscono la roccia stessa.
Ovviamente per alcune rocce vulcaniche i minerali possono essere tanto piccoli da non essere distinguibili, nemmenotramite
microscopio. In questo caso dovremo basarci sulla composizione chimica della roccia.
Tessitura
Tessitura
Questa è una fotografia macroscopica di un GRANITO Roccia composta essenzialmente da: -Quarzo -Feldspato alcalino -Plagioclasio
Tessitura
Tessitura
Questa è una fotografia di una sezione sottile vista al microscopio di un granitoI vari minerali non sono cementati tra di loro e plagioclasio mica quarzo Feldspato. alcalino
Tessitura
Tessitura
Quenching (congelamento)
Quenching (congelamento)
Quando un magma è esposto a temperature relativamente basse (atmosfera terrestre o acqua in superficie) non ha il tempo di adeguare la sua energia per formare cristalli organizzati.
Il risultato è la formazione di vetro in un processo chiamato quenching (congelamento).
La struttura della pomice e dell’ossidiana è composta essenzialmente di vetro, ad
indicare la sua formazione al contatto tra il vulcano e l’aria..
Ossidiana
Ossidiana
Pomice
Le lave a cuscino (pillow lavas) si formano quando i flussi di lava in ambiente
Lave a cuscino
Pressione Idrostatica Pressione Idrostatica Risalita Risalita di di magma magmaCon il raffreddamento
lento, si formano meno
nuclei e questo
permette lo sviluppo di
singoli cristalli più
grandi.
Questo è quello che si
vede in una roccia
ignea intrusiva.
Raffreddamento lento
Raffreddamento lento
Raffreddamento lento
Raffreddamento a due stadi
Raffreddamento a due stadi
Raffreddamento a due stadi
Raffreddamento a due stadi
Molte rocce ignee hanno dimensioni dei cristalli molto differenti Questa è chiamata
tessitura porfirica
.1) In un primo momento il raffreddamento avviene relativamente in modo lento (in profondità); ciò permette lo sviluppo dei cristalli più grandi.
2) Poi il magma viene raffreddato più rapidamente: i cristalli più grandi (ed in genere quelli più sviluppati) vengono intrappolati in una
Tessiture porfiriche
Molte rocce ignee hanno una grana variabile: alcuni cristalli piccoli ed
Molte rocce ignee hanno una grana variabile: alcuni cristalli piccoli ed
altri più grandi.
altri più grandi.
Microfotografia di un Microfotografia di un fenocristallo di fenocristallo di feldspato (1 cm) in una feldspato (1 cm) in una
matrice (nera) vetrosa
matrice (nera) vetrosa
Campione macroscopico di una roccia
Campione macroscopico di una roccia
a grana media con fenocristalli
a grana media con fenocristalli
centimetrici di feldspato
Perchè le rocce fondono?
Perchè le rocce fondono?
la fusione parziale di una roccia può essere
causata da
•Aggiunta di H2O
•Diminuzione di pressione •Aumento di temperatura
Quindi quando si formano rocce magmatiche dobbiamo chiederci quale di questi meccanismi stia avvenendo.
La crosta terrestre
La crosta terrestre è uno degli involucri concentrici in cui è suddivisa la Terra:
si intende lo strato più
esterno avente uno spessore medio variabile fra
5 km (crosta oceanica) e 35 km(crosta continentale). La crosta si distingue dal
mantello perché le sue rocce cristalline sono
prevalentemente acide o
basiche, mentre quelle del
Crosta oceanica
Spessore: 2-10 km (in media 7 km)
•
Stratigrafia relativamente
uniforme
serie ofiolitica
– Sedimenti di mare profondo – lave a cuscino (pillow basalts) – dicchi basaltici – gabbri massivi – Peridotiti (mantello) Crosta Continentale Crosta Oceanica Rift centrale Lave a cuscino Dicchi basaltici Peridotite (Mantello) Camera magmatica Sedimenti Gabbri massivi
Formazione della crosta oceanica
La crosta oceanica si forma a partire dalle dorsali medio-oceaniche, dalle quali fuoriesce in continuazione magma basaltico proveniente dalla fusione parziale delle peridotiti del sottostante mantello
•Spessore: 20-70 km; in media ~ 35 km •Composizione molto variabile (~ granodiorite)
Crosta continentale
Crosta Continentale Crosta Oceanica Divisa in:- Crosta Superiore (più leggera, più ricca in SiO2 e relativamente povera in MgO) e
- Crosta Inferiore più pesante (meno ricca in SiO2 e più ricca in MgO)
Mentre nella crosta oceanica predominano i basalti, la composizione prevalente delle rocce sedimentarie o
metamorfiche che formano la parte superiore della crosta continentale è di tipo granitoide (graniti, granodioriti) o
metamorfico (gneiss).
In molte aree è presente una copertura sedimentaria, con spessori che possono giungere a qualche chilometro. La grande varietà di associazioni di rocce si manifesta con una caratteristica eterogeneità della crosta continentale, che contrasta con la relativa omogeneità della crosta oceanica.
Le principali morfostrutture sono i cratoni , le fosse
tettoniche, gli archi insulari e i margini continentali
Eterogeneità della crosta continentale
Cratoni
Un cratone
(dal greco κράτος = forza)è una parte antica e
stabile della crosta continentale che non ha subito
modificazioni e che è sopravvissuta alla fusione e
separazione di continenti e supercontinenti per almeno
500 milioni di anni. I cratoni si trovano generalmente
all'interno dei continenti e possono estendersi fino a
profondità di 200 km
Scudi e tavolati
I cratoni sono costituiti da scudi con rocce molto antiche
e da tavolati che si estendono intorno agli scudi e sono
costituiti oltre che da un substrato di rocce
metamorfiche e magmatiche anche da una copertura
sedimentaria
Aree di frattura (rift valley)
Per rif (dall'inglese: «frattura, spaccatura») o fossa tettonica si intende
un’area in cui la crosta terrestre e la litosfera vengono separate sotto l'azione di forze di trazione. Caratteristiche tipiche sono una depressione centrale detta Graben (in tedesco, letteralmente: «fossa») con dei fianchi laterali detti horst (in tedesco:
«pilastro»). I blocchi ribassati scorrono su fratture dette faglie. In questo caso la distensione determina la formazione di faglie
All’interno delle fosse tettoniche vi è un’attività
vulcanica con magmi basici (es. Kilimangiaro)
Orogeni
Il termine orogenesi (dal greco ὄρος = rilievo + γένεσις = origine, causa
produttiva) si riferisce ai processi che sono coinvolti nella formazione
di qualsiasi rilievo;
nel linguaggio geologico, il termine orogeni indica quelle catene montuose le cui masse rocciose hanno subito una deformazione. Gli orogeni sono fasce lunghe che si estendono intorno ai cratoni. Queste fasce presentano un’intensa attività magmatica e
metamorfica. Gli orogeni si formano ai margini dei cratoni quando questi sono coinvolti in fenomeni di collisione tra placche
Archi insulari
Si formano quando una porzione di crosta oceanica subduce sotto altra crosta oceanica
.
Nella zona di subduzione gli elementi volatili inclusi nella porzione di crosta
subdotta inducono fusione parziale del mantello sovrastante, generando dei fusi la cui alcalinità aumenta all'aumentare della distanza dalla fossa. Il magma così
Margini continentali
La piattaforma continentale si estende fino alla linea di
demarcazione di un continente e può distare anche centinaia di chilometri dalla linea costiera. La piattaforma termina nel punto in cui il pendio aumenta fortemente la sua inclinazione. Questo
punto di "rottura" è detto scarpata continentale, la quale a sua volta termina nella parte più bassa degli oceani, detta anche piana
Interno della Terra
Composizione stratificata
sia in termini di composizione chimica che mineralogica. . 6370 5145 2900 660 410 80 220 Crosta Mantello Mantello Nucleo Nucleo Mantello Superiore Zona di transizione Nucleo Interno (solido) Profondità (km) Mantello Inferiore Nucleo Esterno (liquido) Discontinuità di Mohorovicic Discontinuità di Gutenberg
Mantello Superiore (dal contatto con la crosta fino a 410 km).
Il contatto con la crosta è detto Discontinuità di Mohorovicic (Moho)
Mantello litosferico (solido) spessore
variabile (in genere fino a ~80 km)
Mantello Astenosferico (parzialmente
fuso) ~ 80-220 km
Mesosfera di nuovo solida (peridotite a granato)
La litosfera
La litosfera (dal greco "sfera rocciosa") è la parte della
Terra che comprende la crosta terrestre e la
porzione più superficiale del mantello superiore
La litosfera è per lo più composta da materiali allo stato
solido; essa poggia sull'astenosfera, che, a causa della
temperatura, che si avvicina al punto di fusione dei
materiali che la compongono, ha un comportamento
plastico.
La conseguenza di tale differenza di densità comporta un
processo nel quale la litosfera, suddivisa in blocchi
(placche), galleggia sull'astenosfera, con conseguenti
movimenti verticali.
L’astenosfera
L'astenosfera è una fascia superficiale del mantello terrestre,
compresa tra i 100 e i 250 km di profondità, in cui le rocce sono parzialmente fuse.
La presenza di materiale che si comporta come un fluido ad altissima viscosità è provata dai movimenti isostatici della
superficie terrestre. Si tratta di movimenti verticali conseguenti a variazioni di peso della crosta, interpretabili come fenomeni di
Terremoti solo nella Litosfera
I terremoti sono provocati da movimenti relativi tra blocchi di roccia e avvengono solo nella litosfera
Astenosfera e tettonica delle placche
Sull’astenosfera (low velocity layer) si muovono
orizzontalmente le placche litosferiche
Curva ipsografica
La curva ipsografica della superficie terrestre è una curva cumulativa in cui per ogni punto il valore sull'ascissa indica l'estensione della superficie terrestre compresa fra la quota del valore riportato sull'ordinata è l'altitudine massima della superficie terrestre; in ascisse sono riportati sia i valori assoluti che la percentuale rispetto all'estensione totale
Lettura della curva ipsografica
Dalla curva ipsografica si ricava che:
il 7% della superficie sottomarina è occupato dalla piattaforma continentale (zona di raccordo tra la zona subaerea e la scarpata continentale; si estende dal livello marino a circa 200 m di profondità);
il 9% della superficie sottomarina è interessato da scarpate continentali(più ripida rispetto alla piattaforma; è la zona di raccordo tra la piattaforma continentale e i fondali oceanici e raggiunge circa i 2.000 m di profondità); l'83% della superficie sottomarina è occupato dai fondali oceanici la cui
profondità media è di -3.800 m e si estendono fino ad una profondità di - 6.000 m;
l'1% della superficie sottomarina riguarda le fosse o abissi oceanici che comprendono tutte le depressioni oltre i 6.000 m di profondità.