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18. Predazione

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Academic year: 2021

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(1)
(2)

La predazione

La

predazione

è il consumo di un organismo (la

preda) per opera di un altro organismo (il

predatore), in cui la preda è in vita quando il

predatore l’attacca. Quando il predatore è un

consumatore primario e la preda un produttore,

l’interazione è definita “

erbivoria

Questo tipo di interazione sfocia in effetti negativi

sullo sviluppo e la sopravvivenza degli organismi

di una popolazione (preda) ed in effetti positivi

sull’altra popolazione (predatore).

(3)

La predazione

Veri predatori

• I veri predatori

uccidono sempre

la loro

preda e lo fanno più o meno immediatamente

dopo averla attaccata

• e consumano

alcune o molte prede

individuali nel corso della loro vita.

(leoni, tigri, ragni, balene, uccelli, roditori,

formiche, bruchi dei lepidotteri che scavano

gallerie nelle radici di plantule, piante

(4)

L’erbivoria

Pascolatori

I pascolatori

attaccano alcune o molte prede

individuali nel corso della loro vita

• ma consumano

soltanto una parte

di

ciascuna preda individuale

• e quindi di solito non uccidono la loro

preda, specialmente a breve termine.

(bovini, ovini, locuste, sanguisughe)

(5)

La predazione

(6)

La predazione

Controllo qualitativo

Gli individui che vengono uccisi non sono sempre un campione casuale della popolazione nel suo insieme.

Gli individui che sfuggono alla predazione presentano spesso reazioni che compensano la perdita di quelli che vengono uccisi.

(7)

La predazione

Controllo qualitativo

Per quanto riguarda la predazione ai danni di altri vertebrati si osserva che hanno più alta probabilità di soccombere:

- i giovani

- quelli privi di territorio - i malati

(8)

Adattamenti alla predazione

Criptismo

Aposematismo

(9)

Criptismo

Indica la presenza, in una specie, di

particolari

caratteristiche genetiche,

comportamentali e morfologiche

che la

rendono difficilmente individuabile da parte

di potenziali predatori.

Omocromia, ovvero, imitazione del colore del

substrato.

meccanismi fisici (interferenza e diffrazione

della luce su microstrutture tegumentali;

(10)

Criptismo

La colorazione verde di molti insetti dipende

dalla presenza di pigmenti vegetali.

In altri casi, come nelle cavallette, i pigmenti

sono sintetizzati dall’organismo.

In molti pesci, molluschi cefalopodi, crostacei,

anfibi e rettili, i pigmenti sono contenuti in

cellule specializzate dette cromatofori:

melanofori - pigmenti neri o bruni

lipofori – pigmenti rossi o gialli

guanofori – pigmenti bianchi

(11)

Criptismo

Cellule pigmentate (cromatofori) di pesci teleostei

Questo polpo ha distribuito il carico di pigmenti dei propri cromatofori in modo tale da risultare indistinguibile dal substrato su cui si trova, costituito da coralli, spugne e altri animali.

I cromatofori del polpo sono

estremamente modificabili

(12)

Criptismo

La farfalla Hipparchia fagi (fam. Satyrydae) in posizione di riposo su un tronco coperto di licheni.

(13)

Criptismo

- Omomorfia, ovvero imitazione di forme di “oggetti” presenti

nell’ambiente in cui vivono.

La farfalla Kallima inachus (fam.

Nymphalidae) che imita una foglia: in

alto due esemplari posati uno di fronte all'altro su un rametto, in basso la farfalla ad ali aperte.

La farfalla Gastropacha quercifolia (fam. Lasiocampidae) posata, che imita una foglia secca di quercia.

(14)

Criptismo

Omocromia e omomorfia nel fasmide

(15)

Criptismo

Phyllodes ornata

(16)

Criptismo

Bruco di geometride (fam. Geometridae) su un ramo della pianta di cui si alimenta. Fasmide del genere Clitumnus (fam.

Clitumnidae), detto volgarmente

(17)

Criptismo

(18)

Criptismo

Il ragno Ornithoscatoides decipiens, con lo sua ragnatela, imita un escremento di uccello.

(19)

Criptismo

In molti casi la somiglianza criptica dipende dalla capacità dell’animale di realizzare cambiamenti di colorazione. Tali cambiamenti possono essere:

- temporanei o permanenti - correlati con il ciclo vitale

- correlati con l’alternarsi giorno-notte - correlati con le stagioni

e possono realizzarsi in maniera istantanea o gradatamente.

(20)

Criptismo

Molte farfalle notturne presentano:

- durante lo stadio larvale somiglianza con foglie e

rametti della pianta su cui soggiornano e di cui si nutrono

- allo stadio di pupa, la colorazione del substrato

- allo stadio adulto, la colorazione della corteccia degli

alberi su cui rimangono posate durante il giorno.

I bruchi dello sfingide Hyloicus pinastri inizialmente hanno una colorazione verde-azzurra con 6 striature bianche verticali e soggiornano su aghi di pino. Poi, il colore diviene bruno con chiazze bianche e nere e soggiornano su ramoscelli. La pupa, uniformemente bruna, soggiorna al suolo. La farfalla, grigiastra risulta criptica sui tronchi di conifere ricoperti di muschi e licheni.

(21)

Criptismo

I cambiamenti di colore possono essere:

-lenti e permanenti (es. specie poco mobili), definiti

di tipo “morfologico”

-rapidi e reversibili (es. specie più mobili), definiti di

tipo “fisiologico”

Al primo tipo appartengono i cambiamenti di colorazione che si realizzano nel corso del ciclo vitale della specie, oppure in corrispondenza di un periodo criptico, negli stadi giovanili di varie specie di insetti in rapporto al diverso colore del suolo e della vegetazione, nelle variazioni giorno-notte.

(22)

Criptismo

Più comuni sono i cambiamenti stagionali di colore

(23)

Criptismo

(24)

Criptismo

Diversi sono i meccanismi che determinano la comparsa della livrea bianca invernale.

Esempi:

- Nell’ermellino, cresce una pelliccia bianca al di sotto di quella estiva (il momento della caduta è determinato da

stimoli ambientali).

- Nella volpe polare, l’estremità dei peli di colore bruno vengono consumati mentre rimane la porzione inferiore bianca.

- Nelle specie del genere Lepus vi sono più mute e la comparsa della livrea estiva e di quella invernale è controllata dalla durata del fotoperiodo.

(25)

Criptismo

I cambiamenti di colorazione “fisiologici”, legati alla presenza di cromatofori, fanno sì che l’animale possa

(26)

Criptismo

Sogliola

Il pesce tropicale Epinephelus striatus può assumere 8 differenti livree, passando dall’una all’altra nel giro di pochi minuti.

(27)

Criptismo

Ombra opposta

Un adattamento molto diffuso, spesso associato all’omocromia, è l’ombra opposta.

Pinguino saltatore (Eudyptes crestatus) a, sgombro; b, tonno; c, pesce spada

(28)

Criptismo

Mascheramento

Le larve dei tricotteri si costruiscono un

involucro protettivo criptico con i materiali che trovano nell'acqua dove vivono.

(29)

Criptismo

Foderi larvali di tre specie di lepidotteri psichidi, fam.

(30)

Criptismo

(31)

Aposematismo

Grazie all’aposematismo, le prede vengono riconosciute come inappetibili dai predatori.

Lumaca di mare

Millepiedi

Verme piatto marino

(32)

Aposematismo

Questa falena è velenosa perché le sue larve si nutrono dell’erba di San Giacomo (Senecio jacobaea).

Cimice trinidadiana

Larva di farfalla ninfalide della Malesia. La larva bruca su specie di Passiflora contenenti alcaloidi.

(33)

Aposematismo

Dendrobates histrionicus del

Centro America

Ragno vedova nera

Coccinella

(34)

Erbivoria

Pascolatori

I pascolatori attaccano alcune o molte prede individuali nel corso della loro vita

ma consumano soltanto una parte di ciascuna preda individuale

e quindi di solito non uccidono la loro preda, specialmente a breve termine.

Questi comprendono:

- i bovini , gli ovini, le locuste - i bruchi roditori mobili

(35)

Erbivoria

Gli effetti dell’erbivoria su una pianta dipendono da

quali parti vengono influenzate esattamente e dal

momento in cui viene condotto l’attacco rispetto allo

(36)

Erbivoria

riduce l’ombreggiatura delle altre foglie

facendo aumentare la loro attività

fotosintetica

determina la mobilizzazione dei

(37)

Erbivoria

determina una modificazione della

modalità di distribuzione dei prodotti

della fotosintesi ed, in particolare, di

mantenere un giusto rapporto

radici/germogli

Così nelle piante con radici danneggiate vengono ripristinate le radici mal funzionanti, mentre nelle piante con i germogli danneggiati vengono ripristinati i germogli e le foglie con inadeguate velocità di fotosintesi

(38)

Erbivoria

Determina un aumento della velocità di

fotosintesi riferita all’unità di area

fogliare

Agropyron smithii, defogliata sperimentalmente, ha

prodotto un aumento della velocità di fotosintesi nell’unità di area fogliare del 10% sulle foglie

residue.

Tale aumento di velocità si può avere anche

quando vengono creati nuovi “pozzi” come accade quando gli afidi consumano grandi quantità di

(39)

Erbivoria

L’asportazione di anelli di corteccia e il

consumo di meristemi possono

uccidere la pianta

Le graminacee sono particolarmente resistenti al pascolo grazie al fatto che, nella maggior parte delle specie, il meristema si trova a livello del terreno tra le guaine fogliari basali.

(40)

Erbivoria

Gli erbivori possono agire come vettori

di agenti patogeni (es. i coleotteri

scolitidi che agiscono da vettori del

fungo che causa la moria degli olmi; le

cicatrici di alimentazione create dai

bruchi di Cactoblastis sulle cactacee

Opuntia in Australia vengono invase da

batteri).

(41)

Erbivoria

Gli erbivori possono avere effetti che

sono in apparenza lievi ma in realtà

profondi.

Alberelli di Tilia infestati da afidi, hanno mostrato un accrescimento del volume epigeo normale, ma un accrescimento di nuove radici quasi nullo.

Una defogliazione ripetuta può

uccidere le piante.

Una singola defogliazione delle querce per opera di

Lymantria dispar ha determinato un tasso di

mortalità del 5%. Tre defogliazioni successive,

(42)

Erbivoria

Molte plantule vengono uccise dagli erbivori

L’erbivoria può determinare un ritardo della

fioritura. Ciò può determinare un aumento

della longevità delle piante (es. Poa annua)

Gli erbivori distruggono spesso direttamente

le strutture riproduttive (es. su un terreno

sottoposto ad un intenso pascolo da bovini

nel Galles settentrionale, solo il 15% dei

ranuncoli fioriti ha prodotto semi. Il 48% dei

ranuncoli fioriti ha prodotto semi su un

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