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Il Lifelong Learning di fronte a uno snodo di civiltà

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2012, VOL 8, N. 19 ISSN 2279-9001

EDITORIALE

Il Lifelong Learning di fronte a uno snodo di civiltà

Federico Batini, Direttore LLL

In questo numero abbiamo voluto sollecitare il confronto sul tema dell'identità e dei ruoli di gene-re e sull'orientamento sessuale, tematiche davvero cruciali in questo nostro tempo di nuove e vec-chie omofobie e discriminazioni di genere. Il lifelong learning non ha offerto, ad oggi, molti spazi di confronto su queste tematiche trattate, piuttosto, in ambito educativo in ordine a fenomeni spe-cifici relativi soprattutto alla fascia giovanile e centrandosi, spesso, sul bullismo omofobico, men-tre per la questione di genere ci si è spesso soffermati sulla questione delle pari opportunità, poco riflettendo sulla costruzione dell'identità (da cui le pari opportunità discendono e derivano). Ep-pure iniziative singole di intervento e di ricerca (o di entrambi collegati) si svolgono con sempre maggiore frequenza, negli ultimi anni. Si tratta di una mancanza grave: il confronto e lo spazio specifico per la ricerca (e per la divulgazione dei risultati della stessa) costituiscono uno snodo essenziale per il progresso dei diritti civili in questo campo. Come è proprio della mission della Rivista, infatti, cerchiamo di proporre l'idea di una ricerca ancorata all'agire educativo, perché ciò che, primariamente ci interessa è il contributo che la ricerca e la formazione possono dare alla li-bera costruzione dell'identità di ciascun soggetto, a prescindere dal suo sesso biologico, dalla sua identità di genere, da come interpreta il ruolo di genere, dall'orientamento sessuale che manifesta (o che desidererebbe manifestare liberamente). Se infatti pare ovvio propugnare, promuovere e sostenere iniziative educativo/formative su queste tematiche in tutti i luoghi di costruzione dell'i-dentità di bambini ed adolescenti (si veda, al proposito, il contributo di Stefano Maltese) e in tutti gli ordini di scuola appare anche necessaria, più in generale, una revisione dei libri di testo, delle “narrazioni” proposte in ambito educativo, dei modelli di sviluppo personale impliciti in un mo-do di istruire ed educare ed ancora un'azione preventiva di ogni bullismo (omofobico e non) e di ogni stereotipo di genere e non (come ben testimoniato dall'articolo sulla secondaria di primo grado di Antonelli, Dèttore et alia). Appare altresì urgente intervenire su tutti i soggetti adulti, in particolare su coloro che hanno responsabilità educative (insegnanti, educatori, formatori) ma anche su coloro che sono collocati, per ruolo professionale, in snodi critici per la piena espressio-ne della cittadinanza (è il caso dei centri per l'impiego e dei sindacati trattati espressio-nel contributo di Margherita Graglia) e che dunque risultano decisivi per la rimozione di pratiche discriminatorie. Pensiamo anche che occorra raccogliere e comprendere sino in fondo le riflessioni di autori im-portanti per il rinnovamento del pensiero quali quelle qui proposte (si veda ad esempio il contri-buto di Daniela Dato) e favorire comparazioni internazionali che ci aiutino ad ampliare la visione di una situazione globale con luci ed ombre e in continua evoluzione (da leggere in tal senso i contributi di Bristot e di Batini e Fucile nonché le buone pratiche presentate).

Si tratta di tematiche sulle quali l'accordo della comunità scientifica è ancora lontano infatti, persi-no per ciò che concerne la definizione di identità sessuale (come testimonia l'originale contributo di Federici e Meloni, strutturato come una lettera all'editore), non c'è ancora una visione unanime. In questo senso una rivista che si occupi di lifelong e lifewide learning non può che adottare un'ottica in cui si guarda alla formazione dell'identità dal punto di vista del soggetto e del suo benessere.

Crediamo di aver contribuito, con questo numero, ad un dibattito importante, che si gioverà sen-za dubbio di qualsiasi altra riflessione, ricerca o contributo che ricercatori, studiosi, movimenti e istituzioni vogliano inviarci per favorire il dibattito.

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