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Ridisegnare un futuro adattivo: il Piano strutturale di San Giovanni in Fiore / Redesigning an adaptive future: the structural plan of San Giovanni in Fiore

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Academic year: 2021

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(1)161 STORIA, PASSIONE, COMPETENZA: TRE PAROLE GUIDA PER UNA NUOVA STAGIONE URBANISTICA HISTORY, PASSION, COMPETENCE: THREE GUIDING WORDS FOR A NEW SEASON IN URBAN PLANNING TALIA. AMBIENTE, ECOLOGIA, PAESAGGIO. MEGLIO TERRITORIO. UN’INTERVISTA CON GIUSEPPE CAMPOS VENUTI ENVIRONMENT, ECOLOGY, LANDSCAPE. IN OTHER WORDS ‘TERRITORY’. AN INTERVIEW TO GIUSEPPE CAMPOS VENUTI COPPA / KIPAR. RICORDANDO FEDERICO OLIVA REMEMBERING FEDERICO OLIVA. FONT / DELL’ORTO /MORA / CAMERIN / PALERMO / SOLERO / MORASSUT / RICCI / GALUZZI / VITILLO / FIOR. MOSCA TRA MUTAMENTI EPOCALI E TRASFORMAZIONI URBANE CONTEMPORANEE MOSCOW BETWEEN HISTORIC CHANGES AND CONTEMPORARY URBAN TRANSFORMATION. DE MAGISTRIS / MURATOV / LIKIN /OSTROGORSKY / SHAPIRO / KOPTELOVA, / OSIPOVA / SIGNORONI / POGLIANI / SAVOLDI. CONTRIBUTI CONTRIBUTIONS. DE LUCA / PISANO / COCCO. 161 LXX SERIE STORICA RIVISTA SEMESTRALE GENNAIO-GIUGNO 2018 A SIX-MONTHLY JOURNAL JANUARY-JUNE 2018 € 43,00.

(2) URBANISTICA. 161 LXX SERIE STORICA RIVISTA SEMESTRALE GENNAIO-GIUGNO 2018 A SIX-MONTHLY JOURNAL JANUARY-JUNE 2018. € 43,00.

(3) URBANISTICA 161. Numero Number 161 gennaio-giugno 2018 Direttore Editor in chief Paolo Galuzzi (paolo.galuzzi@polimi.it) Redazione editoriale Editorial board Andrea Arcidiacono (andrea.arcidiacono@polimi.it) Mina Akhavan (mina.akh84@gmail.com) Carolina Giaimo (carolina.giaimo@polito.it) Marco Mareggi (marco.mareggi@polimi.it) Lucia Nucci (lucia.nucci@uniroma3.it) Carolina Pacchi (carolina.pacchi@polimi.it) Laura Pogliani (laura.pogliani@polimi.it) Davide Ponzini (davide.ponzini@polimi.it) Paola Savoldi (paola.savoldi@polimi.it) Marichela Sepe (marisepe@unina.it) Piergiorgio Vitillo (piergiorgio.vitillo@polimi.it) Segreteria di redazione Editorial office Marika Fior (rivista-urbanistica@polimi.it) Silvia Zanetti (silvia.zanetti@mail.polimi.it) Massimo Galluzzi (massimo.galluzzi@polimi.it) Progettazione grafica Graphic design Caterina Gfeller (info@carterinagfeller.com) Impaginazione Layout Ilaria Giatti (ilaria.giatti@gmail.com) Revisione testo inglese English text reviewer Mina Akhavan (mina.akhavan@polimi.it) Fotolito e stampa Photolitograph and printing INDUSTRIA GRAFICA UMBRA Srl, Via Umbria, 148/7, 06059 Todi (Pg), tel.075.898041. Comitato scientifico Scientific advisory board Rachelle Alterman Israel Institute of Technology, Israel Carlo Alberto Barbieri Politecnico di Torino, Italy Peter C. Bosselmann University of California Berkeley, USA Antonio Calafati Università Politecnica delle Marche, Italy Nico Calavita San Diego State University, USA Cesare de Seta Italy Antonio Font Urbanisme i Ordenació del Territori, Sant Cugat del Vallès, Spain John Forester Cornell University, Ithaca, NY, USA Carlo Gasparrini Università Federico II di Napoli, Italy Andreas Kipar LAND Srl, Milano, Italy Francesco Domenico Moccia Università degli Studi di Napoli Federico II, Italy Gilles Novarina Planning School of Grenoble, France Pier Carlo Palermo Politecnico di Milano, Italy Stefano Pareglio Università Cattolica del Sacro Cuore, Italy Piero Properzi Università degli Studi dell‘Aquila, Italy Franco Rossi Università della Calabria, Italy Manuel Salgado c/o Câmara Municipal de Lisboa, Portugal Stefano Stanghellini Università IUAV, Italy Michele Talia Università degli Studi di Camerino, Italy Bill Taylor c/o Snell Associate, London, UK Stefano Wagner c/o Studi Associati SA, Lugano, Switzerland Peter Zlonicky, c/o Stadtplaner und Architekt, Munchen, Germany. Direttivo nazionale Inu National board Michele Talia, Presidente Giunta esecutiva Andrea Arcidiacono vicepresidente, Francesco Domenico Moccia segretario, Simona Tondelli tesoriere, Carlo Gasparrini, Carolina Giaimo, Domenico Passarelli Consiglio Direttivo | Marisa Fantin, Paolo Galuzzi, Carmen Giannino, Giancarlo Mastrovito, Luigi Pingitore, Marichela Sepe Sezioni regionali Presidenti e secondi rappresentanti | Francesco Alberti, Carlo Alberto Barbieri, Alessandro Bruni, Domenico Cecchini, Claudio Centanni, Marco Engel, Sandro Fabbro, Isidoro Fasolino, Gianfranco Fiora, Laura Fregolent, Luca Imberti, Giampiero Lombardini, Roberto Mascarucci, Roberta Porcu, Pierluigi Properzi, Francesco Rotondo, Francesco Scorza, Michele Stramandinoli, Maurizio Tomazzoni, Giuseppe Trombino, Sandra Vecchietti, Silvia Viviani Probiviri | Roberto Gerundo, Franco Rossi, Stefano Stanghellini Revisori dei Conti | Giovanni Fini, Andrea Torricelli Editore INU Edizioni Srl Direzione e amministrazione INU Edizioni Srl, via Castro dei Volsci 14 00179 Roma tel. 06/68134341, 335/5487645 inued@inuedizioni.it www.inuedizioni.com Iscrizione Tribunale di Roma n. 3563/1995 Cciaa di Roma n. 814190 Consiglio d‘amministrazione Presidente Giuseppe De Luca Consiglieri Gianluca Cristoforetti, Donato Di Ludovico, Carlo Gasparrini, Laura Pogliani, Francesco Sbetti. Anno LXX La numerazione storica prende avvio dalla registrazione del Tribunale di Torino nel 1949. La serie corrente riprende con il n. 1 registrato presso il Tribunale di Roma nel 2019 Segreteria centrale, promozioni editoriali, abbonamenti Monica Belli tel. 06/68134341, 335/5487645 inued@inuedizioni.it Prezzo di una copia Italia 43,00 / Estero 70,00 Abbonamento Italia 80,00 / Unione europea 145,00 Extra Ue 160,00 Pagamento con versamento sul c/c Banca INTESA SANPAOLO SPA - Piazza Paolo Ferrari 10 - 20121 Milano IBAN: IT 36 A 03069 09606 100000156542 intestato a INU Edizioni srl via Castro dei Volsci 14, Roma o con carte di credito del circuito CartaSI, Visa, MasterCard © La riproduzione degli articoli è ammessa con obbligo di citazione della fonte Associato all‘Unione stampa periodica italiana Registrazione presso il Tribunale della stampa di Roma n. 151 del 12/11/2019. Registrazione presso il Tribunale della stampa di Roma n. 126 del 7/3/1997. 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(4) Indice Table of contents U161. 4 10. STORIA, PASSIONE, COMPETENZA: TRE PAROLE GUIDA PER UNA NUOVA STAGIONE URBANISTICA. 4. MICHELE TALIA. MICHELE TALIA. PRIMO PIANO. IN EVIDENCE. AMBIENTE, ECOLOGIA, PAESAGGIO. MEGLIO TERRITORIO. UN’INTERVISTA CON GIUSEPPE CAMPOS VENUTI. 10. ALESSANDRA COPPA, ANDREAS KIPAR. 16. PRIMO PIANO. RICORDANDO FEDERICO OLIVA. 18 FEDERICO OLIVA, IN MEMORIA DA QUESTA SPONDA DEL MEDITERRANEO ANTONIO FONT 20 TANTI PROGETTI, MOLTO URBANI ANTONELLA DELL’ORTO 24 L’URBANISTICA ITALIANA RECENTE E LE SUE RIPERCUSSIONI IN SPAGNA: RAZIONALIZZAZIONE, RIFORMA E CONTRORIFORMA. A PROPOSITO DEL PENSIERO DI FEDERICO OLIVA ALFONSO ÁLVAREZ MORA, FEDERICO CAMERIN 41 TRAGEDIE DELL’URBANISTICA RIFORMISTA (IN ITALIA E NON SOLO) PIER CARLO PALERMO 48 I PIANI ELENA SOLERO 55 SISTEMI E REGOLE PER UN PROGETTO COLLETTIVO DI CITTÀ. IL PLANNING BY DOING DEL PIANO DI ROMA ROBERTO MORASSUT, LAURA RICCI 60 FEDERICO OLIVA. PRIMO (PROVVISORIO) REGESTO DEI PIANI E DEI PROGETTI URBANI. ANTONELLA DELL’ORTO, ELENA SOLERO. 67 UN URBANISTA RIFORMISTA PAOLO GALUZZI, PIERGIORGIO VITILLO 80 GLI SCRITTI DI FEDERICO OLIVA MARIKA FIOR. 84. HISTORY, PASSION, COMPETENCE: THREE GUIDING WORDS FOR A NEW SEASON IN URBAN PLANNING. CITTÀ. MOSCA TRA MUTAMENTI EPOCALI E TRASFORMAZIONI URBANE CONTEMPORANEE. 86 MOSCA: DALLA METROPOLI SOCIALISTA ALLA MEGALOPOLI CONTEMPORANEA. ALESSANDRO DE MAGISTRIS. 98 LA CITTÀ, L’URBANISTICA E IL MERCATO ALESSANDRO DE MAGISTRIS INTERVISTA. ALEKSEJ MURATOV (MARZO 2018). ENVIRONMENT, ECOLOGY, LANDSCAPE. IN OTHER WORDS ‘TERRITORY’. AN INTERVIEW TO GIUSEPPE CAMPOS VENUTI ALESSANDRA COPPA, ANDREAS KIPAR. 16. IN EVIDENCE. REMEMBERING FEDERICO OLIVA. 19 FEDERICO OLIVA, IN MEMORY FROM THIS SHORE OF THE MEDITERRANEAN ANTONIO FONT 22 MANY, VERY URBAN PROJECTS ANTONELLA DELL’ORTO 33 RECENT ITALIAN URBAN PLANNING AND ITS REPERCUSSIONS IN SPAIN: RATIONALIZATION, REFORM AND COUNTER-REFORMATION. WITH REFERENCE TO FEDERICO OLIVA AND HIS APPROACH’ ALFONSO ÁLVAREZ MORA, FEDERICO CAMERIN 44 TRAGEDIES OF REFORMIST PLANNING (IN ITALY AND BEYOND) PIER CARLO PALERMO 53 THE PLANS ELENA SOLERO 61 FEDERICO OLIVA. FIRST (PROVISIONAL) COLLECTION OF URBAN PLANS AND PROJECTS. ANTONELLA DELL’ORTO, ELENA SOLERO. 62 SYSTEMS AND RULES FOR A COLLECTIVE URBAN DESIGN. PLANNING BY DOING IN THE PLAN OF ROME ROBERTO MORASSUT, LAURA RICCI 73 A REFORMIST URBAN PLANNER PAOLO GALUZZI, PIERGIORGIO VITILLO 82 FEDERICO OLIVA’S WRITINGS MARIKA FIOR CITIES. 84. MOSCOW BETWEEN HISTORIC CHANGES AND CONTEMPORARY URBAN TRANSFORMATION. 91 MOSCOW: FROM THE SOCIALIST METROPOLIS TO THE CONTEMPORARY MEGACITY. ALESSANDRO DE MAGISTRIS. 102 THE CITY, THE URBAN PLANNING AND THE MARKET ALESSANDRO DE MAGISTRIS. INTERVIEWS ALEXEY MURATOV (MARCH 2018). 108 MOSCA 2008-2017: UNA SFIDA DIFFICILE, MA INTERESSANTE DMITRY LIKIN,. 115 MOSCOW 2008-2017: IT WAS CHALLENGING, BUT INTERESTING DMITRY LIKIN, . 126 LA TRASFORMAZIONE DELLA FABBRICA AMO ZIL ALEXANDRA KOPTELOVA, . 127 DEVELOPMENT OF THE AMO ZIL PLANT ALEXANDRA KOPTELOVA, . 130 I PIANI DI MOSCA: TRASFORMAZIONI DI UNA CAPITALE RUGGERO SIGNORONI 134 MOSCA ALLO SPECCHIO LAURA POGLIANI, PAOLA SAVOLDI 140 LEGGERE MOSCA RUGGERO SIGNORONI. 131 PLANS OF MOSCOW: TRANSFORMATIONS OF A CAPITAL RUGGERO SIGNORONI 136 MOSCOW IN THE MIRROR LAURA POGLIANI, PAOLA SAVOLDI 140 READING MOSCOW RUGGERO SIGNORONI. ALEXANDR OSTROGORSKY, OLEG SHAPIRO. TAISIA OSIPOVA. 142. CONTRIBUTI. ALEXANDR OSTROGORSKY, OLEG SHAPIRO TAISIA OSIPOVA. 142. CONTRIBUTIONS. 142 RIDISEGNARE UN FUTURO ADATTIVO: IL PIANO STRUTTURALE DI SAN GIOVANNI IN FIORE. 146 REDESIGNING AN ADAPTIVE FUTURE: THE STRUCTURAL PLAN OF SAN GIOVANNI IN FIORE. 150 UNA LETTURA CRITICA DEL BANDO PERIFERIE. SEI STRATEGIE DI MODIFICAZIONE URBANA E METROPOLITANA CARLO PISANO, GIOVANNI BATTISTA COCCO. 154 A CRITICAL READING OF THE CALL FOR PROPOSALS FOR URBAN PERIPHERIES. SIX STRATEGIES FOR URBAN AND METROPOLITAN TRANSFORMATION CARLO PISANO,. GIUSEPPE DE LUCA. GIUSEPPE DE LUCA. GIOVANNI BATTISTA COCCO.

(5) Contributi Contributions GIUSEPPE DE LUCA. ↓. RIDISEGNARE UN FUTURO ADATTIVO: IL PIANO STRUTTURALE DI SAN GIOVANNI IN FIORE. PIANO STRUTTURALE COMUNALE: VISION INTERCOMUNALE / MUNICIPAL STRUCTURAL PLAN: INTER-MUNICIPAL VISION. U161 142. Il contributo intende ripercorrere una pratica di pianificazione locale: il Piano strutturale comunale e annesso Regolamento edilizio ed urbanistico del Comune di San Giovanni in Fiore, a norma della legge regionale della Calabria n. 19/2002 e smi (1). L’idea è stata quella di interpretare in maniera innovativa le norme regionali per sperimentare sul campo una modalità d’azione semplificatrice del Psc fondata su due momenti: un disegno strategico come sfondo che, rinunciando a qualsiasi rappresentazione sinottica di un assetto futuro, definisca un ‘timone’ di riferimento per il piano e per la normazione dell’esistente (disciplinate nella normazione regionale dal Regolamento edilizio ed urbanistico); una operatività del piano a doppio binario: una progettualità ‘ritardata’ affidata ad Aree a pianificazione differita su base concorsuale (2), per quando saranno maturi i tempi, per completare i margini urbani e le zone periferiche molto porose; una progettualità immediata, sviluppata intorno ad alcuni nodi nelle parti dense esistenti, con l‘identificazione di ‘aree strategiche’. Questa semplificazione è stata possibile grazie a un gruppo di lavoro misto, esterno-interno alla municipalità e a un luogo di lavoro terzo: l’Urban center pubblico (3). Ciò nonostante disposizioni metodologiche emanate dalla Regione Calabria, ribadite anche dal Piano paesaggistico regionale, obbliga a costruire un Quadro conoscitivo elefantiaco e concatenazioni assai dispersive di tempo e di lavoro. Nel caso specifico sono state necessarie 362 tavole in formato A0 (che occupano, se distese a terra, una estensione di circa 550 mq); mentre per il Documento preliminare e per il Documento definitivo di piano altre 46 tavole, sempre in formato A0 (per una estensione di altri 70 mq). In totale 408 tavole (e circa 600 mq di superficie). Certo l’estensione del Comune è significativa (279 kmq), tanto che per una copertura totale del territorio comunale alla scala 10.000 occorrono 6 quadranti; mentre per una copertura alla scala 1:5.000 – come prescritto dalla Regione Calabria per il quadro ambientale – di tavole ne occorrono ben 47. Una gigantesca follia, che in parte spiega il perché la legge regionale è largamente non applicata.. Il contesto di partenza San Giovanni in Fiore è paese di montagna interna, dove risiedono 18.000 abitanti circa e con un Prg di prima generazione ormai scaduto da tempo. Con i suoi 27.945 ettari è il più esteso della Calabria e ha un territorio di pregio nazionale: il 61% (circa 17.000 ettari), infatti, ricade nel perimetro del Parco nazionale della Sila, di questo rappresenta il 23% dell’estensione totale. Ospita anche la sede del Parco e una parte del territorio più incontaminato e selvaggio. Seppur per l’altimetria, il territorio è compreso tra una quota minima di 360 metri e una massima di 1.881 metri slm, l’83% dell’intera superficie comunale è posta al di sopra dei 1.000 metri. Lo stesso centro abitato principale si colloca ‘in groppa’ a questa quota, adagiandosi su un crinale roccioso esposto a est e compreso tra una quota minima di 938 metri e una massima di 1.123 metri. Per altimetria, per pendenze, per aspetto naturalistico, è un territorio di montagna interna; i numerosi e suggestivi panorami presentano un’elevata e affascinante qualità percettivo-paesaggistica che, dalle cime più alte, si estendono per parti significative della regione calabrese. A questo territorio dalle spiccate caratteristiche montane non corrisponde un attuale centro abitato principale che, per tipologie edilizie, struttura urbana, tipi di materiale usati, può dirsi di montagna. Anzi, chi si approccia all’abitato principale – dopo aver percorso con lo sguardo il paesaggio della Sila – rimane sbigottito dalla fastidiosa presenza di numerosi scheletri di edifici in cemento armato alti quattro-cinque piani ancora non finiti, dai numerosi e anonimi alti condomini che hanno surclassato la tipica edilizia minuta, dagli intonaci colorati che hanno annullato le pareti di pietre a vista, dall’estendersi delle imposte di alluminio incastonate in cornici di marmo che stanno soppiantando quelle di legno e gli stipiti e architravi di granito (4). Il nodo culturale Come avviare una ‘modernizzazione riflessiva’ (5) partendo da uno strumento urbanistico locale? O meglio come cominciare a fare i conti con il surplus urbanistico che le politiche locali hanno prodotto anche in decenni non troppo lontani da noi? Ricorrendo a una sorta di ‘sperimentalismo democratico’ (6) dal basso: l’apertura di un Urban center comunale, o Casa della città (7). Un luogo dove è stato possibile elaborare, discutere e condividere le politiche urbane e le modalità di intervento comuni, attraverso forme di.

(6) CONTRIBUTI CONTRIBUTIONS >>> partecipazione attiva alla vita urbanistica – e non solo – comunale, che ha permesso di attivare dei veri e propri laboratori di progettazione condivisa, applicati specificatamente alle aree strategiche. Un forte abusivismo che ha determinato un incredibile surplus edilizio Un territorio fortemente interessato da varie forme di abusivismo edilizio, tanto da contare ben 3.788 domande di condono edilizio presentate, su uno stock di edilizia residenziale di 9.454 abitazioni (2011). Il senso di cantiere in continuo cambiamento con modelli, modalità e tempi propri è stato il tratto distintivo del centro abitato dagli anni ’70 agli anni ’90; così come lo strutturarsi di un blocco di interessi fondiari urbani minuti, che ha allungato i tempi della definizione di un qualsivoglia strumento di pianificazione urbanistica. Quando questa arriva nel 1997, con un commissario ad acta, viene redatto un Prg che si limita a fotografare lo stato di fatto del territorio urbano, aggiungendo altre aree di espansione di tipo C per altri 9.947.406 mq, qualcosa come 114.179 abitanti teorici insediabili, applicando gli indici di zona. Una follia talmente elevata che, a distanza di molti anni, le aree di sviluppo sono nella quasi totalità inattuate. I vincoli ablativi del Prg vigente sono, intanto, diventati inefficaci nel 2004. Come riportare a più ragionevoli previsioni è stato una delle questioni sul tavolo tecnico. La soluzione è stata affidata a un apposito elaborato inserito all’interno della Valutazione ambientale strategica: l’Atlante della valutazione delle aree di espansione del Prg vigente (8), che ha portato a un ridisegno globale del territorio urbanizzato. L’Atlante ha giustificato una forte riduzione dell’impegno di suolo: con l’eliminazione del 68% (-6.842.514 mq) delle previsioni delle Zone C dell’attuale Prg (pari a 684 ettari). Si confermano solo le parti delle Zone C oggetto di piani di recupero di insediamenti abusivi e quelle molto porose, perché in gran parte urbanizzate (una estensione attuale pari a 3.104.892 mq). Il riordino e l’avvio della riqualificazione Partendo da questa follia, nel 2011 prende corpo l’idea dell’Amministrazione locale di ridefinire la politica urbanistica indirizzandola verso un ripensamento complessivo del modello di sviluppo, puntando decisamente in direzione di una strategia di ‘riordino e riqualificazione’ (ambientale, urbana e territoriale, con ricadute ovviamente anche sociali) che punti a far trovare una nuova identità locale all’indistinta massa di edilizia residenziale esistente e alla stessa città principale.. U161 143.

(7) PIANO STRUTTURALE COMUNALE: AREA URBANA/ MUNICIPAL STRUCTURAL PLAN: URBAN AREA. L’intero territorio comunale è stato considerato nella sua integrità come area di alto valore ambientale e paesaggistico, macro-corridoio ecologico e cuore pulsante del Parco nazionale della Sila, ciò per favorire una politica di marketing territoriale. Dunque, una opzione di ecosostenibilità, fondata su tre passaggi: i) blocco di nuovi impegni del suolo a fini insediativi e infrastrutturali: qualora necessari i nuovi impegni di suolo devono essere indirizzati strategicamente a concludere le quinte urbane esistenti e a ricucire il tessuto edilizio esistente; in ogni caso devono contribuire a ridefinire i margini urbani dei centri abitati comunali e a consolidare la forma urbana: in questo senso saranno determinati tutti i procedimenti di pianificazione in atto; ii) per non impegnare nuovo suolo si punta anche alla sostituzione dell’edilizia abusiva utilizzando un apposito piano di rottamazione e con mirati abbattimenti e ricollocazione della volumetria in aree prestabilite, usando l’istituto della compensazione urbanistica e della perequazione collegati a forme di premialità incentivante; iii) eliminazione delle aree di espansione non più necessarie.. U161 144. Al contempo, puntando a un’azione progettuale minuta di definizione dei margini con una netta distinzione tra confine del costruito e il non costruito per: i) ridare omogeneità e senso di completezza a interventi e operazioni che nel corso dei decenni precedenti hanno prodotto evidenti sfrangiature del tessuto edilizio con crescita disorganica e frammentata anche in zone esterne a quelle abitate e interventi selettivi di ‘diradamento edilizio’ attraverso l’istituto della compensazione urbanistica; ii) attivare politiche urbane e territoriali che inneschino un nuovo processo culturale legato all’edilizia e all’urbanistica, che investa sia il mondo professionale che quello delle imprese, fino a giungere alle singole famiglie, per innalzare e migliorare la progettazione degli interventi di recupero e ristrutturazione edilizia, nonché la riqualificazione degli interventi nel territorio comunale. Le innovazioni disciplinari La nuova legge urbanistica regionale (n. 19/2002) introduce il concetto di ‘pianificazione sostenibile’, secondo cui tutte le scelte locali e le politiche pubbliche, nonché le azioni. private, devono essere improntate sulla cooperazione tra enti per raggiungere obiettivi comuni di sostenibilità. Ciò significa che bisogna far da sé, ma non da soli. Tutte le componenti attive presenti nella società (famiglie, imprese, istituzioni) e tutti gli attori portatori di interessi soggettivi o diffusi devono comunemente impegnarsi a portare fuori dalle secche la comunità sangiovannese. Per far questo c’è bisogno non solo di un comune sentire, quanto di un vero e proprio nuovo contratto sociale, che possa produrre nuovo reddito e nuovo valore aggiunto. Nella fase di restringimento dell’investimento pubblico, le nuove risorse devono ritrovarsi nella messa a valore dei patrimoni dormienti sia pubblici che privati. Per questo la missione principale – tutta interna al territorio comunale – è quella che passa attraverso la cooperazione indirizzata al ‘riordino e riqualificazione’: del territorio urbano, del sistema insediativo, delle attrezzature e dei servizi, specialmente quelli fortemente attrattivi, attivando tutti gli strumenti urbanistici disponibili e gli istituti giuridici a questi collegati, a cominciare dalla perequazione e compensazione urbanistica..

(8) CONTRIBUTI CONTRIBUTIONS >>>. Il Psc ha scelto di normare solo l’edilizia esistente, mentre per tutte le grandi trasformazioni propone un doppio livello: quello generale non immediatamente conformativo, inserito in un più ampio disegno indicativo di riferimento; quello particolare e ‘differito’ che si attiva quando le condizioni interne e di contesto sono favorevoli, per superare il problema della decadenza quinquennale dei vincoli urbanistici, attraverso la pianificazione operativa. Quest’ultimo si basa su due tipi di aree: i) le aree strategiche a intervento unitario integrato all’interno dei centri abitati, che vengono considerate come nodi propulsori della riqualificazione urbana e mobilitatori di capitali pubblici e privati tali da innervare, non solo nelle aree prossime, ma anche per l’intero perimetro urbanizzato, effetti di miglioramento delle condizioni di vita urbana. Non sono altro che porzioni di territorio urbanizzato identificate sulla base di una presenza organica di relazioni funzionali e morfologiche consolidate. Tale porzione è configurata in modo tale da costituire il supporto, ovvero la proiezione territoriale, per tutte le politiche e strategie di governo che devono essere definite in modo complessivo e unitario attraverso. progetti strategici di iniziativa privata e pubblica. Ogni area e ogni progetto, ai fini della disciplina urbanistica, costituisce un comparto unitario di progettazione urbanistica e di collaborazione tra pubblica amministrazione e privati per lo sviluppo urbanistico del territorio (a norma dell’art. 31 della l.r. 19/2002 e s.m.i.). Per queste aree sono state predisposte delle ‘idee progetto’ che hanno solo valore indicativo, anche per concorrere ai bandi della programmazione europea, mentre sono prescrittivi gli obiettivi e i dimensionamenti; ii) le aree a pianificazione differita sono aree comprese all’interno del perimetro del centro abitato e identificano porzioni di aree urbanisticamente compromesse, marginali e periferiche, molto porose al loro interno, anche per la presenza di edifici tipologicamente e morfologicamente incongrui. Per queste si rimanda a una specifica modalità di riordino e di ridisegno dello spazio urbano attraverso un confronto concorrenziale cui possono partecipare tutti i proprietari ricadenti in tali aree con un concorso pubblico da attivarsi per iniziativa privata o pubblica, utilizzando uno speciale strumento di progettazione su base concorsuale: il Piano di rigenerazione e di riqualificazione.. L’obiettivo è quello di raggiungere maggiore qualità ambientale e sociale, migliori risposte ai bisogni della collettività nelle aree più esterne al centro abitato, nonché certezza di realizzazione condivisa tra tutti i portatori di interessi locali e diffusi. Il progetto unitario di tali aree deve rispondere ai principi di sostenibilità, a partire dalla progettazione dell’impianto urbano: contenimento della cementificazione dei suoli, compattezza del tessuto urbano, accessibilità universale, salvaguardia delle aree aperte, recupero delle acque piovane, sistema integrato per la raccolta dei rifiuti. Le superfici destinate alle costruzioni della parte pubblica (strade, slarghi, piazze, verde, suoli per edifici pubblici, ecc.) sono cedute liberamente al Comune. Il Piano di rigenerazione e di riqualificazione è un particolare strumento urbanistico di dettaglio che traccia un progetto urbanistico attraverso interventi unitari di trasformazione al fine di conferire alle aree quella caratteristica unitaria urbana e quel mix di funzioni pubbliche e private e le relative dotazioni collettive, compresa una quota non oltre il 20% della Sul totale per edilizia sociale convenzionata, tali da renderla riconoscibile nel disegno, nell’organizzazione degli spazi pubblici e nelle tipologie. La sostenibilità degli interventi è subordinata alla realizzazione e cessione all’amministrazione comunale di terreno per eventuali modifiche ai tracciati delle strade esistenti, oppure all’allargamento della sede viaria, alla realizzazione di parcheggi pubblici aggiuntivi alle dotazioni territoriali, così come indicato nell’art. 72, ai percorsi pedonali e/o ciclabili, all'inserimento di vegetazione e di elementi di arredo. Il Piano, inoltre, dovrà prevedere la conservazione delle risorse naturali o il loro reintegro; le dotazioni di spazi verdi interni agli insediamenti e le fasce alberate di connessione con le aree di verde urbano più vicine e quelle esterne al perimetro del centro abitato; la realizzazione di strade e viali corredati da alberature; l’impiego di pavimentazioni idonee alla crescita di tappeti erbosi per gli spazi pubblici e privati destinati a piazzali. La procedura competitiva e comparativa consiste in: i) un bando pubblico con il quale il Comune individua gli obiettivi da conseguire nell’area oggetto del bando, secondo un atto di indirizzo approvato dal consiglio comunale, e in coerenza con le indicazioni riportate per ogni singola area dagli articoli seguenti, dettagliando e specificando le aree e i soggetti ammessi alla partecipazione, le quantità massima di edificabilità assegnabili e la loro destinazione, i parametri quantitativi e qualitativi che dovranno contraddistinguere le proposte, i criteri da utilizzare per la valutazione delle singole proposte e ogni altro elemento necessario per assicurare la certezza e la trasparenza della procedura; ii) nell’elaborazione, da parte dei soggetti privati interessati, di. U161 145.

(9) proposte di trasformazione delle aree ammesse, strutturate in modo tale da conseguire livelli di qualità complessiva non inferiori a quelle stabilite nel bando, tenendo conto delle strutture edilizie esistenti; iii) nella valutazione delle proposte da parte di una commissione giudicatrice in conformità ai criteri stabiliti dalle presenti norme e dal bando; iv) nella compilazione di una graduatoria di merito che ordini le proposte pervenute in funzione dei livelli di qualità complessiva che sono suscettibili di introdurre nel territorio; v) nella selezione delle proposte che risultano accolte, procedendo secondo la graduatoria di merito, fino ad esaurimento della quota di edificabilità prevista dal bando. Quali conclusioni trarre? Anche nelle aree compromesse da forte abusivismo, da conseguenti degradi territoriali, o di modalità di governo pubblico del territorio è possibile cominciare a fare innovazioni. Per farlo, oltre al favorevole contesto politico di partenza, ci vuole una nuova mobilitazione culturale che solo un urban center può avere, produrre rappresentazioni che possano restituire in forma visiva immagini di futuro verso cui protendere, progettare insieme alcune aree driver di processi di sistemazione e riqualificazione. Queste le prime conclusioni da trarre.. Note 1. Il Documento preliminare di piano è stato approvato all’unanimità con Dcc n. 5 del 16 aprile 2016, la conferenza di pianificazione è stata chiusa l’11 febbraio 2019, il piano è in via di adozione, prevista entro giugno 2019. Tutti gli atti del Psc e Reu sono visitabili e scaricabili: http://www.sit.sangiovanniinfiore.cs.it/. Il gruppo di lavoro è composto da Giuseppe De Luca (consulente), Vincenzo Marra, Massimiliano Secreti, Francesco Serra, Giampiero Alessio, Franco Alselmucci, Franca Arcuri, Giuseppe Candalise, Filomena Consolato, Giuseppe Marano, Liliana Adamo, Giuseppe Secreti, Caterina Mirandi, Devid Orlotti, Saverio Greco, Nicola De Luca (Rup fino al 2018) Antonio Guarascio (Rup dal 2018). 2. Sono aree comprese periferiche comprese nel perimetro del territorio urbanizzato, ma molto porose al loro interno, per la presenza di edifici tipologicamente e morfologicamente incongrui con un ordinato assetto urbano, che necessitano di interventi unitari di trasformazione e riqualificazione per i quali si rimanda ad uno speciale strumento di progettazione aperta su base concorsuale con avviso pubblico. Modalità ripresa dal Piano strutturale comunale di Quarrata (Pt) ed entrata nella giurisprudenza amministrativa con la Sentenza del Consiglio di Stato, sez. IV, n. 2015 del 18 maggio 2016. 3. Sull’impianto di quanto proposto da Oliva F. (2012), “Semplificare la pianificazione, cambiare il piano”, Urbanistica, n. 149, p. 89-99. 4. Marco Romano (2008) nella voce “San Giovanni in Fiore”, della guida del Tci lo ha definito “forse la più brutta città dell’Europa”, cfr. “Dentro l’Italia. Piccole città, borghi e villaggi”, vol. 3, Sud, Touring Club Italiano, Milano, p. 192.. U161 146. 5. Intesa come in Beck U., Giddens A., Lash S. (1994), Reflexive Modernization: Politics, Tradition and Aesthetics in the Modern Social Order, Stanford University Press, Palo Alto. 6. Con l’approccio proposto da Sabel C.F. (2013), “Esperimenti di nuova democrazia. Tra globalizzazione e localizzazione”, Armando Editore, Milano. 7. Per il gruppo di lavoro, l’attività è stata principalmente animata da Giuseppe Secreti, Massimiliano Secreti e Giuseppe Marano. 8. Secondo l’approccio contenuto nel Piano strutturale del comune di Capalbio (GR), entrato a far parte della giurisprudenza amministrativa con la sentenza del Consiglio di Stato, sez. IV, n. 4480 del 26 settembre 2017.. GIUSEPPE DE LUCA. REDESIGNING AN ADAPTIVE FUTURE: THE STRUCTURAL PLAN OF SAN GIOVANNI IN FIORE The paper aims to revisit a local planning practice: the Municipal Structural Plan (Piano strutturale comunale/PSC) and annexed Urban Planning and Building Regulations (Regolamento edilizio e urbanistico/REU) of the Municipality of San Giovanni in Fiore, under the Calabria Regional Law no. 19/2002 as subsequently amended and supplemented (1). The idea was to interpret the regional standards in an innovative way in order to field test a course of action that would simplify the PSC based on two circumstances: a strategic design as a basis which, renouncing any synoptic representation of a future structure, defines a 'rudder of reference for the plan and for the standardisation of what already exists (governed in the regional standards by the Regolamento edilizio e urbanistico); a twin-track approach to the operability of the plan: 'delayed' planning assigned to 'deferred planning areas' on a competitive basis (2), for when the time is right, to complete the urban fringes and the very porous peripheral areas; immediate planning, developed around some hubs in the dense existing parts, with the identification of 'strategic areas'. This simplification (3) was made possible due to having organised a mixed working group, both within and external to the municipality, and a third place of work: the public urban centre. This is despite methodological provisions issued by the Calabria Region, and also reiterated in the Regional Landscape Plan, which. require the construction of an elephantine cognitive framework and very time-consuming and labour-intensive concatenations. In this specific case 362 A0 figures were necessary (which, if spread out on the ground, occupy an area of around 550 sq. m); while for the preliminary and the final document of the plan another 46 figures were required, again in A0 format (covering another 70 sq. m). 408 figures in total (covering a surface area of approx. 600 sq. m). The municipality certainly covers a large area (279 sq. km), so much so that 6 quadrants are required to fully cover the municipal territory at 1:10,000 scale; while coverage at 1:5,000 scale – as prescribed by the Calabria Region for the environmental framework – requires a good 47 figures. This is pure folly, and partly explains why the regional law is largely not applied. The initial context San Giovanni in Fiore is an inland mountain town, home to approximately 18,000 inhabitants, with a long-expired first generation of the General Urban Development Plan. With its 27,945 hectares, it is the largest in Calabria and its territory is recognized as having national value: 61% (approx. 17,000 hectares), in fact, falls within the perimeter of the Sila National Park, which represents 23% of its total area. It also houses the Park headquarters and part of the most uncontaminated and wild territory. Although in terms of altitude the territory is located between a minimum of 360 and a maximum of 1,881 masl, 83% of the entire municipal surface area lies above 1,000 metres. The main town itself saddles this height, sitting on a rocky ridge exposed to the east and between a minimum height of 938 metres and maximum of 1,123 metres. In terms of altitude, slopes and its naturalistic appearance, it is an inland mountainous territory and the numerous and striking panoramas result in a heightened and captivating perceptive-landscape quality, which from the highest peaks extend to significant parts of the Calabria Region. This territory, with its strong mountainous features, does not have a main town that can be described as mountainous in terms of the building typologies, urban structure and the types of materials used. In fact, those who approach the main town – after having cast their gaze over the Sila landscape – are appalled at the annoying presence of a multitude of skeletons of unfinished four to five-storey high buildings made of reinforced concrete; numerous and anonymous high-rise apartment buildings that have outclassed the typical small buildings; coloured plaster that has covered up walls with visible stonework, and the array of aluminium shutters set in marble frames replacing wooden ones and granite jambs and architraves (4)..

(10) CONTRIBUTI CONTRIBUTIONS >>> The cultural hub How can we launch a ‘reflexive modernization’ (5) starting with a local urban planning tool? Or better: how can we start to tackle an urban surplus produced by local policies, even in fairly recent decades? By resorting to a sort of ‘democratic experimentalism’ (6) from the bottom: the opening of a municipal Urban Centre, or City House (7); a place where it was possible to develop, discuss and agree on urban policies and municipal intervention procedures through forms of active participation in urban and not just municipal life, which resulted in the launch of genuine shared design laboratories applied specifically to strategic areas. Intense unregulated activities that led to an incredible building surplus This territory is greatly affected by various forms of unregulated building activities, to the extent that during the three amnesties 3,788 applications for retrospective planning permission were submitted out of a residential building stock of 9,454 homes (2011). The sense of a constantly changing construction site with its own models, procedures and timing was the distinct feature of the town from the ’70s to the ’90s; as was the structuring of a block of minor urban land tenure interests, which lengthened the time frame for defining any urban planning tool. When it arrives in 1997, with a specially appointed commissioner, a General Urban Development Plan was prepared that merely described the factual state of the urban territory, adding other expansion areas defined as C for another 9,947,406 sq. m, roughly 114,179 inhabitants, applying the zone indices. This represented such madness that even after many years, the development areas are almost completely empty. In the meantime, the ablative constraints of the current General Urban Development Plan ceased to have effect in 2004. How to deliver more reasonable forecasts was one of the questions for the technical committee. The solution was entrusted to a special report included in the strategic environmental assessment: Atlas for the assessment of the expansion areas covered by the current General Urban Development Plan (8), which led to an overall redesign of the urbanised territory. The Atlas justified a marked reduction in land use, doing away with 68% (-6,842,514 sq. m) of the provisions of the C Zones of the current General Urban Development Plan (684 hectares). Only the parts of the C Zones subject to recovery plans for unlawful settlements and those that are very porous due to being largely urbanised (current extension of 3,104,892 sq. m) were confirmed.. PIANO STRUTTURALE COMUNALE: AREE DI ESPANSIONE DEL PRG VIGENTE ELIMINATE/ MUNICIPAL STRUCTURAL PLAN: ELIMINATED EXPANSION AREAS OF THE CURRENT GENERAL URBAN DEVELOPMENT PLAN. The reorganization and start of the redevelopment Starting with this folly, in 2011, the local administration’s idea to redefine the local urban planning policy took shape in the overall rethinking of the development model, focusing strongly on a ‘reorganisation and redevelopment’ strategy (environmental, urban and territorial, obviously with social impacts too) which aimed to give a new local identity to the indistinct mass of existing residential buildings and to the main city itself. The whole municipal territory was considered in its entirety as an area of high environmental and landscape value, an ecological macro-corridor and the pulsing heart of the Sila National Park, in order to promote a territorial marketing policy. Therefore, an eco-sustainability option is based on three steps: i) a set of new land commitments for settlement and infrastructure purposes; if necessary, the new land commitments must be strategically guided to complete the existing urban settings and repair the existing building fabric. In any case, they must help to redefine the urban fringes of the municipal towns and consolidate the city form, all the planning procedures in progress shall be determined with this in mind; ii) in order not to occupy new ground, there will also. be a focus on replacing the unlawful constructions using a specific scrapping scheme including targeted demolitions and the reuse of the volumes in pre-established areas through the institution of urban compensation and equalisation linked to incentive reward schemes; iii) elimination of the expansion areas that are no longer necessary. At the same time the focus will be on detailed design action to close the margins with a clear distinction between the boundaries of the builtup and non-built-up areas in order to: i) restore homogeneity and a sense of completeness to interventions and actions that over the course of previous decades have produced obvious fringes in the building fabric with disorganized and fragmented growth even in areas beyond the inhabited ones, also with selective ‘building thinning out’ actions using the institution of urban compensation; ii) activate urban and territorial policies that trigger a new cultural process linked to construction and urban planning regarding both the professional and business worlds, going as far as individual families, to promote and improve both the planning phase and the executive and construction stages of the building restoration and restructuring work, as well as the redevelopment of interventions in the municipal area.. U161 147.

(11) The disciplinary innovations The new regional planning law (Law 19/02) introduces the concept of ‘sustainable planning’ according to which all local choices and public policies, as well as private actions, must be geared towards cooperation between entities to achieve shared sustainability objectives. This means doing the work oneself, but not alone. All the active components of society (families, businesses and institutions) and all the stakeholders with subjective or widespread interests must together commit to bringing the community of San Giovanni out of the shallows. To achieve this requires not just a common feeling. U161 148. but a genuine new social contract that can produce new income and new added value. In the reduction of public investment phase, the new resources must be recovered in the existing building stock, both public and private. So, the main mission – entirely within the municipal territory – incorporates cooperation aimed at the reorganisation and redevelopment of the urban territory, the settlement system, equipment and services, especially highly attractive ones, activating all the urban planning tools available and the legal institutions linked to them, starting with urban equalization and compensation.. The Municipal Structural Plan has chosen to regulate just the existing buildings, while for all the large transformations it proposes a twofold approach: a general and not immediately conformative approach, included within a broader indicative design of reference, and a specific and ‘deferred’ approach, which comes into play when the internal and contextual conditions are favourable, to overcome the problem of the five-year time limit of urban planning restrictions by means of operational planning. This latter is based on two types of areas: i) strategic areas with integrated unitary intervention within towns, which are considered as propulsive hubs of urban redevelopment and mobilizers of public and private capital to the extent that they result in improved urban living conditions, not only in nearby areas but also for the entire urban perimeter. They are nothing more than portions of urbanized territory identified on the basis of an organic presence of consolidated functional and morphological relationships. This portion is configured to constitute the support, or the territorial projection, for all the governance policies and strategies that must be defined in a comprehensive and unified manner through strategic projects of private and public initiative. Each area and each project, for the purposes of urban planning regulations, represents a unitary segment of urban planning and collaboration between the public administration and private entities for the territorial development (under art. 31 of Law 19/2002 as subsequently amended and supplemented). For these areas, ‘project ideas’ have been prepared that have indicative value only, also in order to compete in European programming tenders, while the objectives and the dimensions are prescriptive; ii) the deferred planning areas are areas included within the perimeter of the town and identify portions of marginalized and peripheral urbanistically compromised areas with very porous interiors, also due to the presence of buildings that are typologically and morphologically incongruous. For these, references is made to a specific method of reorganising and redesigning the urban space through a competitive comparison in which all the owners falling within these areas can participate through a public competition to be activated by private or public initiative, using a special design tool based on the competition: the regeneration and redevelopment plan. The aim is to achieve greater environmental and social quality, better responses to the needs of the community in the areas outside the town, as well as the certainty of implementation agreed among all the local stakeholders with widespread interests. The unitary project for these areas must satisfy the sustainability principles, starting with the design of the urban system: the containment of overbuilding; the compactness of the urban fabric; universal.

(12) CONTRIBUTI CONTRIBUTIONS >>> have been accepted, proceeding according to the merit-based ranking, until the quota that can be assigned for building on laid down in the invitation to tender has been allocated. What conclusions can be drawn? Even in areas compromised by extensive unlawful building, the consequent territorial degradation and methods of public management of the territory, innovations can still be initiated. In order to achieve this, in addition to a favourable political context in which to start out, what is required is a new cultural mobilization that only an urban centre can have; the production of representations that can produce visual images of the future to strive for; and designing together some areas that drive settlement and redevelopment processes. These are the initial conclusions to be drawn. Notes 1. The Preliminary document of the plan was unanimously approved with the City Council Resolution no. 5 of 16 April 2016; the Planning Conference ended on 11 February 2019 and the plan is set to be adopted by June 2019. All the PSC and REU documents can be viewed and downloaded at: http://www.sit.sangiovanniinfiore. cs.it/. The working group is composed of Giuseppe De Luca (consultant), Vincenzo Marra, Massimiliano Secreti, Francesco Serra, Giampiero Alessio, Franco Alselmucci, Franca Arcuri, Giuseppe Candalise, Filomena Consolato, Giuseppe Marano, Liliana Adamo, Giuseppe Secreti, Caterina Mirandi, Devid Orlotti, Saverio Greco, Nicola De Luca (RUP Project Manager until 2018) Antonio Guarascio (RUP Project Manager since 2018). 2. It is the area including outlying areas incorporated within the perimeter of the urbanised region, with very porous interiors due to the presence of buildings that are typologically and morphologically incongruous with an orderly urban structure, that require unified transformation and redevelopment measures, for which reference is made to a special competitive open design tool with public notice. Procedure taken from the Piano strutturale comunale of Quarrata (PT) which became part of administrative jurisprudence with the Ruling of the Council of State, Sec. IV, no. 2015 of 18 May 2016. 3. On the structure of what is proposed by Oliva F. (2012), Semplificare la pianificazione, cambiare il piano, Urbanistica, no. 149, p. 89-99. 4. Marco Romano (2008), in the San Giovanni in Fiore entry of the Italian Touring Club guide, defined it as “perhaps the ugliest city in Europe”, see Dentro l’Italia. Piccole città, borghi e villaggi, vol. 3, Sud, Touring Club Italiano, Milan, p. 192. 5. Understood as in: Beck U., Giddens A., Lash S. (1994), “Reflexive Modernization: Politics, Tradition and Aesthetics in the Modern Social Order”, Stanford University Press, Palo Alto. 6. With the approach proposed by Sabel C.F. (2013), Esperimenti di nuova democrazia. Tra globalizzazione e localizzazione, Armando Editore, Milan. 7. For the working group, the activity was mainly initiated by: Giuseppe Secreti, Massimiliano Secreti and Giuseppe Marano. 8. According to the approach contained in the Structural Plan of the Municipality of Capalbio (GR), which became part of the administrative jurisprudence with the Ruling of the Council of State, Section IV, no. 4480 of 26 September 2017.. ↓. accessibility; the safeguarding of open areas; rainwater recovery; an integrated waste collection system. The surfaces to be used for the construction of public areas (roads, clearings, squares, green areas, land for public buildings, etc.) are transferred freely to the Municipality. The Regeneration and Redevelopment Plan is a specific detailed urban planning instrument that traces an urban planning project through unitary transformation interventions in order to bestow areas with that urban unitary characteristic and mix of public and private functions and the relative community facilities, including a quota of no more than 20% of the total gross usable area for social housing, that would make it recognizable in the design typologies and organization of public spaces. The sustainability of the interventions is subordinate to the implementation and transfer to the municipal administration of land for any alterations to the routes of the existing roads, or to enlarge the road network, to create public car parks in addition to the territorial facilities, as indicated in article 72 for pedestrian and/or cycle paths, planting of vegetation and the addition of furnishing elements. The plan must also see to the conservation of the natural resources or their reinstatement; the provision of green areas inside the settlements and the tree-lined routes connecting the closest urban green areas with those outside the perimeter of the urban centre; the creation of roads and avenues lined with trees; the use of paving suitable for the growth of lawns for public and private spaces to be used as squares. The competitive and comparative procedures consist of: i) a public call for tenders with which the Municipality identifies the objectives to be achieved in the area covered by the call for tenders, according to guidelines approved by the Municipal Council, and considering the indications given for each individual area by the following articles, detailing and specifying the areas and subjects permitted to participate, the maximum areas that can be assigned for building on and their use, the quantitative and qualitative parameters that must distinguish the proposals, the criteria to be used to assess the individual proposals and all other elements necessary to ensure the certainty and transparency of the procedure; ii) the development of the proposals, by the involved private organisations, to transform the permitted areas structured in such a way as to achieve overall quality levels no lower than those established in the tender announcement taking in to account the existing building structures; iii) the assessment of the proposals by a selection committee in compliance with the criteria established by current regulations and the tender announcement; iv) the compilation of a ranking based on merit that orders the proposals received on the basis of the overall levels of quality they are likely to introduce into the territory; v) the selection of proposals that. LA DOPPIA OPERATIVITÀ DEL PIANO: ABACO, AREA STRATEGICA CITTADELLA SPORTIVA / THE DOUBLE OPERABILITY OF THE PLAN: ABACO, SPORTS CITADEL STRATEGIC AREA. U161 149.

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