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Introduzione
Negli ultimi anni la governance dei servizi pubblici è stata sottoposta ad un periodo caratterizzato da molteplici riforme in molti Paesi. In particolare, il settore idrico globale ha concentrato la sua attenzione sulla possibilità di migliorare la performance economica e l’efficienza aziendale.
Di conseguenza, i servizi idrici sono stati privatizzati, in alcuni casi totalmente in altri soltanto parzialmente, nella maggior parte dei paesi europei1 nonostante i potenziali conflitti di interesse fra i soggetti pubblici e quelli privati, seppur con risultati contrastanti.
Storicamente il settore dei servizi idrici era caratterizzato da una forte frammentazione delle gestioni e da profonde difficoltà nell’assicurare livelli di servizio adeguati alla popolazione; il servizio idropotabile era condotto soprattutto dai comuni con una gestione improntata a modelli burocratici e tecnicamente inadeguati e con
l’applicazione di tariffe politiche assolutamente insufficienti a coprire i costi. Alla luce di questi squilibri, durante gli anni Novanta la legislazione ha deciso di trasformare le imprese comunali in società regolate dal diritto privato2.
Così, il settore idrico italiano negli ultimi quindici anni è stato modificato da una serie di riforme che hanno sancito il passaggio da imprese pubbliche a private o miste nonostante, ancora oggi, la grande maggioranza degli operatori italiani siano comuni o altri enti pubblici, e non aziende.
Nei successivi paragrafi andremo a vedere proprio come queste riforme hanno favorito sia l’integrazione di diversi servizi, come quello della fornitura dell’acqua potabile, il servizio di smaltimento dei rifiuti e quello delle fognature, sia la concentrazione delle industrie, consentendo la realizzazione di economie di scala e di scopo3.
Nel secondo capitolo andremo poi ad analizzare la composizione dei consigli di amministrazione delle imprese idriche italiane, soffermandoci sulla considerazione di alcune variabili ritenute particolarmente significative come l’età media degli
amministratori, la diversità di sesso e altre variabili demografiche; in particolare, andremo a valutare il loro impatto sull’efficienza e sui risultati conseguiti
dall’impresa4.
Infine, nel terzo e quarto capitolo condurremo un’analisi empirica utilizzando il
metodo DEA5 su un campione 100 imprese che operano nel settore idrico sul territorio nazionale; parleremo di cosa sia questo metodo, come si utilizza e mostreremo i
risultati della ricerca traendo le nostre conclusioni.
1 In particolare nel Regno Unito, Francia, Spagna, Portogallo e Italia 2 Bognetti e Robotti, 2007
3 Guerrini et al., 2011; Carrozza 2011
4 Per queste valutazioni faremo riferimento a ciò che è stato detto da studiosi della
materia in questione.
