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Il colore del calore: Macedonio Melloni e l'infrarosso

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Academic year: 2021

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27 July 2021

AperTO - Archivio Istituzionale Open Access dell'Università di Torino

Original Citation:

Il colore del calore: Macedonio Melloni e l'infrarosso

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Società Italiana di Fisica

This is the author's manuscript

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Questa è la versione dell’autore dell’opera:

[Colombi E, Leone M, Robotti N, “Il colore del calore: Macedonio Melloni e

l’infrarosso”, in Bazzi GB (a cura di), 101° Congresso Nazionale della Società Italiana

di Fisica (Roma, 21-25 settembre 2015), Società Italiana di Fisica, Bologna, 2015, p.

103].

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SEZIONE 7: Didattica e storia della fisica

Autori:

Emanuela Colombi (1), Matteo Leone (2)(4), Nadia Robotti (3)(4)

(1) Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra “Macedonio Melloni”, Università di Parma (2) Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Università di Torino

(3) Dipartimento di Fisica, Università di Genova (4) Centro Fermi, Roma

Titolo:

Il colore del calore: Macedonio Melloni e l’infrarosso

Abstract:

Tra il 1831 e il 1835 Macedonio Melloni scopre che il “calore raggiante”, ovvero la radiazione infrarossa, ha le stesse proprietà della luce visibile ed è quindi una forma di luce invisibile dotata del suo proprio colore. Melloni giungeva a questa scoperta grazie all'invenzione di uno strumento estremamente sensibile, il “termomoltiplicatore”. Costretto all’esilio perché coinvolto nei moti risorgimentali, Melloni nel 1831 si reca con il suo strumento a Dôle, Ginevra e infine a Parigi, dove prosegue le sue ricerche. Attraverso materiale archivistico inedito, conservato a Parigi presso l’Academie des Sciences, gli Archives Nationales, l’Institut de France e la Bibliothèque de la Sorbonne, si ricostruiscono queste ricerche di Melloni, inquadrandole nel contesto scientifico e culturale dell’epoca.

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