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-Capitolo 1 Introduzione
1. INTRODUZIONE
Negli edifici con struttura a telaio, in cemento armato o anche in acciaio, le chiusure perimetrali sono generalmente realizzate con pannelli di tamponamento in muratura di laterizio a cui non è affidata alcuna funzione portante. Le tipologie di muratura utilizzate sono svariate. Nelle costruzioni di recente realizzazione si utilizzano tipologie di tamponamenti che abbinano qualità di isolamento termico ed economicità quali : parete a doppio strato formata da due paretine di forati e camera d’aria interposta oppure pareti monostrato realizzate con blocchi che, per forma e per tipo di materiale, presentano elevata coibenza termica.
Si è posta l’attenzione, anche in Italia, su un nuovo sistema costruttivo per la realizzazione di murature non portanti, basato sull’impiego di blocchi rettificati, tali da consentire l’esecuzione di letti “sottili” di malta dell’ordine di 1-3 mm di spessore.
Tale sistema si presta a ridurre drasticamente le quantità di malta ed i tempi di esecuzione della muratura, con vantaggi economici di rilievo. Nel panorama europeo, la muratura realizzata con malta per giunti sottili è riconosciuta dalla versione attualmente vigente dell’Eurocodice 6 ed è stata adottata, già da alcuni anni, in alcuni paesi (Germania, Austria, Francia, Gran Bretagna) dove è oggetto di alcune recenti sperimentazioni.
L’interesse è volto principalmente all’individuazione di sistemi rapidi per l’esecuzione dei giunti sottili, impiegando anche dispositivi meccanici, ed all’individuazione degli elementi costituenti (blocchi di laterizio e collanti) con caratteristiche fisico-meccaniche ed interazione reciproca, tali da ottimizzare il comportamento dell’intero assemblaggio.
La conoscenza del comportamento meccanico di tali murature non è però ancora esaustiva, soprattutto in relazione all’influenza dei numerosi parametri che le caratterizzano. Pertanto sono in corso studi volti all'acquisizione di conoscenze sul comportamento fisico e meccanico ed al perfezionamento del sistema.
Dal 1995 il Laterificio Pugliese produce un tipo di blocco in laterizio a nido d’ape commercializzato con il nome di MEGATON, di caratteristiche simili a blocchi già sperimentati e commercializzati in Germania. Su tale tipo di blocco si sono incentrati gli studi svolti sia all'Università di Pisa sia al Politecnico di Bari, allo scopo di migliorarne le caratteristiche e perfezionare le modalità di produzione.
Il Megaton è un nuovo tipo di blocco in laterizio che, grazie alla particolare trama della foratura, pur mantenendo le stesse prestazioni statiche dei prodotti in laterizio porizzato,
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-Capitolo 1 Introduzione
consente miglioramenti ulteriori di prestazioni igrotermiche ed acustiche. Le elevate prestazioni del blocco si basano sulle caratteristiche costruttive:
• la particolare lavorabilità dell’argilla; • l’organizzazione del reticolo interno;
• la conformazione geometrica delle celle e l’elevato numero di file di celle (il blocco oggetto di studio, di dimensioni 25x25x30 cm, presenta 17 file di celle);
• il sottilissimo spessore dei setti interni, intorno a 5 mm;
• la particolare architettura del blocco il quale permette una posa in opera ad incastro a secco (senza giunto di malta verticale – i fori sono disposti verticalmente);
• la rettifica delle facce permette di ridurre i tempi di posa in opera tramite letti orizzontali sottilissimi grazie all’impiego di collanti cementizi.
Ai fini di fornire indicazioni sistematiche sul comportamento meccanico a compressione e a taglio delle murature realizzate con blocchi rettificati e giunti sottili, è stata condotta presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale una ricerca sperimentale su pannelli murari realizzati con il nuovo sistema costruttivo proposto dal Laterificio Pugliese che adotta, in particolare, la tecnica ad immersione per la realizzazione dei giunti orizzontali.
I principali obiettivi della ricerca sono:
• caratterizzare, attraverso prove sperimentali su campioni, il comportamento a compressione, taglio e flessione della muratura non portante a blocchi rettificati e giunti sottili;
•
individuare modelli di comportamento per l'estensione dei risultati sperimentali ai casi reali;• verificare i vantaggi nell’impiego della nuova tecnologia.
Lo scopo finale è quello di fornire, sulla base dei risultati ottenuti, indicazioni utili al calcolo della muratura realizzata con il nuovo sistema, per la revisione e calibrazione delle formulazioni attualmente adottate dalle normative.