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3. Speciazione, Filogenesi, Evo-Devo

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Academic year: 2021

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(1)

Specie e speciazione

Prof.ssa Elena Coccia

L

A

S

PECIAZIONE

P

ROCESSO DI FORMAZIONE DI NUOVE SPECIE

Evento di diversificazione lungo una linea evolutiva che produce due o più

specie diverse.

S

PECIAZIONE E

B

IODIVERSITÀ

La speciazione porta a un aumento della biodiversità.

(2)

C

HE COS

È LA

S

PECIE

?

CONCETTO TIPOLOGICO DI SPECIE(LINNEO)

Gruppo di individui morfologicamente simili che vivono in una determinata

area.

C

HE COS

È LA

S

PECIE

?

CONCETTO BIOLOGICO DI SPECIE(MAYR)

Gruppo di individui interfecondi, riproduttivamente isolati da altri gruppi

B

ARRIERE RIPRODUTTIVE

MANTENGONO LE DIFFERENZE GENETICHE TRA LE SPECIE

Postzigotiche

B

ARRIERE RIPRODUTTIVE

(3)

S

PECIE E

P

OOL

G

ENICO

S

PECIAZIONE CON ISOLAMENTO GEOGRAFICO

A

LLOPATRICA

P

ERIPATRICA

(e.g. effetto del fondatore)

S

PECIAZIONE SENZA ISOLAMENTO GEOGRAFICO

S

IMPATRICA

(e.g. effetto dell’accoppiamento non casuale, rimaneggiamenti del cariotipo)

P

ARAPATRICA

(e.g.

ring species

)

S

PECIAZIONE CON ISOLAMENTO GEOGRAFICO

A

LLOPATRICA

S

PECIAZIONE CON ISOLAMENTO GEOGRAFICO

P

ERIPATRICA

(4)

S

PECIAZIONE SENZA ISOLAMENTO GEOGRAFICO

S

IMPATRICA

(e.g. effetto dell’accoppiamento non casuale, rimaneggiamenti del cariotipo)

S

PECIAZIONE SENZA ISOLAMENTO GEOGRAFICO

P

ARAPATRICA

(e.g.

ring species

)

L

A

F

ILOGENESI

I

NSIEME DELLE RELAZIONI DI DISCENDENZA EVOLUTIVA TRA GRUPPI DI ORGANISMI

A

LBERO

F

ILOGENETICO O

D

ENDROGRAMMA

Un’ipotesi filogenetica si rappresenta per mezzo di un grafico ad albero o

DENDROGRAMMA

.

La ricostruzione filogenetica si basa sul concetto di discendenza con modificazione. La somiglianza tra gli organismi può essere spiegata dalla loro derivazione comune.

(5)

A

NALISI CLADISTICA E

C

LADOGRAMMA

Il più diffuso metodo di ricostruzione filogenetica basato sulla scelta dei

caratteri simili per omologia.

CARATTERE DERIVATO O APOMORFO:

carattere che nel discendente subisce modificazione rispetto all’antenato SINAPOMORFIA: Più discendenti condividono un carattere apomorfo

A

NALISI CLADISTICA E

C

LADOGRAMMA

Il più diffuso metodo di ricostruzione filogenetica basato sulla scelta dei

caratteri simili per omologia.

CARATTERE PRIMITIVO O PLESIOMORFO: carattere che nel discendente non subisce modificazione rispetto all’antenato SIMPLESIOMORFIA: Più discendenti condividono un carattere plesiomorfo

A

NALISI CLADISTICA E

C

LADOGRAMMA

Il più diffuso metodo di ricostruzione filogenetica basato sulla scelta dei

caratteri simili per omologia.

AUTOAPOMORFIA: Carattere derivato o apomorfo presente in un solo discendente

A

NALISI CLADISTICA E

C

LADOGRAMMA

Il più diffuso metodo di ricostruzione filogenetica basato sulla scelta dei

caratteri simili per omologia.

S

INAPOMORFIA

:

Unici caratteri

validi per la

ricostruzione

filogenetica

(6)

I

L

C

LADOGRAMMA

Albero dicotomico

Da ogni

nodo

derivano due

rami

(

sister group), due linee di

discendenza

N

ODO

: ipotetico antenato

R

ADICE

: rappresenta la divergenza più

antica e forma la base dell’albero

R

AMI TERMINALI

: taxa di più recente

evoluzione

I

L

C

LADOGRAMMA

Gruppo monofiletico o clade

Gruppo (

taxon

) costituito da

un antenato e da tutti i suoi

discendenti

Gruppo parafiletico

Gruppo (

taxon

) che include

un antenato ma non tutti i

suoi discendenti

Gruppo polifiletico

Gruppo (

taxon

) che non

condivide antenati comuni

esclusivi

I

L

C

LADOGRAMMA

H

ENNING E LA

S

ISTEMATICA

C

LADISTICA

Gruppo monofiletico o clade

Gruppo (

taxon

) costituito da

un antenato e da tutti i suoi

discendenti

Fondatore della

sistematica cladistica o filogenetica

: metodo di

classificazione dei viventi in cui solo i gruppi monofiletici possono essere

(7)

C

LASSIFICAZIONE DEI VERTEBRATI

Albero filogenetico dei vertebrati viventi

Rimaneggiamenti

nella classificazione

dei vertebrati

F

ENETICA E

F

ILETICA

Scuola fenetica

: propone di basare la sistematica sulla similarità globale.

Scuola filetica

: unisce la similarità globale alla filogenesi, la cladistica alla

fenetica.

C

LASSIFICAZIONE DEI VERTEBRATI

Albero filogenetico dei vertebrati viventi

Attualmente, nella sistematica

prevale l’orientamento

cladistico e quindi l’analisi delle

relazioni filogenetiche.

Nuove evidenze possono

portare a una conferma o a una

revisione dell’ipotesi

filogenetica.

N

UOVE

E

VIDENZE

A

NATOMICHE

Analisi di similarità e differenze fra gruppi di organismi (

studio

dell’anatomia comparata

)

Somiglianze anatomiche che accomunano le specie costituiscono un

indicatore di discendenza comune

L

A DOCUMENTAZIONE FOSSILE

Unica risorsa per conoscere i cambiamenti avvenuti nel tempo

E

MBRIOLOGIA COMPARATA

E. Heackel: “L’ontogenesi ricapitola la filogenesi”

A

NALISI MOLECOLARE

Analisi di similarità e differenze nella struttura di particolari molecole

organiche quali proteine o acidi nucleici

(8)

D

OCUMENTAZIONE FOSSILE E

P

ALEONTOLOGIA

Fossili: resti di esseri viventi

del passato preservati

attraverso vari processi

naturali che evitano il

disfacimento dei tessuti.

Sono la testimonianza di antiche

forme di vita o di antichi

habitat.

La documentazione fossile dei

vertebrati è molto ricca grazie

al loro scheletro e ai denti che

fossilizzano facilmente

D

OCUMENTAZIONE FOSSILE E

P

ALEONTOLOGIA

La formazione dei fossili può avvenire in seguito a processi di: •Mineralizzazione

•Carbonificazione

•Inclusione (nell’ambra o negli idrocarburi) •Mummificazione

•Modellamento

S

TRATIGRAFIA

Studio della datazione degli strati di rocce

P

RINCIPIO PALEONTOLOGICO E PRINCIPIO DI CORRELAZIONE

Faune fossili si avvicendano con il medesimo ordine in località diverse, da ciò si deduce che: “strati rocciosi caratterizzati dagli stessi fossili hanno la stessa età, indipendentemente

(9)

I

FOSSILI GUIDA

Fossili usati per la datazione relativa delle rocce secondo il principio della

successione faunistica

L

A SCALA GEOCRONOLOGICA

La scala geocronologica ricostruisce la storia della Vita

sulla Terra basata sulla documentazione geologica e

paleontologica. Essa suddivide la Storia della Terra

in ere, periodied epoche. I dati possono essere espressi in termini relativi (il tempo relativofa

riferimento a ere, periodi ed epoche) o in termini assoluti (il tempo assoluto viene espresso in

milioni di anni, MA).

L

A SCALA GEOCRONOLOGICA

F

OSSILI ED

E

VOLUZIONE

La documentazione fossile rappresenta una delle prove più

convincenti della teoria evoluzionistica

(10)

E

VENTI

TECO

“T

ETTONICI

, E

USTATICI

, C

LIMATICI

, O

CEANOGRAFICI

Principali eventi geologici che influenzano la distribuzione geografica, l’evoluzione e l’estinzione degli esseri viventi.

E

VENTI

TECO

“T

ETTONICI

, E

USTATICI

, C

LIMATICI

, O

CEANOGRAFICI

(11)

N

UOVE

E

VIDENZE

A

NATOMICHE

Analisi di similarità e differenze fra gruppi di organismi (

studio

dell’anatomia comparata

)

Somiglianze anatomiche che accomunano le specie costituiscono un

indicatore di discendenza comune

L

A DOCUMENTAZIONE FOSSILE

Unica risorsa per conoscere i cambiamenti avvenuti nel tempo

E

MBRIOLOGIA COMPARATA

E. Heackel: “L’ontogenesi ricapitola la filogenesi”

A

NALISI MOLECOLARE

Analisi di similarità e differenze nella struttura di particolari molecole

organiche quali proteine o acidi nucleici

L’

ANALISI MOLECOLARE

L’

ANALISI MOLECOLARE

L’

ANALISI MOLECOLARE

(12)

L’

ANALISI MOLECOLARE

A

LBERO FILOGENETICO BASATO SU DATI MOLECOLARI

L’

ANALISI MOLECOLARE

L’EVOLUZIONE DEI GENOMI

G

LI

O

ROLOGI

M

OLECOLARI

Sembra che particolari regioni del genoma accumulino cambiamenti a un ritmo costante. Il confronto di certe sequenze omologhe di DNA (o dei suoi prodotti proteici) di taxadi cui è noto il Zuckerkandl and Pauling (1962)

N

UOVE

E

VIDENZE

A

NATOMICHE

Analisi di similarità e differenze fra gruppi di organismi (

studio

dell’anatomia comparata

)

Somiglianze anatomiche che accomunano le specie costituiscono un

indicatore di discendenza comune

L

A DOCUMENTAZIONE FOSSILE

Unica risorsa per conoscere i cambiamenti avvenuti nel tempo

E

MBRIOLOGIA COMPARATA

E. Heackel: “L’ontogenesi ricapitola la filogenesi”

A

NALISI MOLECOLARE

(13)

B

IOLOGIA EVOLUTIVA DELLO

S

VILUPPO

E

VO

-D

EVO

Evolutionary Developmental Biology

L’origine della Vita sulla Terra è contrassegnata da eventi di enorme portata evolutiva: La prima cellula

La radiazione degli organismi unicellulari L’origine della pluricellularità Colonizzazione di terre emerse

Nuova branca della biologia che ha unificato due discipline (biologia dello sviluppo e biologia evolutiva) facendo emergere una stretta relazione tra i cambiamenti durante lo sviluppo embrionale (ontogenesi) e le innovazioni morfologiche che hanno punteggiato l’evoluzione dei

vertebrati (filogenesi)

E

VO

-D

EVO

Evolutionary Developmental Biology

Nuova branca della biologia che ha unificato due discipline (biologia dello sviluppo e biologia evolutiva) facendo emergere una stretta relazione tra i cambiamenti durante lo sviluppo embrionale (ontogenesi) e le innovazioni morfologiche che hanno punteggiato l’evoluzione dei

vertebrati (filogenesi)

Sviluppo di nuovi piani corporei (

bauplan

)

E

VO

-D

EVO

(14)

L

O

S

TADIO

F

ILOTIPICO

Nonostante le cospicue differenze nei primi stadi o nelle fasi finali dello sviluppo embrionale, tutti i metazoi a simmetria bilaterale attraversano una fase della loro ontogenesi durante la quale gli embrioni di ciascunphylumsono straordinariamente simili gli uni agli altri.

Stadio filotipico dei vertebrati (faringula o

bottone caudale)

L

O

S

TADIO

F

ILOTIPICO

Lo stadio filotipico rappresenta un punto medio dello sviluppo durante il quale le morfologie embrionali possibili sono limitate come attraverso la strozzatura di una clessidra.

Clessidra filotipica

Dagli studi di

genomica comparata

di questi ultimi 40 anni è emerso che

mettendo a confronto i genomi di gruppi di organismi anche molto

distanti si osserva la sostanziale conservazione di gruppi genici che si

pensavano avessero avuto un’evoluzione separata.

Più veniamo a conoscenza delle sequenze di geni dei diversi genomi

animali, più risaltano le

somiglianze geniche

rispetto alle differenze,

come se l’evoluzione avesse voluto mantenere la stessa cassetta degli

attrezzi (genetica) –

aspetto conservativo

– per poterla poi utilizzare in

modi completamente diversi –

aspetto innovativo

– attraverso

l’espressione specifica dei vari geni.

L

O

Z

OOTIPO

Lo zootipo è l’insieme dei territori di espressione dei

geni dello sviluppo con un

patternsimile negli embrioni degli organismi

(15)

I

GENI

MASTER O REGOLATORI

Nei bilaterali la suddivisione dei diversi compartimenti corporei è fortemente influenzata dall’espressione dei geni regolatori che producono le proteine deputate alla creazione della forma, al controllo di numero, dimensioni e forma delle parti del corpo e all’identità dei tipi cellulari svolgendo un ruolo chiave durante lo sviluppo embrionale.

Fattori di trascrizione Proteine segnale

I geni regolatori che si attivano precocemente controllano l’attività dei geni che si attiveranno in seguito. Una volta che il corpo è diviso in una parte anteriore e una posteriore, una dorsale e una ventrale, in grandi regioni e in segmenti correttamente orientati, entrano in gioco i geni

HOXchedeterminano l’identità di ciascun segmento.

I

GENI

MASTER O REGOLATORI

Gerarchia funzionale dei geni regolatori

I

GENI

HOX

I geni HOX (o omeotici) svolgono un ruolo antico e conservato in tutti i bilaterali nell’organizzazione dell’asse anteroposteriore del corpo e nei vertebrati sono alla base delle specializzazioni morfo-funzionali della colonna vertebrale e della ristrutturazione delle appendici pari durante il passaggio pinna/arto.

Mutazioni dei geni HOX (mutazioni omeotiche) causano la trasformazione dell’identità segmentale con la conseguenza che la struttura corrispondente del corpo si genera ma in posizione anomala.

O

RGANIZZAZIONE MODULARE DEL PIANO CORPOREO ANIMALE

I geni HOX sono caratterizzati da colinearità spaziale e temporale: i geni localizzati anteriormente sono espressi prima e in una regione anteriore rispetto a quelli localizzati verso l’estremità posteriore del cluster.

Nei vertebrati sono organizzati in quattro clusterlocalizzzati su cromosomi distinti. La modalità d’azione dei geni HOX è strettamente legata alla modularità del piano corporeo

animale.

La modularità permette alle diverse parti di un organismo (moduli) di evolversi in modo indipendente (unità morfo-funzionali distinte)

(16)

I

GENI

HOX

E NUOVI BAUPLAN

Gli scienziati ritengono

che una variazione dei

geni HOX possa avere

dato origini a nuovi piani

anatomici

I

GENI

HOX

E NUOVI BAUPLAN

La conservazione dei processi molecolari che regolano lo sviluppo corporeo

consente di esaminare i cambiamenti del piano corporeo in termini di

regolazione genica svelando la natura profonda della somiglianza omologa

Differenti livelli di espressione delle proteine BMP2 e Shh nelle cellule embrionali della pelle di rettili e uccelli causano lo sviluppo di squame, piume tubulari, piume ramificate o piume con rachide centrale.

I

GENI

HOX

E NUOVI BAUPLAN

CHICKEN FOOT VS. DUCK FOOT

Differenze morfologiche tra i zampe palmate e non palmate sono dovute a diverse espressioni delle due proteine di segnalazione cellulare BMP4 e Gremlin (DRM)

I

GENI

HOX

E NUOVI BAUPLAN

CHICKEN FOOT VS. DUCK FOOT

BMP4 espresso in tutto l’arto in via di sviluppo induce le cellule a subire apoptosiGremlin inibisce l’azione di BMP4 e permette alle cellule di sopravvivere

(17)

E

VO

-D

EVO

I concetti base su cui si basa la disciplina dell’EVO-DEVO si

possono quindi sinteticamente riassumere in tre punti:

I geni che controllano lo sviluppo giocano un ruolo “chiave”

nell’evoluzione.

Le mutazioni che avvengono nei geni che controllano lo

sviluppo embrionale possono originare rapidamente novità

fenotipiche.

Tra le novità fenotipiche alcune hanno possibilità di

adattamento evolutivo.

Alla base di tutti i cambiamenti morfologici vi sono

meccanismi genetico-molecolari

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