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Tumulti in Genova nell'aprile del 1392

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142

G IO R N A L E L IG U S T IC O

T u m u l t i i n Ge n o v a n e l l’a p r i l e d e l 1 3 9 2 .

La seguente lettera si conserva in copia sincrona nel R. A r ­

chivio di Stato in Modena ( 1 ) ; ed a me ne co m un icò gen­

tilmente una trascrizione l’ illustre prof. cav. Cesare F ou card ,

già direttore di quelPArchivio. Il documento, così co m e sta,

pervenne direttamente, o fu di seconda mano com un icato,

alla Cancelleria Estense

( 2 ) ;

e non vi ha dubbio che la sop­

pressione dell’ indirizzo e della firma furono consigliate dalla

natura delicatissima delle informazioni e dall’ uso che se ne

faceva trasmettendole ad un principe. Ma ciò non toglie m olto

all’ importanza della lettera; la quale evidentemente è dettata

da un partigiano di Antoniotto A d o rn o , e contiene un minuto

diario dei tumulti accaduti in Genova dal

1 9

al

2 1

aprile

del

1 3 9 2 ( 3 ) ,

per opera degli avversari dello stesso A n to n io tto ,

al fine di sbalzarlo «dal seggio ducale. Essa ci dà le im p res­

sioni e le notizie che correano, e si confermavano o si sm en ­

tivano, ora per ora; e forma il miglior com m en to a quanto

narrano intorno a questo particolare G io rgio Stella ed A g o ­

stino Giustiniani nei loro Annali.

A l n om e de D io , adj . xviiij. d ’ aprile, m c c c lx x x xiij , in G e n o v a . C a ris s im o S ign ore , questo g i o r n o , a o r e . x x . v e scripsi p er u n o fante proprio, e avisavj di tuto a pieno corno le cosse p a s s a v a n o p er fine a quella ora. D a poi lo fante se parti, la parte del V e s c o v o (4) e di m e ss e r L u ig i de G u a l c h o , e co loro insieme messer Batista B o c a n e g r a e m o l t i altri

(1) C a rte lla 1.* de gli A v v isi.

(2) L e carte de gli Estensi passarono da F e r r a r a a M o d e n a i n s i e m e al duca C e s a r e , dopo che q u ella città fu o ccu p ata dalle s o l d a t e s c h e di papa C le m e n t e V i l i , nel 1598.

(3) L ’ autore della lettera scriv e 1 3 9 3 , p e r c h è usa l ’ arino d e l l ’ i n c a r n a ­ zione anticipato, a l m o d o di P i s a , di L u c c a , ecc.

(4) A n t o n io V i a le , v e s c o v o di S a v o n a dal 1384 al '94.

i

(2)

g i o r n a l e l i g u s t i c o

143

citadinj, s afrontorono ala piaça del dugio (1), brevemente quive si comencio- rono a dare capigliae e di balestra e dj lance. C irca alefeto non poteno aquistare maj la piaça per buntà duna brigata di soldati da cavallo e da p ie’ del conte (2), che quie sono per servire messer lo dug io (3); e de certo li ditti soldati ano facto commo valenti huominj, e per D io e per loro la piaça el palagio se (4) mantenuto. E lo dugio a aringraciarli ( 5 ) , che per loro può dire essere in istato. Apresso ve dico che ano facto di belli ba- daluchi. E segondo se dice, ne sono morti circa di sette o più tra de luna parte e del altra, tra citadinj e hominj da riv e r a ; e feriti ne sono asaj deluna parte e delaltra. E fue ferito nel ginocchio L u ig i da G ualcho, e lo figliuolo fue ferito e sie (sic). E brevemente luna parte e laltra ano facto assaj corarie fine su la piaça di san Lorenzo, e ro tto luna parte e laltra. E l forte del dugio è stato Antone da Montealto (6) colla soa bri­ gata. E brevemente presso alore. xxij. la magior parte dela brigata del V e s c o v o e de Luigi di Gualcho e de messer Batista Bocanegra (7) si partino e tenero (8) vers o Bisagna (sic), e forno caciati e sbaratati e andonosi via. E p a r t e , cioè a l c u n j , ne fono pre si, e la casa da m esser Benedeto de V iale (9) che (10) in Bisagna fu rotto la porta e le finestre e rubata. E apresso lo dicto \ e s c o v o e Luigi suprascripto e (sic) quivj se faceano fortj; e se­ condo si disse, avcno preso una porta che di sopra a san F rancesco (11), e fornito la torre per loro: di che messer Martino da Montealto (12), con gran ­ dissima brigata de gente del dugio e soj amicj e citadinj e di rivera, se- nando (13) a san Francesco. E brevemente lo V esco vo fu preso e di prestate menato al palagio. E preso alcuno altro. E messer B atista, per quello sen to , e p re so , e sa renduto a messer Martino da Montealto, p rom e t­ tendoli m esser Martino non riceverebbe dano nela person a; e tutta l ’ altra

( 1 ) Piazza del Doge, ossia del Palazzo Ducale.

(2) Gian G aleazzo Visconti, conte di Virtù e signore di Milano. (3 ) A ntoniotto Adorno.

ω si è.

(5 ) Ha da ringraziarli.

(6) F iglio di Leonardo, che morì doge nel 13S4. ( 7 ) E ra fratello del primo doge, Simone. ( ? ) S ’ incam minarono.

(9) F ratello del vescovo Antonio. (10 ) C he è.

( 1 1 ) San Francesco di Castelletto.

(1 2 ) F iglio di Caterina Adorno, sorella del doge. C fr. L i t t a , Fatti. Adorno, ta v . i v .

( 1 3 ) Se n’ andò.

(3)

144

G IO R N A L E L IG U S T IC O

brigata fugita e presa per le d e l l e de frati grande qu antità. D e L u i g i da G ualcho non sento anchora che se ne s i a , ne se fugito n e c h e ne sia. E anch o se ditto e preso conte dal Fiesco (i). L a cossa passa p erfin a a quj com e ve scrivo. D i poj alavem aria andò una grid a per p a r t e del s i g n o r e messer Antoniotto e del suo co nsiglio, che chi sapesse o ten es s e n es u n o di questi ribellj o loro seguaci, de presente li d ove sse p a l e s a r e e s areb b e meritato. E se non lapalesasse bando la vere e la p erson a. Q u a n d o lo V e s c o v o vene dentro , se dicea che li aspe ctava tuta la P o s s e v e r a e la Bisagna; e breve non ne vene, ne e venuta; ed ese ndo venuta co rno si dicea, penso messer Afn toniotto] arebbe avuto ch e fare, ben che s e n t o c h e qu ellj de Possevera non sono venuti per cagion e c h e a G av j (2) e a N o v j e a Se- ra valle erano e sono bene . ij m. fanti e più de m ille h o m i n j a c a v a l l o del conte de V ertù a posta de misser A [ n t o n i o t t o ] e c h e m e s s e r A [ n t o - niotto] aveva loro facto dire che se quilli de P o s s e v e r a si p a r t is s o n o , c h e de presente li detti ve n ison o in P o s s e v e r a e r u b a s s e n o , a r d e s s e n o , e ta- gliassano a peci maschi e femene e piçuli e g r a n d i; sic h e p e r q u e s ta c a ­ gione li dicti de Po ssevera non sono venuti. Pa rm j che m is s e r A [ n t o n i o t t o ] pro vedesse m olto bene azo che quilli de P o s s e v e r a n o n v e n e s s o n o in G enova. S on o presi quellj che di sopra vi s c r i v o , lo V e s c o v o , c o n t e dal Fiesch o ; messer B a tista e preso ed e in ca sa de A n t o n e d a M o n t e a l t o . E per quello chio s e n t a , non avra danno nela persona. E d e p r e s o , p er quello chio senta, due figliolj de m isser G io va n n j S p i n o l a e u n o R a - faelo V atacio E sono presi multi altrj di b assam ano, e vila n j de le c a ­ stelle di quellj ; e sono tanti che ne piena la G r i m a l i n a (3). L u i g i di G u a lch o e figliolj si dice siano fugiti ( 4 ) ; o v e si siano n o n so. N o n c r e ­ diti la cossa avesse questo f i n e , nè a ve sse fine cussi t o s t o . M a Id io e 10 senno di messer A [n ton iotto] p ro vid e bene a tutto , e a s a p u t o bene fare; e di certo se luj non fosse, questa terra sarebbe disfata. P r e g o Idio 11 dia bona vita e bono stato.

D a poj questa marina adj . x x . misser G i o r g i o A d o r n o (5 ) c u m g r a n d e brigata, apresso m isser Martino da M onte alto cu m grande b r i g a t a , e A n t o n e da Montealto cum grande brigata, sono iti per la terra e c o r s a la terra. E multi de quellj che ierj fono contro a messer dugio o g g i s o n o stati

( 1 ) C arlo Fieschi, conte di Lavagna.

(2) N el ras. Corvj, errore manifesto del copista. (3) Il carcere chiamato la G rim aldina. (4) F uggirono a Rodi.

(5) Fratello di A ntoniotto.

(4)

giornale

ligustico

T45

armati cum suprascripti. Dipoj a ore . xvj. andò una grid a parte del dugio e del consiglio, che tutti li contrafacenti del dicto m e sser lo du gio e lo ro seguaci infra duy giornj possino venire a presentarsi al du gio e al so consiglio, e sono al dogio salvj dele persone, chel d u g io corn o be nigno segnore perdona a tuttj. Dipoj a ore . xxiiij . giunse qui in G e n o v a F ac ino C ane e Filippo da Pisa (i) cum cavalli . v .c ( 2 ) , sec o n d o si dice. B r e ­ vemente e io noveraj tutti e sono cavalli . iiij.c : e bella brigata e ben in p u n c to , e andossenj tutti al p alagio ; poi se n a n d o n j a li a l b e r g i , segondo che foe loro ordinati. E vene con loro circa de fanti m ille o più, de quillj chel dugio mando loro in contro. E secondo c h io s e n t o , dom ane veranno in G en o va . m . o . mv.c fanti de quellj del con te de V e r tù .

Pei fina a questa sira non ci a altro. V o l e v a questo corerj partir se stasera: non sene lassa partire nessuno. Conte dal Fiesch o non ne pre so, ne R afae lo \ a t a c i o . D i poj questa matina dj . xxj . dicto andò una g rid a , che ch i s a ­ pesse o tenesse Nicoloso figliolo di messer C arlo dal F ies c h o , lo dovesse apresentare a pena delavere e dela persona. E simele eh il sapesse e n on lapiesentasse a pena delavere e dela persona. E chi lapalesasse o desse preso arebbe f [ i o r i n i ] . m m . doro. B r e v em e n te , de questo g io r n o a ore . xvij . lo dicto Nicoloso figliolo de messer C a r lo e stato pre so ; e fo preso in casa de messer Giacono G ian ch o. L o modo ve s criv e rò per altra. Ed e stato preso Paris e Piero dal Fiescho. D i tutto siate avisato. T e n u t a fina a d j . x x j . a ore . x v i i j . per casone che nesuno fante è stato lassato esire

fu o rj, nolo potuto mandare più tosto. L . T . B.

Di v i s i o n i t r a Fr e g o s i n e l 1 4 6 2 .

Negli A tti della Società Ligure di Storia Patria ( X I X , 661)

ho già pubblicata una Profezia, la quale si riferisce al periodo

delle turbolenze suscitate in Genova dai partigiani di Paolo

e di Lodovico Fregoso nel 1462. Ora do qui un curioso

documento, che contiene il verbale d i_

una adunanza di

( 1 ) Nel 1397 fu tra coloro che militarono in favore dell’ arcivescovo L o t to Gam bacorti e della sua casa contro Iacopo d’ Appiano, insignoritosi di P is a ; e n e i 1 4 0 4 pugnò insieme ai C ar­ raresi di Padova contro Facino Cane. C fr. R a n i e r i S a r d o , Cronaca Pisana, in Arch. S to r .Ita l

serie I, v o l. V I , par. II, pp. 2 2 0 ; G a t a r i , Ist. Padovana, in M u r a t o r i , S. R . I. , X V I I ,

871 segg. (2) Cinquecento.

G i o r n . L i g u s t i c o . Anno X V I I . 1 0

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