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View of Alessandra Dino - Licia Callari (eds.), Coscienza e Potere. Narrazioni attraverso il mito

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Academic year: 2021

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Between, vol. I, n. 1 (Maggio/May 2011)

Alessandra Dino - Licia Callari (eds.)

Coscienza e Potere.

Narrazioni attraverso il mito

Milano-Udine, Mimesis, 2009, 157 pp.

Qual è il senso del mito oggi? Cos’hanno ancora da raccontare le antiche tragedie greche? Cosa possono dirci riguardo alla relazione che lega in maniera inscindibile l’individuo al potere?

Sono questi alcuni degli interrogativi cui provano a dare risposta Alessandra Dino e Licia Callari nel testo che raccoglie gli atti del seminario Il mito come evento ciclico nella cronaca del quotidiano. Coscienza e potere, tenutosi a Palermo nell’ottobre del 2008 e che ha visto tra i partecipanti letterati, giornalisti, sociologi, giuristi, docenti di drammaturgia e di filologia.

La molteplicità di punti di vista, unita ad una forte impronta interdisciplinare, se da un lato corre il rischio di tradursi in frammentarietà, dall’altro rappresenta il punto di forza dell’opera.

Gli autori sviluppano le proprie riflessioni rileggendo i miti di Antigone ed Ecuba alla luce delle possibili applicazioni ermeneutiche che il mito offre per l’analisi delle problematiche del nostro tempo. Vengono indagati principalmente i grandi temi al centro delle tragedie di Sofocle ed Euripide: il conflitto tra la dimensione individuale e l’assetto giuridico, il rapporto tra soggettività e coscienza collettiva, le dinamiche attraverso cui si articola il rapporto tra sapere e potere.

Le analisi vengono condotte a partire da prospettive teoriche estremamente differenti: dalla sociologia giuridica, nel caso di Alessandra Dino che propone una rilettura dell’Antigone incentrata sulla dialettica che si instaura tra il fondamento e la legittimità del potere e la “giusta trasgressione” (in quanto manifestazione della dimensione soggettiva); all’esegesi prettamente teatrale di Licia Callari per la quale la “linea del sangue” rappresenta il filo conduttore della vicenda di Ecuba, e di Filippo Amoroso – che pone al centro della riflessione il concetto di dike, illustrandone le diverse declinazioni nel contesto storico-politico in cui vissero i tragici greci; fino ad arrivare alle riletture ermeneuticamente più ardite, come quella di Enrico

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Alessandra Dino - Licia Callari (eds.), Coscienza e Potere. Narrazioni attraverso il mito (Manfredi Bernardini)

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Bellavia, giornalista di Repubblica, che vede la tragedia di Euripide come metafora degli intrighi di potere contemporanei.

Interessanti, poi, le interpretazioni strettamente giuridiche del mito di Antigone fornite dal giurista Alfredo Galasso, che indaga il rapporto tra diritto scritto e leggi morali come fondamento della nostra Carta Costituzionale, e dal magistrato Anna Maria Palma Guarnier, che collega il ruolo di Antigone come paladina dei diritti della persona ai temi del testamento biologico e della responsabilità soggettiva per crimini collettivi (con particolare riferimento alla Shoah).

Il recupero del mito permette di «far luce su interrogativi oggi rimossi e trascurati sulla scena del pubblico dibattito» (p. 12). Attraverso il costante e produttivo dialogo che si instaura tra antico e moderno i saggi mettono in questione argomenti di scottante attualità (i diritti inviolabili dell’individuo e le libertà fondamentali, la dignità della persona e la libertà di coscienza, le questioni di genere e il problema della responsabilità soggettiva) e ci invitano a ripensare vicende come quella di Rita Atria, la giovane “siciliana ribelle” che ebbe il coraggio di affermare la propria soggettività di fronte a una forma di potere odioso come quello della mafia (p. 46); o quella di Eluana Englaro, la giovane donna cui fu negato il «diritto alla riservatezza della vita personale e familiare» (p. 55). Con le parole delle curatrici, «interrogarsi sul potere e sul suo nesso con la dimensione soggettiva della coscienza, interrogarsi sui limiti del potere, sui suoi fondamenti e sugli strumenti della sua affermazione, significa porsi problemi radicali come quelli che riguardano il rapporto tra etica e politica, tra democrazia e libertà, tra libertà e disobbedienza» (p. 12).

Il libro è diviso in sezioni che richiamano volutamente la struttura della messa in scena teatrale: da un prologo, attraverso brevi anteprime e approfondite interpretazioni, si giunge all’epilogo che, seppur non direttamente riferibile ai miti di Antigone ed Ecuba, rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo complessivo dell’opera.

Il saggio di Michele Cometa in particolare, intitolato non a caso Il mito, oggi, ci conduce attraverso la Mythos-Debatte tedesca a partire dal manoscritto hegeliano Das Älteste Systemprogramm des deutschen Idealismus (Eine Ethik), mettendo in luce «la centralità delle mitologie come discorsi potenziali del Moderno» (p. 141), da cui traspare un ambiguo «potenziale liberatorio e distruttivo» (p. 143).

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Between vol. I, n. 1 (Maggio/May 2011)

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Autore

Manfredi Bernardini

Dottorando in Studi culturali all’Università di Palermo Email: manfredi.bernardini@unipa.it

Recensione

Data invio: 30/09/2010

Data accettazione: 20/10/2010 Data pubblicazione: 30/05/2011

Come citare questa recensione

Bernardini, Manfredi, “Alessandra Dino - Licia Callari (eds.), Coscienza e Potere. Narrazioni attraverso il mito”, Between, I.1 (2011), http://www.between-journal.it

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